Posts written by LoveIsMagical

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    CITAZIONE (two4mj @ 28/10/2013, 21:55) 
    :o: non sembra neppure lui....15 anni in più...ma... è lui? :blink:

    Hai ragione , anche a ne non sembra lui. Mi pare sia anche più basso.
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    Hello Stormy , I agree with you. Dr.
    Murray has a very weird background and had an inappropriate behaviour that night. I really don 't know if he is or he is not even if I think he is not a cardiologist.
    We'll see what he will say.
    Thank you for the links , I really appreciate :)
    See you soon
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    Finalmente ci siamo! Il nostro buon dottore esce ,o è già uscito o non esce perché non c'è mai stato, di prigione. Di notte quando il mondo dorme.
    Attendiamo le sue dichiarazioni, forse scriverà un libro, o rilascerà una intervista esclusiva...o esplosiva ! Secondo voi chi si sarà accaparrato l'esclusiva?
    Oppure utilizzerà il collaudato sistema della segreteria telefonica?
    Canterà una canzone?
    Mi permetta questa domanda Dr.Murray, ci dirà la verità, ora?
    Grazie in anticipo :)
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    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    qp2t



    - Capitolo 5°



    ESSERE MICHAEL JACKSON



    Il Matto



    Era presto quella sera. Non posso dirvi la data o il giorno. Non ho la nozione del tempo e di rado mi preoccupo di controllare calendari e orologi. Tuttavia, posso dirvi che stavo parlando con Michael, nel momento in cui volevo parlarvi di questo. Anche come uomo morto, egli appariva immacolato e perfetto per la maggior parte del tempo. Anche quel giorno lo spettro apparve con una camicia di un brillante color cremisi e pantaloni neri, e lucidissime scarpe nere. Era di buon umore e raggiante.
    "Stai molto bene" Mi complimentai con l'anima felice. Stava ancora nella stanza dove i raggi del sole luccicavano attraverso i vetri sporchi di smog della finestra, cadendo poi sul pavimento in pietra e portando un debole calore nella stanza vuota.
    Andò verso la finestra come se stesse marciando, dritto e agile come un ballerino con passi rapidi ed eleganti. Battendo insieme i tacchi rise piano.
    "Sono stupefatto di come reagiscono le persone alle cose naturali come la morte. Piangono la mia morte, ma la mia vita era definita un circo. E' divertente il comportamento degli umani."
    Con le braccia conserte e i piedi incrociati meditò sulla natura umana.
    "Pensi che il comportamento della nostra razza sia immorale?"
    "Si, penso che come razza noi dovremmo essere più gentili e sensati, ma i geni della competizione e della crudeltà sembrano avere il sopravvento nelle nostre menti"
    Potevo vedere la sua figura in contrasto contro lo sfondo di una sconosciuta e sfocata luce grigiastra , come se la nebbia stesse evaporando nei primi raggi del sole. Ora stava dritto, con le mani sui fianchi e aveva un aspetto felice e splendente.
    "Bene" Disse e poi si fermò, come se stesse ascoltando qualcosa, prima di riprendere a parlare.
    "Non hai più domande da pormi?"
    "Ho ancora molto da chiederti" Lo rassicurai.
    Ora, seduto sul divano rosso in quella sperduta stanza di pietra che sembrava far parte di un castello abbandonato, il fantasma appariva grandioso e riservato proprio come era nella sua vita .
    Mi donò un sorriso caldo e incoraggiante.
    "Come sei entrato nel mondo della musica?"
    "Sono nato alla porta" rispose
    "Alla porta di chi?" Dissi non capendo dove collocare una porta in tutto questo.
    "Della musica ovviamente" Rispose lo spettro in tono paziente e gentile
    "E' tutto quello che vorresti dire?"
    "Questa è una risposta sincera. Sono nato con il dono della musica, sono nato per essere musicista." Sorrise
    " Da quello che ho sentito fu tuo padre a introdurti alla musica"
    "Il mio talento lo aiutò a prendere la decisione. Sarei entrato nel mondo della musica non importa quale."
    Rispose a tono guardandomi dritta negli occhi.
    "Ricordo di aver letto da qualche parte che anche tuo padre era musicista"
    "Oh, bene, se non essere capace di cantare e non essere in grado di suonare decentemente uno strumento significa essere un musicista, allora, egli era un musicista" Rispose fissandomi con i suoi grandi occhi
    "Non bisogna mai sminuire il talento degli altri. " Ricordai allo spirito alterato.
    "Ma Joseph non aveva talento" Disse con voce implorante, le braccia lungo i fianchi con il palmo delle mani rivolto in avanti.
    "Forse , ma fu lui ad introdurti in quel mondo" Insistei
    "Joseph ci introdusse in un modo veloce per far soldi" Rispose " Diceva sempre che la musica poteva portare molti soldi come nessun altro affare. Tu potresti non saperlo, ma quando iniziammo la musica nera stava velocemente guadagnando popolarità e l'America era eccitata per aver scoperto questa nuova musica che era rimasta confinata nelle chiese e nelle feste dei neri. Noi portammo la musica dei neri nel mondo musicale e Joseph trasse vantaggio da questo amore appena scoperto dagli Americani per questo tipo di musica."
    "Eri solito parlare di tuo padre nelle tue interviste".
    "Ero solito dire molte cose nelle mie interviste."
    "Lo hai chiamato genio"
    Sembrava in qualche modo imbarazzato, seduto su una sedia all'aperto ora. I suoi lunghi lucidi capelli spiccavano sulla camicia bianca.
    "Si, lo ricordo" Rispose nella sua nota timidezza. "L'ho fatto e adesso posso proprio dire che non avrei dovuto dire bugie. Ho detto bugie su molte cose e non sono stato in grado di essere onesto circa la mia vita. Ho avuto molte paure nella mia vita e la più grande fu la paura di essere rifiutato. E' troppo tardi ora, anche per chiedere perdono"
    "Così Joseph non ha avuto alcun ruolo nella tua carriera?"
    "Nessuno, tranne far soldi facili per mezzo dei suoi bambini"
    "La gente dice che tuo padre ti ha fortemente spinto ad entrare nel mondo della musica"
    "No, la musica era la mia anima. Cosa mi torturava di più era l'atteggiamento di mio padre che tramutava la sua eperienza spirituale in un incubo, per me. Comunque diventare cantante è stata la miglior cosa che sarebbe potuta accadermi."
    "Allora fu il tuo destino e non tuo padre a trasformarti in in quell'incredibile solista?"
    "Mio padre non era portato alla creatività. Per lui la musica era un buon modo per guadagnare soldi. Per me la musica era una benedizione divina della mia anima. I profitti guidavano lui mentre l'amore guidava me. Lui vendeva la musica , io la vivevo. C'è una bella differenza. Eravamo due uomini molto diversi con diverse prospettive nella vita. Tuttavia ci ha dato una possibilità che ha lavorato in nostro favore. E' stata una buona mossa devo riconoscerlo."
    "Allora chi ti ha traformato in Michael Jackson?"
    "Te l'ho detto, lo ha fatto Dio. Io sono opera di Dio. Le persone mi hanno aiutato e supportato perchè Dio mi ha collocato in quella posizione e mi ha plasmato. E' stato Dio Onnipotente"
    "Non consideri queste parole un segno di ingratitudine?"
    "Io non sono un uomo che non avrebbe capito cosa hanno fatto gli altri per lui. Ma ti posso dire che Dio mi ha trasformato in Michael Jackson, nessun altro. Sono grato a Dio per questo"
    "Sei grato a Dio, sembra che tu abbia dimenticato tutte le sofferenze che essere Michael Jackson di ha portato."
    "no" Disse con un grande sorriso. "Io non dimentico. La mia memoria è più acuta di quella di un elefante. No, non ho dimenticato il bello e nemmeno il brutto"
    "Ma sembra che tu li abbia allontanati da te"
    "No, ma le cose buone sono molte di più di quelle che sono state brutte"
    "Okay, così vorresti rinascere ancora come Michael Jackson?"
    "Naturalmente" Rispose, " Mi piacerebbe molto. Michael Jackson fu un meraviglioso e grande artista. Non è stato malato, debole e maltrattato. Era l'uomo che soffriva non la star. Era un uomo solo. Non interagiva, non rilasciava interviste non frequentava le feste. Era l'uomo che soffriva e che ha subito abusi. Michael Jackson avrebbe danzato di fronte a migliaia, milioni di persone. Amava la sua musica, i suoi fans e la sua vita. Sarebbe dovuto nascere Michael Jackson, non quell'uomo che diventò vittima di tradimenti e cattive intenzioni del diavolo e della cupidigia, non quell'uomo. Sono contento che quell'uomo sia morto."
    Il suo viso era sempre privo di espressione in particolare quando parlava della sua problematica vita. Sembrava sereno e indifferente come se stesse parlando di due uomini dal destino differente che aveva conosciuto .
    "Se non fossi stato un cantante e musicista cosa saresti potuto diventare nella vita?"
    "Insegnate di musica, insegnando musica ai bambini nelle scuole, tentando di far emergere il meglio di loro. Avrei vissuto il mio sogno attraverso i miei figli e i miei studenti"
    "Non hai mai pensato di diventare medico o ingegnere?"
    "No, perché mio padre non mi avrebbe sufficientemente sostenuto per arrivare a quel livello. Egli avrebbe preferito che lavorassi come gruista piuttosto che un tecnocrate, o forse anche come spogliarellista in qualche misero locale, ma non quello. Joseph pensa che gli uomini e le donne sono soltanto creature biologiche e non forme di vita basate sul pensiero e l'anima. Una buona bottiglia di vino vince di gran lunga su un buon libro, per lui. Perciò , pensare che egli avrebbe sostenuto o consentito ai suoi figli di studiare sarebbe come dire che la fine del mondo è vicina. C'era questo o lo scarto metallico. Puoi immaginare che anche dei bambini abbiano capito che l'opzione musicale era decisamente meglio che lavorare in una fornace o guidare una gru per il resto della loro vita."
    "Siete stati fortunati che vostro padre abbia deciso di mettere nelle vostre mani un microfono invece che una gru. " Gli dissi pensando che forse Joseph non era poi del tutto una mela marcia.
    "Era stato stabilito che io avrei dovuto avere un microfono in mano e cantare. Mio padre non avrebbe potuto fare altrimenti" Rispose sicuro.
    "Che sogno avevi da bambino?"
    "Il mio sogno si è avverato mentre ero bambino.Ho fatto quello che la mia anima voleva facessi"
    "E la tua anima voleva notorietà e celebrità?"
    "La mia anima voleva felicità, pace e buon senso nel controllo della mia vita; la musica mi ha dato tutto questo, mentre la celebrità fu una conseguenza di quel senso di realizzazione interiore"
    "La celebrità era solo un effetto collaterale per te? Niente di più?"
    "La celebrità è come un sottile strato dorato di qualcosa che in realtà non è così brillante e luminoso. Quel sottile strato è finto, non è vero" Rispose suadente. "Ti fa sembrare scintillante e sfavillante, ma col tempo i lustrini sbiadiscono e lo scintillio se ne va e la realtà non è così bella. Il mio strato di lustrini si è macchiato e la verità fu una sofferenza. E' una vita finta, nessuno può brillare fino alla fine e questa è la realtà. Così no, la celebrità non vale la pena" Suonava come la sua dichiarazione finale.
    "Sei stato irriconoscente" Dissi all'anima che stava là con uno sguardo ostinato sul volto pallido.
    "Ti sto raccontando la realtà. La verità si rivela quando hai sofferto abbastanza. Io ho sofferto ed ho conosciuto la verità"
    "Ma non hai appena detto che ameresti rinascere come Michael Jackson?"
    "Si, l'ho detto perché l'uomo fu il creatore e l'artista. Tuttavia troppa celebrità trasforma una cosa così grande in qualcosa di poco appetibile, una barzelletta poco divertente o una bruta commedia. La celebrità ha fatto questo non il mio talento"
    "Tu sai" disse pensieroso " la celebrità ha ucciso Michael Jackson; ha ucciso la sua anima, il suo cuore, la sua vita." Le dita della sua mano erano tese sul palmo aperto, come se volesse afferrare il tempo che gli era scivolato via." La celebrità fu veleno per l'energia creativa. Michael Jackson diventò ciò che era attraverso l'amore delle persone ed ucciso dalla celebrità raggiunta"
    "Fui contenta che egli non fosse soltanto un solista ma qualcosa in più, abbastanza per essere un essere umano, e la sua umanità gli consentì di capire che i pensieri non possono esse intrappolati o incatenati nella sottomissione ed egli scivolò via da quella morsa stretta, come sabbia fine, solo col potere del suo pensiero"
    "Come hai potuto continuare il tuo lavoro con così tanta passione se la fama e fortuna non erano una tua iniziativa ed hai sofferto così tanto?"
    "Amavo me stesso e quello che facevo" rispose tranquillo con la testa piegata appena un po' , poi alzando lo sguardo disse
    "Volevo il meglio nel mio lavoro e volevo farlo nel migliore dei modi. Facevo quello, soltanto quello" Pizzicò l'aria con il pollice e l'indice poi disse" Ero in grado di non pensare ad altro che il mio lavoro.Proprio questa abilità di concentrarmi nel fare il meglio per i miei fans mi portava gioia nel continuare.
    "E che consigli potresti darmi per realizzare qualcosa nella vita?"
    "Non mollare mai, mai. Continua a crederci. La gente cercherà di portarti via la fede ma non si possono rubare i sogni: se tu non vuoi." Puntando il dito verso di me aggiunse "Eccelli in ciò che hai da offrire al mondo. Non essere mondana, sii qualcosa che gli altri guardano, ammirano ed amano. Non aspettarti niente dagli altri ma aspettati sempre il meglio da te stessa, niente di meno."
    "E' tutto?" Chiesi
    "E' tutto" rispose sorridendo alla mia ingenuità .
    "Ma ci deve essere qualcosa ancora" Dissi " Qualche affascinante segreto che potrebbe essere magico?"
    La scena cambiò. Egli si guardava in un enorme specchio, con le mani davanti alla bocca, e disse in modo ispirato.
    "Bene, ce n'è uno " Sorrise " Fai sempre il tuo meglio, sempre , perché poi avrai successo. Non considerare piccola un'opportunità, non esistono piccole opportunità. Noi le consideriamo piccole a causa dell'incompetenza e sii gentile" Muovendo il busto verso di me aggiunse "Sempre"
    La sua voce era modulata e le sue parole sembravano una piccola canzone.
    "La gentilezza è un'arma. Ti difende dalle cose negative e ti tiene al sicuro. Non è un Handicap. E' come un'arma nucleare molto efficace. " Disse l'anima con voce gentile.
    In quel momento sentii che mia madre mi stava chiamando.
    "Tornerò presto " Gli dissi
    "OK, vai".
    Era tardi. Tutto sembrava dormire beatamente nella notte. Tuttavia io ero sveglia e volavo con l'energia delle ali della mia anima per visitare il mondo in cui viveva l'anima.
    "Crederanno a ciò che sto scrivendo? "Chiesi alla visione,con il cuore pieno di dubbi.
    "SI". Sentii la sua voce e lo vidi seduto sul suo divano rosso in quella stanza desolata, con il mio diario tra le mani; stava leggendo quello che avevo scritto.
    "Non farlo" Esclamai. Non ero ancora pronta per la sua opinione critica.
    Indossava ancora la camicia rossa ed i pantaloni neri ma era scalzo. I suoi lunghi capelli ricadevano sulle spalle incorniciando il viso. Mi guardò senza rispondere. Io non capivo
    "Se non credi in quello che fai, perché lo sai facendo?" Disse alla fine.
    "Beh, non e facile crederci , vero?" Risposi
    Non rispose, guardava qualcosa in lontananza con l'espressione di uno che ha un sapore amaro in bocca.
    "Forse" Rispose "Ma che importa? Cosa importa cosa pensano gli altri? Le persone credono quello che vogliono e reputano il resto incredibile. Non credo sia saggio cercare di convincere le persone a credere la tua verità. Solo una perdita di tempo." Fece scricchiolare il collo, sembrando infelice.
    "Forse hai ragione " Gli dissi
    "Non perdere il tuo tempo" Mi consigliò contraendo il mento.
    C'era qualcosa di straordinario nella sua apparizione, il modo in cui vestiva e sembrava. Così visibile e nitida per un occhio spirituale. L'impressione era di un attore preparato per una scena, un'armonia assoluta tra l'apparizione, ciò che la circondava e la storia. Una combinazione perfetta.
    Qualche volta mi domandavo cosa significasse essere come lui. Essere qualcuno così famoso, amato e controverso, cosa avrebbe significato essere così creativo, lavoro forzato? Non avendo idea di come ci si potrebbe sentire , lo chiesi
    "Come ci si sente ad essere te? Voglio dire essere Michael Jackson?"
    L'anima fece un sorriso sbilenco. " Non si stava male" Rispose "Tuttavia dovevo lavorare duramente per diventare quella visione, quell'immagine che ho dimenticato che ero io, Michael Jackson. Sai, ad essere onesto, qualche volta quando mi rivedevo in televisione o su qualche schermo, pensavo stessi guardando qualcun altro. Così forse essere Michael Jackson era come una sorta di esperienza extracorporea con tutti i pro e contro. Avevo la mia creatività ma quell'uomo inseguito e così tanto fotografato era qualcuno che io avrei guardato da lontano, lo sai, rimanendo un poco distante per vedere cosa accadeva alla brillante pop star. Tuttavia, la musica, l'amore e il ritmo erano più per la mia anima che per il mio cervello. Ero cosciente di quel Michael Jackson, quello che sta seduto a pensare, sentire e creare. Quell'uomo è ancora con me."
    "Cosa hai fatto per diventare una così imponente gigante pop star? Era così surreale."
    "Non ho fatto nulla" Rispose con un profondo sguardo riflessivo
    "Ho solo creato e messo in opera i miei sforzi.Tutto qui. Non ho mai avuto interesse nell'essere chiamato leggenda ma ho sempre avuto interesse a creare ciò che non era mai stato fatto prima da alcuno. Volevo la perfezione in quello che facevo. Forse questo ha portato a tutto questo o forse fu il destino. Tuttavia sforzi non consapevoli non ne ho fatti. Posso assicurartelo."
    "Sai cosa pensano di te i tuoi fans?"
    "Penso che sentano la mia mancanza perché mi amano e no credono alle accuse che mi hanno fatto. Penso che mi amino ancora"
    "E come ti senti?"
    "Sento amore nel mio cuore per loro. Non so come esprimerlo in modo efficace ma li amo con tutto il mio cuore" Aveva un espressione gentile, calda e felice sul suo viso.
    "Ti mancano?"
    "Si, moltissimo" Annuì col capo "Mi mancano moltissimo e ho lavorato tanto per capire questo. I miei fans dovrebbero sapere che il mio amore per loro è immortale. La mia anima è in pace perché sento il loro amore e sostegno. Perciò posso dire che io vivo perché essi mi amano. Io vivrò per sempre poiché sono amato"
    "Vorresti tornare ancora come il leggendario, iconico Michael Jackson?"
    Chiesi all'anima che ora stava in silenzio, con la dolcezza delle sue emozioni pulsante sul suo volto.
    "Si, naturalmente io sarei fortunato. Forse vorrei tornare indietro ancora come Michael Jackson. Chi sa cosa vuole la potenza di Dio per il suo devoto? Forse tornerò, chi lo sa".


