"MICHAEL 'S HALLUCINATION" by F.Z Khan - Cap 1 ° - Rendetemi omaggio , Morto e sepolto

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    Dirty Diana

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    "MICHAEL'S HALLUCINATION"


    by F.Z Khan


    djwb


    http://www.amazon.com/Michael-Jackson-Conf...S+HALLUCINATION




    Sono libero, prima hai cercato di legarmi con le catene del tuo desiderio , poi sono stato chiuso nella prigione dei tuoi pensieri.




    CAPITOLO 1°



    Rendetemi omaggio , Morto e sepolto.



    "Il Re è morto, Lunga vita al Re"



    L'altra sera Michael se ne era andato rinnovando a sorpresa il suo tipico abbigliamento, indossando una giacca di pelle color rosso pomodoro sopra ad una camicia bianca rimboccata in affusolati pantaloni alla caviglia neri , e un cappello nero che teneva delicatamente tra le sue mani bianche come la porcellana cinese.
    "Ha indossato un abbigliamento da artista" Pensai tra me e me "E' pronto per il suo ultimo addio"
    La morte di Michael è stata uno shock. Nessuno tra quelli che lo amavano o odiavano lo voleva morto o si aspettava che se ne andasse così presto. Faceva parte della nostre vita, parte dalla vita dei nostri bambini e anche dei nostri genitori.
    Gli ammiratori e i fans di Michael sembravano esternare un sentimento di pace al fianco del dolore per il lutto. Erano addolorati per la perdita ma ora celebravano la sua vita ed il suo lavoro con soddisfazione, conservandolo con gentilezza, orgogliosi di essere ancora i suoi fans, un sentimento che era stato perso da anni.
    Il motivo era semplice; il nome di Michael era diventato controverso al pari della notorietà. La gente si sentiva a disagio anche a dire soltanto il suo nome e anche il mondo musicale sembrava ignorare il suo nome e i risultati che aveva raggiunto.
    Siamo anche stati testimoni di come egli sia riuscito a tenere vivi pettegolezzi ed a farli prosperare, così sembrava, attraverso le sue assurde , mascherate e bizzarre comparsate in aggiunta alle scelte atipiche della sua vita.
    I suoi fedeli erano sempre sulla difensiva, tentando di fare in modo che il mondo lo capisse. Il loro era uno sforzo costante, un teatro di guerra ed una battaglia persa che portava ad una taciuta comprensione sottomessa. Come tutte le volte, in cui si trovavano coinvolti nel fronteggiare un contrattacco essi non finivano soltanto con l'essere arrabbiati ma vacillanti nella loro decisione che egli era un uomo onesto e pulito.
    La confusione regnava nelle loro menti e nei loro cuori. Lo amavano e volevano salvarlo , volevano combattere perché fosse rispettato, ripulire il suo buon nome e desideravano farlo rinascere dalla tristezza della sua vita . Tuttavia Michael non era presente per dar loro sostegno mentre marciavano zelanti in prima linea nel mondo dei fans. Egli non era disponibile per sostenere i suoi soldati dell'amore nella loro impresa, lontano dall'essere raggiunto in qualche posto inesistente .
    Tuttavia , quando la possente ma vulnerabile star fosse riemersa dal suo mondo nascosto, la sua condotta , il suo comportamento e le notizie dei giornali avrebbero ancora fatto scalpore ovunque.
    Tutti quegli infiniti tentativi intensi che consumavano le energie dei fans finirono con la sua morte. La sua morte portò loro la consolazione persa anni prima . La sua morte consentì ai fans di respirare di parlare di Michael con franchezza, di dire che erano orgogliosi di lui, che lo amavano ed erano fortunati per essere nati nel suo stesso periodo.
    Questo fu un nuovo momento di successo per Michael , una rinascita come artista e idolo . Celebrato ovunque , le porte iniziarono ad aprirsi per lui, la sua musica ed immagine celebrate abbastanza da essere di nuovo trasmesse sui canali musicali. La morte fece crescere la sua popolarità più che per ogni altro.
    La mattina successiva , il giorno in cui iniziò il suo pubblicizzato funerale , mi assicurai di non avere incombenze o esseri viventi ,che mi potessero scocciare durante l'interessante spettacolo della sepoltura , compreso il mio esigente gatto Blackie.
    Seduta in prima fila davanti alla televisione , stavo guardando la lunga fila di auto nere e lucenti che stavano percorrendo la spoglia strada di ghiaia come se si trattasse dell'accattivante momento significativo di un film .
    I vetri neri dei finestrini delle silenziose Rolls-Royce nascondevano sia i sentimenti che il comportamento dei passeggeri . Questo era il corteo funebre.
    Il gruppo si stava avviando verso il luogo dove sarebbe avvenuto il funerale privato per la famiglia e gli amici più stretti. Il corteo si muoveva veloce attraversando Los Angeles verso Glendale, per giungere al famoso cimitero di Forest Lawn; un cimitero privato senza età e bellissimo luogo dove riposare per l'eternità per divi di Hollywood e altre persone benestanti.
    Il corteo di automobili arrivò e si fermò presso l'edificio principale, che sembrava semplice ed austero se paragonato alle persone strepitose che arrivavano là per essere sepolte. Però i mausolei sul vasto e ordinato terreno sono raffinati e sontuosi, adatti ai loro benestanti inquilini.
    Vestivano tutti in nero, con scuri occhiali da sole alla moda sui loro occhi in lutto. Non appena fossero scesi dalle vetture, con ogni probabilità a noleggio, essi sarebbero spariti all'interno del scialbo e bianco edificio con un atteggiamento che secondo il linguaggio del corpo voleva dire " Sappiamo che il mondo ci sta guardando".
