Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 7°UN UOMO SEMPLICE DALLE LABBRA ROSSE

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    Dirty Diana

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    Ci fu una risata al timbro lamentoso della mia voce.
    "No, non dovresti impegnarti per quello. La perfezione nel proprio mestiere è una benedizione, ma non significa vivere in tristezza. La tristezza non ha nulla a che fare con i risultati, l'amore o i soldi. E' un effetto collaterale del vivere una vita di...." Fece una pausa abbassando gli occhi, forse stava guardando dentro se stesso.
    "La tristezza è un sentimento di non appartenenza per l'essere separato e non essere in grado di vivere la vita per quello che è. Io non fui in grado di farlo." Rispose con la sua voce elegante.
    "Sei dispiaciuto per te stesso?" Risposi con poca sensibilità. Dalla sua fragorosa risata capii che aveva giudicato ironica la mia domanda. Il suo spirito acuto rivelava un sottile malumore.
    "No,no" replicò mentre agitava le mani incrociandole, come se stesse cercando di convincermi che era sincero.
    "Sono l'ultima persona che potrebbe dispiacersi di se stessa. Sapevo come amare. Il mio cuore era gentile e avevo ottenuto il mio sogno. Solo questo" la sua voce era depressa come i ricordi che stava raccontando."Non mi sono mai sentito felice. Avrei dovuto esserlo. La felicità fa parte della vita vero?" Mi guardò come se aspettasse una conferma. Annuii concordando con le sue parole.
    All'improvviso, mi colpì la stranezza che lo circondava . Una stanza spoglia costruita con grandi blicchi di pietra. Lui stava in pidei proprio nel mezzo, seduto su un divano Vittoriano foderato con prezioso velluto rosso scuro. Era impressionante, era l'unico mobile colorato in quella altrimenti desolata e vuota stanza costruita con mattoni scoloriti e sgretolati. Il loro colore , grigio talpa scuro li faceva sembrare ancora più macchiati e chiazzati; in più la stanza era fredda e umida.
    La silenziosa aria fredda rabbrividiva nella grande stanza e un cuore di ghiaccio sonnecchiava rumorosamente in un angolo.
    Tornata alla forma umana, l'anima aveva la testa appoggiata allo schienale del divano e sembrava assorta in pensieri profondi. La pallida fioca luce che proveniva dal vetro dell'unica finestra illuminava il suo viso con un bagliore dorato rendendolo innaturalmente brillante, come se ci fossero delle particelle d'oro .
    "Non trovai mai la felicità" Bisbigliò flebilmente, e " Dovetti soffrire per sopravvivere. Ora il ciclo della vita è completo e sono libero" Sospirò come un uomo logorato che aveva trovato sollievo nella fatalità.
    "Hai paura dell'ignoto?" Gli chiesi; una nebbia si depositò sul fantasma come un delicato lenzuolo di raso. Egli sorrise cortesemente
    "No, l'ignoto mi ha dato protezione, avevo paura quando vivevo nel'noto' " lo disse con un piccolo sorriso .
    Questa inchiesta spirituale fu, per me, una prova sul potere della morte, i suoi segreti ed il suo scopo . Tuttavia l'anima la descriveva in modo simile all'andare a dormire e svegliarsi.
    "La morte può essere un esperienza personale' pensai tra me e me' bene, dovrò aspettare il mio turno per saperlo "
    Dopo questo, mi congedai dallo spettro ed entrai in casa per il pranzo.
    Avevo fame e speravo di trovare qualcosa che mi piacesse. Fortunatamente c'era il mio piatto preferito , pollo in salsa e yogurt agrodolce Raita. "Ah chissà cosa c'è in tv" di buon umore accesi la tv e iniziai a gustare il mio pranzo. "Domani parlerò con lui. Sperando sia ancora qui in giro " pensai mentre mi sedevo sul mio divano che era molto più confortevole di quello in velluto rosso dello spettro.
    Le giornate stavano diventando sempre più calde e umide . Il clima afoso, umido e appiccicaticcio. Avrei aspettato ogni giorno l'arrivo della pioggia che avrebbe portato un po' di sollievo da quel clima appiccicoso nascosta nella mia stanza accendendo l'aria condizionata gelida che non mi piaceva .
    Tuttavia quell'isolamento mi diede la possibilità di ascoltare il bisbiglio del fantasma di scrivere sul mio diario senza alcuna distrazione.
    Ero una buona ascoltatrice ed il fantasma avrebbe raccontato belle storie.
    Avevo il forte desiderio di creare con parole semplici qualcosa di meraviglioso e puro come la Neverland di Michael Jackson.
    Era tardo pomeriggio e stavo facendo nuove domande al fantasma che era da qualche parte, seduto su una grande cassapanca in mogano scolpito. Una foschia nascondeva tutto e l'unica forma distinguibile era il fantasma.
    L'anima appariva tranquilla e seria non sorridente come al mattino.
    "Cosa pensavi veramente del tuo viso?" Chiesi
    "Cosa vuoi sapere?" chiese lui.
    "Voglio sapere cosa venramente pensavi del tuo aspetto"