    FINE QUINTO CAPITOLO




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by ligary - 29/11/2013, 08:47
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    "So che non fu facile per loro essere dimenticati come cantanti ed accettai il loro dispiacere e risentimento. Forse non fui gradevole nemmeno io. La celebrità di rende una persona diversa. Così forse era corretto per loro dare per scontato che io fossi diventato un po' presuntuoso. Comunque crescendo e potendo accettare la vita come persone adulte le cose migliorarono."
    Era di buon umore e parlò dei suoi fratelli con affetto. Mi domandai cosa pensassero gli uni degli altri, quando nella solitudine, non c'era bisogno di fingere. Era vero, egli aveva messo in ombra la loro esistenza e che essi sembravano opachi paragonati a lui. Tuttavia l'anima decise di raccontare solo cose piacevoli, e non avendo scelta, mi misi il cuore in pace.
    "Allora cosa li ha trattenuti?"
    "Non posso dire cosa è accaduto ma posso dirti questo, disse questo corrugando la fronte e le labbra incurvate.
    "Abbiamo iniziato quasi tutti insieme. I miei fratelli amavano la musica e la amano anche adesso; la musica è nel nostro sangue. Tuttavia non posso dire cosa sia accaduto durante il nostro cammino. Non prestai molta attenzione . Ero molto impegnato a cercare di essere un buon cantante. Era tutto confuso per me. Chissà , forse non c'era nessun desiderio di sapere cosa stesse accadendo. Nella nostra casa vigeva il motto ' ognuno per se'. Eravamo tutti in difficoltà e sottoposti alla insopportabile pressione del dover diventare famosi ad Hollywood , ad ogni costo. Io non ho mai capito perché Joseph, con i miei fratelli non era nemmeno severo la metà di quanto lo fosse con me. Non posso darti una risposta che possa spiegare cosa accadde precisamente, Posso solo dirti che amavano la musica, l'hanno sempre amata."
    "Secondo te la tua risposta è esauriente?"
    "Io non spettegolo, dovresti saperlo" Rispose in modo naturale e calmo
    "Che tip di comportamento avevano nei confronti della tua celebrità? Hai detto che c'erano attriti tra fratelli. Questo era un lato di quegli attriti?"
    "Tra me ed i miei fratelli?" Chiese cercando di dare un senso alla mia domanda.
    "Si, certo" Replicai.
    "Perché vuoi parlare di questo?" Sembrava si incupisse mentre si spostava all'indietro sulla sua chaise longue, ed appariva a disagio.
    "Oh, è di nuovo sul suo divano preferito" Pensai dentro di me.
    "Io non desidero parlare di ciò che non ricordo" Asserì in tono glaciale. " Erano giovani tanto quanto me. Eravamo in qualche modo stupidi. Preferirei lasciare il passato al passato."
    "Perché, fu così penoso?"
    "Non risponderò" Fu la grande risposta.
    "Stai cercando di nascondere qualcosa? sei così ciarliero quando si tratta di tuo padre" Commentai circa il suo improvviso rifiuto.
    "Quando si diventa famosi le cose cambiano. Accade sempre" disse placidamente" loro mi ignoravano , io pure. Comunque l'amore non è mai svanito. Se io avessi mai avuto dei problemi i miei fratelli mi avrebbero aiutato, e così hanno fatto. La stupidità col tempo sparisce. Ringrazio Dio per questo".
    "Sono lieta che tu abbia deciso di parlarne. Avete risolto tutti i problemi una volta adulti?"
    "Significa che noi non avremmo potuto darci sui nervi l'uno con l'altro perché allora avevamo ognuno la nostra vita" e aggiunse con un sorriso " la dissezione deve essere stata la tua materia preferita a scuola"
    "Mi interessava"Confermai l'affermazione mentre lo spirito mise il broncio.
    "Cosa mi dici di Jermaine?" Dissi aggirando il bisbiglio spiritesco.
    Dal Memorial di Michael , Jermaine era riemerso al mondo, da un lungo periodo di ibernazione, ed era stato ben accolto. Il vuoto lasciato da Michael aveva disperatamente bisogno di qualcuno, anche piccolo e insignificante che alleviasse il dolore e Jermaine assolse bene il suo compito, fu come ossigeno artificiale per i suoi fans.
    L'aura di Michael divenne molto più serena.
    "Io e Jermaine avevamo un rapporto contrastato " pareva un pochino triste nel parlarmene " qualche volta eravamo in difficoltà l'uno con l'altro, e altre volte ridevamo di cuore. Jermaine non è una persona cattiva e non è mai stato coinvolto in cose che potessero nuocermi. Nonostante questo non ci capivamo a vicenda mentre avremmo dovuto farlo."
    Gli angoli della rivolti in basso lo facevano sembrare più depresso del solito.
    "Eravate uniti?"
    "No, non ero vicino a nessuno. Nella nostra famiglia essere uniti significava guadagnare e dividere tra tutti. Le emozioni erano solo spazzatura nel cervello per noi."
    "Eri molto unito a Janet, però, è vero?"
    "Io amo Janet" era gentile e tranquillo "
    "E' tutto?"
    "Penso sia abbastanza" era stressato.
    "Come era lei con te, voglio dire, quando eravate bambini?"
    "Janet è un vulcano, energica, piena di vita, forte e bellissima. tutto quello che io non sono. Era una ragazzo nel corpo di una ragazza ed eravamo amici. Non ha mai accettato che io fossi più grande di lei, lo sai" Era orgoglioso di sua sorella.
    "L'amavi più degli altri tuoi fratelli?"
    "Janet era come me....lo sai lei era me , questo è quello che sento." Magro, affaticato, con una camicia cremisi, i capelli sciolti in ciocche, lo spirito rispose " lei era l'altro lato di me quello che non ho mai mostrato, o forse non ho mai avuto. Nonostante ciò lei era me. Non mi sono sentito unito ad alcuno degli altri miei fratelli come lo sono stato con lei.
    Lei sentiva letteralmente le mie emozioni, e capiva i miei pensieri senza chiedere, senza che io glie li confidassi.
    "Quale reazione ebbe alle accuse?"
    "Era furiosa, e mi implorò affinché io combattessi la mia battaglia in Tribunale nel 1993, ma non l'ascoltai. Lisa sembrava molto importante per me e con i suoi consulenti legali voleva che risolvessi il problema lontano dalla Corte. Ho fatto quello che loro volevano io facessi. E Janet era inferocita" Scosse la testa abbattuto. "Era molto adirata con me. Nel 2005, avendo imparato la lezione, ed ho fatto quel che avrei dovuto fare. Janet ha la testa saldamente sulle spalle" La ammirava.
    "Tu e Janet eravate ancora molto uniti quando sei morto?"
    "No" rispose con rammarico facendo ciondolare la testa mentre la scuoteva . Indossava giacca e pantaloni bianchi e teneva i pollici nelle tasche "E' una sfortuna che io e Janet non fossimo così uniti come avrei desiderato"
    "Non le hai fatto visita il giorno del suo compleanno?"
    "Forse, non ricordo" Rispose con indifferenza.
    "Perché le tue sorelle non hanno fatto parte del gruppo dei Jacksons?"
    "Suppongo fosse una decisione di mio padre "Rispose disinvolto " Non l'ho mai domandato"
    "Cosa ne pensi?"
    "No, non era una buona cosa. Eravamo una band di soli ragazzi sembrava normale che le nostre sorelle non si unissero a noi."
    "Le tue sorelle non hanno mai insistito per entrare nel gruppo?"
    "No, le decisioni di Joe erano considerate definitive. Se Joe diceva no, era no"
    "Cosa mi dici dell'eredità dei Jacksons? Sarebbero sopravvissuti senza di te?"
    Ponderò la risposta piegando la testa in avanti poi guardando in su disse "Io so che di sicuro che ciò che Michael Jackson ha fatto vivrà per sempre e per quanto riguarda quello che hanno lasciato i Jacksons come gruppo musicale , il fato deciderà"
    "Nessun dubbio quindi sul fatto che tuo padre abbia contribuito alla tua carriera ?"
    "No, non ne ho, perché non l'ha fatto" La sua fu una risposta breve e tagliente.
    "Non pensi sia ingiusto? Dopo tutto se tuo padre non fosse stato così severo con te, saresti riuscito a sfondare?
    Mi fissava con i suoi occhioni.
    "Sembra che tu voglia stare dalla sua parte" Affermò.
    "E' una domanda abbastanza ragionevole"
    "L'hai mai incontrato?" Mi chiese
    "Tuo padre, vuoi dire?"
    "Si"
    "No, non l'ho mai incontrato"
    "Allora no dire quello che hai detto" e con tono adirato proseguì " Il mio psicologo fu letteralmente spaventato da come mi trattava. Bisogna trattare gli esseri umani come esseri umani , non come se si stesse ammaestrando una scimmia. Gli esseri umani hanno bisogno di rispetto, amore, compassione comprensione. Comandando e costringendo non si otterrà mai il meglio. Quello che io ho dato era nella mia natura e non perché mi picchiava. Sono nato cantante e ballerino. Un po' di rispetto non fa mai male,"
    "Avrà fatto del suo meglio, non pensi?"
    "Allora, avrebbe dovuto sapere bene" Il suo sguardo era infuriato e indomabile " che anche un bambino capisce e sente l'energia positiva del rispetto e la compassione. I bambini ubbidiscono ai genitori ma i genitori devono essere responsabili per il loro comportamento. Non dico di non rimproverare, perché a volte è peggio che picchiare un bambino, ma non umiliate o sminuite un bambino. Chiedo troppo?"
    "Anche la tua famiglia e le tue ex mogli lamentano che tu non ascoltavi i loro buoni consigli. Dicono che eri cocciuto come un bue."
    "Non ho mai incontrato un bue. Così non conosco la sua natura. Nonostante ciò ho avuto abbastanza esperienza, ero grande abbastanza, e capace mentalmente di prendere le mie decisioni. Un piccolo negro bisognoso di consigli non è il quadretto che avevo in testa."
    "Forse era il riflesso di tuo padre? Hai mai pensato a questo?"
    "Temevo" Lo disse quasi con un sospiro " che tutti i miei fratelli avrebbero finito col diventare come lui"
    "Hai paura di Joe anche adesso?"
    Ero stupita di quando sembrava fragile e triste
    "Non lo so. Il pensiero di finire con una mentalità e personalità come quelle di Joseph mi spaventava tutti i giorni. Egli era qualcuno da cui ero pronto a ricevere grandi dolori, non complimenti.
    "Hai avuto successo?"
    "No, Sono sicuro che i miei sforzi sono stati premiati. Non sono mai stato simile a Joseph Jackson"
    "Perdonerai tuo padre un giorno?"
    "Io credo che Joseph pensi di non aver mai fatto niente di sbagliato con me. E' soddisfatto di ciò che ha fatto. C'è bisogno che io perdoni un uomo che non ha bisogno di perdono?Lascio la decisione a Dio."
    Lo disse con voce flebile e triste.


