Posts written by ligary

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    Thomas Mesereau, Jr. 5.1.2015
    The City Club of Cleveland


    Thomas A. Mesereau, Jr., Principal at Mesereau Law Group, discusses his volunteer and pro bono work throughout the United States and the founding of “Mesereau Free Legal Clinic,” where judges, lawyers, law students, community activists, and college students donate their time alongside Mr. Mesereau to advise and assist the poor and needy.



    traduzione in questo link www.facebook.com/armonica.essenza/posts/924825200870929
    Grazie a Laura Messina per la traduzione e a Quinta Vince per aver segnalato il video !!


    per chi non ha Facebook traduzione sotto spoiler
    "Non saremo mai in grado di ringraziare abbastanza Mesereau per tutto quello che ha fatto per Michael Jackson. E' stato letteralmente il suo SALVATORE. E' stato Mesereau a fare la differenza per l'assoluzione di Michael e potete capirne il perché semplicemente sentendolo parlare. Venerdì scorso è stato invitato a discutere del suo lavoro pro bono e della sua associazione no profit "Mesereau Free Legal Clinic", in cui giudici, avvocati, studenti e attivisti donano il loro tempo assieme a lui per offrire consulenza legale gratuita ai poveri e ai bisognosi. Non ha parlato nello specifico di Michael Jackson, ma se guardate questo potrete rendervi facilmente conto da ogni parola che dice che la sua anima e quella di Michael sono collegate in un modo profondissimo e io credo che sia stata questa connessione a vincere in quell'aula di tribunale 10 anni fa.
    Sintesi in italiano (grazie a Quinta Vince per il link del video):
    "Il tema del lavoro pro bono è qualcosa che mi sta molto a cuore e quando ne parlo, lo faccio da due angolazioni: 1) cosa il lavoro pro bono fa per la comunità e 2) cosa fa per me e, si spera, cosa farà per altri avvocati se lo prenderanno in maggiore considerazione.
    Sono andato alla facoltà di legge senza essere sicuro su cosa avrei fatto della mia carriera, per fortuna una laurea in legge dà molte opzioni, più di qualsiasi altra laurea io possa pensare, e sono riuscito a fare uso di queste opzioni per scoprire qual è il posto a cui appartengo nella società e in questa professione... La domanda era: dove trovavo la passione? Perché la chiave per vivere bene è la PASSIONE... Ho dovuto anche accettare il fatto di essere una specie di isolato, di disadattato e di rinnegato e se si hanno queste qualità, non c'è nulla di meglio che essere un difensore penalista.
    Ho iniziato contattando gruppi no profit di Los Angeles, ho cominciato a donare il mio tempo in associazioni legali no profit e chiese di afroamericani e alla fine nella mia personale associazione no profit e la gioia e la soddisfazione che ho tratto da tutto questo è incommensurabile. La Mesereau Free Legal Clinic opera in una chiesa della comunità afroamericana nella zona sud della Contea di Los Angeles, ci incontriamo 2 sabati mattina al mese: avvocati, studenti di legge, attivisti donano il loro tempo. Incoraggiamo le persone della comunità a venire da noi qualunque problema possano avere. Non garantiamo nessun risultato, non garantiamo che assumeremo il loro caso, ma garantiamo che abbiano qualcuno con cui parlarne in qualsiasi momento. Vengono persone con problemi semplicemente impossibili da descrivere, ce ne sono altre con problemi che possiamo gestire, ma tutti loro hanno un posto dove andare e persone con cui parlare. E per ultimo, ma non meno importante, abbiamo problemi con gli avvocati nelle comunità povere.
    AVVOCATI CHE RUBANO SOLDI, CHE FANNO PROMESSE, CHE PENSANO CHE ARRIVANDO A UN CONTENZIOSO DAVANTI A UN GIUDICE, CON IL LORO MODO DI PARLARE ISTRUITO E ARTICOLATO, FREGHERANNO LA PERSONA ALLA QUALE STANNO RUBANDO DENARO. Abbiamo a che fare anche con questi problemi perché NELLA NOSTRA PROFESSIONE, COME IN QUALSIASI ALTRA, CI SONO PERSONE IMMORALI CHE RUBANO SOLDI.
    Ciò nonostante, questo tipo di lavoro, oltre a dare beneficio alla comunità, lo dà al tuo spirito e alla tua anima, ti regala passione e ti permette di fare la differenza. Io amo le associazioni legali no profit e ho incoraggiato altri ad aprirne una.
    Sapete, molto spesso nella società si vede competizione, in qualsiasi settore vi troviate, le persone vogliono surclassare gli altri, si sentono superiori. Noi incoraggiamo chiunque a venire e a imparare le nostre formule, le nostre procedure, ad apprendere da noi e a duplicarle se è possibile. Davvero crediamo che siano cose che possono essere ripetute e per me è un onore sapere che grazie a questo sono state aperte altre associazioni del genere.
