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    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    - Capitolo 9°



    I SEGNI PREMONITORI



    "Ero in pace. Dopo una vita di sofferenze. Ero arrivato"




    Quando mi svegliai, al mattino la mie mente era libera da confusione e oppressione e mi sentivo energica come un raggio di sole. La vivace mattina mi fece sentire come se l'anima appartenesse ad un altro tempo: come il sogno come una fiaba sulle fate di un libro per bambini. La mia distanza emotiva mi aiutò a capire, assimilare e sentir l'anima, m di non perdermi nel suo imprevedibile destino.
    Volevo percorrere tutte le strade per la mia comprensione della sua vita. la sua narrazione era una delizia per le avide orecchie e nutrimento per una mente gitana.
    Impressionata dal suo amore e gratitudine per i fans, potevo avvertire il caldo affetto e la cura che egli aveva per loro.
    Il suo amore per i fans non era un segreto. Oltre a questo fu difficile giudicare la complessa realtà della sua vita.
    Era poco dopo le nove del mattino e stavamo parlando del destino del suo cadavere.
    "Cosa pensi di quello che è accaduto al tuo corpo? Sai che hanno asportato il tuo cervello per degli esami ed altre cose?"
    "Vidi il mio corpo" disse alcun segno di tristezza o dolore. "Non voglio mai più chiamarlo mio. Ha sofferto in vita ed ora soffre nella morte. Prima fu vittima del mio ego, ed ora delle circostanze."
    "Sei d'accordo sul post-mortem?"
    "Non ne voglio parlare. E' inutile. E' solo un guscio ora e non provo nulla per quel guscio." Rispose senza alcuna empatia.
    "Pesavi poco più di cento libbre (kg. 45) ?" Chiesi alla muscolosa anima.
    Sorrise "Soffrivo di insonnia, non mangiavo , e non mi rilassavo. Volevo avere un aspetto eccellente per il mio pubblico di tutto il mondo" All'improvviso il suo volto si illuminò " Essi erano come dei bambini per me ed io il genitore con la piena responsabilità di fare del mio meglio per loro. Forse tutto questo mi fece perdere più peso di quanto pensavo. Ero troppo coinvolto mentalmente. Volevo donare la mia migliore esibizione che avessero mai visto. Non avevo intenzione di trattenermi. Loro sarebbero venuti a vedermi e io volevo mostrare il meglio del meglio." Concluse con una piccola risata.
    "Non mi hai ancora risposto. Pesavi solo cento libbre prima della tua morte?"
    "No, sono sicuro che il mio peso era intorno a 125 130 libbre (56,70 - 58,97 kg.) . Come ti ho detto ero stressato e coinvolto per gli show in preparazione. Non mi curavo di mangiare abbastanza."
    "Ti privavi del cibo?"
    "Non ero un gran mangiatore, ma non mi privavo del cibo. Le mie abitudini alimentari si sono formate durante gli anni ed erano basate sulle prerogative professionali dello spettacolo. Ero Michael Jackson che aveva un modello specifico. Dovevo combaciare ad ogni costo con quel modello."
    "Tutto quell'allenamento avrebbe potuto portarti alla morte?" Dissi pensierosa
    "No, era la mia ora,come era stato predetto. Ero stato perdonato e stavo per cantare di nuovo. Dovevo andare: i segni c'erano tutti." Disse saggio
    "E' per questo che non eri pronto a cantare? A causa dei segni premonitori?"
    "Si, ero riluttante. Pensai alle premonizioni e pensai, e se fosse vero? Allora non potevo cantare ancora. Nemmeno i malati desiderano la morte, anche se la desideriamo sempre."
    "Così , cosa accadde poi? Perché dicesti si?"
    "Perché dovevo" Disse assomigliando in tutto ad una pop star, nella sua tuta bianca, reminiscenza dei tuoi anni giovanili, pensai.
    "I tuoi debiti furono il motivo per cui accettasti?" Chiesi
    "Si, molto più di questi. Non potevo raccontare loro che sarei potuto morire. Chi mi avrebbe creduto? Mi avrebbero considerato completamente matto. Infatti essi pensavano già che io fossi matto ma mi davano il beneficio del dubbio"
    "E' per questo che hai smesso di cantare?"
    "No, volevo prima aspettare che la propaganda finisse naturalmente e poi sarei tornato sul palco a cantare."
    "Quando è stata predetta per la prima volta la tua morte?"
    "Bene, fu alla fine degli anni novanta o all'inizio del 2000 forse 2001"
    "Credevi alle premonizioni?"
