MICHAEL JACKSON TRUTH & CONFESSION by F.Z KHAN - Capitolo 1° - CHI E'?

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    A disagio e poco propensa ad avere una qualsiasi conversazione con l'alieno, rimasi in silenzio. Non mi aspettavo qualcuno così presto. Infatti non aspettavo proprio nessuno. Avevo la speranza , più sottile del primo spicchio di luna, di percepire anche solo per un momento brevissimo cosa stesse provando Michael nel momento in cui passava ad una nuova esistenza. Tuttavia ero sicura che non sarebbe accaduto nulla .
    "Non è così semplice ed è troppo presto". Non avevo dubbi a riguardo .
    Accadde all'improvviso. Avevo appena chiusi gli occhi scivolai in un luogo buio , davanti ai miei occhi un vasto e misterioso oceano, e mi ero appena chiesta se ciò fosse mai possibile che sprofondai sempre più nel subliminale. Considerai che fosse troppo presto perché egli si sentisse abbastanza a proprio agio per parlare o comunicare con i vivi, dato che ora era parte del mondo spirituale.
    Credevo che dopo la morte, le persone avessero bisogno di un po' di tempo per abituarsi ad essere parte di una dimensione spirituale; non poteva essere diverso per lui; ne ero convinta. Dopo tutto Michael Jackson era morto il giorno prima.
    Ciò nonostante, rivolsi il mio sguardo a quello straniero , arrivato al posto suo, domandandomi chi fosse. Lo fissai in silenzio. Poteva forse essere uno spirito smarrito che vagava nel mio subconscio a causa di un errore.
    Fu divertente , come all'improvviso diventai consapevole del mio aspetto trasandato, i miei abiti casual e i capelli raccolti in una crocchia disordinata. Il giovane uomo, al contrario, indossava elegante abito in tessuto fantasia nei toni bianco e nero dal taglio perfetto per il suo fisico magro.
    Il bianco dei suoi occhi, sul suo viso da spirito, era brillante e impressionante. Il nero corvino delle ciglia incorniciava i suoi lineamenti delicati e affascinanti e sembrava sicuro di sé ed educato, anche se non potevo vedere le scarpe che indossava.
    " Cosa stai facendo qui?" chiese di nuovo con sguardo fisso e sorriso malizioso.
    "Nulla" Risposi onestamente.
    Il tono della mia voce fu indesiderabilmente fiacco e schivo e l'affioramento di questo mio difetto mi mise in imbarazzo. Tuttavia, cercando di immaginare perché esso mi sembrava familiare, ed ignorando il suo sguardo fisso, mi sembrò di riconoscere il non invitato ospite.
    Alla fine lo riconobbi. Michael aveva deciso di apparire come una entità spirituale splendida e giovane al suo unico spettatore, un piccolo successo per me.
    " Sembra riconoscibile per essere uno spirito" Questa fu la prime cosa che mi venne in mente. L'anima sembrava molto più giovane, ma la cosa più impressionante fu che sembrava molto più felice di quanto fosse stato durante la sua vita emblematica e famosa.
    Con un enorme sforzo cercai di mantenermi la calma per concentrarmi sull'attento fantasma, e desiderai di essere più dinamica nell'approccio. La cosa che mi colpì maggiormente fu l'intensità della sua aura, era come se generasse delle onde di calore che fluttuavano verso di me.
    " Volevo soltanto sapere come stai". Cercai di rispondere con voce composta ed educata, desiderosa di dare una buona impressione per contrastare il danno causato alla mia immagine dalla fiacca risposta data prima.
    " Dovresti tornare indietro". La sua voce era dolce mentre impartiva l'ordine. Non sapevo come rispondere alle sue parole insolenti o come reagire al suo disprezzo. Sconvolta dal comportamento irragionevole dell'apparizione potevo vedere che mi stava guardando divertendosi per il mio disagio. Tuttavia non avvertii alcuna minaccia nelle sue parole taglienti e nei suoi occhi fissi. Il suo volontario atteggiamento sicuro rifletteva un attraente snobismo sul suo viso splendente.