    Ma c'è un problema: il problema economico. Nella nostra società, e particolarmente adesso, i costi dell'istruzione sono enormi, i costi di una casa sono enormi, e quando si prova a dire alle persone "fai qualcosa gratuitamente, fai qualcosa che aiuti gli altri piuttosto che solo te stesso", è dura. Ma noi abbiamo una professione che offre così tante possibilità, purtroppo molti professionisti del settore ignorano questo. Molti non sanno che mettendo il loro sapere al servizio della comunità, donandosi in modo altruistico, si sentirebbero molto meglio, riguardo a loro stessi, alla loro professione e alle scelte di carriera che hanno fatto".
    A questo punto fa l'esempio di una donna che lavorava come cameriera in un bar che lui frequentava. Si trovano a parlare e lei gli dce che sta studiando filosofia e che poi le sarebbe piaciuto diventare un avvocato, ma 7 avvocati con cui le era capitato di parlare - come ora stava facendo con lui - glielo avevano sconsigliato. Lui le dice che ha trovato quello che invece la incoraggia a farlo. La donna comincia a frequentare tutte le organizzazioni di cui Mesereau si occupa, non solo la Free Legal Clinic, lui gestisce anche un programma di reintegro per donne che sono state in prigione e un progetto focalizzato sui bimbi senzatetto, sottolineando il dato sconvolgente che a Los Angeles l'età media di una persona senzatetto è di 9 anni, con motel dei quartieri poveri pieni di bimbi senzatetto. Per farla breve, ora la donna è al terzo anno della facoltà di legge, adora i suoi studi e non vede l'ora di iniziare la sua attività di avvocato. Ha trovato la sua vocazione:
    "Non ha ascoltato tutta quella negatività degli altri 7 avvocati. Quando lei mi parlò di loro, le chiesi: 'Ma ce n'è stato qualcuno che ti ha detto cosa fare invece?' E lei mi ha risposto di no. Quella era solo NEGATIVITA' di persone egoiste, che pensano solo a loro stesse e non si rendono conto del potere che hanno. Io sono così onorato di essere qui in mezzo a tutti questi studenti. Per favore, prendete in considerazione di fare l'avvocato. Vi dà il potere, l'opportunità e le opzioni che a mio parere nessun'altra laurea può darvi. La domanda è: cosa volete fare per la comunità? cosa volete fare per la vostra città? cosa volete fare per il vostro paese? Vediamo tutti questi problemi in tv, da Baltimore al South Carolina, i nostri dipartimenti di polizia vengono smascherati, e in sostanza il problema è chiedersi: "Io conto qualcosa? Che valore do a me stesso?" La nostra società ha un modo di scegliere le persone e svalutarle, può essere fatto in un modo diretto o indiretto, può essere fatto in modo palese o subdolo, ma quando le persone si rendono conto di questo, cominciano a comportarsi male. Lo vedo a Los Angeles, che per me è la città d'America dove c'è più isolamento, le persone non guidano verso i quartieri vicini, ne sanno qualcosa dalla televisione e la televisione è un altro mezzo che svaluta le persone. Io ho dovuto affrontare questo problema nella mia professione, ho dovuto imparare come scegliere i giurati, mi sono trovato a difendere membri di bande con imputazioni di reato gravi e la questione era come umanizzare il mio cliente in un'aula di tribunale di fronte a una giuria di persone che non sanno nulla del loro vicinato, nulla dei problemi che i ragazzi devono affrontare particolarmente a Los Angeles e ho dovuto imparare a fare del mio cliente un essere umano, ma prima dovevo capire io che persone fossero, da dove venivano, come vivevano, che ostacoli avevano dovuto affrontare e affrontavano ogni giorno quando io uscivo dalla porta. Ho parlato a studenti delle superiori di Los Angeles e ho spesso chiesto quanti di loro erano affiliati a delle bande. Ci sono istituti superiori in cui il 90% di loro è affiliato a bande. Mio nonno era in una banda, mio zio era in una banda, i miei cugini erano in una banda, la violenza attraversa tutte le generazioni, e alcuni ragazzi non vorrebbero far parte di una banda, ma non hanno altra scelta che non sia quella di trattare con una banda in un modo che permetta loro di sopravvivere. E quello che succede è che le persone che non fanno parte di quella comunità non lo capiscono e non gliene importa, si limitano semplicemente a stereotiparli ciecamente come membri della banda.
