"PAEDOPHILIA IN GOLD PANTS" by F.Z Khan - Cap 1°- Uomo morto che cammina

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    Dirty Diana

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    MICHAEL JACKSON TRUTH & CONFESSION


    "PAEDOPHILIA IN GOLD PANTS"


    PART 3


    by F.Z Khan


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    DEDICHE


    A mia Madre, con amore e gratitudine.
    La tua guida è per me di valore incalcolabile
    E
    a Michael Jackson, con tutto il mio rispetto e preghiere, sono benedetta.
    Questo non sarebbe stato possibile se essi mi avessero presa per mano.
    Ringrazio Dio Onnipotente per aver permesso che questo diventasse realtà.
    F.Z Khan
    14 Gennaio 2014


    CAPITOLO 1


    IL MORTO CHE CAMMINA


    IL MORTO CHE CAMMINA

    "Camminavo sulla terra e l'incubo prese vita"


    "Ero solo e così fui ucciso e i predatori presero il mio sangue e lo fecero gocciolare sulle loro tombe".

    Pioveva forte fin dalla mattina presto. Le forti raffiche di vento che rumoreggiavano attraverso le cime degli alberi colpivano i muri solidi con forza selvaggia. Era un tempo insolito, come l'esperienza spirituale che stavo vivendo. Il vento, tagliente e freddo, si intrufolava nelle stanze attraverso le crepe e nicchie come se cercasse calore esso stesso. Il tempo grigio scuro applaudiva i venti tempestosi , mentre gli schizzi delle taglienti, fredde gocce di pioggia cadevano sulla terra come una forza d'attacco; come se un battaglione di soldati attaccasse una maestosa fortezza, con tenacia e determinazione.
    Mi sedetti nella mia camera guardando fuori dalla finestra, la fitta tenda di pioggia che avvolgeva tutto con il suo abbraccio, domandandomi se le piogge di Noè fossero cadute con lo stesso quantitativo d'acqua e vento.
    Il mondo sembrava zitto e immobile contro il profondo rimbombare delle nuvole adirate, mentre venti ruffiani danzavano al ritmo dei tamburi delle impetuose gocce di pioggia.
    Ero tutta presa dall'ascolto di questa marcia di guerra degli elementi ribelli, la mia mente era in stato meditativo , percepivo le gioiose grida dei giocosi dei della natura. La delicatezza dell'aria umida e pesante mi rendeva assonnata e rassicurata come un cucciolo di canguro nel marsupio della sua mamma. Blackie stava schiacciando un sonnellino sul mio letto, senza alcuna preoccupazione. Mi stavo appisolando anch'io quando vidi Michael attraverso la stessa finestra; scalzo e con le braccia conserte.
    Lo guardai attraverso il sonnolento silenzio della mia coscienza: la sua morte aveva un significato personale per me. Avendo perso da poco mio padre, avevo di recente avuto a che fare con il fenomeno della morte, che ora aveva un aspetto molto più famigliare, con i suoi lineamenti impressi nel mio subconscio. L'anima di Michael mi aiutò a dare un senso a ciò che provai. Per mezzo di lui provai a capire il segreto della vita nell'aldilà.
    Lo spettro non stava guardando me ma qualche punto invisibile, forse della vita che aveva vissuto.
    "Ciao"
    Sentii la voce, la sua dolce melodia vibrava nell'aria. lo guardai, l'aria fredda mi fece rabbrividire un pò.
    "Ciao Michael" Dissi piano. C'erano delle voci insolite con lui. Le potevo percepire, o forse udire, non so, ma erano gioiose, suonavano come spiriti liberi, come bambini che ridevano e correvano giocosi, come un sottofondo.
    "Pensi che se ti fosse data un'altra vita la condurresti diversamente?" Chiesi, ascoltando quelle invisibili voci felici.
    "La mia vita non fu un qualcosa che io avevo abbozzato" Rispose nel suo lieve bisbiglio."Accadde soltanto. Lavorai duramente e lavorai impiegando il mio più grande impegno, ma non avevo piani per me."
    Si voltò dalla finestra,e ora mi stava davanti sembrando straordinariamente bianco.
