Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 7°UN UOMO SEMPLICE DALLE LABBRA ROSSE

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    Dirty Diana

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    Mentre scrivevo i miei appunti, alzai lo sguardo al bellissimo sole che fiammeggiava di color giallo arancione e i suoi tenui colori si diffondevano nell'arde te orizzonte. L'aria respirava di pace e tranquillità. I raggi pallidi e leggeri cadevano sulle alte palme dando loro un tenue bagliore sfocato. Grandi piante di Pothos ( pianta dei soldi ) si arrotolavano attorno ai loro steli con le larghe foglie verde brillante incantevoli sotto i raggi del sole nascente . Ma l'anima era incurante di tutto questo. Sembrava vivere sotto la superficie delle sue tristi memorie.
    "Quanti anni avevi quando hai sentito che stavi cambiando ?"
    "Oh" o per un secondo "Intorno ai ventidue, ventitré . Fu l'età in cui iniziai a sentirmi irritato ed anche ostile verso le persone, specialmente quelle più vicine a me"
    "Perché ti sentivi così ?"
    "Devo andare " bisbigliò "tornerò più tardi".
    L'anima sparì per ritornare quasi subito"
    "Oh, sei tornato in fretta" Dissi.

    "Si" rispose come se non volesse dare spiegazioni .
    "Dove sei andato?" Chiesi ignorando il suo atteggiamento.
    Nonostante lo stress visibile, non sembrava nervoso .
    "Mia madre aveva bisogno di me" disse con voce gentile "stava piangendo. Sono andato a confortarla".
    Sentendomi triste per sua madre , gli riposi la stessa domanda fatta quando ci eravamo lasciati , circa il punto di svolta nella sua vita.
    "Cosa ti accadde all'età di ventidue ventitré anni, Michael ?" "Nulla " rispose " ero solo un ragazzo che stava diventando uomo, e quell'uomo era arrabbiato ".
    "E per cosa era arrabbiato quell'uomo?"
    "Forse è il momento di dire la verità . Non c'è più bisogno di nasconderla." Disse con voce delicata
    "Cosa hai dovuto affrontare ad una così giovane età, per cambiare così tanto?" Gli chiesi di nuovo.
    "Ho vissuto una vita piena di inganni, per tutto il tempo." rispose suadente " Pretendendo di essere ciò che non ero: che non eravamo come famiglia. Di portare lo stesso nome come ci amassimo anche se non c'era amore nei loro cuori. Di mostrare al mondo di appartenerci l'un l'altro , quando non era vero. Se lo vuoi sapere, avrei voluto lasciare il nido di famiglia molto tempo fa , non l'ho fatto per mia madre. Mi supplicò affinché rimanessi. Mi supplicava continuamente. Ero così stanco di quello che accadeva nella casa dei Jackson. Eravamo tutti come piccoli conta balle. Andavamo avanti, raccontando e fingendo di essere felici quando nessuno di noi lo era, ma dovevamo farlo per il bene del nome di famiglia."
    "Cosa significa che tutti dovevate contar balle per il bene del nome di famiglia? La reputazione della tua famiglia era in qualche modo in pericolo a quel tempo?"
    "Mi piace la tua domanda" Sorrise " Bene posso dirti che dovevo essere estremamente cauto, tutti dovevamo esserlo infatti. Eravamo preparati in questo campo e Joseph ce lo diceva, in effetti ci faceva il lavaggio del cervello, che un piccolo errore avrebbe potuto far finire il nostro sogno dorato"
    "Quale era il sogno?"
    "Ah si, il sogno" disse con la sua attitudine drammatica "Bene, dovresti sapere che stavamo per diventare la prima band di colore ad essere globalmente riconosciuta e a pari merito con le band di ragazzi dalla pelle bianca per fame e guadagni. Joseph voleva che i Jackson 5 diventassero la prima band di giovani di colore a guadagnare come i Beatles e per ottenere questo dovevamo diventare molto famosi"
    "Ma cosa aveva a che fare con questo la reputazione della tua famiglia?"