    "Si,ci credevo"
    "Perché avresti creduto a quel genere di affermazioni?"
    "Perché non arrivavano da nessun'altra fonte, ma da me" Rispose cordialmente.
    "Vuoi dire che hai predetto la tua morte?"
    "Solo i segni premonitori"
    "E tu credevi a quei segni?"
    "Si"
    "Come sapevi che i segni predicevano la tua morte?"
    "Lo sapevo perché i miei maestri spirituali mi guidavano"
    "Ti guidavano a conoscere la tua morte?"
    "Mi guidavano nello star lontano da ciò che poteva nuocermi"
    "Cosa poteva nuocerti?"
    "Esibirmi ancora, mi dissero"
    "Il tuo spirito guida ti ha detto di non esibirti di nuovo?"
    "Si" annuì " Mi hanno detto che avrebbe potuto uccidermi se lo avessi fatto."
    "Hai chiesto loro , perché?"
    "Si, ed hanno detto che c'erano molte forze contro di me che avrebbero potuti attivarsi. A quelle forze sarebbe piaciuto vedermi morto".
    "La parola ' forze' significa i tuoi nemici?"
    "Solo forze che mi volevano fuori di scena per molte ragioni in più dei soldi"
    "Quali altre ragioni?"
    "Potevano essere politiche o di impatto sociale. Non lo so" L'anima sembrava agitata ed infuriata.
    "Mi parleresti di loro?"
    "Più tardi" Disse freddamente.
    "Okay, ma ne parleremo."
    "Sicuro" Acconsentì gentilmente lo spettro .
    "Hai cercato il consiglio di qualcun altro? O di qualche altra guida spirituale?"
    Pensò per un momento "Si credevo nel destino e consultai un famoso astrologo. Disse che avrei avuto una lunga vita anche se avrei dovuto lottare molto"
    "Hai condiviso con lui la tua paura?"
    "Si, anche se non molto chiaramente. Comunque avevo dato voce alla mia preoccupazione"
    "Cosa disse?"
    "Solo che pronosticava per il mio futuro molti più soldi e molto più successo di quelli che avrei potuto immaginare. Disse che sarei diventato più grande di quello che ero. Tuttavia avrei dovuto badare alla morte."
    "Quando eri in vita , hai mai pensato di morire?"
    "Si, era una cosa a cui pensavo spesso. Mi domandavo cosa significa se moriamo all'improvviso. Tutto quello che abbiamo fatto per noi non andrebbe da nessuna parte. Quella fu la ragione per cui iniziai a sentirmi sconnesso da tutto. Tutto quello che girava attorno a me era basato sul denaro, come far soldi, come mantenerli e come moltiplicarli. Tutto il resto stava dietro. Anche la vita era meno importante dei soldi.
    Questo mi disturbava molto. Avere soldi ti fa andare avanti nella vita. I soldi non ti proteggono dalla tristezza, le malattie, l'ostilità, l'infelicità. Essi ti guardano, in silenzio , raggiungere la conclusione della tua vita. La morte ha più senso di qualsiasi altra cosa nella vita. Mette le cose in prospettiva. Conclusi che con i soldi non potevo comprare il tempo. Perciò decisi di non sciupare qualcosa di così prezioso per accaparrarmi qualcosa che poteva avere un accesso limitato alla vita. Ho pensato alla morte e ringrazio Dio per averlo fatto."
    "Avevi paura di morire?"
    "Forse quando ero giovane, ma con l'età e la vita vissuta smisi di aver paura di qualcosa che era la parte finale ed inevitabile della vita. Non è che non vedessi l'ora ma comunque non avevo paura."
    Michael aveva dei pensieri ed io delle domande, così ai pensieri seguirono le domande ed andammo avanti così. Avevo iniziato a sentirmi stanca per questa condizione mentale : un subconscio senza riposo. In qualche modo la dipendenza che si era creata stava prendendo il sopravvento su di me.ero come un archeologo, che spazzolava via uno strato di polvere e ghiaietta con un pennello morbido, con pazienza , costanza e amore ; con la speranza di far riemergere e ricostruire ciò che se ne era andato da tanto tempo.
    Dopo qualche giorno l'anima si rimise in contatto con me. Avevo notato che guardava molto le sue mani.
    "Perché guardi così spesso le tue mani?" Chiesi immediatamente.
    "Le mie mani erano l'estensione della mia arte. Mi aiutavano ad esprimere la mia creatività e mi permettevano la sintonia con il pubblico. Era una sorta di linguaggio dei segni. Le mie mani trasmettevano cosa facevano la mia voce e la mia danza. Le mie mani raccontavano la storia insieme alla mia voce ed i versi delle mie canzoni. Erano un mezzo perfetto per me."