    "Così se mi fosse data un'altra possibilità, e un'altra vita non so come potrebbe essere. Comunque so una cosa" Disse con voce piacevole "Ci metterei il mio migliore impegno e lavorerei duramente a qualunque cosa farei. Questa è una cosa, l'unica cosa che farei, posso garantirtelo."
    Sembrava triste, come se una ombra scura fosse sospesa sulla sua anima.
    "Sai che Martin Bashir, subito dopo la tua morte , ha dichiarato che non ha mai visto, da parte tua, segni di comportamenti sbagliati nei confronti dei bambini. Ha detto che tra i grandi dello spettacolo, e che era rattristato dalla tua morte. Quell'uomo ti ha dato molti dolori quando eri in vita, vero?"
    "Bah!" L'anima si strofinò la fronte con le dita.
    "Chi è? Mi dispiace ma sembra che io non possa ricordare il suo nome" Cambiò improvvisamente, parlando con tono più dolce e accompagnato da una vivace espressione.
    "Lo invitasti a Neverland, a casa tua, ricordi quel tale giornalista?"
    "No, mi spiace, non lo ricordo, mi scuso" Disse cortesemente.
    "Okay, forse non ricordi" Ero d'accordo, è meglio dimenticare gli incubi.
    Tuttavia non potevo smettere di pensare a lui, a Martin Bashir, che usò la sua telecamere e la sua lingua per far credere che Michael era un criminale e che Neverland era il covo del predatore.
    "Non hai mai molestato i bambini, vero?" Chiesi con voce speranzosa.
    "Un bambino è un dono sacro all'umanità, Non ho mai commesso abusi." Disse semplicemente.
    "Dei bambini dormivano nel tuo letto, perché l'avresti fatto?" Implorai.
    "Perché" Una intenzionale espressione apparì sul suo volto sorridente " Ero un pervertito, un molestatore di bambini. Dovresti aver letto o sentito di questo." La sua voce era piena di sarcasmo e amarezza.
    "Per favore, ho bisogno di sapere" Provai ad insistere. Egli esitò, ma alla fine, si decise e disse "Bene, ero adulto e potevo fare quello che che mi fu proibito di fare nella mia infanzia. Potevo divertirmi come un bambino e l'ho fatto. Quel bambino privato dell'infanzia viveva ancora in me. Non se ne era ancora andato. Ero più che allenato. Non avevo più bisogno di quello stile di vita inflessibile.
    Tuttavia non mi fu concesso di essere un bambino. Non mi fu concesso di vivere il normale ciclo della vita. I miei fratelli non subirono una routine così dura e pesante come me ed ero uno dei bambini più piccoli. Stavo facendo soldi. Dall'età di cinque anni contribuivo ai guadagni della famiglia. Comunque venivo trattato come come un uomo, con poco sentimento e molti giudizi. Apparentemente era mia la responsabilità verso la mia famiglia. Perciò il mio dovere era quello di comportarmi con il senso del dovere nel mio cuore e una mente matura. Tutto ciò che era giocare, soltanto correre a briglia sciolta in casa, avere amici in casa per una festa di compleanno o andare ad un pigiama party, no non mi fu concesso. Quello mi avrebbe stancato, sciupato la mia voce, diminuito la mia concentrazione e avrebbe rovinato tutto il disciplinato addestramento che stavo avendo, che si sarebbe sciupato.
    Ero un uomo nel piccolo corpo di un bambino. Una fonte di entrate con responsabilità che iniziarono ad un'età inferiore ai cinque anni, quando gli altri bambini erano impegnati a comprare palloncini, mangiare coni di gelato e festeggiare i compleanni. A trent'anni ero così stanco che mi sembrava di lavorare da prima della mia nascita. Fin dall'inizio la vita fu per me solo responsabilità. Tutto quello che ho fatto nella mia vita è stato lavorare" Sembrava abbattuto, quasi addolorato.
    "Mio padre era un buon addestratore di animali. Diventai famoso ed un buon fornitore di soldi. Tuttavia quel uomo-bambino aveva dentro di se quel ragazzino, che rifiutò di andarsene. Quell'uomo adulto non ebbe il coraggio di uccidere quel ragazzino che desiderava tutte quelle cose e divertimenti.