    "Joseph voleva dare al mondo l'immagina della famiglia perfetta. Insisteva che non dovevamo assomigliare a nessun altra famiglia di colore in America. I Neri Americani hanno una reputazione tipica e il resto dell'America non Nera li associa con basso tasso di alfabetizzazione, verbali per crimini e carcere, coinvolgimenti nella vendita o assunzione di droghe, violenza sulle donne e coinvolgimento in risse e gruppi malavitosi. Joseph voleva che noi avessimo un immagine, della famiglia di colore, che l'America non aveva mai visto. Voleva che la nostra immagine fosse quella di una onorata , nobile famiglia Afro Americana che si comportava con eleganza, amore, e lealtà gli uni verso gli altri. La verità è che noi non avevamo alcuna di quelle qualità nella nostra realtà. Avevamo gelosia e cattiveria e litigavamo molto tra di noi. I miei fratelli e mio padre erano impegnati in avventure con le donne e non importava loro di nascondere la cosa. Mia madre sapeva della vita notturna di Joseph ma non avrebbe detto nulla e si sarebbe isolata da tutti noi cercando di vincere i sentimenti di umiliazione e dolore che avrebbe sentito. Noi litigavamo per i soldi e quello era l'unico argomento comune della famiglia in cui tutti credevano. Ho pensato di prendermi cura di loro. Quello era l'unico punto che avrebbe tenuti uniti i Jackson" Sorrise sarcastico ed il suo sguardo era adirato.
    "Ma per quanto riguarda il sogno?"
    "Si, il sogno" sospirò l'anima "Si, quel maledetto sogno fu la ragione per cui tutti fingevamo di essere la famiglia felice ed unita che non eravamo. Joseph era un demonio ed io ero pieno di collera nei suoi confronti, contro il suo libertinaggio, le sue bugie e il sudiciume che portava dentro casa che era impossibile per me sorridere in sua compagnia. Tuttavia il compenso materiale ci avrebbe tenuti insieme. Il mio padre demoniaco, i miei gelosi e lascivi fratelli, la mia triste madre ferita nei sentimenti, le mie infelici e depresse sorelle ed io, il fricchettone di famiglia come mio padre gentilmente mi chiamava. Ha" Esclamò all'improvviso, "Ricordo come si riferiva me, 'dov'è il fricchettone' diceva ' ditegli che ho bisogno di soldi per... qualunque cosa fosse' " Michael raccontò questo schiaffeggiandosi una gamba.
    "Non hai ancora risposto. Avete realizzato il vostro sogno?"
    "Si, tutti" Rispose " Ognuno di noi a modo suo. Mio padre ha avuto una vita molto agiata, i miei fratelli si sono goduti la vita senza un decente giorno di lavoro, le mie sorelle sono diventate famose, mia madre è riuscita a separarsi da mio padre perché ha potuto permettersi di vivere lontano da lui ed io, ecco, io sono diventato Michael Jackson" Disse sorridendo e visibilmente compiaciuto.
    "Significa che sei rimasto con loro perché avevi lo stesso sogno?"
    "Naturalmente, avevo lo stesso sogno" rispose spigliato allo stesso tempo infelice "La mia sopravvivenza dipendeva da quello, dal diventare famoso perché soltanto dopo mi sarei potuto allontanare da Joseph, dai miei perfidi fratelli e dir loro che non dipendevo più da loro , per niente." Disse oscillando le mani nell'aria.
    "Perché non ti sei impegnato di più per andare d'accordo con i tuoi fratelli?"
    "Cosa!" Esclamò iniziando a ridere, cosa avrei dovuto fare ,secondo te, inginocchiarmi e supplicare il loro amore ed amicizia? Per favore trattieni i tuoi sciocchi pensieri. Conosco la mia famiglia come conosco le parole delle mie canzoni, dall'inizio alla fine."
    "Sei sicuro che non c'era speranza di avere un migliore, più affettuoso rapporto con gli altri tuoi fratelli?"
    "No" Sospirò lo spirito" Nessuno. Non potevo cambiare la loro natura ed il loro eroe era qualcuno che io detestavo, Joseph il demone. Loro lo seguivano, io no: Fui automaticamente bandito dall'esclusivo club Jackson."
    "Quanto assomigliavano a Joseph i tuoi fratelli?"
    "Abbastanza per essere come lui. I miei fratelli non sono stati in grado di separarsi mentalmente da lui, ed iniziarono a copiarlo. Credo che associassero la cosa ad una sorta di garanzia per avere successo nella vita. So che i miei fratelli pensavano che Joseph fosse una fittizia guida al successo. Ero triste perché potevo vedere e capire la connessione ed fui un ipocrita perché finsi di essere un Jackson felice, ma non lo fui mai. Nessuno di noi fu in grado di portare aventi relazioni felici perché non sapevamo cosa significa essere felici."
    "Non mi hai ancora detto cosa ti ha fatto infuriare. Tu ero più amareggiato rispetto ai tuoi fratelli. Io credo che tu senta anche adesso quell'amarezza. Cosa pensi veramente della tua vita?"