    "Ma perché le guardi così tanto?"
    "Non lo so" rispose con un lucente sorriso "Lo faccio soltanto. Immagino"
    "Quando hai deciso di utilizzarle così tanto?"
    "Per me esibirmi era naturale come pure i movimenti. Non li creavo; eseguivo ciò che il cielo mi diceva di mostrare"
    "Le tue mani erano più evidenti e grandi del normale?"
    "Si" sorrise "Ho avuto molti interventi, anche alle mani. Volevo che fossero il più adatte possibile alla mia arte. Usavo molti movimenti delle mani nei miei video e spettacoli. Dovresti averlo notato"
    "Si, tutti lo hanno fatto" Rassicurai lo spirito.
    "Così le ho un po' costruite per renderle più utili alle mie esibizioni" Era ancora tutto un sorriso come se si divertisse ai suo racconto " Le ho fatte un po' più " Spalancò una mano " un po' più magre e più definite nella forma, uno strumento perfetto. Avevo bisogno che fossero snelle, toniche e definite e per questo furono ricostruite."
    "Ero scioccata al pensiero del dolore e i tentativi che aveva fatto per ottenere la perfezione dei suoi attrezzi del mestiere. Questo andava oltre il suo talento e grande impegno. Aveva un'ossessione per i suoi attrezzi , come per raggiungere nuovi orizzonti dell'artigianato."
    Guardai le sue mani di porcellana. I suoi medici, la sua famiglia, i suoi amici ed i suoi fans stavano raccontando al mondo della sua vitiligine che gli stava facendo perdere la sua carnagione genetica.
    Volevo sapere se aveva quella malattia e sperai che l'anima avrebbe detto la verità.
    "Io credo che tu sarai sincero in quello che dirai Michael. Altrimenti lo scopo di tutto questo andrà perduto."
    "Sarò sincero" Rispose l'anima sicura di se.
    "Eri di colore alla nascita. Giusto?"
    "Si, assolutamente" Lo spirito annuì felice per confermare.
    "Tu discendi dalla razza Afro-Americana"
    "Si, vero" Sorrise.
    "Allora perché la tua pelle è chiara, come se appartenessi alla razza Scandinava?"
    "Bene, ho usato la magia" Rise
    "Io non sto ridendo Michael" Dissi con tono severo.
    "Lo vedo" Lo spirito si divertiva; era evidente
    "Allora, perché sei così chiaro?"
    "Ho fatto in modo di diventare chiaro" Era calmo e a proprio agio.
    "Hai creato te stesso ; come Dio ha creato noi?"
    Lo spirito rise di nuovo.
    "Volevo dire che ho creato da solo la mia pelle bianca"
    "E come hai fatto a diventare bianco? E' possibile?"
    "Si, è possibile" Rispose serenamente.
    "Stai dicendo la verità?"
    "E' la verità" Disse dolcemente. Come al solito non era facile capire.
    "Ho lasciato che mi accadesse. Ho accelerato il processo. Sono diventato bianco. E' stato semplice così" Le sue labbra rosse erano evidenti sul suo viso bianco come la porcellana cinese.
    "Il procedimento fu abbastanza semplice. La malattia procede lentamente. Tuttavia io in un anno sono diventato bianco. Nessuna malattia ha quell'uniformità. Il mio colore era uniforme, quasi come la porcellana."
    "Questo significa che non hai mai avuto la vitiligine?"
    "Se tu non lo sai, le malattie non sono così. Perché non leggi sull'argomento? Poi capirai"
    "Così dopo tutto eri un uomo in salute?"
    "Si, quasi, non perfettamente però. Ero abituato al dolore delle cicatrici sul mio viso, la mia pelle bianca divenne molto sensibile. I miei capelli si assottigliarono e le mie difese ne risentirono." Disse con un tono che non era per nulla triste, come se stesse parlando di qualcun altro.
    "Sembravi abbastanza in salute"
    "Non ero ammalato. Dovevo soltanto aver maggior cura della mia salute, ora"
    "Quelli erano gli effetti collaterali del trattamento?"
    "Può essere" Sorrideva come al solito.
    "Perché le tue difese ne hanno risentito?"
    "Forse perché ho fatto quei trattamenti oppure perché i miei guai aumentavano di pari passo alle condizioni della mia carriera di artista. Non lo so e nemmeno i medici lo hanno capito".
    "Così' non sei sicuro che siano stati i trattamenti alla tua pelle a farti male?"