    Non ho mai avuto amici" Disse, sembrava distrutto, " Gli amici erano per i bambini normali. Io non lo ero. Indossavo coloratissime tute con stelle e lustrini, danzando e ballando su di un palco. Non ho mai avuto tempo. Il tempo in cui non ero sul palco veniva impiegato nell'allenamento. Doveva essere fatto. I tempi erano duri e mio padre era duro. Non avevo un posto dove nascondermi. " Sorrise con il sorriso di un uomo morente.
    "Quel bambino continuò a vivere" Disse " La mia rabbia era imprigionate dentro di me. Le mie frustrazioni crebbero e divennero più forti. Ero un uomo arrabbiato con un piccolo bambino dentro di se, che voleva andare in bicicletta e voleva i pigiama party con una dozzina o più dei suoi amici. Non ho fatto niente di sbagliato , niente. Dio mi è testimone." Sembrava sconvolto da quei penosi , oscuri ricordi, la sua anima soffriva profondamente.
    "Dio è il mio testimone per le ingiustizie che mi sono state fatte. Mio padre non mi ha mai dato una possibilità, e quei giornalisti usarono il loro potere per dare a quel bambino una penosa morte. Nel giorno del giudizio vorrei chiedere a Dio di raccontare la mia verità e sarà fatto davanti a tutti quelli che mi hanno pugnalato il mio cuore e torturato la mia anima. Non ho dimenticato. Bisogna combattere questa causa nella più alta corte e solo allora sarà emesso il verdetto finale."
    "Il giorno del giudizio è molto lontano, forse ci vorranno secoli" Dissi gentilmente. "No, il tempo è irrilevante" Sembrava severo e determinato,, "Vedrai che il l tempo non significa niente. Il tempo non si ferma mai , va avanti. Non è così lontano come pensi ".
    "Hai invitato il Signor Bashir a casa tua per mostrargli il mondo che stavi creando per i bambini. Quali erano i tuoi veri propositi e desideri per loro. Poi sei stato filmato seduto sulle scale, mentre abbracciavi un bambino che poco dopo ti portò una pila di accuse per molestie. Le persone pensarono che fu una tua testardaggine non accorgerti quai implicazioni avrebbe potuto portare.
    Martin Bashir approfittò del tempo concessogli , stravolgendo i tuoi gesti e le tue parole in un qualche orribile, spettrale racconto di manipolazione e peccato. Hai realizzato che te lo sei tirato addosso sa solo? Avresti dovuto impedire tutto ciò, dovevi essere un po' più discreto. " Avevo quasi fatto una ramanzina al fantasma infelice.
    "Ma ho fatto quello che volevo fare" Disse con sicurezza e convinzione, "Ho portato le telecamere all'interno di Neverland per far vedere alla gente come vivevo e cosa facevo nella mia casa. Volevo che la gente vedesse come mi comportavo con i bambini invitati là. Nasconderlo sarebbe stato un inganno ed imbroglio per il pubblico al quale io avevo affermato che avrebbe saputo chi sono veramente attraverso quel documentario. Io non volevo nascondermi. Non stavo facendo nulla di sbagliato. Non stavo molestando alcun bambino e non ero coinvolto in alcun comportamento inappropriato coi bambini. Non avevo nulla da nascondere. Guardavo i bambini proprio come bambini e niente più. Il mio desiderio sessuale aveva bisogno di una donna, non di un bambino, e per quel motivo io credevo nell'istituzione del matrimonio. Il peccato non era parte della mia natura, e le cose innaturali, nella mia sfera personale, non sono da me mai state incentivate. No, non doveva portare a quel risultato su di me, ma è stato fatto e ottenuto attraverso un ingegnoso lavoro della telecamera e molto inganno da parte dei canali interessato"
    "Sembravi a disagio con lui durante il documentario. Cosa ti disturbava?"
    "Il suo modo di fare" Rispose con sguardo triste.
    "Si comportava in modo piuttosto spinoso per i miei gusti. I suoi commenti derisori e il suo sguardo compiaciuto mi dicevano che quell'uomo tramava qualcosa. Parlava in modo ironico e i suoi commenti erano spiacevoli. Mi interrogò come se fossi in qualche processo mediatico e avrebbe cercato di stravolgere ciò che avrei detto, in qualcosa di infantile o folle proprio là, davanti alla telecamera. Il suo modo di fare tagliente e il comportamento di chi trama mi dissero che avevo commesso l'errore di credere in lui."