    "Spazzatura" Rispose con un sorrisetto.
    "Davvero? Tu definisci la tua vita spazzatura?"
    "Si, la spazzatura deve essere chiamata con il nome corretto" Rispose l'anima nel suo tipico modo scanzonato.
    "Ma perché la chiami spazzatura?"
    "Perché era così; un marcio, acre centro di progetti e cospirazioni per usarmi ed abusare di me"
    "Perché non hai gestito la tua vita?"
    " Cercai di farlo, ma i miei nemici erano i componenti della mia propria famiglia. Non sapevo come proteggere me stesso da loro senza ferirli"
    "Loro erano così tanto contro di te da chiamarli i tuoi nemici?"
    "Si, mio padre e i miei fratelli erano furiosi a causa del mio successo, il mio benessere, e il mio posto nel mondo dei cantanti e musicisti. Volevano il mio benessere, non il duro lavoro che mi aveva portato ad ottenerlo, volevano la mia fama ma non l'infinito impegno e gli sforzi che c'erano dietro; volevano il mio prestigio, ma non le incalcolabili ore di prove, gli esercizi e perfezionamento che stavano dietro. Volevano la mia vita ma non la mia fatica." Era rilassato ma serio mentre lo diceva.
    "Perché li chiami i tuoi nemici?"
    "Perché essi erano dietro a molti dei miei contrattempi, scandali e dolore " Rispose in modo gentile ma diretto.
    "E' per questo che eri così arrabbiato?"
    "Nel mio caso la mia rabbia era dovuta alle ingiuste circostanze che sono accadute soltanto a me, più che ai miei fratelli"
    "Questa rabbia deriva dalla tua giovinezza?"
    "Quando iniziai a capire, imparai ad osservare in silenzio. Si , ero giovane quando mi sono sentito sia oltraggiato che terrificato dalla mi vita"
    "Cosa ci fu di così terrificante nella tua vita?"
    "Sentivo il gravoso carico di responsabilità datomi da mio padre. Sembrava che io dovessi fare il lavoro per lui. I Jackson 5 erano un gruppo famoso: Tuttavia non tutti avevano lo stesso carico di lavoro. Si divertivano di più si esercitavano soltanto quel che bastava per essere decenti sul palco. Io, invece, ero quello che si esercitava duramente per ore senza nessuna simpatia o incoraggiamento da parte di mio padre. Ciò che era concesso ai miei fratelli non lo era per me. Essi erano ' gli aiuti per lo spettacolo' come mio padre li chiamava, tuttavia, gli aiutanti stavano vivendo una vita decisamente migliore del primo cantante, che essi chiamavano, piccolo Mike."
    "Come ti trattava tua padre visto che eri considerato il primo cantante?"
    "Come uno schiavo" disse l'anima con un gioviale sorriso. "Si supponeva che io dovessi sudare le sette camicie perché lo spettacolo dipendeva dalla mia esibizione ed si riteneva che fosse mio dovere onorare la mia responsabilità verso la famiglia. Joseph era presente per controllare che io non mi infiacchissi e continuassi ad esercitarmi perché era il sottoscritto quello che la gente veniva a vedere ed ascoltare. Non sopportavo questa cosa. Non sopportavo il duro lavoro e la fatica che dovevo fare da solo. Non sopportavo il fatto che Joseph aveva smesso di lavorare ed era diventato quello che portava aventi lo show. Non sopportavo che i miei fratelli non lavoravano la metà di quello che facevo io e che dovevo fare. Sentivo che non era giusto e avrei voluto protestare, ma mia madre mi diceva di aver pazienza perché mio padre e la mia famiglia avevano bisogno di me. Qualche volta pensavo si scappar via ma non avrei potuto sopportare la lontananza da mia madre e Janet.
    Joseph lasciò tutto e iniziò a nutrirsi con il duro lavoro di un piccolo ragazzo che aveva trasformato in uno schiavo. Ero uno schiavo famoso, ecco cos'ero."
    "Questo significa che Joseph aveva il completo controllo su di te?"
    "Mi controllava attraverso sua moglie e mia madre, Katherine. Lei rappresentava le manette che mi aveva messo per tenermi con lui. Però quando raggiunsi l'età di quattordici anni lui diventò quasi timoroso di me, forse ero anche più giovane. Mia madre era molto preoccupata. Sapeva quanto ero arrabbiato con lui. Sapeva che le cose ora dipendevano solo dalla mia generosità. Mi sentivo solo. I miei fratelli erano distanti da me. Stavo rapidamente diventando il Michael Jackson che il mondo conosceva. Sentivano che stavo diventando indipendente, e capivano quale distanza c'era tra il mio nome ed i loro. Realizzare che i Jackson 5 era lo show di un solista non era cosa che a loro piacesse molto. Erano amareggiato per quello, ma non era affar mio. Non sapevo cosa mi riservasse il destino.