    FINE QUARTO CAPITOLO






    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

  6. .
    CITAZIONE (ligary @ 25/10/2013, 10:02) 

    Ma che bella idea da copiare , grazie Liga :)

    CITAZIONE (ligary @ 25/10/2013, 11:49) 

    Michael Jackson on American Idol (FAKE! Duh!)





    :lool: :lool: :lool:


    Ah, io non sono un'esperta ... Ma penso che quel ragazzo con i ricci neri che canta in quel modo stupendo , farà un sacco di strada . :) oh si ne sono sicura !!!

    Edited by ligary - 25/10/2013, 17:27
  7. .
    Stava sul divano Vittoriano, il suo esile corpo sdraiato come se fosse un cartoncino sottile e rigido. Entrambe le braccia lungo i fianchi, il peso del corpo sui gomiti piegati e le gambe allungate davanti a se, sembrava un filo inamidato con un viso stanco e cinereo a causa della barba non rasata d due o tre giorni.
    "Non riesco a capire, perché un padre dovrebbe esigere dai figli di essere chiamato per nome ? Con quale scopo?"
    Mi guardò in silenzio, mentre decideva se rispondere. Nei suoi occhi leggevo il dispiacere o forse era solo pena. Si mise a sedere sul sul confortevole divano.
    "Era un uomo strano" disse lo spettro con voce musicale ed elusiva.
    "Stava preparando un gruppo che avrebbe riempito le sue mani di soldi e probabilmente aveva pensato che non ara appropriato che i suoi schiavi lo chiamassero padre. Questa è l'unica spiegazione possible a cui sono arrivato e penso sia la più adatta. Joseph era innaturale nel suo modo di comportarsi anche in famiglia. Era così bizzarro quando ci voleva minacciare e diceva in modo aggressivo che non era padre ma Joseph per noi. Non era padre nei sentimenti , lo era solo fisicamente."
    "Hai mai chiesto perché non permetteva ai suoi bambini di chiamarlo Papà come gli altri padri?"
    "Si, l'ho fatto, ma non quando ero bambino. Chiamarlo Joseph era normale per me, perché tutti i miei fratelli lo facevano. Per me, Joseph era equivalente a Papà. Tuttavia, più tardi quando osservai che nessun altro bambino chiamava i genitori per nome, fui sorpreso che nostro padre volesse così. Da quel momento iniziai a porre la domanda"
    "E cosa ti avrebbe risposto?"
    "Oh , che egli era Joseph ed era così che voleva essere chiamato, è così" Parlava senza alcun sentimento.
    "Tu hai mai cercato di chiamarlo Papà?"
    "Non gli ero poi così affezionato" Aveva sempre parlato in modo chiaro. "Tentai quando ero piccolo ma egli fu troppo aggressivo. Avrebbe iniziato a gridare e urlare. Di conseguenza ebbi un'idea e così, dato che non avevo interesse in lui non lo avrei chiamato in nessun modo."
    "Nessun dubbio?"
    "Forse io ero più vulnerabile o forse ero un duro" Rispose "In entrambi i casi ciò mi creò sensazioni di malcontento, angoscia e ira. Capii che questo è un mondo difficile , dove anche tuo padre può essere un'estraneo per te. Mi chiusi di più in me stesso e presi coscienza dell'andamento delle cose nella mia famiglia. Disperato per essermi tagliato fuori da quello che accadeva in casa a causa di mio padre, iniziai ad interessarmi al lavoro e tutto ciò che era inerente ad esso, in modo da non dover pensare ad altro. Scoprii me stesso e cercai la verità in altri.
    "Perché avresti cercato in altri la verità?"
    "Joseph mi consentì di capire che le persone possono essere ingannevoli, non avrei mai più considerato le persone in base al loro aspetto esteriore."
    "E come le avresti allora considerate?"
    Schiudendo il labbro inferiore guardò in basso " Avrei osservato" Rispose "ed aspettato. Avrei scoperto attraverso la mia esperienza, che era meglio permettere alla gente di uscire dal proprio guscio e vedere chi erano. Il tempo avrebbe dato risposte."
    "Non era strano che un uomo con nove bambini non permettesse loro di chiamarlo Papà?" Ero stupita.
    "Aveva dei bambini ma per una ragione" disse lo spettro " noi eravamo la sua fonte di guadagno. Smise di lavorare ed iniziò a vendere i suoi bambini nel mondo dello spettacolo. Noi avremmo portato a casa i soldi mentre lui li avrebbe contati. Noi avremmo provato e lui sarebbe stato seduto a guardare se facevamo quello che ci aveva richiesto di fare. Noi avremmo cantato e ballato per ore sul palco e lui sarebbe stato seduto dietro le quinte o nelle file a lato a divertirsi. Noi lavoravamo, lui negoziava, noi guadagnavamo, egli contava i soldi e così noi eravamo il padre e in sostanza lui era il bambino . Penso che fosse corretto che noi lo chiamassimo Joseph e non Papà. Lui lo sapeva molto prima che noi ci arrivassimo."
    "Chiamavi per nome anche tua madre?"
    "No, mai" disse scuotendo le mani " sarebbe stato troppo dispregiativo. Noi l'abbiamo sempre chiamata Madre"
    "Permetteresti ai tuoi figli di chiamarti Michael?"
    "Perché i miei figli dovrebbero chiamare il loro padre per nome?" Rispose alzando le sopracciglia." Sono un padre e devo essere indicato come tale. Non sono mai stato uno sciocco"
    "La gente dice che tua madre era interessata ai tuoi soldi visto che voleva che tu supportassi tuo padre ed i tuoi fratelli"
    Ascoltò con attenzione e sembrò concentrarsi di più.
    "Perché dicono così della Signora Jackson?"
    Alzando le spalle, disse " Penso che abbiano ragione nel dirlo. Mamma era molto preoccupata di come i suoi figli avrebbero vissuto le loro vite. Si aspettava sempre che io li salvassi siccome avevo più soldi e non avevo una mia famiglia. Non credo pensasse male nei miei confronti. Dopo un po' il suo comportamento diventò stancante, lo confesso" L'espressione del suo viso era resa più intensa dalle sopracciglia aggrottate.
    "Hai smesso di ascoltarla dopo ?"
    "L'ho fatto" rispose "Ma l'ho sempre amata"
    "Non ho mai detto il contrario" Rassicurai il fantasma. " Ma hai ancora dato loro dei soldi successivamente?"
    "Non tanti quanti loro avrebbero gradito ricevere" sorrise " Immagino di essere sembrato uno spilorcio"
    "C'è anche qualche altra parola simile a spilorcio?"
    "Bene, se non c'è significa che l'hanno coniata per me"
    "Perché tu eri spilorcio?"
    "Davano per scontato che io spartissi con loro i miei guadagni" Rispose gentilmente.
    "E quanto c'era?"
    "Abbastanza per tenerli a galla in un lussuoso oceano"
    "Ho quasi dimenticato. Stavamo parlando di tua madre. Che tipo di donna è, Michael?"
    Il fantasma era silenzioso, stava seduto su una sedia di legno, la schiena dritta lontana dallo schienale un braccio appoggiato sul bracciolo. Sembrava in guardia ed attento.
    "E' una donna buona. Questa è l' opinione che ho su di lei e che mi ha accompagnato per tutta la vita. Katherine Jackson è una donna buona con non molta fortuna dalla sua parte"
    "La gente dice che ama i tuoi soldi. Quando hai iniziato a guadagnarne a palate ne ha spesi molti per se?"
    "No, mai" Agitando una mano egli rifiutò l'accusa " non ha mai seguito eccessivamente la moda, e nemmeno agghindata con oro e diamanti. Non ha mai chiesto auto eccessive, trattamenti di favore o pubblicità come matriarca del clan dei Jackson. Ho sempre pensato che sarei stato fortunato se avessi incontrato una donna che assomigliasse a lei anche solo per metà. Desiderava condividessi la mia ricchezza con la famiglia perché non ha mai dato priorità ai soldi rispetto alla famiglia. Aveva bisogno che io l'aiutassi come figlio coscienzioso e tutti noi lo abbiamo fatto. Era molto buona, con me e dove era interessata. Non vedo nulla di cui lamentarmi"
    "Sei stato un buon figlio per lei?"
    "Cercavo di essere un buon figlio ma in qualche modo diventai per lei una fonte di preoccupazione e angoscia. Qualche volta sentivo che la sua salute ne soffriva perché era sempre preoccupata per me, pregava per me e lo fa ancora. Avrò sempre bisogno di lei , non importa dove sarò"
    "Ti trattava in modo speciale rispetto ai tuoi fratelli?" Rise
    "Mi rivolgeva molte attenzioni, perché io amavo la sua attenzione lo desideravo ardentemente. Quando eravamo a casa, la seguivo in giro come una pecorella e le raccontavo le mie storie di angoscia, tristezza e tradimenti, di come le percepivo" Rise piano mentre ricordava. Volevo monopolizzare la sua attenzione e ai miei fratelli non piaceva. Sebbene io dessi l'impressione che mia madre avesse, per sua iniziativa, un' attenzione speciale per me, I miei fratelli non potevano coalizzarsi contro di lei, ma avrebbero potuto farlo contro di me se avessero mai capito che ero io il colpevole. Ma tu sai " sorrise" Io avevo bisogno la Signora. Avevo bisogno dell'amore di Katherine Jackson come un uomo morente dell'ossigeno. Continuai a monopolizzare la sua attenzione anche all'età che avevo e sembra che lo stia facendo ancora, era lei ,non io. Lei sapeva cosa stavo facendo, ma non rinnegò mai il suo presunto ruolo. Sapeva che era una tattica di sopravvivenza alle cariche dei miei fratelli. La amo molto, molto"
    "Cosa pensavano i tuoi fratelli di te ed il tuo successo?" Adesso mi ponevo spesso domande, su questi ingenui, ignari fratelli.
    Michael era la fonte, il fondatore ed il creatore dell'eredità dei Jacksons. La sua esotica abilità ed il suo straordinario talento brillavano. L'anima rise di cuore alla mia domanda.
    "I miei fratelli non si aspettavano di vedermi ascendere a quel livello di celebrità tutto solo. E' logico, siccome noi eravamo un gruppo. Avremmo dovuto ricevere lo stesso benvenuto, che io ebbi la fortuna di ricevere. Perciò quando io fui indicato come Unico si sentirono abbandonati. Si creò anche qualche attrito. Pensarono chi io fossi troppo preso da me stesso. Per loro io ero il giovane membro della band e il sistema gerarchico delle cose stabiliva che loro sarebbero dovuti stare là con me. Nonostante questo non mi hanno mai preso in giro. Conoscevano il mio talento e il mio duro lavoro. Le mie lunghe ore di prove non erano tra le cose che preferivano. Erano felici di lasciarle a me. Più tardi hanno ammesso che tutto quello che ho creato con grande impegno era al di là delle normali capacità umane.