    "Come ti sei sentito in seguito?"
    "Come un uomo che era stato tradito e pugnalato alle spalle"
    "Hai detto che non ti ricordavi di lui. Sembra che tu lo ricordi, dopo tutto."
    "No, non l'uomo, ma l'inganno e la cicatrice lasciate. L'avidità e il luridume che le ricoprivano. Quello lo ricordo, ma non l'uomo. Non so di chi stai parlando, ma i fini malvagi con il loro odore pungente sono ancora in agguato nell'aria."
    "Lo hai perdonato?"
    "Ho perdonato me stesso"
    "Cosa vuoi dire?"
    "Mi sono separato dal passato ed ho lasciato per sempre tutto ciò che vi era associato. Così puoi dire perché io ho perdonato me stesso, così io ho perdonato chiunque mi ha fatto del male."
    "Forse tu ti eri attaccato ad una nostalgia infantile che poteva essere diventato un disturbo psicologico? Hai preso ,questo, in considerazione? Un dottore che ti ha analizzato, ha detto che in te c'era un ragazzino di dieci anni, non un molestatore di bambini. Te lo ricordi?"
    "Ti stai riferendo alla dettagliata analisi psicologica del mio essere un pedofilo o no, vero?" Indagò con educato distacco.
    "Si" Replicai.
    "Forse mi comportai più irrazionalmente di quello che avrei dovuto, al quel tempo" La voce era severa e sembrava anche più serio, il viso scarno e rugoso.
    "Se non non fossi stato così fermo con la mia idea di infanzia rubata, la gente sarebbe stata in grado di incontrare un lato migliore di me. Tuttavia, io ora biasimo me stesso per non aver permesso a tutti coloro che mi amavano, là fuori, di avere la possibilità di capire che la mia mente era più della mente di un adulto per lasciare andare i miei rancori.
    "Ero fermo sui miei rancori, non sulla mia infanzia. Ero un uomo, ma quest'uomo diventò troppo concentrato sugli avvenimenti passati e sulle vendette, tutto ciò era inutile. Il mio migliore giudizio diventò nebbioso e poco chiaro a causa della mia rabbia per cosa avevo subito quando ero bambino.
    Molti bambini vanno avanti senza avere un'infanzia felice. Sarei dovuto essere stato in grado di capirlo. Tuttavia, a quel tempo sentivo che era giusto e insistei stupidamente. Tutto diventò Michael Jackson contro il Mondo"
    Lo ascoltai, e l'immagine di lui che baciava Lisa lampeggiò davanti ai miei occhi, quando egli disse al mondo, con un sorriso dolce "Ed essi credettero che non sarebbe stato l'ultimo." La sua volontà e la sua tenacia furono esemplari.
    "Cosa hai fatto?"
    "L'accantonai" Disse con sorriso garbato. " I miei campi di gioco, il mio zoo, i miei picnics ed i miei piccoli amici, adoro ancora quei meravigliosi momenti. Sebbene, ora, senza rancore, e alcuna rabbia e dolore.
    "Hai cercato di spiegarlo per tutta la tua vita, lo so" Dissi, "Ma poi perchè hanno continuato a puntare il dito contro di te? L'antipatia e la replsione che dimostrarono i media è ancora visibile"
    "Si, so che lo fanno" Concordò.
    "Forse avresti dovuto cercare di spiegare di più perché avevi optato per quella scelta?"
    "Tu sai che il letto di un uomo adulto non presuppone di avere in esso bambini estranei. Tuttavia, a me, sembrava naturale. Proprio come per una donna far shopping. E' una parte del tuo essere." Questo esempio mi divertì.
    "Non ero interessato a dare un'occhiata a parti del loro corpo" Disse "Avevo il mio" Un po' presa alla sprovvista da questa sua descrizione esplicita, notai che era sicuro, mentre percorreva quella buia strada della memoria. "Non ero un molestatore. Quei bambini erano là con il ragazzino che viveva nel corpo e nella mente di quell'uomo adulto. Non erano con me, ma con quel ragazzino, che ora aveva il permesso di giocare, chiamare i suoi amici, e anche avere i pigiama party, Soltanto le cose che fanno i bambini"