    "No, non ne sono sicuro"
    "E non hai mai avuto la vitiligine"
    "No, non ho mai avuto la vitiligine"
    Per me questo era il suo modo di dare una realtà fisica alle sue idee inverosimili ed impossibili.
    Mi domandai se c'erano altri che erano riusciti a combattere su così tanti fronti. Ora potevo capire il significato delle sua giacche militari e da torero. Non erano semplici costumi. Effettivamente aveva combattuto contro fatti, realtà, regole stabilite, natura, e cambiato l'inflessibilità attraverso un modello di discrezione.
    "Perché dovrei essere sorpresa?" Mi domandai "Dopo tutto è Michael Jackson".

    FINE CAPITOLO NONO




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by ligary - 12/11/2013, 07:03
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    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    - Capitolo 8°



    MI PERDONERETE?



    "Qualunque cosa io sia, sono vostro"



    La pioggia rese l'atmosfera umida, pesante; mi dava sui nervi. Il cielo blu era terso e chiaro come se il caldo paranoico avesse rubato lo splendido color turchese. I piccoli uccelli estivi di color marrone che avevano saltellato sull'erba secca tutto il giorno, avevano il piccolo becco aperto come se fossero nel deserto e le graziose palme, si ergevano in pace nell'umidità bollente come delle belle cupole che davano sollievo al fastidio agli occhi. Le Ashokas, che erano state piantate in mezzo, avevano un bell'aspetto fresco con le loro foglie verde scuro che coprivano gli esili steli intoccabili dalle zelanti estati. La Terra era immota e Madre Natura sonnecchiava in pace in quel pomeriggio monsonico.
    Il Sole giocava a nascondino con le nuvole e gli acquazzoni erano scomparsi veloci come erano arrivati, lasciandosi dietro gocce di sudore che coprivano il corpo. Non mi piaceva quel tempo afoso e cercai di trovare sollievo nel mondo spirituale.
    L'anima era là, da qualche parte, nel regno divino, tra cielo e paradiso con il suo glorioso aspetto ed abbigliamento. Questa volta però la mia mente era concentrata sugli aspetti materiali e significativi della vita. Gli eventi dell'esistenza umana, come anche i più grandi, più entusiasmanti spettacoli sulla terra hanno bisogno degli ordinari, incolori e completi dettagli di gestione e preparazione.
    "Perchè non sei stato in grado di dirigere i tuoi interessi finanziari come gli altri?"
    Nel fargli questa domanda mi sentivo più un editore che uno scrittore.
    "Allora, iniziamo a lavorare?" chiese lo spirito stakanovista.
    "Si, dobbiamo" Risposi io.
    Senza rispondere nella sua solita inequivocabile maniera, lo spettro esitava: forse soppesava le parole prima di impegolersi in qualcosa.
    "Stai raccogliendo i tuoi pensieri?" Chiesi
    "Forse" Rispose con il suo noto sorriso.
    Era seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al muro, un po' storto, con le gambe dritte in avanti e le mani in grembo.
    "E' importante?" Mi chiese.
    "E' una parte importante della tua vita, vero?"
    "I debiti che ho accumulato" Aveva gli occhi chiusi " I soldi, lo sai , non erano il mio forte. Erano là, li stavo guadagnando, ed ero cresciuto abituato ad un certo stile di vita. Ero Michael Jackson, la più ricca star nella storia della musica pop. La moda era per gli altri."
    Ora mi guardava, con un sorriso che poteva forse essere più una caratteristica del suo destino, che per altro.
    "Spendevo per me e per gli altri" Stava dicendo " Facevo regali ed aiutavo le persone che avevano bisogno di soldi, e i soldi continuavano ad arrivare. Non hanno mai smesso di arrivare."
    Lo spirito si fermò per un attimo e poi proseguì "ma poi le cose si sono ribaltate. Non sono sicuro di cosa accadde. Non stavo spendendo molto per me. I miei dischi vendevano, ma loro iniziarono a dirmi che stavo andando verso la bancarotta. Contattai la mia banca e i miei amministratori finanziari e cercai di rimettere di nuovo le cose in pista. Però essi mi dissero che le vendite dei miei dischi erano calate a causa della mia reputazione, che era in picchiata.