    ...CONTINUA...




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

  8. .

    I never thought Michael could be guilty. He is INNOCENT !!!

  9. .
    ....They found that records in a park....now ?!?!? OPS! I don't believe it!

    ....Hanno trovato i documenti in un parco...ora ?!?!?! OPS! Non ci credo!
  10. .

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    asb6



    Capitolo 4°



    JOSEPH e GLI ALTRI



    Parlare con il fantasma di Michael era affascinante . Egli fu pressoché onesto con me ,sulla sua vita. Non aveva però mai parlato della sua famiglia e sembrava evitare l'argomento . Forse il suo lato geloso glielo impediva, ma senza questo argomento, la sua storia sarebbe rimasta vuota e incompleta . Dovevo chiedere al fantasma di parlarne.
    " Ho notato che non parli molto della tua famiglia. Ti imbarazza che essi stiano guadagnando soldi con la tua morte?"
    "Io amo vedere che prosperano e migliorano la loro vita" Rispose con lealtà " E se posso essere loro utile sono modestamente orgoglioso di farlo"
    "Sentono la tua mancanza?" Ero confusa, dato che i Jackson erano di così buon umore che era impossibile dire che avessero sofferto una terribile perdita.
    "Cosa importa" Domandò l'anima con sguardo inquisitorio e un pizzico di sdegno. "Cosa importa cosa pensano ora, non è per niente importante. Comunque io vivrò in loro e me ne prenderò cura"
    "Ti prenderai cura di loro!?" Esclamai " Mamma mia, come se fossero dei bambini, dici?"
    "Per me loro sono molto simili ai bambini" Sorrise" Mi sono preso cura di loro, delle loro necessità, dei loro capricci, delle loro passioni per tutta la vita. L'ho fatto come un genitore. Questo è quello che intendo, quando dico come bambini"
    "Sei sarcastico o serio? " Mi stavo divertendo.
    "Sono realistico. Ho vegliato su di loro. E' sempre stato così" disse
    "Se tu ti prendevi cura di loro, loro cosa facevano per se stessi?"
    "Non lo so. Dicevano che stavano lavorando, sebbene io non sono sicuro di cosa fosse. Ho creduto a ciò che dicevano" Rispose in tono gentile.
    "Ti sei preso cura di loro. Cosa hai fatto esattamente?"
    "Beh, non ho servito loro la colazione, se è questo quello che stai chiedendo" Rise "Ma ho dato loro supporto economico; denaro, molto denaro per essere chiari."
    " Ti chiedevano molti soldi?"
    "Si, me li chiedevano, avevano bisogno di costruirsi una loro vita e non era possibile farlo senza contanti"
    "In che cosa investivano?"
    "Non l'ho mai chiesto. Immaginavo non fosse necessario e che ad essi la richiesta non sarebbe piaciuta" La sua voce era seria e sembrava infelice.
    " Hanno investito quei soldi nel mondo degli affari?"
    "Anche lì, lo so perché volevano chiedermene di più"
    "Ti chiedevano ingenti somme?"
    "Abbastanza grandi" disse " Neanche le banche avrebbero garantito prestiti così ingenti. Tra parentesi essi mi hanno chiesto spesso di pagare i loro prestiti alle banche. Dopo tutto se fossero andati in prigione la mia reputazione ne avrebbe maggiormente sofferto. Alla fine questo è quello che mi hanno chiesto"
    "E tu credevi a quello che ti dicevano?"
    "C'era altra scelta?" Rispose con un ampio sorriso.
    "Cosa dicevano i tuoi genitori di questa cosa?"
    "Erano d'accordo a pensare che i miei soldi erano di fatto il soldi di famiglia. Dopo tutto i Jackson erano un'unica cosa, vero?"
    "E che pensieri avevi su questo accordo?"
    "Non lo so " Rispose alzando le spalle. " Ero impegnato e non ero a mio agio su quell'argomento. Il più delle volte chiedevano somme così importanti che mi sorprendevo. Anche io avevo bisogno dei miei soldi. Dovevo investire nel mio lavoro. Pensai fosse impossibile fare qualche cosa nella vita se avessi continuato a dar via soldi senza un accurata gestione"
    "Se ti costavano così tanto, come sei riuscito a comprare e costruire Neverland?"
    "I miei cataloghi" sorrise " I miei cataloghi mi procuravano la ricchezza necessaria per ingrandirmi sia nella professione che nella vita"
    "Così se tu avessi avuto di più non ti avrebbero chiesto di più anche per loro?"
    " Lo chiesero" mise le mani in tasca " Mi chiesero sempre di più ma io dissi loro che che a quel tempo avevo bisogno di soldi per crescere come artista ed essere umano. La mia famiglia era ben fornita (di soldi). Vivevano in case grandi, guidavano auto costose, e guadagnavano essi stessi. Avevo dato loro abbastanza per sistemarsi, così non avrebbero più avuto bisogno di me. Volevo aiutare associazioni benefiche, aiutare le persone, i bambini e gli artisti e chiunque avessi potuto aiutare. Dovevo costruire Neverland, costruire quel posto per i bambini. Per tutto ciò mi servivano fondi. I miei piani erano grandi. Volevo avere una scuola di musica per i bambini talentuosi ma poveri, volevo costruire un ospedale per bambini, il più grande di tutti. Volevo fare molte cose. Volevo uno studio cinematografico, una casa di produzione e volevo accrescermi come cantante e spirito creativo. Dissi loro che non sarei più stato in grado di dare tutto ciò che mi chiedevano"
    "Ad essi non sarà piaciuto neanche un po'. Cosa ne pensi?"
    "No, neanche un po'" Rispose con un sorrisetto.
    "Cosa hai fatto per placarli?"
    "Non molto, ho detto solo 'scusatemi'" Disse
    "Hai solo detto 'scusatemi'?"
    " Si" Sembrava felice della sua risposta, anche adesso.
    "L'hanno presa bene?"
    " Non mi sono trattenuto abbastanza per ascoltare il loro punto di vista" Sorrise scuotendo la testa.
    "Ma dopo ti devono aver detto qualcosa"
    "Cosa avevano da dire non mi interessava" Disse restando impassibile.
    "Okay, ora tu eri in grado di risparmiare i soldi per i tuoi progetti.
    "Si, era arrivato il momento migliore. Adesso avevo la libertà di sperimentare e dare. Ero felice"
    "Quanti anni avevi?"
    "Avevo trent'anni circa, ero famoso e adulto e avevo i soldi. Era una combinazione fantastica."
    "Cosa è andato storto ,allora?"
    "Non lo so" Rispose scuotendo la testa "Tutto quello che so è che fui pugnalato alle spalle e non da estranei"
    "Stai parlando di tuo padre?" Posi questa domanda , perché sembrava far parte della naturale sequenza delle nostre conversazioni.
    "Non c'è molto da dire su di lui" Rispose dolcemente
    "Egli non ha mai contribuito alla tua gloriosa carriera? Iniziamo da qui" Suggerii.
    Era un tipico giorno del periodo dei monsoni, e lo spettro era pronto a raccontare la sua storia.
    "Tuo padre ha contribuito o no al tuo successo professionale?"
    "No, non lo ha fatto" La sua posa era rigida e severa.
    "Non puoi completamente negare così" Insistetti.
    "Perché non me lo dici tu?" Mi chiese con un leggero bagliore nei suoi occhi spettrali.
    "Ci deve essere qualcosa che ha fatto per te"
    "Non mi ricordo"
    "Niente di niente?" Era difficile per me credere che stesse dicendo la verità.
    "Forse un piccolo senso di disciplina; l'urgenza di stare il più distante possibile da lui e avvertire quest'urgenza mi fece agire come un colibrì, che si libra nell'aria per raccogliere il nettare di centinaia di fiori. Questo fu il suo contributo"
    Rispose con poche semplici parole, seduto su un divano rosso scuro in stile Vittoriano, mentre parlava fissando il soffitto. A volta voleva dare l'impressione di essere spensierato, quasi infantile come Tom Sawyer anche se sapeva che non era Tom Sawyer e che i suoi problemi erano li.
    "Che tipo di rapporto avevano i tuoi genitori?"
    "Non era buono" Disse in modo delicato "Non fu un buon rapporto sin dall'inizio. Mio padre era un uomo duro determinato ad avere ciò che gli spettava dalla vita. Mia madre non si preoccupava dei soldi o della ricchezza materiale. Lei aveva i suoi bambini, che erano la sua vita, ognuno di noi lo era. Comunque, non hanno mai fatto progressi."
    "Come trattava tua madre?" Sospettavo che potesse non essere una grande storia d'amore.
    Arricciò il naso con un'espressione che diceva che i suoi pensieri non erano piacevoli.
    "Non era un uomo onesto" Scuotendo la testa nel suo tipico e vivace modo lo spirito aggiunse " L'avrebbe anche schiaffeggiata se gli avesse fatto domande o discusso con lui e lei avrebbe nascosto a noi l'accaduto. Se avessi sentito il suono dello schiaffo", il disgusto era dipinto sul suo volto mentre lo diceva. "Avrei preso fuoco , il fuoco mi avrebbe divorato, ma non avrei potuto farci niente. Sapevo che se mi fossi confrontato con lui , mi avrebbe picchiato e avrei creato altri problemi a mia madre."
    "E quanti anni avevi...?"
    "Ricordo che avevo sei o sette anni" Sentii che era amareggiato
    "Cosa avresti fatto allora ?"
    "Sarei stato infuriato, agitato " sorrideva come se stesse scherzando" infiammato e incavolato , con lo sguardo truce e penetrante tutte le volte che sarei passato vicino a Joseph "
    Un sorriso spazzò via la tensione dal suo viso.
    Sorrisi al pensiero di un ragazzino di sette anni che tentava di intimorire un uomo come Joseph.
    "Come reagì a questo tuo atteggiamento?"
    "Divenne più aggressivo" Disse appoggiandosi allo schienale del suo divano rosso e con espressione mesta sul viso. " Avrebbe reagito in modo quasi violento ad ogni errore avessi commesso durante le prove. Mi avrebbe preso per un braccio e scrollato , scosso come il panno per la polvere e qualche volta schiaffeggiato di fronte ai miei fratelli" Rise "Perché sapeva che odiavo essere sgridato prima degli altri."
    "Per cosa litigava con tua madre?"
    "Molte cose ma più sovente , per me. Mio padre era solito incolpare mia madre perché battevo la fiacca , sostenendo che intralciava la mia strada verso il successo attraverso le sue coccole . Per giorni non si parlavano. L'atteggiamento aggressivo di mio padre significava per noi momenti difficili . Se non fosse stato per mia madre sarei impazzito o mi sarei ucciso molto tempo fa."
    "Perché tua madre lo inaspriva così ?"
    "Perché gli diceva di essere carino con me. Gli diceva che ero la star dello spettacolo, di essere gentile con me. Gli diceva che stavo preparando uno show che sarebbe stato visto da persone che erano nel mondo degli affari. Gli avrebbe detto che con il suo comportamento mi avrebbe reso ancor più ribelle " Rise sommessamente " Joseph avrebbe soffiato fuori fuoco dalle narici.
    Era certo che in qualche modo gli avevo portato sfortuna e anche sua moglie si sarebbe messa con un signor nessuno di bassa statura "Michael era tutto sorrisi e di ottimo umore.
    "Gli portavi sfortuna? Perché pensava di te una cosa simile? E tu come sai cosa provava?"
    "Oh egli avrebbe sempre detto che io ero la sua cattiva sorte e che avevo la lingua nera. Pensava che io augurassi il male a tutti, sarebbe diventato realtà tempo dopo ."A Michael piaceva parlare di questo argomento, si divertiva posso assicurarvelo.
    "Avevi la lingua nera?" Chiesi al fantasma che sembrava apprezzare questa conversazione.
    "Ha-ha " ridacchiò "Non posso descrivere quanto mi piace questo concetto. Joseph aveva paura di me, era un sollievo" Era felice di questo ricordo.
    Sorrisi immaginando la situazione, era triste ma ciononostante era una una commedia nera.
    "Tu eri, voglio dire, avevi il dono di portare sfortuna come diceva tuo padre?"
    "No,no" Alzò le mani per fermare la mia diffusione di pettegolezzi e sorrise, " Naturalmente no. Lui era maligno, lo sapevo"
    "Eri contento che tua madre stesse contro tuo padre per te?"
    "Non lo ero" L'apparizione sembrava depressa "No, non ne ero felice. I miei fratelli si burlavano di me per quello. Mi chiamavano il piantagrane o il gin dentro al rum. Essi avrebbero detto che sono stato la causa di tutte le discussioni tra i nostri genitori. Ero turbato, indifeso e provavo orrore per essere la causa dei problemi di mia madre."
    " Hai parlato con tua madre di come ti sentivi?"
    "No," rispose con un sorrisetto " Non si usava parlare di sentimenti a casa nostra. Dovevamo rimanere tranquilli e far finta che tutto stesse andando ben tra noi. Il principio valido per tutte le questioni di famiglia era : tieni la bocca chiusa e fingi di essere felice. Diventammo tutti molto bravi in questo."
    "Ma tuo padre non lo era, lui usava molto la voce, vero?"
    "Vero, usava la voce" L'anima mi regalò un brillante sorriso.
    "Che tipo di rapporto avevi con tuo padre Michael? "
    "Se dicessi dolce amaro direi una bugia" Lo sottolineò con un muso lungo.
    "La verità è che fu un rapporto amaro fin dall'inizio"
    Non ti capisco Michael. Anche tu eri suo figlio ,come gli altri suoi figli. Perché ti trattava con così tanta ira?"
    "Forse io ero diverso. Mentre i miei fratelli gli assomigliavano di più . Forse a Joseph non piaceva lo straniero che vedeva in me" Sembrava ribelle anche adesso mentre raccontava il suo passato.
    "Ha colpito negativamente la tua vita?"
    "Che vita problematica ha avuto questo ragazzino" Pensai mentre lo spettro disse "Mio padre mi spaventava profondamente. Spaventava la mia anima, il mio cuore" Michael sembrava lottare contro le sue emozioni "Ma mia madre mi ha salvato" disse, rilassato nonostante le parole intense " E i miei fans mi hanno salvato. Mi hanno donato il rispetto per me stesso, anche se Joseph cercò portarmelo via." Vi era un'espressione di sdegno sul suo incantevole viso. "Ma mia madre non gli ha mai permesso di farlo."
    "Stai dicendo che tua madre gli impedì di fare ciò che voleva. Era dunque possibile?"
    "Eh certo che lo fermò, Era sua moglie e la madre dei suoi figli, nove figli di cui sei maschi. Non era così tenera come la gente presume."
    "Cosa ha fatto per salvarti da tuo padre?"
    "Stava proprio tra me e lui. Non ho mai saputo come faceva ma lo faceva."
    Il fantasma di Michael sospirò spostandosi sul divano rosso. Mi domandai se fosse un simbolo dei suoi obblighi o del suo estremo punto di vista.
    "Ho sonno" disse "Forse dopo questo riposerò per l'eternità"
    "Prima di andare a dormire, dimmi, perché Joseph avrebbe dovuto privarti dalla tua autostima?"
    Potei vedere Il viso di Joseph Jackson passare velocemente, fissandomi con i suoi occhi piccoli annoiati, mentre ponevo la domanda.
    "Perché spezzando me, vi avrebbe fatto sapere..." Si fermò e dopo una pausa disse "Mio padre non ha mai avuto talento" La sua voce era chiara. "Io ero quello col talento e un valore di mercato. Non pensava sarei diventato così grande. Egli pensava a me come uno strumento per portare a termine i suoi piani. Non pensava dove sarei potuto arrivare. Eravamo neri. Avevamo talento e si presupponeva fosse un buon talento ma non avremmo potuto andar oltre. Nonostante questo io andai molto oltre a quello che chiunque si aspettasse. Era irreale e causò molta angoscia ad un manipolatore come io chiamavo Joseph. Sono cresciuto forte e sapeva che ero oltre i suoi limiti e non era quello che voleva. Voleva che avessi successo per avere soldi ma non abbastanza da sottrarmi al suo controllo. Sono sfuggito a tutti i limiti messi in atto da lui. Forse spezzare la mia autostima era la sua strada per assicurarsi sicurezza."