    "Perché la sala dei giochi era collegata alla tua camera da letto, e perché era l'unico modo per accedervi?"
    Gli chiesi ciò che i media andavano diffondendo di nuovo ,dopo la sua morte. L'anima ora aveva uno sguardo visibilmente determinato nei suoi occhi spalancati.
    "Quella non era una struttura, dentro alla mia camera da letto, dove avrei potuto molestare i bambini, ma una parte della mia camera da letto. Un luogo dove potevo sedermi solo con i miei amici e guardare con loro dei films o parlare in privato, lontano dalle orecchie e dall'essere raggiunti dal personale in sevizio. Quando invitavo i bambini, li facevo dormire nella mia camera dove sapevo sarebbero stati al sicuro. Erano là per incontrarmi. Ero loro amico, un papà ed un guardiano, tutto in uno. Avremmo fatto spuntini nel letto " Sorrise " Avremmo riso, scherzato e giocato. Ero felice. Non venivo giudicato, non venivo soppesato, non venivo manovrato . I bambini erano lo sfogo dell'espressione della mia innocenza, in aggiunta al desiderio di libertà. Mi sentivo felice, totalmente senza inibizioni, rilassato e rinvigorito, come se potessi andare avanti" Appariva serio ma non stressato.
    "Gli investigatori dissero che c'erano innumerevoli fotografie di bambini piccoli appese ai muri di quella piccola stanza, centinaia di foto. La maggior parte erano di bambini semi vestiti e poi vi erano anche riviste con fotografie di bambini nudi?" Chiesi con il cuore turbato.
    "No, non vi era quel genere di fotografie e nessuna rivista del genere. Tutto fu messo là e prodotto. Penso che potrebbero essere state mandate da Tom Sneddons, per essere messe nella mia stanza. Non trovo che la nudità una grande forma d'arte. Trovo che sia la più di poco conto, elementare e insipida forma d'arte per un occhio esperto. La nudità è un concetto così potente che attira l'attenzione di chi guarda la grafica. Non credo che offra molto agli amanti dell'arte". Il fantasma non sorrideva ed era serio.
    "Hai mai sentito che in tuoi sentimenti erano innaturali in qualche momento della tua vita?" Chiesi.
    "No, non credo fosse innaturale. Li invitavo perché avevo un mondo completamente nuovo da mostrar loro, che avevo costruito per i miei amici e me. Sono sicuro che a loro piaceva: Dio avrà pietà di me. Non mi lascerà senza giustizia. Tuttavia, fino ad allora, dovrò aspettare. Io sono un umile servo di Dio Onnipotente."
    "Ma, hai vinto, alla fine. Sei saltato sul tetto della tua auto per mostrarti vittorioso al mondo. Fu provato che le accuse erano false"
    "Si, fui assolto" Disse con uno sguardo risentito sul suo viso magro ed emaciato. "Fui liberato da tutte le accuse, perché questa volta combattei. Dissi loro di fare qualunque cosa sarebbe stato necessario fare, di scavare profondamente in qualsiasi cosa volessero, allo scopo di ridarmi la mia vita. Avrei fatto qualsiasi cosa avessero voluto" Disse alzando le mani e sembrando a disagio.
    Ma quello che accadde dietro alle porte chiuse del Tribunale, fu più di quanto io pensavo che avrei dovuto sopportare. Tuttavia sapevo che era necessario. Ho mantenuto i nervi saldi. Non mi sentivo debole . Stranamente tutte le torture subite mi resero più forte. Ad ogni modo i miei nervi mi hanno sempre aiutato e la mia Verità mi ha protetto."
    Si strinse nelle spalle. "La tua immagine ti portò a questo problema. Devo dire, che alcuni autoproclamati psicologi hanno l'opinione che il tuo profilo combaci con quello del pedofilo . Dicono che tu avresti fatto ciò che un pedofilo farebbe per attrarre e manipolare la mente di un bambino, e lo dicono con un tono profondo e doloroso"
    Sembrava stanco, con una sfumatura annoiata sul suo viso. Mi fissò con occhi che scrutavano, come se fossi io a dover spiegare,piuttosto che lui.