    Io dico ai ragazzi che difendo: devi capire cosa succede in un processo di questo tipo. Lo vedi quel tatuaggio? Sarà mostrato alla giuria in formato gigante. Hai presente quel tuo soprannome? Quello sarà usato con la giuria per svalutare te, la tua famiglia, i tuoi amici, perché loro non conoscono nulla di meglio. Noi dobbiamo spiegare tu chi sei, gli ostacoli che devi affrontare, come sei cresciuto, e lo dobbiamo fare umanizzandoti. E il modo per un avvocato di fare tutto questo è quello di essere coinvolto. NON VEDERE QUALCUNO SEMPLICEMENTE COME UN CLIENTE, SEMPLICEMENTE COME PARTE DEL MESTIERE CHE FACCIO, MA VEDERLO COME UN ESSERE UMANO.
    E il modo per capire chi non viene dal tuo quartiere e non è cresciuto come te è andare in quelle comunità e donare te stesso in tutti i modi possibili per aiutare gli altri. Il lavoro pro bono vi renderà avvocati migliori, vi renderà cittadini migliori, insegnerà agli altri la comprensione e il rispetto per la professione legale, e io sono davvero onorato di essere un penalista difensore, sono davvero onorato del lavoro pro bono che faccio, e credo che tutti ne traggano beneficio. Nel lavoro pro bono non ci perde nessuno. Voglio dire una cosa a questi studenti delle superiori qui presenti: IO SONO UNO A CUI PIACE LA LIBERTA’, NON MI PIACE ESSERE UNO SCHIAVO. Non mi piace essere limitato a una tematica sola e non mi piace essere stretto in una sola organizzazione. Io sono uno spirito libero, sono un individualista e con una laurea in legge sono riuscito a trovare il mio posto, un posto per fare la differenza, un posto dove far contare le persone che rappresento. Sono qualcuno a cui piace semplicemente verificare le cose in prima persona, dopo il mio primo anno in realtà pensavo di fare il giornalista, avevo quest’idea di diventare un corrispondente internazionale, ho un master in materia, e ci ho pensato molto, mi sono stati offerti anche dei lavori, e poi ho deciso che quello che volevo veramente era andare alla facoltà di legge. Ma ho potuto verificarle io le cose, ho potuto fare io le mie scelte.
    Quando tu rappresenti qualcuno, puoi scoprire che persona è, ma devi volerlo, ti deve importare.
    I processi sono una ricreazione artificiosa della realtà, non sono la realtà. Sono ricreazioni di ciò che qualcuno dice che qualcun altro ha fatto da qualche altra parte. E le leggi vengono cambiate di continuo perché ci rendiamo costantemente conto di quanto il sistema sia imperfetto. E là fuori c’è una quantità enorme di INGIUSTIZIA. Il sistema non è perfetto e ogni volta che un avvocato, con dedizione, carattere e integrità, si immerge nel sistema e difende un imputato, fa in modo che il sistema funzioni meglio. Ancora oggi le persone mi chiedono: Potresti difendere qualcuno che è colpevole? La mia risposta è: Assolutamente sì, certo che potrei, perché non solo voglio vedere gli innocenti assolti, non solo voglio vedere esonerati gli imputati di reati di cui non sono colpevoli, io voglio anche vedere che il sistema funzioni, voglio vedere anche procuratori e poliziotti pensarci due volte prima di portare dei casi in tribunale…
    Se voi diventerete avvocati, potrete davvero fare la differenza, potrete proteggere le persone che hanno bisogno di protezione nella vostra comunità, potrete fare in modo che il sistema funzioni, potrete vedere un procuratore o un poliziotto disumanizzare qualcuno e potrete dire: farò in modo che paghino per questo, mi assicurerò che venga fuori la verità in quest’aula di tribunale. E sapete una cosa? Questo vi fa sentire importanti, dà significato alla vostra vita, vi dà passione, vi dà un senso di coinvolgimento e vi insegna come dare anche agli altri questo senso di coinvolgimento.
    Il lavoro pro bono è un modo meraviglioso di condurre la vostra vita e non ci sono perdenti, gli unici perdenti sono quelli che non riconoscono il suo valore, che vanno in giro come degli egoisti narcisisti e non c’è da sorprendersi che non siano mai soddisfatti…
    Ricordate che è l’istruzione a rendervi liberi: più siete istruiti, più libertà avrete. Voi siete il futuro, siete membri potenti della nostra società e non permettete a nessuno di dire il contrario. Voi avete un potere enorme di fare cambiamenti, di portare giustizia nel mondo e in questa società, di far sì che le persone si risollevino e scelgano di fare la cosa giusta…
    L’ISTRUZIONE VI RENDE LIBERI. Grazie”.
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    Michael Jackson's spirit still visits the family,