    ...CONTINUA...





    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:13
  11. .

    Michael Jackson ~ Earth Song (London Symphony Orchestra)





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    di thecandykissme

  12. .
    Guardai fuori. Era sera, il cielo era ancora nuvoloso e il clima calmo.
    "Come hai potuto sopravvivere così a lungo, se i media erano contro di te?" Investigai sulla dichiarazione contradditoria che mi sembrava avesse esposto. Dopo tutto, gli stessi media gli diedero il titolo di artista del secolo e potente Michael Jackson.
    "Sono sopravvissuto grazie al mio talento e i miei fans mi hanno dato la possibilità di provare la mia innocenza, mentre i media non lo hanno fatto. Sono sopravvissuto perché sono stato sincero in tutto quello che ho detto alla gente ed alla Corte. La mia verità mia ha tenuto in vita professionalmente e come persona"
    "Questi media ti hanno celebrato. Ti erano amici una volta"
    "I media", chiese il fantasma in modo perplesso, " Io non ricordo quante volte i media hanno parlato di me in modo coscienzioso. Io credo che essi fossero proprio sbalorditi che un negro potesse essere così famoso." Era colmo di sarcasmo.
    "Sei razzista? Sembra così" Dopo tutto ero sorpresa che di scoprire che egli potesse avere una visione limitata come se avesse il paraocchi.
    "Non dovresti fare commenti su qualcosa che non capisci" Rispose contro battendo con tono sprezzante.
    "Io mi auguro che tu ti renda conto della ristrettezza delle tue opinioni." Replicai.
    "Cosa ne tu sai delle mie opinioni di come e perché si sono formate" Replicò con forza " le mie opinioni hanno radici nella realtà e la mia esperienza. D'altro canto stai dicendo cose senza senso."
    "Sei scortese" Ero dispiaciuta per aver ricevuto una ramanzina di quel genere dal fantasma.
    "Allora smetti di parlare se non sai" Sembrava insolitamente severo.
    "Stai dicendo che i media non ti hanno mai supportato?"
    "No, no l'ho detto. " Scosse la testa chiaramente diffidente.
    "Avevo bisogno di notizie, ed è per questo che diffondevo informazioni su di me. La propaganda procura le migliori notizie. Io ero la notizia per loro.
    "Perché hanno preso di mira te e non altri del tuo mondo?"
    "Gli altri avrebbero venduto un po' meno, io avrei venduto un po' di più; è la legge della domanda e dell'offerta questa." Le sue parole erano sempre accompagnate da un sorriso ironico.
    "Così i media erano i tuoi veri nemici?"
    "In un senso si; i media diventarono miei nemici, uno strumento che i miei nemici usarono contro di me." Era calmo nonostante l'intensità della voce.
    "I tuoi nemici erano più potenti di te?"
    "Forse erano membri della famiglia dei Faraoni" Pensai segretamente.
    "Veramente, no" Rispose ignaro di quanto io stessi pensando. "Ma molto più scaltri e crudeli di quanto mi aspettassi" Rispose sorridendo.
    "Chi erano?"
    "Lo saprai senza che io dica o urli i loro nomi, saprai di loro." La sua predisposizione per i tempi teatrali era evidente nonostante la sua espressione fosse calma e indifferente da tutto.
    "Quando lo saprò?"
    "Lo saprai" rispose con un grande sorriso.
    Poi diventò silenzioso come la sera nel periodo dei monsoni. Questo fu deprimente e depressivo. Per liberarmi da quella sensazione spiacevole, diedi un'occhiata in giro per distrarmi e notai che si era fatto buio. Accendendo la luce guardai nello specchio appeso sopra al camino di marmo che stava in un angolo della stanza e non potei non riconoscere il noto viso stanco che mi fissava da dietro.
    Sedendomi chiesi allo spirito.
    "Hai parlato molte volte del tuo talento, era molto importante per te?"
    "Il talento è stato l'unica cosa stabile e sicura della mia vita" Sembrava vivo e brillante. "Credo che sia stata la cosa più presente nella mia vita. Le altre cose andavano e venivano. Anche le persone erano presenti temporaneamente nella mia vita. Il mio talento mi ha dato sostegno, tutti gli altri se ne sono andati."
    "Avevate una buona collaborazione?"
    "Si, una collaborazione forte e affidabile" Il suo comportamento era informale e gentile.
    "Dimmi, hai amato te stesso almeno la metà di quanto hai amato il tuo lavoro?"
    "Il mio lavoro era presente ovunque. Vivevo per il mio lavoro" Il suo essere rilassato era contagioso " Io non ero così importante. Il mio lavoro e la mia musica erano le cose importanti e siccome ho amato quello che ho fatto in qualche modo ho amato anche ma stesso"
    "Ciò che sto cercando di chiederti è come ti sentivi, solo una persona o un artista?"
    "Te l'ho detto ero un uomo triste. Nessuno pensava che meritassi amore il quella dimensione." Sembrava svogliato ma continuò a parlare .
    "Forse il non essere stato in grado di amare me stesso potrebbe essere la ragione" . Rispose con voce flebile e spenta.
    Sembrava invecchiare davanti a me ma non ne ero sorpresa. Un fantasma può prendere qualsiasi forma. Ero competente in materia, guardavo film horror e leggevo racconti di fantasmi fin dalla mia infanzia. Il fantasma sembrava inoltre stanco come fiaccato dalla sua energia. Poi accadde; quello strano intenso bagliore apparve da non so dove, sospesa a mezz'aria, una sfera di luce fluttuò nell'aria per un secondo prima di scomparire dalla mia vista.
    "Sei tu questa cosa?" Chiesi spaventata e esitante.
    "Mi spiace " disse compiaciuto " Hai visto la mia energia"
    Naturalmente l'esperienza mi fece arricciare i capelli. Per la prima volta provai timore verso il fantasma anche se si comportava in modo educato e tranquillo.
    Appoggiai la matita e lasciai la stanza in modo alquanto frettoloso e turbato. Per calmarmi avevo bisogno di stare lontana dallo spirito. Tuttavia ,tornai quasi subito. Era troppo grande la tentazione di lasciarsi andare.
    "Dopo tutto , quante persone hanno avuto una possibilità come quella? Non dovrei essere amareggiata per queste piccole cose" mi dissi cercando di consolarmi.
    Provando un sottile pizzico di rancore, ripresi il mio diario e con la matita in mano mi sedetti per parlare ancora con lo spirito. Ma lui non c'era. L'assenza del fantasma rendeva il silenzio profondo; potevo avvertirne il vuoto respiro.
    "Se ne è andato?" Fu il pensiero che mi destò preoccupazione. Non avevamo ancora iniziato a discutere gli argomenti importanti. Chiusi gli occhi e chiamai il suo nome. Dopo pochi minuti d'attesa sentii una voce ma non percepivo le parole.
    "Possiamo parlare Michael?"
    "Naturalmente" Rispose ed io tirai un sospiro di sollievo.
    "Grazie"
    Egli si aprì in un sorriso.
    Avevo bisogno di fargli sapere, come i suoi fans avevano celebrato la sua vita dopo la sua morte. Come avevano condiviso i loro ricordi e la tristezza per averlo perso. Come lo avevano avvolto con il loro amore e gli avevano portato regali; delle candele, dei fiori, dei manifesti, dei peluches, delle parole amorevoli, delle loro canzoni, danze, slogan e preghiere.
    "Ti sei reso conto di come i tuoi fans ti hanno commemorato ,dopo la tua morte?"
    Con un piccolo sorriso annuì con la testa, senza pronunciare una parola.
    "Perché non dici qualcosa?"
    Il fantasma era in piedi, le mani sui fianchi e i piedi leggermente scostati.
    "Bene, Niente da dire?"
    " Sono loro grato" Disse alla fine
    "E..."
    "Auguro loro " C'era un sottile sorriso sulle sue labbra
    "Cos'altro auguri loro?"
    "Felicità" Era stato preciso e nuovamente in difficoltà. Ormai si era fatto buio e il silenzio della notte si sommava al mistero della infelice anima.
    Parlammo delle ultime notizie sulla sua morte. Sul suo viso le sofferenze di una vita.
    "Sono solo un uomo" disse con voce appena udibile " un uomo solo, un uomo morto. Posso dire la verità e lasciarla a Dio. Non posso dire loro di fermarsi devono deciderlo da soli. Devo aspettare la giustizia divina e lo farò."
    "Ma perché sei stato in silenzio così a lungo?" Domandai piuttosto agitata "Perché non hai detto niente ,quando eri in vita?"
    Girò la testa dall'altra parte, fissando la notte scura. Pareva che il buoi lo avvolgesse.
    "Ero incapace di capire perché mi odiavano? Perché volevano farmi del male?" La sua voce era triste.
    "Ero un uomo solo, non avevo una famiglia, una tribù, o un gruppo. Non ho ucciso, rapinato, rubato, fatto del male a nessuno. I bambini per me significavano vita , ho vissuto la mia vita , ho sostenuto la verità che ho detto in vita" Si girò a guardarmi
    "Non sono colpevole. Questo è tutto ciò che ho da dire" Era determinato ma il tono della sua voce era gentile.
    "Dio è misericordioso. Vedrai , giustizia sarà fatta. Torturarmi non è una cosa di cui possano essere orgogliosi."
    "Sei consapevole di quanto i tuoi fans sentano la tua mancanza?"
    Con un grande sorriso disse " Alla fine non si vergogneranno mai più di pronunciare il mio nome."
    "Non essere così duro, non è giusto che tu dica così. Mi piacerebbe tu fossi vivo constatare quanto essi ti amano"
    "Se io fossi vivo non avrei nulla da constatare, mia ingenua" Rispose con un ironico sorriso.
    Desideravo sapere cosa provasse in quel momento.
    "Cosa ti aspettavi? Hai provato a convincerli della tua innocenza? Eri tu quello nascosto dietro ad una maschera"
    Trovai ingiusto il suo sarcasmo.
    "E' una buona cosa che essi non abbiano visto molto il mio viso a causa della maschera. Ho fatto loro un favore." Era cocciuto e adamantino, per dimostrare che aveva ragione.
    "Non ti manca la tua vita sfavillante? " Ero certa che gli mancasse.
    "No, non mi manca" Rispose tranquillamente. " le vite cambiano e anche la mia è cambiata" Si fermò appena un secondo, e prendendo un profondo respiro disse " e questa nuova vita mi ha consentito di placarmi".