    "Così avevi un rapporto come se foste estranei con i tuoi fratelli?"
    "Puoi dire che essi non sopportavano il mio successo e non sopportavano me. I miei fratelli non sono mai più stati vicini a me emozionalmente. Estranei è la parola giusta per il modo in cui interagivamo l'un l'altro, soltanto per soldi.
    "Anche tu hai interagito con loro per soldi?"
    "SI" Annuì l'anima "L'ho fatto anch'io, perché eravamo un gruppo e dovevamo presentare al pubblico il nostro lato migliore"
    "Cosa vuoi dire?"
    "Nulla , ho solo continuato a dedicarmi al mio lavoro e a migliorarmi,
    questo é tutto "
    "Cosa dici di tua madre e le tue sorelle ? Ti sei congedato da loro?"
    "Le mie sorelle e mia madre erano il mio conforto e le mie amiche. Mia madre si adoperava molto per vedermi tranquillo è confortato anche se doveva scontrarsi con Joseph per ottenerlo. Perciò anche se ero ai ferri corti con i maschi della famiglia avevo un buon rapporto con mia madre e le mie sorelle . Mio padre era un donnaiolo e portò i miei fratelli nella stessa direzione nello stesso modo in cui faceva del make a me. Non potevo dire a nessuno cosa provavo . Mi avrebbe reso vulnerabile allo sfruttamento di altre parti . Lo capii e tenni la bocca chiusa. I media dicono che non volevo crescere . Non sapevano che crescere fu la cosa che mi salvò e mi consentì di iniziare a comportarmi in modo indipendente e diventare indipendente . La mia età mi aiutò ha trattare i problemi da persona adulta: lontano dal mostruoso show che mio padre portava avanti . Il Piccolo Mike poteva essere tenuto sotto controllo ma non Michael Jackson. Il nome di Michael Jackson diventò velocemente conosciuto in tutto il mondo e Joseph non ebbe più importanza . I miei fratelli avevano difficoltà a rendersi indipendenti in quanto Joseph non aveva mai permesso ai suoi figli di pensare come adulti indipendenti. Egli diceva sempre che aveva abbastanza cervello per tutti noi, ma la mia testa non lo ascoltava. Non ho mai smesso di pensare con la mia testa. Ho continuato a lavorare per la mia indipendenza e l'ho ottenuta . Non volevo rimanere piccolo ed insignificante come mio padre. Tutto questo mi faceva arrabbiare . Ero così incavolato " scosse la testa incredulo " per come scorretti esseri umani possono trattare gli altri. Del modo scorretto in cui ci trattava Joseph. Decisi che non sarei mai diventato come mio padre".
    Mi guardò , nei suoi occhi la saggezza della sua età : profonda contemplazione traspariva dal suo viso .
    Mentre parlavamo , l'apparizione di trasformò da uomo adulto in un sorridente giovane uomo di bell'aspetto, con sorriso da monello sul suo giovane viso fresco di giovinezza per sempre.
    Ignorando la trasformazione, mi misi a scrivere, avevo una linga giornata davanti a me.
    "C'era quel vuoto in me" stava dicendo il fantasma "Non sono mai stato in grado di colmarlo. Qualche volta ho pensato che sarei caduto in quel vuoto, incapace di uscirne. Quello fu l'inizio , quando avevo diciannove, vent'anni e mi abituavo ad essere solo. Come se mi trovassi in un vasto deserto tra le dune di sabbia in un malinconico silenzio."
    "Cosa ha creato questo vuoto in te?"
    L'anima andò verso la finestra e guardò fuori. Aveva di nuovo il viso serio e triste dell'uomo maturo.
    "Non mi hai risposto" dissi gentilmente " cosa ti faceva sentire quel vuoto dentro di te?"
    "Non lo so" disse "Forse fu il successo. Lo desideri, lo ottieni e inizia a divorarti." Smise di parlare, come se non avesse più nulla da dire.
    "Sembri stanca" Disse bruscamente ed aveva ragione. Ero esausta.
    Chiudendo il mio diario, per quel giorno, lo salutai.


    FINE SETTIMO CAPITOLO






    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

     
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