    Hanno iniziato a dirmi che avrei dovuto chiedere un finanziamento per colmare il buco e le cose sarebbero andate a posto. Essi dissero che sarei stato in grado di pagare i miei debiti ed avere solvibilità finanziaria, così chiesi il finanziamento. Io.." Si fermò esitando per un attimo " Io non evevo competenza in materia a quel tempo. Mentalmente ero distrutto dalle vili accuse e non mi curavo di nient'altro. La mia salute peggiorò anche se pensai che fosse cosa temporanea. Sapevo che avrei reagito. I debiti non sarebbero stati un peso che non sarei riuscito a rimuovere. Dopo che il mio nome fosse stato riabilitato le vendite sarebbero risalite, così non mi preoccupai"
    "Durante quel periodo nessuno ebbe la volontà di aiutarti? Avevi amici potenti. Dov'erano?" Chiesi un poco fumante per la rabbia.
    "I miei amici Arabi mi offrirono aiuto ma declinai l'offerta" Rispose gentilmente. "Non c'era bisogno del loro aiuto poiché potevo gestire la cosa, e così tornai. Le trattative per questo concerto per il mio ritorno risalgono a più di due anni prima. Fui contattato e negoziammo. Non sarebbero venuti da me se non avessi avuto valore. Essi volevano far soldi ed io ero la persona giusta."
    "Sono felice di averlo fatto" Disse in modo genuino. Io annuii ma continuai a scrivere.
    "Guarda" disse con tono deciso " ll battage pubblicitario sulla mia situazione finanziaria, le mie perdite, fu gonfiato senza proporzione. Non ero una vecchia signora con la vestaglia in merletto che cercava di tirare avanti con un prestito dopo la morte del marito. Ero un uomo d'affari con un impero finanziario che aveva i suoi problemi. Ho fatto degli errori ma erano gestibili."
    "Ero Michael Jackson" disse con autorità "Potevo far guadagnare loro denaro. Il mio ritorno, come essi lo chiamarono, sarebbe stato il massimo successo finanziario. Perciò riguardo ai problemi finanziari, no, non c'erano problemi finanziari. Affari che possono essere risolti non sono problemi. Eravamo pronti anche a far uscire i miei CD e i video dei concerti. Nessuno va da una star in declino. Essi sapevano che era qualcosa che avrebbe permesso loro di far cassa e io sapevo che i miei debiti sarebbero stati pagati."
    "Pagare i miei debiti era importante per me" Era infervorato nel suo racconto "Stavo bene ora e mi sentivo meglio"
    Rimase in attesa vicino al parapetto della finestra e la sua camicia rossa appariva anche più brillante sui pantaloni bianchi. Scalzo e in piedi sul pavimento in fredda pietra lo spettro era magro ma non triste.
    "Posso sentirli" Ero quasi sorpresa.
    "Chi puoi sentire?"
    Chiesi con il timore nel mio cuore "Ci sono altri spiriti intorno a lui?" Incrociai le dita, con la speranza di sbagliarmi.
    "Loro" Replicò , come se mi ponesse un indovinello.
    "Vorrei smettessero di piangere" era triste.
    "Chi!" Quasi urlai, impazzita pee il suo comportamento misterioso.
    "La mia famiglia" Spiegò alla fine "Io posso sentirli. Si sentono soli" Il suo tono era di sofferenza.
    "Anche tuo padre si sente solo?" Chiesi allo spettro.
    L'anima sorrise "E' un uomo di poche parole" disse "E ancora meno emozioni"
    Ero molto stanca e dopo questa risposta dovetti lasciare il fantasma per rilassare la mia mente stanca e oberata dal lavoro. Ad un certo punto mi sentii normale e abbastanza felice , avvertii la presenza. Il morto era pronto a parlare.
    "Oh sei già qui" Dissi sorpresa.
    Con un sorriso ironico disse "Ho udito tua madre"
    Sapevo che si stava riferendo alle chiacchiere con mia madre avute un ora prima.
    "Sei riuscito a capire?" Ero stupita che lui conoscesse la mia lingua.
    "Ho capito" Disse "Tua madre ti ha dato un buon consiglio , dovresti ascoltarla di più"
    Ero completamente d'accordo con lo spettro
    "Perchè non mi racconti qualcusa che non hai mai detto a nessun altro? " Domandai sentendo di aver bisogno di qualcosa per vivacizzare e insaporire la storia del fantasma che era troppo filosofica e penosa per essere godibile.
    Lo spirito fu certamente divertito per questa domanda
    "Non ho nessun segreto" Rispose con voce sottile, e svanì dal mio terzo occhio.
    "Dove sei?" Chiamai. L'anima ripparve e sembrava sconvolta.