    "I miei aspetti" Ridacchiò, un gran sorriso irruppe sul suo viso serio "la mia faccia è diventata un intermezzo comico in molti momenti difficili? Parliamo della faccia di Michael Jackson. Annoiati sul posto di lavoro? Condividiamo l'immagine del suo viso grottesco sui nostri cellulari o schermi dei pc. La faccia ha la responsabilità di aver dato sollievo a molti cuori tristi ed annoiati" Disse l'anima gioiosamente, come se Mary stesse saltellando con il suo piccolo agnello (Nota del traduttore: Mary Had A Little Lamb - Mary aveva un piccolo agnello , è una canzoncina per bambini, la trovate qui www.youtube.com/watch?v=u_K9hFxSvDM )
    Il suo aspetto era bello nel suo leggero bianco abaya ( abito orientale) dal taglio perfetto e con un turbante anch'esso bianco che copriva i suoi lucidi capelli neri che incorniciavano il suo stupendo viso bianco. L'anima sospirò e sentii che tutto appariva perfetto come in una bella scena di un film di Hollywood.
    "Sembra che tu sia consapevole di qualcosa. Spero che saremo in grado di continuare a parlare in un'atmosfera rilassata" Dissi al fantasma.
    "Non mi sento consapevole" Rispose sorridendo "Ma non sento alcuna connessione con quella vita ora. Sembra tanto tempo fa come in un'altra vita. Io ero l'uomo con la maschera, che era riservato, solo e che voleva essere così"
    "Hai fatto molti interventi chirurgici?"
    "Cosa vuoi dire con molti interventi?"
    "Altri oltre la rinoplastica?"
    "Mm" Borbottò " Mm, ebbene si, altre, oltre al mio naso" Sorrise improvvisamente. "Si, anche altre due" Rimase in silenzio e non sembrava che volesse parlarne di sua spontanea volontà.
    "Che tipo di altri interventi?"
    "Bene, dovresti sapere che avevo una fossetta al mento e ho avuto un intervento alle labbra. Secondo me le mie labbra dovevano esser più sottili per un piacere estetico. Ho effettuato interventi alle sopracciglia per ingrandire gli occhi, è tutto"
    "Non hai messo protesi agli zigomi?"
    "No, non l'ho fatto e non ho nemmeno avuto impianti alle natiche o alle coscie o alle costole" Quasi rideva mentre lo diceva.
    "Uno dei tuoi soci che ha scritto un libro su di te dice che avevi una protesi al naso. E' vero?"
    Il fantasma ridacchio molti divertito " Perchè avrei dovuto avere una protesi al naso?" Domandò " Ho dovuto ricostruire il mio naso , ma non ho mai indossato un naso di plastica"
    "Perchè lo avrebbe detto , se tu non hai mai avuto una protesi al naso, mentre sta dalla tua parte nel suo libro?"
    "Sta dalla mia parte?" Chese l'anima spalancando gli occhi. Perchè avrebbe detto che io indossavo una protesi al naso se stava dalla mia parte? Sta dicendo bugie su questo e gli amici non si difendono così solo coloro che non sono amici fanno così"
    "Hai delle cicatrici deriventi da tutti gli interventi?"
    "Si, la cicatrizzazione è il naturale processo della guarigione della pelle , avevo delle cicatrici che sarebbero scomparse col tempo"
    "Dov'è la maggior parte delle cicatrici?"
    "Intorno al naso e le labbra" Rispose senza battere ciglio.
    "Come mai non si sono mai viste?"
    "Beh, il trucco aiutava e aspettavo che le cicatrici si attenuassero un po' prima di apparire in pubblico, la mascherina aiutava" Sorrise.
    "Così la mascherina aveva solo quello scopo? Coprire le cicatrici?"
    "No, era utile anche per altre cose, ma si, il mio viso non si sarebbe visto in pubblico. Era una buona idea"
    "Io pero che tu sia onesto con me" gli dissi "Perchè suona come un copione"
    "No,no sono stato onesto" insitette il fantasma" Sto veramente descrivendo come mi sentivo. Stavo guadagnando soldi e fama ma sentivo quanto l'essere di colore potesse ostacolare la mia eccezionale attitudine ad esprimermi musicalmente. Mi sentivo così. Ero solito guardare il mio viso, il mio naso, i miei occhi, le mi labbra. Mi sembravano comuni e anche mediocri. Ignaro della bellezza umana e la sua perfezione, mi sentivo proprio comune" Disse come se stesse tornando indietro nel tempo.
    "Pensai, e se fossi stato bianco? Allora come sarebbe andata? Sarei piacuito di più, sarei stato più famoso, più desiderato e più popolare? Se avessi avuto un viso perfetto, come la perfezione della mia voce, della mia danza , io sarei stato un altro." Alzando in alto le mani e spostando avanto il torso e scuotendo la testa con un elegante ritmo disse " Sarei stato perfetto. Questo è quello che pensai. A quel tempo tutto sembrava vero, così logico ed ora " sorrise divertito" molto ironico. Proprio un bambino con molte idee, la maggior parte pessime" Sogghignò.
    La sua risata mi fece uscire dalla nebbia spirituale. Guardando in giro capii dove mi trovavo. Avevo sonno ed ero esausta. Ultimamente i miei sogni erano anche agitati, popolati di strane faccie e strane persone, che andavano e venivano nella coscienza intorpidita. Queste facce aliene e le apparizioni mi spaventavano, e mi rendevano vigile e irritata allo stesso tempo. Nonostante questo l'anima ed io iniziammo a darci a vicenda un pò più di fiducia .


    ...CONTINUA...



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.




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