    Essendo sicura che il giovane fantasma non era violento o minaccioso, mi guardai attorno per la prima volta. Eravamo su un pezzetto di terra, libero e sperduto da qualche parte nel tempo e nello spazio. Lo spettro stava seduto su un piccolo tronco appassito che giaceva a terra sul terreno secco. Il terreno arido in alcuni punti era bruciato dal sole e vi erano chiazze di erba secca ovunque. Anche l'atmosfera era pesante , non vi era luce, solo il silenzio la riempiva come se fossimo congelati in una capsula spaziale. Non potevo guardar fuori, era come se tutto iniziasse e finisse lì, era come se fosse il solo luogo abitato dell'universo. L'anima sembrava fuori posto in quel luogo senza vita, sembrava vivo e vegeto e dava l'impressione di qualcuno che non sarebbe dovuto essere là ma vi era.
    L'energia emanata dall'apparizione si intensificava sempre più, diffondendosi intorno a me come la corrente elettrica percorre i cavi. La sua pulsante potenza era fredda, quasi gelida ed era irrefrenabile. Potevo avvertire un innaturale senso di paura.
    Una piccola voce nella mia testa mi consigliava di andar via immediatamente, il fantasma mi fissava in modo sarcastico. Volevo correre via da quella terra di spiriti, volevo allontanarmi da quell'anima, dalla sua spettrale energia e il silenzio che si respirava. Con uno sforzo aprii gli occhi. Il fantasma era andato via. Ero sola nella mia stanza, con il cuore che mi batteva all'impazzata. L'esperienza era stata spiacevole non potrei spiegare come mi sentii nemmeno a me stessa. Ma ero certa di una cosa, non avevo intenzione di tornare indietro e incontrare di nuovo il fantasma. Incerta su ciò che avevo visto, smisi di pensarci. Mi sentivo stanca per lo stress e l'agitazione che il fantasma mi aveva causato.
    Non assomigliava e non agiva come un uomo morto e la sua aura era troppo intensa a mio parere.
    Rimasi sveglia fino a tardi, non osavo andare a dormire, nel timore che il fantasma potesse apparirmi in sogno. Forse stavo diventando paranoica, in quanto l'energia che il fantasma emanava non era sinistra e la mia paura era solo infantile. Tuttavia non fui in grado di placare i miei pensieri.
    Avevo anche il dubbio che l'anima fosse proprio quella di Michaek Jackson. L'artista che conoscevo aveva la pelle chiara , non più così giovane e rovinato dalla vita, diverso dal giovane fresco, spumeggiante ed energico spettro che avevo appena incontrato. Non avevo certezze, il mio cuore dondolava come un pendolo tra il dubbio e il desiderio che fosse tutto vero.
    Nonostante i miei sforzi, le mie palpebre si abbassavano per il sonno. Incapace di combattere contro l'omino del sonno scivolai in in sonno agitato e sognai tutta la notte angeli caduti, che camminavano sulla terra percorrendo strade solitarie nel buio della notte, in cerca della salvezza.
    Il giorno seguente mi svegliai all'alba con la gradevole brezza del mattino avvolta dai tenui raggi del sole e misi da parte le esperienze paranormali del giorno precedente.
    Una tazza di caldo té fumante mi permise di riprendere contatto con la realtà. Sorseggiando la mia tazza, aprii il giornale e da una foto Michael fissava il mondo come per metterlo alla prova, proprio come aveva fatto durante le sua vita . Questo mi ricordò la visita dello spirito ricevuta il giorno precedente. Mi ero svegliata nel solito modo e con i soliti rumori , la famiglia che si stava preparando per iniziare la giornata correndo in giro per casa alla ricerca delle chiavi della macchina o documenti spariti . Le domestiche chiacchierone stavano discutendo in cucina su qualche problema che si era creato e il mio gatto Blackie si strofinava sulle mie gambe facendo le fusa perché voleva la colazione . Ciò che era accaduto ieri era un sogno da dimenticare. Sembrava difficilmente credibile che io avessi mai incontrato la giovane anima di Michael Jackson. Non avevo condiviso con nessuno il mio incontro, nemmeno con la persona che custodisce tutti i miei segreti, mia madre. Mi sedetti , ed in silenzio guardai il suo profilo e realizzai quanto suonasse assurdo e irrilevante. Non volevo più prestargli alcuna attenzione.