    "Il mio funarale" disse con tono dolce ma irritato. "Non sarebbe dovuto essere un evento per pochi" era avvilito "Ho a cuore tutti i miei fans. Mi hanno tenuto in vita quando i media e la stampa diffamavano il mio nome. Tutti avrebbero dovuto avere la possibilità di dire addio. Non capisco perchè non è stata una cosa pubblica" Rimase in silenzio alcuni secondi prima di riprendere a parlare .
    "La gente doveva avere la possibilità di esprimere il proprio amore"
    Era perduto nei suoi pensieri prima di dire in modo gentile
    "Sento che ognuno dei miei fans ha contribuito al mio successo, ogni singolo fan." I suoi occhi luccicarono con affetto.
    "Quando morii, il giorno in cui morii" disse con un'inconsueta voce forte "Mi sentii strano. La notte precedente, ho avuto strane visioni, come se guardassi tutto da una certa distanza. Era qualcosa che non avevo mai sentito prima. Ero là e il silenzio mi inghiottiva e non capivo cosa fosse. Anche a casa non ho sentito alcun malessere. Dopo tanti anni una sensazione di pace calava su di me. Mi sentivo rilassato e felice."
    L'anima parlò come se stessa rivivendo ogni momento prima della sua morte. Ascoltai in silenzio quei segreti rivelati come parole senza senso.
    "E' vero" sorrise vedendomi così tranquilla e così a lungo.
    "Mi sentivo felice, una sensazione a cui non ero abituato" Disse con la sua suadente voce musicale"C'era un sentimento d'amore in me per tutti, e mi sentivo riposato. Questo sentimento era come la rivelazione che qualcosa era cambiato, o qualche cambiamento stesse per arrivare nella mia vita. Ero disconnesso da tutto ma innamorato di tutto. Fu una strana sensazione."
    "L'hai condivisa con qualcuno?"
    "No" Rispose.
    Michael appariva bello. I suoi capelli lunghi e neri erano come una fascia per il suo viso traslucido. Le sue labbra erano disadorne e la gentilezza dei suoi occhi in tema cone la eleganteespressione del suo viso.
    "No, non l'ho mai fatto" Disse. "Sapevo che ero io a dover sentire questa cosa e nessun altro. Anche se ero un po' sospettoso" Disse con una piccola risata.
    "Di cosa sospettavi?" Chiesi , entrando nel racconto dei momenti prima della sua morte.
    "Forse proprio, lo sai, della fine" Sembrava pieno di energia.
    "Veramente, non mi ero mai sentito così. Pensai che fosse un'esperienza di uscita dal corpo" Lo spirito divenne silenzioso e quel silenzio oscillava tra la vita e la morte.
    "Sai" Sorrise "Io ero un po' come te"
    "Come me?" Ero stupefatta, e ridevo.
    "Si, conosco uno dei tuoi doni, avevo qualcosa di simile"
    "Di che dono stai parlando?" Pensai che lo sapevo ma volevo sentirlo prima da lui.
    "Voglio dire guardare la vita sotto la superficie" Disse in modo vago.
    "Devi essere più preciso se vuoi che io capisca Michael. Per favore non usare parole così ambigue.
    "Tu sai cosa voglio dire" Il suo tono era onniscente come se fosse a conoscenza dei miei segreti. Il suo sguardo era fisso ed un sorriso scivolò danzando sulle sue labbra.
    "Potevo vedere al di là delle cose e della logica e dentro la realtà" Rivelò l'anima con un sussurro.
    "Quale sarebbe stata la realtà?" Chiesi.
    "Sentivo le buone e cattive vibrazioni emanate dalle persone ed ho anche parlato con chi non c'è più" Semrava felice di aver svelato questo segreto.
    "Vuoi dire i morti?" Chiesi senza essere sorpresa. La sua mente profonda aveva oltrepassato i confini come processo naturale del suo essere.
    "Sapevi che dovevi morire a quell'età?" L'energia dello spirito si stava intensificando.
    "No, perchè non ho mai voluto saperlo." Rispose in modo semplice.
    "La sua risposta catturò intorpidita consapevolezza. Mi sentii sommersa in una vita che era sia un enigma che un indovinello, più drammatica e complessa di un dramma Shakespeariano.
    "Anche se sapevo che non sarei invecchiato molto" Aveva gli occhi chiusi e le mani posate in grambo" e che sarei morto dopo aver ricevuto il perdono"
    "Chi ti doveva perdonare e perchè?"
    "Quando riceverò il perdono per i miei peccati che non ho mai commesso e accettato per le mie follie che erano raggiri creati da altri."
    L'anima era in trance meditativa.