    especially when we sing,

    says brother Tito




    21:30, 1 May 2015 By Halina Watts

    It's a comforting feeling because the King of Pop was warm, happy and loving, and I still silently talk to him and ask advice, adds his sibling



    Michael Jackson’s spirit regularly visits his family – especially when they perform, brother Tito reveals.

    He tells us: “All the time I feel his spirit , especially when I’m performing with the brothers on stage at a live performance.

    “You can feel the spirit all the time, absolutely. It’s a happy feeling because Michael was a warm, happy, loving person. It’s a comforting feeling.”

    Tito, 61, adds: “I have had times when I silently talk to him. I’ll ask him a question. ‘What should I do?’”

    He is launching his debut solo album at West London’s Under the Bridge on July 17.

    And he’s been getting political too, saying he will back Democrat Hillary Clinton , 67, in the next American elections.

    He adds: “I don’t like to get into politics too much – but I support the Clintons, that’s all I’ll say.

    “It’s wonderful that you have free healthcare in the UK. So if I needed a doctor or hospital I could just see someone. That’s fantastic.”

    TRADUZIONE GOOGLE
    Lo spirito di Michael Jackson visita ancora la famiglia, soprattutto quando cantiamo, dice il fratello Tito
    21:30, 1 maggio 2015 Per Halina Watts
    E 'una sensazione confortante perché il Re del Pop era calda, felice e amorevole, e ho ancora in silenzio parlare con lui e chiedere consigli, aggiunge il suo fratello



    Ti voglio indietro: Tito Jackson dice di sentirsi lo spirito di Michael
    Lo spirito di Michael Jackson visita regolarmente la sua famiglia - soprattutto quando eseguono, fratello Tito rivela.

    Egli ci dice: "Tutto il tempo che sento il suo spirito , specialmente quando sto eseguendo con i fratelli sul palco di una performance dal vivo.

    "Si può sentire lo spirito per tutto il tempo, assolutamente. E 'una sensazione felice, perché Michael era un caldo, felice, persona amorevole. E 'una sensazione confortante. "

    Tito, 61, aggiunge: "Ho avuto momenti in cui ho silenziosamente parlare con lui. Glielo chiedo una domanda. 'Cosa dovrei fare?' "

    Egli sta lanciando il suo primo album da solista a West London di Under the Bridge il 17 luglio.

    E lui è stato sempre troppo politico, dicendo che sarà di nuovo democratico Hillary Clinton , 67 anni, nelle elezioni americane prossime.

    E aggiunge: "Non mi piace entrare in politica, troppo - ma sostengo i Clinton, che è tutto quello che dirò.

    "E 'meraviglioso che hai assistenza sanitaria gratuita nel Regno Unito. Quindi, se ho bisogno di un medico o un ospedale ho potuto solo vedere qualcuno. È fantastico. "



    http://www.irishmirror.ie/showbiz/celebrit...-visits-5619266
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    Michael Jackson o la Sistina,

    è sempre LaChapelle



    Il grande fotografo arriva a Roma con una mostra antologica che raccoglie oltre cento foto, con un accento sul suo non del tutto esplorato amore per i classici. Saranno esposte fino a settembre a Palazzo delle Esposizioni
    di VALENTINA BERNABEI



    Michelangelo e Andy Warhol: sono loro gli artisti a cui fanno continuo riferimento le opere di David LaChapelle (Fairfield, 1963), come si può vedere nella sua nuova mostra a Roma, dal 30 aprile al 13 settembre. Si tratta di una grande antologica, che raccoglie oltre 100 foto al Palazzo delle Esposizioni, dove il celebre fotografo americano (che vive per lo più alle Hawaii) aveva già esposto nel 1999. La mostra romana di fine anni Novanta, curata dalla odierna direttrice del Macro Federica Pirani, comprendeva soprattutto scatti realizzati per magazine, o comunque foto che avevano per soggetti i protagonisti del mondo della moda e della musica. Ora invece, con l'esposizione "David LaChapelle, dopo il Diluvio", a cura di Gianni Mercurio, si scopre un nuovo lato del fotografo, che guarda appunto tanto all'arte contemporanea quanto a quella antica.