    Era tardo pomeriggio e stavo leggendo le mie e-mails. "Nulla di importante qui". Mi stavo annoiando e clikkai per ritornare sulla mia home page piena di immagini del cantante. La notizia della sua morte era pane per i denti dei media. Nonostante questo , fui felice di trovare una sola immagine e, ringraziando Dio per questo , chiusi il pc.
    "Mi sento triste per la sua morte". Disse mia sorella. Mi aveva vista far scorrere in alto e in basso la pagina del sito, " E' una grande perdita". "Si, lo è". Ero d'accordo con lei.
    "Hai cercato di scoprire cosa gli è successo?". La guardai "No, non ancora". Mi sentii in imbarazzo per non essere stata onesta.
    "Dovresti farlo". Mi consigliò poiché sapeva che, dopo, avevo sempre qualche aneddoto da raccontare.
    "Okay, lo farò" Le dissi.
    Ero rilassata e in pace. L'anima mi sembrava più simile ad un film muto piuttosto che un reality. In qualche modo cercai di rassicurare me stessa dicendomi che era la mente che mi faceva scherzi e mettendo da parte ogni riserva che avessi mai avuto abbandonai la promessa di non far visita di nuovo al fantasma. Perciò , bussai alla porta del mio subconscio e richiesi ai miei consiglieri spirituali il loro gentile aiuto, ed in un istante fui di nuovo alla presenza dello spirito, come se una magia mi avesse portata là. Non fu nel modo che avevo previsto e desiderato malgrado la mia natura investigativa. Ricordai che la curiosità uccise il gatto. Ero turbata e la mia mente sensibile diventò come infiammata. Il giovane Michael Jackson , ancora il quel posto desolato, elegante e vigile.
    "Ancora tu?". Il tono della sua voce era indifferente, "Perché sei tornata?". Sorpresa e infastidita dalla non amichevole accoglienza lo fissai anch'io in modo non amichevole, rimanendo in silenzio.
    "Perché mi segui?" Mi chiese spocchioso.
    "Questo fantasma non conosce le buone maniere". Pensai. Il comportamento indisponente dell'anima ostinata era preoccupante.
    "Non ti sto seguendo affatto". Replicai indignata alla sua accusa ridicola. Pensavo che il fantasma fosse più indulgente.
    "Me ne sto andando". Gli dissi. " Volevo solo sapere come stavi, solo questo". E così dicendo aprii gli occhi e tornai nel mio mondo.
    La verità è che mi è piaciuto molto come cantante, ma non lo ascoltavo da tanto tempo. Il ricco e vasto patrimonio musicale del mio paese, le etnie religiose come le tradizioni culturali rendevano impossibile coltivare l'isteria dei fans che lo seguivano. Per me Michael Jackson era un famoso cantante americano, non un semidio da venerare. Il fantasma si comportava come se io fossi una minaccia e io non ero pronta per accettare questo ruolo. Ma l'impressione che ebbi fu che nonostante il suo comportamento guardingo e non amichevole egli non era scortese e sgarbato di proposito. Sembrava un anticonformista : qualcuno che vorrebbe dire cosa gli pare, senza curarsi delle convenzioni. Anche con il suo comportamento asociale e lo sguardo truce dava un senso di sicurezza. Non ero agitata anche se stanca. Ero calma , il mio nervosismo era irrilevante. Pensai che fosse una cosa che dovevo aspettarmi durante l'incontro con un uomo morto.
    Mi stupiva quanto egli sembrasse normale diverso dalla bizzarra immagine data dai media, con une energia che era forte a turbolenta, come le potenti onde nelle acque tumultuose. Non era simile a nulla di ciò che avevo provato nelle mie precedenti ricerche.
    "Questo mi infastidisce" Realizzai per la prima volta," questo intenso potere che circonda la sua anima, come una forza incontrollabile". La cosa risvegliò in me una strana sensazione.


    CONTINUA...

    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

    Edited by valerie77 - 14/10/2013, 15:49
     
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