    "Mi è stato detto che il mio momento sarebbe arrivato al tramonto del sole, ed avrei cantato di nuovo. Questo mi è stato detto e ho pensato che sarebbe stato triste morire quando avrei iniziato a vivere di nuovo. Volevo cantare. Volevo esibirmi e volevo chiedere perdono a tutti quello che mi hanno amato e che ho deluso. Anche se non fu mia intenzione deluderli; si alzò, le sue emozioni facevano vibrare l'energia della sua aura.
    "Avrei dovuto combattere una dura battaglia. Avrei dovuto combattere per le persone che mi amavano in tutto il mondo. Li ho delusi decidendo di non combattere prima. Ho condiviso i loro ideali e rimanere quieto fu il mio peccato." La sua voce era greve per lo stress emotivo.
    "Lo dovevo a tutti i bambini che hanno ascoltato la mia musica, ai miei fans, e alla mia famiglia. Ho causato loro grande angoscia, sostituendo il loro amore per me con un sentimento di repulsione e mancata fiducia. Non sarei dovuto rimanere calmo fin dall'inizio. Avrei dovuto combattere. Quello che mi è stato dato era un cattivo consiglio.
    Per questo chiedo il loro perdono ora che non sono più tra loro. Mi vergogno per la mia codardia e cattivi giudizi. Li amo come una famiglia. e sento l'energia del loro amore e attenzione anche adesso. Posso sentirli cantare le mie canzoni e danzare i miei ritmi, discutere le mie follie: domandandomi chi ero. Quello che ero lo ero per il loro amore, l'immagine amorevolmente ritagliata e l'amore non può essere malvagio. Non potevo essere malvagio perchè nato dal loro amore."
    "Chi è questa persona?" Mi chiesi.
    Quest'anima sembrava appartenere ad un altro e non all'uomo che fu il nervo pulsante delle controversie e di tutto ciò che era scioccante. Questo era un uomo riconosciuto per le sue esibizioni leggendarie e il solitario segreto stile di vita. Era una superstar con che indossava una maschera superficiale che si esprimeva a gocce. I suoi occhi erano finestre sigillate che nascondevano la sua anima impacciata e persa. e che aveva una reputazione stracciata e lacerata che lo rese ancora più evidente.
    Quest'anima era diversa da quell'uomo famoso. Era saggia ed aveva una straordinaria visione avvolta nei colori della compassione, comprensione, pazienza, e conoscenza, e sopra tutto un appassionato amore per la vita.
    Sentivo come se ci fossero due persone diverse, o due energie opposte . Era l'unico modo in cui potevo giustificare la cosa.
    Tuttavia era giunto il momento di dire buonanotte.
    Mi ritirai per la notte per trovare pace e sollievo in un sonno profondo, nell'attesa di una felice notte senza sogni.


    FINE CAPITOLO 8





    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:04
  3. .
    CITAZIONE (mjforever @ 9/11/2013, 16:56) 
    Salve sono Sara e sono una grande fan di MJ, sono felice di trovarmi qui con voi!

    Ciao Sara, felice di conoscerti :) Benvenuta nella nostra casa. :)
  4. .
    Mentre scrivevo i miei appunti, alzai lo sguardo al bellissimo sole che fiammeggiava di color giallo arancione e i suoi tenui colori si diffondevano nell'arde te orizzonte. L'aria respirava di pace e tranquillità. I raggi pallidi e leggeri cadevano sulle alte palme dando loro un tenue bagliore sfocato. Grandi piante di Pothos ( pianta dei soldi ) si arrotolavano attorno ai loro steli con le larghe foglie verde brillante incantevoli sotto i raggi del sole nascente . Ma l'anima era incurante di tutto questo. Sembrava vivere sotto la superficie delle sue tristi memorie.
    "Quanti anni avevi quando hai sentito che stavi cambiando ?"
    "Oh" o per un secondo "Intorno ai ventidue, ventitré . Fu l'età in cui iniziai a sentirmi irritato ed anche ostile verso le persone, specialmente quelle più vicine a me"
    "Perché ti sentivi così ?"
    "Devo andare " bisbigliò "tornerò più tardi".
    L'anima sparì per ritornare quasi subito"
    "Oh, sei tornato in fretta" Dissi.

    "Si" rispose come se non volesse dare spiegazioni .
    "Dove sei andato?" Chiesi ignorando il suo atteggiamento.
    Nonostante lo stress visibile, non sembrava nervoso .
    "Mia madre aveva bisogno di me" disse con voce gentile "stava piangendo. Sono andato a confortarla".
    Sentendomi triste per sua madre , gli riposi la stessa domanda fatta quando ci eravamo lasciati , circa il punto di svolta nella sua vita.