    LE IMMAGINI

    Le costanti che rimangono invariate sono: i grandi formati (alcune di oltre sette metri per due), i colori cangianti, le tinte pop. Resistono anche alcuni soggetti, che vanno dalle celebrities (nella sezione "Aristocracy" della mostra) alle icone che furono appunto le preferite della pop art, dai soldi alle macchine, argomenti toccati con le opere "Car Crash", "Negative Currencies", fino a quando, dal 2006, è iniziata la realizzazione della serie "The Deluge". A quel punto,
    per LaChapelle, avviene una svolta, iniziata dopo la visione dell'affresco michelangiolesco della Cappella Sistina: spariscono i soggetti umani dalle sue opere- ma l'artista rassicura che stanno per tornare- e le sue ispirazioni guardano più alla sfera intima che a quel che succede intorno. Il cambiamento di direzione di LaChapelle è sempre e comunque da interpretare come la svolta di un artista che proviene dal mondo glamour e della musica contemporanea, contesti che resistono nei suoi scatti. Esemplare è la sua "Pietà" del 2006, in cui, a ben guardare i soggetti ritratti, si riconoscono nei ruoli religiosi, i volti di Courtney Love e Kurt Cobain, così' come la allora neonata figlia Francis Bean, ritratta in un angolo in basso alla foto. Quest'opera è stata realizzata, come è nello stile di LaChapelle, senza uso di Photoshop ma con sofisticate e complesse tecniche dei set cinematografici. Ma più che il cinema, all'artista interessa comunque continuare la strada della fotografia: "l'immagine fissa ha il potere di rallentare il tempo e fermarlo" sottolinea LaChapelle, che, ricordando gli insegnamenti materni per cui ha inizialmente amato la pittura, trova nella passione per le foto un antidoto alla frenesia della società contemporanea.

    INFO UTILI
    Titolo Mostra: David LaChapelle, dopo il Diluvio
    Sede: Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 - Roma
    Curatore: Gianni Mercurio
    Periodo: 30 aprile - 13 settembre 2015
    Promossa da: Roma Capitale-Assessorato alla Cultura e Turismo
    Prodotta e organizzata da: Azienda Speciale Palaexpo, Madeinart e David LaChapelle Studio
    Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30;
    lunedì chiuso
    (Dal 13 luglio al 30 agosto: dalle 16.00 alle 24.00)
    Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d'arte tel. 06 39967500.
    Costo del biglietto: intero euro 12,50; ridotto euro 10.00.
    (Dal primo giugno: intero euro 10.00; ridotto euro 8.00)
    Il biglietto permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni.




    http://www.repubblica.it/speciali/arte/rec...elle-113249047/
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    Michael Jackson Ft Paul McCartney - Say Say Say - Live Versión
    MJJ Forever

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    The State of The Estate:

    An Article on the Mismanagement of

    Michael Jackson’s Memory



    24 Friday Apr 2015
    Posted by Syl Mortilla


    I don’t want an Estate of Michael Jackson intent solely on the rapacious reaping of profit as rapidly as possible, inherently dismissive of the integrity of Michael Jackson’s artistic or personal reputation.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson whose business strategy acknowledges no shame in its employment of a vocal imposter out of desperation for financial gain upon discovering a dearth of profitable music for posthumous release.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson that entertains the idea of using an insentient hologram of Michael Jackson to sate its greed. I don’t want an Estate of Michael Jackson that somehow manages to further denigrate such a soulless idea by utilising the services of an impersonator to create said hologram.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson ran by a man simultaneously representing both Michael Jackson’s family’s half-share in the Sony/ATV catalogue, as well as the owner of the other half. I don’t want an Estate of Michael Jackson ran by a man Michael Jackson fired due to this conflict of interest, yet who subsequently became co-executor of a will somehow signed by Michael Jackson in a place he was provably thousands of miles away from at the time.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson that supports the production, glorification and promotion of a posthumous movie assembled out of footage of an irrefutably frail and confused man in the final days of his life.

    I want an Estate of Michael Jackson that proudly celebrates Michael Jackson’s role in galvanising the righteous protestors of Ferguson.

    I want an Estate of Michael Jackson disinclined to portray Michael Jackson as nothing more than a Disney character. I want an Estate of Michael Jackson that acknowledges the complexity of Michael Jackson. I want an Estate of Michael Jackson that remembers Michael Jackson made videos in which he chose to be depicted as being incarcerated behind Nazi razor wire.

    I want an Estate of Michael Jackson that supports Michael Jackson’s mother and children in their attempts to garner compensation and the truth from AEG.

    I want an Estate of Michael Jackson that could easily afford to honour Michael Jackson’s bequeathing of millions of dollars to charitable organisations, had it not incurred a billion-dollar tax penalty due to its valuing Michael Jackson’s share of the Sony/ATV catalogue at $0.

    I want an Estate of Michael Jackson that will engage with Tom Mesereau as part of its defence of Michael Jackson against ongoing extortion attempts.

    I want an Estate of Michael Jackson that will fight for Michael Jackson’s personal integrity, rather than settle out of court due to its ethos of putting profit before principle.

    The First Book of Michael by Syl Mortilla, available in paperback and on Kindle at http://amzn.to/1GycUw1 and for all other eBook devices at www.smashwords.com/books/view/511371


    http://sylmortilla.com/2015/04/24/the-state-of-the-estate/




    traduzione

    #entry573134113
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    Al peggio non c'è mai fine!