    Fine Terzo Capitolo




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

  13. .

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 3 - I° parte - E il fantasma disse



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    Capitolo 3



    E IL FANTASMA DISSE



    C'è un modo per uscire da questa vita? La morte sembra essere l'unica soluzione




    Mi alzai che era ancora presto, la mattina di un grandioso giorno nel periodo dei monsoni .
    Era nuvoloso, ventoso e pioveva fin dalla notte precedente . Il fresco vento stuzzicante, giocoso con la fresca pioggia gentile, odorava di esotici profumi e di storie lontane.
    Nell'aria si sentiva il dolce canto di un cuculo proveniente dall'albero del mango carico di perfetti verdi frutti ancora acerbi .
    In casa vi era un solenne silenzio bagnato dal temporale. Sembrava che l'universo stesse meditando, come se respirasse in pace . La gente assopita nei comodi letti, ignorava la bellezza che giocherellava là fuori. Il vasto cielo grigio era illuminato dai lampi che brillavano qua e là e le nuvole gonfie brontolavano appagate.
    Ero stata al pc tutta la notte, cercando possibili segni e prove o notizie ed ora ero seduta là ascoltando i tuoni e la pioggia amando il loro rumore. Adoravo quel clima ma non mi mi piaceva andar fuori.
    "Devo conoscere la verità su quello che sta raccontando il fantasma" Dissi a me stessa. Questa era una mia ricerca , privata e spiacevole. Potevo quasi vomitare leggendo la dissolutezza e gli intrighi che circondavano il famoso e ricco uomo. Era un ripugnante panorama di bugie e raggiri costruito dentro ad un disegno disordinato,che terminava in un arazzo, dai colori malati ,della vita di Michael Jackson.
    Alla fine, sentendo che i miei occhi stanchi non potevano reggere oltre lo sforzo di star fissi sullo schermo, quasi accecata dalla sua luminosità, dovetti alzarmi per andare a dormire dopo aver recitato le preghiere del mattino.
    Era tardo pomeriggio, quando parlai con l'anima. Per il momento aveva smesso di piovere e l'atmosfera era calma e tetra paragonata a quella gioiosa del mattino.
    Mi sento sempre triste nella tranquillità che segue un giorno piovoso, quando la terra diventa quieta e scura.
    "Perchèéhai portato il dolore con te, dopo la morte?"Chiesi all'anima
    "Forse la sofferenza umana è impressa nella nostra anima" . Riflettei in silenzio, come lo spettro sembrava radunare i suoi pensieri.
    La sua figura era nitida. Il suo viso pallido e la sua camicia bianca si fondevano l'uno nell'altra come raggi di luce.
    "Si, fu una grande sofferenza" replicò nel suo modo affascinante. "Mi causò molto dolore. Mi umiliarono oltre ogni limite consentito. Come potevano essere sicuri che ero un molestatore? Chiese in tono greve.
    "Hanno visto dei miei video sull'accaduto? I bambini che sono venuti da me si sono tutti lamentati? I Bambini venivano da me in grande grande numero. Non spendevano soldi, si godevano le corse in bicicletta, la merenda, lo spettacolo, e io avrei cantato per loro. Non ho mai creduto che, per qualcuno, il denaro potrebbe essere un vincolo a godersi la vita . Questo significherebbe gioia per pochi e sofferenza per i rimanenti. I bambini sono autorizzati a divertirsi. Io potevo regalare a loro divertimento e amore e l'ho fatto."
    "Il tuo amore come regalo?" Ripetei pensando che questa frase poteva essere fuorviante per una mente sospettosa.
    "Dio mio Il tuo regalo per loro era dormire nel tuo letto,Michael?"
    Un pochino insoddisfatta della sua risposta avevo bisogno che lui chiarisse.
    "Come un padre, si" disse con un sorriso sicuro.
    "Ma suona strano.Non pensi che suoni strano?"
    "Perché ,che cosa c'è di strano?" Anticipò la domanda.
    "Io non so perché, però lo sembra" Risposi sentendomi salire un malessere.
    "Ti sto dicendo la verità. Infatti , io non ho mai dormito nello stesso letto, a meno che non fosse un grande gruppo .In quel caso dopo esserci rincorsi in giro come matti crollavamo esausti e andavamo a dormire rannicchiati come pecore, si come pecore".
    "Mi fissava con sguardo inquisitorio."
    "Sei scocciato?" Indagai
    "No, per niente" Rispose mentre mi guardava in un silenzio indignato nonostante il tono amichevole della risposta. Sembrava sconvolto e ogni volta che accadeva il bianco dei suoi occhi si intensificava.
    "Il fatto che io non abbia dato la vita a quei bambini, che io non sia il loro padre, ma che li ami potrebbe significare che il mio è il malato segno fisico di un comportamento ossessivo? L'ira lampeggiò negli occhi del fantasma.
    "Come hai potuto non capire che risolvere un caso di molestie al di fuori del Tribunale avrebbe danneggiato la tua reputazione?" Dissi
    "Si, è stato il peggior consiglio che mi hanno dato. Come si potevano paragonare i soldi alla mia reputazione? Quelle accuse sono state rafforzate dalle persone a me vicine e attraverso i loro cattivi consigli." Era ancora amareggiato per questo.
    Ma la sofferenza che ho sopportato, solo, con le mie umiliazioni ed insulti ad affrontare qualunque cosa sulla mia strada. Tutto fu messo a tacere. Tuttavia io assomigliavo ad un pedofilo. Si supponeva, io non sembravo interessato alle donne così dovevo essere interessato ai bambini, la più comune supposizione" Egli ora sembrava di più ad un fantasma.
    "Se non avessi ricevuto quei consigli avresti combattuto in Tribunale per ottenere giustizia?"
    "Si, avrei voluto farlo subito, per salvarmi dall'umiliazione di tutto ciò. Volevo combattere in pubblico per il mio buon nome. Tuttavia il team di consulenti di Lisa e anche alcuni dei miei consulenti pensarono che sarebbe stato meglio risolvere la cosa privatamente. Io non so se quello che hanno detto era quello che pensavano a riguardo. Anche oggi me lo domando"
    "Perché è accaduto a te?" Ero ansiosa, i miei deboli nervi erano tesi e tutto sembrava scandaloso.
    Lo spirito di Michael sembrò considerare per un momento la mia domanda, rispondendo con voce gentile.
    La rovina della società occidentale è che le tue inclinazioni sessuali dovrebbero essere una parte visibile della tua vita; tutti devono vedere chi sei , quello che fai nella tua vita. Tuttavia io non ero visibile. La mia vita era dietro al cancello chiuso di Never Land. Non era pubblica. Perciò è diventata obiettivo di cose ignobili."
    "Ho sentito che la società occidentale garantisce la libertà individuale come parte dei diritti umani, perché i tuoi non ti sono stati garantiti?"
    Il malinconico fantasma pensò alla domanda prima di rispondere.
    "Io non lo considero come una cosa piacevole, ma sentivo fortemente che la mia celebrità, la celebrità di un un uomo di colore, era accettata dal pubblico ma non dai media. Non mi potevano stereotipare e la cosa li rendeva infuriati ed aggressivi nei miei confronti"
    "E' tutto ?" Chiesi. "I media non ti hanno mosso accuse, lo ha fatto il Tribunale. Perché li rimproveri per qualunque cosa?"
    "Essi hanno preparato il lancio. Essi non desideravano darmi la possibilità di difendermi, e volevano portarmi ad un processo mediatico ,ritraendomi come 'il criminale' basandosi su supposizioni e scandali. Essi hanno ribaltato l'opinione pubblica contro di me e creato un'atmosfera di odio e rifiuto nei miei confronti. Oh,cosa mi avevi chiesto?" Fingeva, come se non avesse sentito la mia domanda.
    Sorpresa dal commento, fissai lo spirito con sguardo intontito.
    "Okay, ho la mia risposta" Gli dissi.
    "Bene" Era soddisfatto del suo successo nell'aver dimostrato la sua tesi.

    ...CONTINUA...