    Devo confessare che sono molto ingenua quando devo giudicare le persone. Non sono brava nel capire il carattere, mi affidavo alla mia predisposizione a sentire e capire, e Michael non faceva eccezione. Non mi interessava cosa gli era accaduto nella sua vita ma la sua morte mi ha dato una scossa. Ora che un poco lo conoscevo, conoscevo un poco la sua famiglia, era difficile per me guardare lo schermo senza giudicare. Ero critica e infelice per la popolarità che i Jackson sembravano riguadagnare; era come se stessero facendo surf sull'onda dello tsunami provocato dalla morte del cantante.
    I Jackson sembravano compiaciuti e a proprio agio sin dal giorno in cui Michael morì. La passeggiata della Signora Jackson nella galleria del supermercato, trascinando un trolley colmo di cibarie, proprio un giorno o due dopo la morte di Michael Jackson non mi ha ispirato buoni sentimenti.
    Mentre parlavo con l'anima e ascoltavo la sua storia , capivo che non era una storia felice e che non aveva una fine. Inconsciamente incolpavo la sua famiglia per le sue avversità, ma ritenevo ancora necessario che il mio giudizio non diventasse soggettivo e categorico. Tuttavia provavo avversione per l'anormale, terribile autocontrollo degli occhi lucidi, le voci gentili che i Jackson hanno esibito ai media.
    Qualche volta sembrava che essi fossero quasi contenti che Michael fosse morto. Dopo tutto la morte di un qualsiasi uomo benestante significa piacevolissime fantasie sull'eredità. Percepivo l'ingiustizia in tutto questo, l'ira per l'abuso di un essere umano e la repulsione per l'allegria degli ingordi e l'impotenza di essere solo uno spettatore silenzioso di tutti gli abusi che continuavano.. Ero triste nel vedere come persone disponibili come i fans diventarono un gioco per ragazzi, credendo fantasie come realtà e imitazioni per originale. Li potevo vedere intrappolati e avvolti in strati di imbrogli, ad uso e abuso di venditori ambulanti di sogni.
    Però, alla fine biasimai Michael. Biasimai la sua noncuranza per non essere stato in grado di capire la situazione. Era un uomo saggio, ma non ha saputo raccogliere abbastanza tempra morale per affrontare il mondo ed essere franco sulla sua vita. Egli fece apparire un mondo finto per il suo pubblico e con un incantesimo creativo creò un atmosfera perfetta, che indusse chiunque a pensare che fosse vero. Fu debole o proprio non capì. Non potevo saperlo, ma sapevo che era ugualmente responsabile dello strazio che egli chiamò vita. Michael fallì nell'abbracciare la verità, e la paura di perdere la faccia lo rese ossessionato da coprire la sua verità. Con il passare degli anni la paura aumentò e la sua pretesa si arricciò intorno a lui come un sinistro pitone macchiato, che distrusse il suo spirito fino a che la vita lo abbandonò e ridusse le sue ossa in polvere.
    Credetti che egli fosse colpevole per ciò che gli era accaduto allo stesso modo di quelli che lo avevano distrutto. Sentii una specie di antipatia verso la sua debolezza, che crepò la sua armatura, che lo rese vittima di se stesso, ed un predatore degli infermi e dei malvagi.
    Volevo dire al fantasma quanto la sua imprudenza nell'aver finto e aver timore della verità lo avevano distrutto, e portato a scavare la propria fossa. Ma non potei dirgli nulla. Continuai soltanto a porre domande, continuai a criticare, continuai ad analizzare e scrivere siccome non avevo ne il coraggio ne il diritto di dirgli queste cose.*
    Pensavo a tutto questo con gli occhi incollati allo schermo. Il primo servizio fu intimo ed esclusivo, lontano dall'occhio della telecamera. I Jackson non avevano rilasciato alcuna informazione per dire se il servizio funebre si fosse tenuto a bara aperta o chiusa. Il momento clou fu quando i fratelli uscirono portando la decorata bara di Michael verso il carro funebre. La bara sembrava ornamentale, rivestita in oro con fregi sotto alle composizioni di fiori freschi, sontuosa come l'uomo che in essa dormiva.
    La cerimonia pubblica allo Staple Centre di Los Angeles annoverò i suoi devoti seguaci tra i testimoni del memorabile evento, che si procurarono i biglietti, offerti dal promotore dei concerti AEG Live, come in una lotteria on line.
    Questa cerimonia alla memoria pubblica fu un po' più briosa e vivace rispetto a quella privata, che era sembrata ridotta e provata tanto che assomigliava a una delle scene dei film "Il Padrino". L'energia del pubblico presente e dei fans che guardavano la cerimonia da casa, trasformò l'evento pubblico in qualcosa di veramente speciale. Il rispettoso silenzio nell'auditorium era in armonia con l'atmosfera di ammirazione degli spettatori nel mondo, che davano il loro amorevole addio allo straordinario artista del secolo, Michael Jackson.
    La bara fu il bella vista quando fu portata all'interno della grande sala dai fratelli di Michael, che indossavano abiti uguali, cravatte gialle ed una rosa rossa all'occhiello ed un solo guanto di lustrini bianco.
    Era una solida bara in bronzo color oro chiaro, che sembrava leggermente verde nella tenue, drammatica luce. Ricoperta di lussuose rose rosse e rami di Bella d'Irlanda, il feretro fu sistemato di fronte al palco, su un pannello rettangolare bianco, che sembrava un lenzuolo bianco steso sul pavimento , visto dallo schermo della mia tv. La bara sembrava sola ed abbandonata malgrado fosse il fulcro dell'attenzione di milioni di occhi. Nonostante il suo isolamento il suo sembrare abbandonata era l'unico bellissimo e decorato punto centrale della scena, in quello spazio scuro e funereo.

    ...CONTINUA...




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

     
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