    Qui di seguito parte della trasmissione Notorius di ieri 09/04/2015 !!!

    https://drive.google.com/file/d/0BxWnH7Kdc...iew?usp=sharing


    :UO1ZPLg.png:


    Edited by ligary - 10/4/2015, 17:18
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    Defenders Assemble:

    A Call to Arms for

    Michael Jackson Fans



    08 Wednesday Apr 2015

    Posted by Syl Mortilla


    What with his having been the most famous man on the planet, the ripples of Michael’s crash-landing on Earth over fifty-five years ago continue to ruffle the leaves and pique the libido of tabloid media editors worldwide, and will long persist in doing so. Just as a murder of media crows circled our martyred Michael whilst he lay on his deathbed in hospital, so they continue to do so now – perched like vultures around their tabloid junkyard, perpetually alert to the possibility of picking at any scraps thrown from a carcass being ravaged by shameless opportunists. To whom, it has suddenly dawned upon that work opportunities have dried up, and financing the upbringing of their own children – who have become accustomed to a particular standard of living – is going to prove expensive. Now that Michael is dead, these parasites feel no guilt in cashing in on their friendship with him, regardless of whatever nefarious means they are forced to employ. In the process, they put Michael’s children through hell.

    All of us.

    Michael understood that history is a weapon in the battle for objectivity. Indeed, this is precisely why he conceived the Remember The Time video – in an attempt to remind the world that there was a time when those in power were black.

    Tempering the persistent attempts at undermining Michael’s importance as a culturally historical figure is an omnipresent motivational factor in the daily lives of fans.

    The fable of Beauty and the Beast tells the tale of how decency is perennially ostracised by the cynicism of a society obsessed with superficiality. How scapegoating, promoted by the insecurity of bullies fearful of deviants, manifests in the Beast as his becoming more and more isolated. The love story in the fable demonstrates how two people find solace in each other after this rejection from society. This is the same as between Michael and his fans. Michael would not give up because he had the love from his fans. And we would not, and will not, give up because we had his.

    With the increasing brutality Michael endured, the more we were drawn to him. The poor black boy born as a single permutation of the infinity of fate into – to borrow Janet’s phrase – “a world sick with racism”, who went on to defy the odds by escaping poverty and using his sacrifice of self to influence and help transform the world into a better place.

    Michael’s mission stalled when, after perceived provocations, he was arrested, and his character assassinated. How Michael’s message is interpreted is vitally important to humanity, considering the unique stature that lends itself to the totemic.

    Michael always said it was his stature that made him such an easy target for the sheer volume and size of rocks that were thrown at him. But it is also this stature that enables his utilisation as a global symbol for love and peace. The attacks continue, of course. They will never let him rest in peace, which is why the fan community is so important. He rescued so many of our childhoods, and it’s our duty to protect and defend him in his death. It is us, the fans, who must defend against the apparently compulsory attacks undertaken by those happy to be pseudo-educated by sensationalist tabloid headlines and clickbait links.

    Now. Wouldn’t it be great if we could all get along in the fight against that?

    The loyalty of Michael’s fans is akin to that within a family. A family such as the Jacksons themselves. Any large community is not only a reflection, but a macrocosm of the family condition, with the identifiable stereotypes that that contains: stoic matriarchs, scapegoated sons, reliable aunts, reclusive uncles, embarrassing patriarchs and vulnerable teenagers.

    Out of this quagmire of inextricably linked characters and personality disorders emerges the ubiquitous backstabbing, name-calling and oneupmanship of human beings that know precisely which buttons to press in order to garner a reaction from their kin. What also emerges, however, is the unparalleled capacity for forgiveness, understanding and unwavering support in the face of cruel adversity. Such as being at your brother’s side throughout a gruelling trial in which he is accused of molesting children.

    The Michael Jackson fan community is much less divided, as it is obliterated into smithereens; comprised, as it is, of as many factions as to rival the Christian church, with each cohort manipulating the belief system in a way to suit their specific requirements. And within a fanbase as vast as an artist such as Michael’s is, it is right and inevitable that these variations will exist.

    One of the reasons it’s so hard to consider the idea that fans in the opposing corner might be motivated by love, is because that would suggest that their opinions must therefore have credence. Yet, those two issues are entirely unrelated. A great deal of arguing just assumes the hate-based motivations of the other side as standard. The strategy in such opining is rarely to change enemies’ perceptions. A project for change would surely be better advantaged by accepting the idea that those fans with opposing views also think of themselves as decent, loving people. When you believe your enemies are also galvanised by love, it must be more likely that a compromise can be reached. You don’t need to like your opponent – let alone acquiesce to their argument – in order to understand that they really like themselves, and that this liking of themselves probably means more to them than does their disliking of you.

    Progress in resolving conflicts within the fan community will only come about when we all understand that the love each and every one of has for Michael is sincere, regardless of which pane of the prism we peer at him through. Michael effortlessly inspires sincerity.