    Aspettai la sua risposta con pazienza ed in silenzio. Dopo un momento di pausa , egli si avvicinò , gonfiò il petto con un sospiro e si preparò a rispondere.
    "Bene, allora non c'è nient'altro da dire, vero? Quello che ho fatto fu per amore , e desiderio di essere di nuovo felice. La creazione di Neverland avvenne per puro amore per i bambini ed una dimostrazione di gratitudine per la gioia che essi portano al mondo. Ho saputo che questa è la cosa che fanno anche i pedofili, sarei dovuto essere molto più freddo e calcolatore nel mio approccio, più adulto. Sfortunatamente non ho pensato, e sono quella fu una sciocchezza, che avevo dimenticato che l'amore può essere definito osceno. Non sono davvero un pedofilo" Disse con voce lenta, esausta .
    "Non sono un molestatore di bambini, ma non so come provarlo diversamente che essere soltanto onesto e franco con tutti. Ora dimmi cosa vuoi che io dica o faccia. Ora non posso far nulla anche se lo vorrei." Sembrò irritato dalla mia domanda inquisitoria, e mi guardò in silenzio.
    "Dici quello che vuoi dire?"
    "Io non so che parole usare per dimostrare la mia innocenza, eccetto che non ho mai molestato un bambino, violentato in bambino o toccato un bambino in modo inappropriato sia in pubblico che in privato. Che non sono omosessuale e nemmeno un pedofilo. Non sono misogino o sadico. Sono soltanto il ragazzo normale che conosci . Soltanto un uomo che ha lavorato duramente, e che fu abbastanza fortunato da veder riconosciuto il mio lavoro". Rimase in silenzio, fissandomi con sguardo addolorato.
    "Da dove arrivarono tutti quei testimoni?"
    "Non lo so, forse erano sul set quando filmai le scene delle mie molestie" disse con atteggiamento sprezzante, "Aspetta, hai qualche idea?"
    "Forse, essi erano nascosti sotto il letto, quando avrei commesso quel peccato" Disse di scatto .
    "Sembra che tu non sia di buon umore oggi" Osservai, lo sentivo dalle sue risposte a tono.
    "Cosa vuoi che dica?" Replicò tenendo le mani tese e con un tono della voce alto dettato dall'esasperazione.
    "Io non so cosa dire. Non ho mai pensato che l'amore che avevo in me per la mia vita, gli amici e la famiglia, per il mio mestiere ed i miei fans, e per i bambini, mi avrebbe trasformato in un ritratto così vile e odioso. Ma non commisi quel peccato ne con la luce ne con il buio, in pubblico o in privato, o in alcun momento del giorno e della notte. E' tutto".
    L'anima appariva esausta, le sopracciglia aggrottate dicevano che non era per niente felice per ciò che avevo chiesto. Mi stavo chiedendo , se le parole potessero avere valore legale? Tuttavia, se esse lo hanno o non possono averlo, allora come possono offendere la nostra esistenza? Domandandomi questo chiesi all'apparizione. "Sei stato assolto nel Luglio del 2005, vero?"
    "Si, lo fui"
    "Ma, la gente, scusa, i media non sono mai sembrati d'accordo con la Corte di Giustizia Americana. In qualche modo essi non hanno mai sviluppato una fede completa nella tua innocenza."
    "Facevo notizia, e dicendo che io sono innocente, essi avrebbero dovuto dire, oh, abbiamo perseguitato l'uomo sbagliato. Guadagnavano soldi ,distruggendomi. Perciò continuarono. Ero ritratto come un fricchettone anche dopo un processo giusto. Solo Dio deciderà quando giustizia sarà fatta. Ciò nonostante, penso che sarà fatta"
    Gli credetti. Tutti noi avremo giustizia, alla fine. Anche quella negata in questo mondo. La misericordia di Dio è più grande della crudeltà del cuore umano, e la Sua giustizia andrà più lontano di quella programmata nella vita terrena da simili esseri umani. Credevo a Michael, credevo che egli avrebbe avuto la sua possibilità un giorno, tutti lo avremo.

    FINE PRIMO CAPITOLO



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by ligary - 20/1/2014, 23:12
     
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