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:15
  14. .
    "Perché non ne sei stato capace?"
    "Nessuna ragione misteriosa. Soltanto i miei contratti, concerti e tours, i miei impegni professionali, impegni programmati per gli anni futuri e presunti impegni verso la mia famiglia, secondo mia madre."
    "Non hai goduto della rispettabilità e delle gratifiche che il successo ti ha portato? Voglio dire, non puoi negarlo, tu dovresti aver considerato il tuo nome e il denaro come compenso per tutto quello che hai dovuto sopportare" Insistetti perché era doloroso ascoltare le sue parole.
    "Celebrità? Non ho mai colto il significato di questa parola" Rispose con un sorriso caustico. "Sono stato elogiato, deriso, considerato amico, pugnalato, messo su un piedistallo, mandato al diavolo quando ero all'apice della carriera, glorificato e preso a sassate. Non riesco a pensare quale possa essere la vera definizione di quella parola, cosa è, e in che modo mi tocca. La luce dei riflettori può illuminare o bruciare. Io sono stato sia allontanato che bruciato da quel fuoco."
    La sera scendeva aprendo le sue ali scure. Ero quasi pronta a cedere dalla stanchezza, ma continuai a scrivere il suo canto del cigno con la mia anima in armonia con il cosmo.
    Michael parlava come se mi stesse raccontando la storia interessante di un giovane che una volta conosceva. La sua spiccata energia spirituale nascosta nell'ombra delle stelle, sussurrò queste silenziose parole.
    "Mi sentivo come un missile" stava dicendo"con i serbatoi pieni di carburante, pronto per partire alla volta dello spazio infinito , in realtà verso il dimenticatoio. Mi piacevano celebrità e successo e il potere che ne derivava ma..." Si fermò per cercare le parola corrette.
    "Come avrei potuto sopravvivere soltanto con il successo materiale" Disse dopo una pausa," Anche se so che molte persone possono farlo. Conosco persone che vivono soltanto per la ricchezza e il potere e sono molto soddisfatte. Io, a volte, mi sentivo soffocare. Un'espressione sofferente apparve sul suo viso pallido. " Non ero una persona che sarebbe stata felice di andare in giro indossando diamanti, abiti firmati e orologi costosi."
    "Cosa ti dava felicità?"
    "Ciò che creavo" Rispose"Le mie idee mi rendevano felice, non un capo d'abbigliamento o un diamante al polso o al collo. Ciò che creavo con il mio lavoro mi dava la fiducia in me stesso necessaria per affrontare la giornata con energia e speranza. Per me felicità era pensare, creare e manifestare i miei pensieri in un modo meravigliosamente magico a tutto il mondo ."
    "Quanto peserebbero secondo te il tuo talento e la tua creatività, senza la celebrità?"
    "Penso fu straordinario" Disse. "Il mio talento era la mia vita e non qualcosa separato da me. La mia creatività" si interruppe per trovare la corretta espressione." La mia creatività , qualche volta, mi ha sopraffatto. Le mie canzoni qualche volta non riuscivano a tenere il passo di ciò che pensavo. Era un potere immenso, difficile da gestire. Tuttavia ho assaporato ogni secondo , ogni nanosecondo ."
    Mentre lo ascoltavo, guardai per un attimo fuori dalla finestra, la notte era buia. Un leggero raggio giallo che illuminava le aiuole mi consentì di capire che mi trovavo ancora nel mondo terreno. Stanca ma entusiasta, la mia mente si era concentrata su quella forza vitale.
    L'aria era immobile. Il ventilatore da soffitto smuoveva l'aria pesante con le sue lame affilate e le tende ondeggiavano dolcemente. Ero stanca e volevo deporre la matita ed andare a dormire. Tuttavia la mia mente mi esortava ad andare avanti.
    Mi ero sempre posta domande sulla morte, sulla sua morte in particolare. Su come doveva essersi sentito quando aveva lasciato la sua preziosa esistenza terrena.
    "Eri preparato alla morte?" Chiesi.
    "No, non lo ero"
    "Hai accettato la tua morte?"
    "La morte è accettazione," fece una piccola pausa. Le labbra scarlatte spiccavano sul suo volto bianco come il calcare, "E anche un nuovo inizio. Ho accettato la mia fine ma ho anche accettato il mio nuovo inizio"
    "Come ti senti in quanto anima che ha lasciato dietro di se tutto ciò che le era familiare?"
    " Mi sento in ottima salute e in pace, più energico ma ancora umano. Mi sento bene e non più malato."
    "Eri malato prima?" Mi domandavo perché una persona ricca come lui che aveva accesso alle migliori strutture sanitarie, si lamentasse per la cattiva salute.
    "Si, fui malato per la maggior parte del tempo, anche psicologicamente . Avevo bisogno di pace e quiete ed invece intorno a me tutto era caotico e diabolico. Mi sentivo intrappolato come una mosca nella rete del ragno. Era una sensazione disgustosa e odiosa.
    "Non sei stato in grado di liberarti da quello stato d'animo durante la tua vita?"
    "No, ero immerso nel lerciume di altre persone. I loro peccati erano come un profondissimo lago nero e io dove io stavo affogando. "
    "E tu eri la vittima innocente?"
    "Io ero una vittima, vero" All'improvviso sorrise.
    "Come hai reagito a questo?"
    "Avrei potuto reagire?"
    "Hai tentato?"
    "L'ho fatto e più cercavo di fuggire, più affondavo. Era come stare sulla ruota panoramica che gira, gira in tondo senza una destinazione."
    "Non c'era via d'uscita?"
    "No, non c'era via d'uscita"
    Stava in piedi con entrambe le mani infilate nelle tasche posteriori dei pantaloni, i piedi all'infuori, e sembrava un ragazzo con la camicia parzialmente fuori dai pantaloni. Il contorno della sua figura sottile era ben definito, sul suo viso un'espressione solenne.
    Il legame spirituale stava diventando forte e le sue parole erano poco chiare .
    Volevo una spiegazione perfetta della profondità della morte. Il fantasma sorridente, tuttavia, rendeva più difficile, per me, comprendere i profondi segreti della morte.
    "Hai incontrato Dio?" Domandai alla fine, era quello che più volevo sapere.
    "Ho incontrato Dio?" Sembrava disorientato, "No, non l'ho incontrato" .Rispose con voce calma.
    "Ma tu sei morto. Non avresti dovuto aver già incontrato Dio?"
    "Cosa ha a che fare questo con l'incontrare Dio?" Mi domandò.
    "La morte è il percorso per arrivare a Dio, dovresti saperlo. "Ah, poi avrei dovuto allontanarmi" Rise sommessamente.
    "Pensi che questo sia divertente?"
    "Bene, sembra piuttosto divertente" Rispose a tono.
    "Quale è la prima cosa che hai visto, subito dopo la tua morte, se non Dio?" Domandai con veemenza
    Rimase in silenzio , i suoi occhi brillavano in uno sguardo fisso ed indagatore.
    "Appena dopo essere morto notai che ero solo" Rispose con voce dolce ma priva d'espressione.
    "I tuoi parenti non erano là ad accoglierti?"
    "Ho visto mia nonna, ma era distante. Non sono riuscito a parlarle."
    "Non hai visto nessun altro?"
    "Nessun altro" Rispose con tono irritato
    Era ovvio che non era un buon momento per risolvere il mistero. Forse lo spirito non aveva capito bene come io avevo pensato.
    "Raccontami qualcosa di Hollywood. La gente la definisce " il luogo più famoso del mondo" Cercando di rincuorarmi. Per il momento evitai di prendermela con il più splendente soggetto dell'intrattenimento.
    "Hollywood non è reale" Rispose il fantasma che non sembrava ne felice ne interessato.
    "Quello è il mondo più falso che potresti mai incontrare. Anche un sogno è più reale di quanto lo sia Hollywood. Lasciarla alle spalle è la cosa migliore che mi sia capitata"
    "Ma tu devi il tuo nome a Hollywood"
    "Se me lo chiedi ti dico che Hollywood è diventata famosa grazie a me"
    "Pensi che eri più grande di Hollywood?"
    "Hollywood non è stata la ragione del mio successo. Io ero famoso perché ero Michael Jackson. Non sono d'accordo nel dire che Hollywood ha dato un grande contributo alla mia carriera."
    "Chi lo diede, allora?"
    "Io, naturalmente" Disse sicuro di se
    "Io ho contribuito a ciò che sono diventato come artista"
    "Così ciò che è negativo è di qualcun altro e tutto il positivo appartiene a te?"
    "Si, percé non ho mai contribuito a qualcosa di negativo . Di conseguenza qualcun altro deve essere il responsabile."
    "Chi potrebbe essere?"
    "Lo saprai man man che procederemo nella stesura del libro"
    "Ti piace l'idea di questo libro?"
    "Si, sennò non avrei mai acconsentito " Disse con un'espressione gradevole.
    "Cosa ti ha attratto di più di questo libro?"
    "Che avrei potuto esprimermi senza paura, apprensione o oppressione emotiva."
    "E' come rivivere la mia vita, senza rivivere il dolore. Penso sia bellissimo"
    "Chi dovrebbe leggerlo, secondo te?"
    "Le persone che avrebbero voluto sapere di me, dovrebbero assolutamente leggerlo. " rispose.
    "Sapere che cosa, di te?"
    "Tutto: Qualunque cosa essi pensino, la troveranno qui"
    "E cosa pensi abbiano bisogno di sapere su di te?"
    "Per per prima cosa, se io ho mai molestato dei bambini" Senza dubbio in suo comportamento era strano.
    "Qui ti sbagli"
    "No, ne sono sicuro, ho ragione" Il suo sorriso era gelido.
    "E' per questo motivo che incolpi la tua celebrità di averti trasformato in mostro? Perché sminuisci ciò che hai , soltanto a causa di un pugno di persone malvagie?"
    "Forse, ma mi sentii intrappolato perché ero famoso, tutti credevano alle terribili cose che si dicevano su di me. La gente pensa che le persone ricche e famose debbano essere riprese e penalizzate a causa del loro successo. Perciò contribuiscono appassionatamente all'umiliazione di quelli che etichettano come celebrità"
    "Pensi che i tuoi fans abbiano contribuito alle tue disgrazie?"
    "Lo penso poiché è parte della natura umana. Quando vediamo che tra di noi c'è una persona che ha il mondo ai suoi piedi, mentre per la maggior parte degli altri ci sono fatica e lavoro per arrivare alla fine del mese, coviamo rancore verso questa persona. Può essere a livello di inconscio, ma cova sotto la cenere, ribolle e per ripicca nel momento in cui il fortunato b******o è vulnerabile, noi ci riuniamo per vederlo umiliato e sconfitto. A me è successa la stessa cosa."
    "I tuoi fans hanno avuto un comportamento così crudele?"
    "No, non è crudele. Te l'ho detto è la natura umana e sarà sempre così."
    "Dovresti essere biasimato per questo?"
    "Io biasimo la celebrità che è come una nebbia che ti inghiotte così le persone non ti vedono più come essere umano. La celebrità Hollywoodiana , splendente, urlante,dai colori intensi ti copre come una carta da regalo e nessuno sa cosa c'è dentro al pacchetto. La gente dimentica il tuo aspetto reale e diventa emotivamente indisponibili. Le persone che chiamiamo fans dimostrano la mentalità comune; sono pretenziosi, critici ma distanti dal loro idolo. Essi vogliono eccitazione ed intrattenimento dal loro eroe e gli scandali sono molto eccitanti, vero?"
    "Suona spiacevole" Osservai.
    "Si, una spiacevole situazione che si ripete con i più famosi."
    "La celebrità vale questa pena?"
    "Dipende dalle persone, Alcune pensano che uno scandalo sia una spinta per la carriera, altri no" E' una decisione più personale che manageriale."
    "Cosa ne pensi?"
    "Sono dispiaciuto per la situazione", disse scuotendo la testa," essere coinvolto e affrontare uno scandalo della più orribile natura è terribile. Mi ha colpito molto profondamente a livello emotivo. Mi ha distrutto dentro e fuori."
    "Quanto ti è costato tutto questo?"
    "Dimmi prima il tuo nome" Mi chiese all'improvviso. Forse aveva bisogno di tempo per pensare alla domanda che gli avevo appena fatto.
    Lo spirito aveva ragione, non mi ero ancora presentata perché non lo avevo ritenuto importante. Oppure il motivo poteva essere più di quello che avevo detto a lui o a me stessa.
    "Perchè perdiamo tempo senza motivo?" Chiesi.
    "Tu mi chiami col mio nome, giusto?" Disse l'anima sembrando offesa."
    "Tutti ti chiamano col tuo nome" Obiettai
    "Voglio conoscere il tuo" Disse con insistenza.
    "Forse più tardi" Ero irritata dal suo atteggiamento irascibile.
    "il tempo non è chiuso in scatole ordinate. Io ti sto chiedendo come ti chiami adesso e tu dovresti rispondermi adesso" Stava diventando insolitamente complicato.
    "Non sono a mio agio nel dire il mio nome ad un fantasma" Alla fine la verità uscì. Io volevo che il fantasma capisse quando fosse strana, per me ,la situazione.
    "Allora io non sono a mio agio per dirti nient'altro" Apparentemente il fantasma non aveva alcuna grande preoccupazione per il mio trauma emotivo.
    "I nomi non hanno importanza" Risposi in modo sensibile e filosofico.
    "Allora non usare il mio nome" Rispose e io mi sentii esasperata.
    Decisi di ignorare lo spirituale capriccio dell'anima e di procedere con il mio lavoro.
    "Rispondi prima alla mia domanda" Chiesi al fantasma imbronciato.
    "Dimmi il tuo nome" fu l'insistente domanda. Pensai si stesse concedendo il piacere di una ingegnosa battaglia con me, e sapevo che non avrebbe lasciato perdere.
    Disperata gli dissi il mio nome.
    "Cosa significa?" Chiese
    "Non lo so" Ero annoiata e sconsolata.
    "Avrà sicuramente un bel significato" Rispose gentilmente
    "Non lo so" Tagliai corto frastornata dalla sua improvvisa indagine.
    "Adesso siamo a posto" Rispose garbatamente.
    Dopo questo, prima di andare a letto, recitai le mie preghiere anche se ero esausta e priva di ogni energia dopo la discussione. Era già tardi ma prima di andarmene chiesi al fantasma di promettermi che sarebbe tornato per raccontarmi tutta la sua storia. Mi addormentai non appena la mia testa toccò il cuscino ma sapevo che l'anima sarebbe rimasta sveglia nella morte come nella sua vita.