    As Michael sang, “This is our mission, to see it through / This is our planet, you’re one of us / “You’re just another part of me” – we’re just another part of each other, with Michael as a conduit.

    Michael holds up a mirror to humanity. His fans were given the opportunity to perceive the world through his own particular pane of the prism: one painful, yet privileged. Each of us fans as individuals is in some way a reflection of the man himself, with his common goal: to help heal the world. Those who project themselves onto Michael and see a monster are merely construing themselves. The only monster is the one interpreted. There is no evidential basis whatsoever for a belief in Michael as a monster. It was envy and extortionists that did that. As Michael sang, “The heart reveals the proof / Like a mirror reveals the truth.”

    If I could wish for anything, it would be that everyone could perceive Michael the way we do, regardless of our political stance.

    The perpetuation of the lie of Michael being a child molester undermines his life’s work, his message and his mission. This is the single issue, above all others, which is the most crucial with regards Michael’s legacy. To fight against this, we can disregard our other differences. This is the true cause that unites the Michael Jackson fan community.

    Indeed, if the success of a leader is measured by the loyalty of his followers, there is none stronger than Michael, regardless of which faction of fans you might represent. Michael refused to change direction with his beliefs. And we must remain just as unwavering in our defence of him. We must remain fortitudinous in the fulfilling of his mission: each of us taking pride in our position as a requisite speck of light on the peacock’s coalescent coat, in order that we contribute to its immortality. And that we do so – in triumph.

    Love survives. It is forever. From the physical ecstasy married with the discovery of true love, to the spiritual repercussions found in a steadfast love that has matured, fortified and been vindicated by faith.

    As Michael mused,

    “Hope is such a beautiful word, but it often seems very fragile. Life is still being needlessly hurt and destroyed. Because I believe the answer to be faith; not hope.”

    Yet, our stance on Michael’s message and his innocence is not about mere angles of moral perspective. It is about defending the reputation of an inordinately good man – in light of the facts, not faith.

    We must incorporate arguments such as those contained within my book into Michael’s legacy. So that the truth and the love survives, regardless of the level of nefarious bombardment it has to endure. One of the main motivations for writing my book was to assist in ensuring that there is something out there, somewhere, that exposes not only the extent of Michael’s genius, but how he chose to utilise the success resulting from it with an intent of such purity. Michael’s legacy will endure to legend. The only question is what the myths entwined within that legend will entail. My book is an effort to balance the legend in Michael’s favour: ballast that counters the attempted promulgation of him as a monster, and promotes him as a prophet.

    This article is comprised of edited extracts from The First Book of Michael by Syl Mortilla, available in paperback and on Kindle at http://amzn.to/1GycUw1 and for all other eBook devices at www.smashwords.com/books/view/511371



    http://sylmortilla.com/


    traduzione ita qui----> #entry572404251
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    HAPPY 17th BIRTHDAY, PARIS JACKSON ! ♥ April 3rd 2015


    PARISJACKSONWORLD





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    I Guns N’Roses si sciolsero

    a causa di Michael Jackson:

    clamorosa indiscrezione ex manager




    A dirlo l’ex manager Doug Goldstein in un’intervista al giornale Rolling Stones Brasile.


    Solo sei album in trent'anni di vita (tra cui un quindicennio di inattività). Quando basta per diventare una leggenda del rock. Il loro è stato ed è un genere Rock Metal con diverse sfumature: Hard rock, Sleaze metal, Heavy metal, Hair metal, Pop metal, Hard & heavy, Album-oriented rock. Parliamo dei Guns N'Roses, formatosi nel 1985 a Los Angeles, che si imposero sulla scena musicale mondiale tra la fine degli anni ottanta e l'inizio dei novanta. Pezzi come November rain, Welcome to the jungle, Don't cry ed altri ancora, sono diventati pietre miliari del rock. In totale, hanno venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo, e sono stati inseriti al 92º posto nella lista dei 100 migliori artisti secondo Rolling Stone.

    La rottura per…Michael Jackson
    Ma come ogni rock band che si rispetti, anche loro vivevano in modo tormentato la propria convivenza artistica. Noti erano i contrasti tra Slash e Axl Rose, al punto che dal 1993 non pubblicarono più dischi e si sciolsero ufficialmente nel 1996 per l'uscita di Slash. Ma in un'intervista al magazine Rolling stone Brasile, l'ex manager Doug Goldstein ha rivelato che la goccia che fece traboccare il vaso tra i due fu…Michael Jackson. Notizia riportata dal sito di Virgin Radio.

    Cosa accadde
    In pratica, Rose si sentì profondamente offeso dalla decisione di Slash di partecipare ad un concerto con Michael Jackson. Non tanto per motivi artistici (certo, i loro erano mondi musicali agli antipodi), ma perché Axl era stato molestato da suo padre quando aveva solo due anni ed era fortemente convinto che le accuse nei confronti di Jackson fossero vere. Dunque lo prese come un affronto e ci rimase malissimo, anche perché stava conducendo una battaglia sociale. Goldstein afferma che il chitarrista non si è mai scusato col cantante, ma se lo facesse, si potrebbe anche parlare di reunion. Del resto, le accuse alla Popstar caddero qualche anno dopo, dunque sarebbe anche un motivo in più per porre fine alla ventennale acredine tra le due "prime donne" della band.


    http://it.blastingnews.com/tv-gossip/2015/...r-00328817.html

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    Michael Jackson inventore:

    la storia del brevetto per le scarpe magiche





    31 mar 2015


    Il mito di Michael Jackson è sempre solidissimo e il tempo - nonostante lo scorrere inesorabile - non sembra scalfirlo minimamente. Peraltro su questo personaggio sfaccettato, talentuoso e chiacchierato emergono ciclicamente curiosità e informazioni che mantengono vivo l'interesse nei confronti del re del pop... come ad esempio la vicenda recentemente trattata dal popolarissimo blog Mashable, che - riprendendo un articolo di Smithsonian.com, magazine collegato al prestigioso Smithsonian Institution - si è occupato di uno speciale paio di scarpe "magiche", brevettato da Jackson e concepito appositamente per eseguire alcuni passi di ballo molto spettacolari.

    Tutto ebbe inizio dal video di "Smooth criminal" (il singolo del 1987), il cui Jacko si esibiva in una figura che sfidava le leggi della gravità, formando con il corpo un angolo di 45° con il terreno, senza cadere - potete vederlo subito in apertura del clip qui sotto:





    Questo effetto sul set, come svelava già lo scorso anno Smithsonian.com, venne ottenuto utilizzando dei semplici fili invisibili, ma Michael desiderava poter ripetere quella "magia" anche durante le esibizioni dal vivo. E così, spiega Mashable, chiese aiuto per assemblare uno strumento che potesse aiutarlo nell'impresa:

    Insieme a due co-inventori, Jackson sviluppò una scarpa speciale. Una cavità nel tacco si fissava a un picchetto retrattile che poteva essere sollevato dal pavimento del palco. Con il tacco fissato al terreno, il ballerino poteva piegarsi in avanti appoggiandosi a delle speciali fasce che gli sostenevano le caviglie.




    L'oggetto di scena entrò così a far parte dell'attrezzatura indispensabile per le esibizioni di Jackson e nel 1993, addirittura, venne registrato con brevetto ufficiale, concesso dall'organo preposto



    Il documento che vedete qui sopra è stato peraltro esposto, nel marzo del 2014, nell'ambito di una mostra curata proprio dallo Smithsonian Institution presso l'Archivio Nazionale di Washington D.C. e intitolata "Making their mark: stories through signatures": era interamente dedicata alle firme di personaggi famosi su documenti importanti che hanno influenzato la storia e/o la cultura degli USA


    http://www.rockol.it/news-642965/michael-j...iche?refresh_ce
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    Russel Crowe e gli scherzi telefonici

    di Michael Jackson



    Sono passati anni dalla sua morte, ma spuntano dettagli nuovi sulla vita di Michael Jackson: faceva gli scherzi telefonici a Russel Crowe


    A distanza di anni dalla morte, Jackson torna a far parlare di sé non per le polemiche legate alla sua dipartita, né su tutto quello che è stato detto di inesatto quando era ancora in vita, ma per qualcosa di molto divertente, che lo fa apparire sempre più umano, divertente, una bella persona: scherzi telefonici.

    Crowe ha spiegato che Jackson è andato avanti con gli scherzi telefonici per due o tre anni, dopo aver scoperto il nome in incognito che l'attore utilizzava quando era ospite negli alberghi. I due non si erano mai incontrati, ma Jackson era solito rivolgersi amichevolmente a Crowe. Una parte della storia era stata già narrata da Crowe al The Sun nel 2013, ma pare che Crowe abbia scelto il primo aprile per celebrare gli scherzi dell'amico mai incontrato.

    Questa storia restituisce un'immagine non esattamente inedita di Michael Jackson: nelle parole di Crowe, il cantante scomparso appare come un eterno bambino alla ricerca di una misura anche nello scherzo. Molti dei dettagli relativi a Micheal Jackson, la cui figura in vita non pareva esattamente limpida, sono emersi solo dopo la sua morte: talvolta il gossip è impietoso e non consente alla persona colpita di mostrare come effettivamente sia nella realtà.


    http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/r...on-1112112.html
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1694 replies since 23/5/2010
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