    Fine secondo capitolo


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  15. .
    "Ho sofferto, il mio cuore, la mia vita hanno sofferto. Ho smesso di esistere come essere umano e sono esistito solo come intrattenitore. Quella non si chiama buona decisione." Sembrava ferito e vulnerabile in quel momento.
    "Non voglio discutere con te" Dissi allo spirito dolente. "Era la tua vita e tu lo sai bene"
    "Grazie" Rispose cortesemente.
    "Non parliamone"
    "Okay" Rise.
    "Dimmi, sei stato in grado, in qualche modo, di mantenere un qualsiasi equilibrio nella tua vita?"
    "Era difficile mantenere i piedi per terra" Rispose "Le persone non te lo permettono. Ti dicono che sei speciale, e non lo sei. Dimenticano di dirti perché essi pensano che tu sia speciale. E' perché tu porti loro dei vantaggi, materialmente diventi una risorsa di guadagni, ma essi non ti dicono questa semplice verità. lasciano che lo indovini da solo"
    "E tu hai capito perché loro ti definivano speciale?"
    Fece un grande sorriso " Mi ci volle tempo. Pensavo che mi definissero speciale perché pensavo di piacere loro come persona, all'inizio" Con un sorriso irritato aggiunse " Ma non lo ero, o si?"
    "Tu non eri cosa?" Non avevo capito la sua battuta.
    "Non così speciale, dopo tutto" Comparve un gran sorriso sule sue labbra " Ero appena così così come persona ma ero speciale come intrattenitore"
    "Ma perché hai pensato che avrebbero dovuto capire che eri anche un' ottima persona?" Mi divertiva il modo in cui la sua mente lo aveva ingannato.
    "Non devi girare il coltello nella piaga" Disse nelle stesso modo usato dalle persone tenaci che si trovano in imbarazzo "L'ho capito più tardi"
    "Come l'hai capito?"
    Sembrava svuotato " Perché non erano interessati a me ma a quello che facevo come artista"
    " Come è successo? In che modo lo hai saputo?"
    " Col tempo, penso" Sembrò spontaneo e deluso.
    "Pensi che il successo abbia un colore?" Chiesi
    " Oh si, due. Uno è un colore delicato, raffinato, durevole ed elegante come una RollsRoyce. L'altra tonalità è brillante e veloce. Un colore sgargiante come quello della FIAT. Attraente, alla ricerca di attenzione, per i belli e audaci.
    Il successo Fiat è riservato alle persone del mondo dello spettacolo in cui si trovano colori sgargianti, ricerca d'attenzione, un mondo affollato e superficiale, non molto importante ma di spicco. Come un grande pallone colorato pieno d'aria che fluttua nell'aria affinché tutti lo vedano. Visibile , non importante, divertente e godibile ma che non stimola l'interesse.
    Il successo della Rolls Royce è per il resto del mondo. Per gli scienziati, i ricercatori, i medici, gli scrittori, gli archeologi, gli architetti , i poeti, i pittori, gli scultori, i ballerini classici, i matematici, chi ha fatto carriera, i politici.
    Tuttavia alcuni produttori e registi che hanno idee, che pensano e cercano e vogliono fare qualcosa per l'umanità, alla fine hanno successo e potere. Gli altri sono pensieri non impegnativi come il loro lavoro."
    La sua filosofia è certamente stimolante. Con questi pensieri gli chiesi
    "Di che colore era il tuo successo?"
    "Deve aver avuto un meraviglioso colore, qualunque esso fosse." Pensai segretamente.
    "Hmm" Egli pensò per un po', il suo labbro inferiore si schiuse " Non sono sicuro che il mio successo trovi posto in alcuna delle categorie"
    "Perché no?"
    "Perché il mio successo fu veleno e medicina per me" Disse" Volevo che la mia musica vivesse e per ottenere quel risultato lavorai duramente, e il mio successo portò alle mie fortune, tuttavia, esso si avvolse al mio collo come un serpente e mi soffocò. Aumentò il mio benessere e il benessere diventò la mia rovina. Soffrivo e sorridevo immerso nella nebbia e la nebbia era troppo fitta per avere un qualsiasi colore. Suppongo fosse come il diamante Koo-I-Noor; il mio successo luccicava ed era prezioso ma la sua aura negativa originò la mia sofferenza"
    Ero incuriosita ed impressionata dal suo modo di percepire le cose.
    "Il successo è proprio come una pelle perfetta" Pensai "Un'illusione".
    "Cosa ti ha fatto il tuo talento?"
    "Te l'ho detto, mi ha ucciso. Ho cercato usarlo per il mio lavoro e per qualche scopo utile nella vita. Il mio lavoro ed il mio successo hanno proprio avuto due esistenze differenti. Il mio lavoro ha valore e merito. Il mio successo era l'incarnazione della negatività. Penso che diventai immortale per il mio lavoro mentre il mio spirito fu ucciso dal mio successo"
    Ispirata dalla sua sorprendente agilità nell'uso della parola e modo di esprimersi, potevo solo elogiare le sue bellissime parole. Il successo lo aveva trasformato in un amante geloso che era possessivo e prepotente.
    Il fantasma di Michael era in piedi, in silenzio, le sue braccia a ciondoloni, sembrando allo stesso tempo perduto e annoiato .
    "Quale è la tua opinione sull'attuale mondo dell'intrattenimento?"
    Avevo lo strano presentimento che, anche adesso, allo spirito sarebbe piaciuto parlare di quel mondo affascinante e ostentato.
    "Oggi si diventa famosi in tutto il mondo in una notte, con una sola esibizione" Rispose " Una pacchiana versione a buon mercato dell'originale. E' come se una persona, che non ha necessità di soldi vendesse delle azioni; è una piccola e poco costosa corona di plastica con diamanti e perle false incollate con una colla debole."
    "Perché dici questo? Ci sono grandi star che mantengono il successo per tutta la vita. Il successo non sembra abbandonarli"Esposi i miei ragionamenti logici al seccato fantasma.
    "Si, lo so. Oggigiorno ci sono molte persone famose, con talento nella media, abilità mediocre, e mediocri spettacoli al loro attivo. Tuttavia, c'è un costante impegno dei media attraverso la pubblicità e del team che si occupa della loro commercializzazione per mantenerli a galla sull'onda del successo. E tutto ciò che serve per rimanere sul mercato."
    "E' una spiegazione elaborata" Pensai al modo brillante in cui stava trasformando in parole i miei pensieri.
    "Si, per artisti non raffinati" Sorrise.
    "Sei geloso?" Chiesi simpaticamente allo spirito .
    "Avrò messo a rischio la mia storia con questa domanda se lo ha irritato?" Mi domandai.
    "Non sono per niente geloso " Rispose con voce calma e piacevole .
    "Infatti" disse, "Sto raccontando cosa sta accadendo nel mondo dello spettacolo. Mi considero un veterano del mondo dello spettacolo, e non la chiamerei gelosia ma piuttosto profondo rammarico per come coloro che non hanno talento siano oggi celebrati. Questo è tutto." Sembrava sereno.
    "Ma non devi preoccuparti per questa futile cosa. I tuoi fans ti amano" Gli ricordai.
    "Lo so e l'amore mi ha trasformato nel re del pop. I miei fans sono il mio onore"
    "Parli come Diana. Anch'essa desiderava essere una regina di cuori"
    "Non farmi ricordare. E' doloroso per me pensare a lei"
    "Gli incidenti accadono, Michael"
    "Si, il successo ha divorato anche lei. Ha avuto un incidente se così lo vuoi definire"
    "E tu come lo definisci?"
    "Lo definisco omicidio ad opera del suo successo: Non le è stato permesso di vivere perché ha preso la decisione sbagliata"
    "Stai parlando di Dodi Al Fayed?"
    "No, per niente"
    "La gente diceva che l'amavi?"
    "Le persone hanno sbagliato" rispose"Non ero innamorato di lei. Non sono un uomo incosciente."
    "Cosa è incosciente in amore? Hai sempre detto che l'amore significa tutto per te"
    "Per me amore significa vita. Ammiravo la Principessa, ma non come un amante" Si comportava come se l'argomento non gli piacesse così decisi di non proseguire.
    Trascrivendo quanto detto, mi sorpresi di come tutto era iniziato, come un piccolo miracoloso pensiero di mia madre, per prima. Quando per la prima volta le parlai del messaggio a Lisa Marie Presley, lei,essendo una scrittrice, riconobbe subito l'opportunità unica di una buona storia che mi era capitata a fagiolo. Mi consigliò di scrivere tutto ciò che il fantasma mi avrebbe detto.
    Sembrava una idea interessante, capire cosa aveva da condividere dall' aldilà. Entrambe non riuscivamo ad immaginare dove ci avrebbe portate. Il fantasma di Michael Jackson era sorprendente e intrigante, come una piramide dell'antico Egitto per i turisti.
    Subito dopo, un pomeriggio, chiesi al fantasma se volesse concedermi il permesso di scrivere il suo racconto ed egli, gentilmente, acconsentì.
    Guardai il suo viso spettrale di colore bianco puro, asciutto, come il sale estratto dalle miniere. Brillava come se fosse una fiamma bianca tremolante sullo sfondo nero come la pece che lo circondava. Ascoltai lo spirito senza esprimere opinioni o giudizi riguardanti la sua ammaliante e mirabile vita. Tuttavia, una flebile voce dentro la mia testa sembrava dirmi, "Forse sta raccontando la verità, chi lo sa."
    "Ho avuto soldi", stava dicendo," fama e successo oltre ogni mia aspettativa. Mi mancavano la semplicità e la purezza dello spirito, cose di cui avevo bisogno. Puoi recitare su un palco e di fronte alla gente, sorridere con i tuoi amici, ridere insieme ai famigliari; ma non puoi recitare davanti ad uno specchio e stando dentro ad un corpo sofferente" il suo viso triste appariva stressato e affaticato.
    "Non capisco", dissi, "Eri una pop star e desideravi una vita semplice e pura?" Sicuramente questa fu più di una domanda ingenua.
    Egli sorrise " Ah , la legge degli stereotipi, vero?" Disse.
    "Cosa vuoi dire?"
    " Voglio dire che tu hai parlato di stereotipi. Le pop star sono creature dellanotte, assurde ed inumane e la pace e il senso morale non hanno nulla a che fare con esse."
    "C'è amarezza nella tua voce. Potrei conoscerne la ragione?"
    "No, non somo amareggiato. Voglio che tu capisca che tutti gli esseri umani hanno bisogno di una vita pacifica e felice, anche le pop star. Non si può vivere sempre sotto la luce dei riflettori, okay?"
    "In quel caso , avresti potuto lasciare il mondo dello spettacolo tanto tempo fa. Lo conosci abbastanza bene, non ci potranno mai essere purezza o semplicità" Risposi
    "Perchè no? Io credo che qualunque affare debba essere concluso con l'intenzione di contribuire al bene dell'umanità e dovrebbe portare pace e quiete nel cuore e nella mente. Il mondo dello spettacolo non fa eccezione."
    "Perchè parli in questo modo? Sai che non è vero. Il mondo dello spettacolo è puro esibizionismo"
    "Si, e l'esibizionismo non è triste e doloroso ,vero?"
    "Si, è soltanto la dimostrazione al mondo i propri sforzi. In quale modo lo intendi sporco sbagliato ? rispose l'anima con voce irritata.
    "Così, secondo te, la purezza e la semplicità sarebbero dovute essere parte della tua vita e non lo sono state?" Chiesi
    "Si, lo penso. Non ho mai capito perché la mia vita fu così falsa, così vuota come una rovina antica illuminata da luci che la fanno sembrare ancora più desolata e morta. Il motivo per cui io ho avuto una vita infelice nonostante la fama e il benessere, non l'ho mai capito" Disse scuotendo la testa avvilito.
    "Come ti senti pensando a questo?"
    "Come mi sento? Hai mai letto 'I Miserabili'?"
    "No, non l'ho letto" Risposi
    "Leggilo e capirai come mi sentivo"
    "Provavi tristezza?"
    "Ero io la tristezza", Disse con un sorriso beffardo
    "Conoscevi il motivo di questa tristezza?"
    "No, volevo soltanto scrollarmi di dosso le brutte sensazioni con la speranza che il domani sarebbe stato un giorno migliore."
    "Il domani si rivelò per te un giorno migliore?"
    "No, mai. I giorni e le notti passavano e io mi sentivo sempre nello stesso modo. Continuai a sperare e la vita continuò a scivolare via."
    "Perché non c'erano pace e serenità nella tua vita?"
    "Non lo so " rispose , il suo viso esprimeva ansia. "Posso dire che la mia vita era lavoro, impegni professionali, pugnalate alle spalle, successo, denaro , o qualsiasi altra cosa chiamala come vuoi"
    "Non voglio discutere con te, ma forse tu non ha mai cercato la pace, forse ti piaceva soltanto sognare di poter avere pace. "
    "Io desideravo la pace" Rispose con la sua dolce voce " Mi struggevo letteralmente per questo, per avere gioia e pace nella mia vita. A volte fama e benessere erano per me un peso e il mio cuore era ferito per questo. Mi sentivo così anche per settimane. Disprezzavo e detestavo quella situazione e detestavo anche di più rimanere bloccato lì"
    "Bloccato lì? Ma avresti potuto lasciarti tutto alle spalle se lo avessi voluto"
    "No" Rispose con un sorrisetto "Non potevo andarmene. Ero un prodotto con delle responsabilità. La mia famiglia, le mie amicizie professionali il web, ero intrappolato; no, non avrei potuto lasciare tutto. Nonostante ciò me ne andai appena ne ebbi l'opportunità, lo sapete. Nel 2005 sono potuto andar via, Sono proprio sparito. Ma prima non avrei potuto farlo"

    ....CONTINUA...

    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.


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