    "Cosa ti accadde all'età di ventidue ventitré anni, Michael ?" "Nulla " rispose " ero solo un ragazzo che stava diventando uomo, e quell'uomo era arrabbiato ".
    "E per cosa era arrabbiato quell'uomo?"
    "Forse è il momento di dire la verità . Non c'è più bisogno di nasconderla." Disse con voce delicata
    "Cosa hai dovuto affrontare ad una così giovane età, per cambiare così tanto?" Gli chiesi di nuovo.
    "Ho vissuto una vita piena di inganni, per tutto il tempo." rispose suadente " Pretendendo di essere ciò che non ero: che non eravamo come famiglia. Di portare lo stesso nome come ci amassimo anche se non c'era amore nei loro cuori. Di mostrare al mondo di appartenerci l'un l'altro , quando non era vero. Se lo vuoi sapere, avrei voluto lasciare il nido di famiglia molto tempo fa , non l'ho fatto per mia madre. Mi supplicò affinché rimanessi. Mi supplicava continuamente. Ero così stanco di quello che accadeva nella casa dei Jackson. Eravamo tutti come piccoli conta balle. Andavamo avanti, raccontando e fingendo di essere felici quando nessuno di noi lo era, ma dovevamo farlo per il bene del nome di famiglia."
    "Cosa significa che tutti dovevate contar balle per il bene del nome di famiglia? La reputazione della tua famiglia era in qualche modo in pericolo a quel tempo?"
    "Mi piace la tua domanda" Sorrise " Bene posso dirti che dovevo essere estremamente cauto, tutti dovevamo esserlo infatti. Eravamo preparati in questo campo e Joseph ce lo diceva, in effetti ci faceva il lavaggio del cervello, che un piccolo errore avrebbe potuto far finire il nostro sogno dorato"
    "Quale era il sogno?"
    "Ah si, il sogno" disse con la sua attitudine drammatica "Bene, dovresti sapere che stavamo per diventare la prima band di colore ad essere globalmente riconosciuta e a pari merito con le band di ragazzi dalla pelle bianca per fame e guadagni. Joseph voleva che i Jackson 5 diventassero la prima band di giovani di colore a guadagnare come i Beatles e per ottenere questo dovevamo diventare molto famosi"
    "Ma cosa aveva a che fare con questo la reputazione della tua famiglia?"
    "Joseph voleva dare al mondo l'immagina della famiglia perfetta. Insisteva che non dovevamo assomigliare a nessun altra famiglia di colore in America. I Neri Americani hanno una reputazione tipica e il resto dell'America non Nera li associa con basso tasso di alfabetizzazione, verbali per crimini e carcere, coinvolgimenti nella vendita o assunzione di droghe, violenza sulle donne e coinvolgimento in risse e gruppi malavitosi. Joseph voleva che noi avessimo un immagine, della famiglia di colore, che l'America non aveva mai visto. Voleva che la nostra immagine fosse quella di una onorata , nobile famiglia Afro Americana che si comportava con eleganza, amore, e lealtà gli uni verso gli altri. La verità è che noi non avevamo alcuna di quelle qualità nella nostra realtà. Avevamo gelosia e cattiveria e litigavamo molto tra di noi. I miei fratelli e mio padre erano impegnati in avventure con le donne e non importava loro di nascondere la cosa. Mia madre sapeva della vita notturna di Joseph ma non avrebbe detto nulla e si sarebbe isolata da tutti noi cercando di vincere i sentimenti di umiliazione e dolore che avrebbe sentito. Noi litigavamo per i soldi e quello era l'unico argomento comune della famiglia in cui tutti credevano. Ho pensato di prendermi cura di loro. Quello era l'unico punto che avrebbe tenuti uniti i Jackson" Sorrise sarcastico ed il suo sguardo era adirato.
    "Ma per quanto riguarda il sogno?"
    "Si, il sogno" sospirò l'anima "Si, quel maledetto sogno fu la ragione per cui tutti fingevamo di essere la famiglia felice ed unita che non eravamo. Joseph era un demonio ed io ero pieno di collera nei suoi confronti, contro il suo libertinaggio, le sue bugie e il sudiciume che portava dentro casa che era impossibile per me sorridere in sua compagnia. Tuttavia il compenso materiale ci avrebbe tenuti insieme. Il mio padre demoniaco, i miei gelosi e lascivi fratelli, la mia triste madre ferita nei sentimenti, le mie infelici e depresse sorelle ed io, il fricchettone di famiglia come mio padre gentilmente mi chiamava. Ha" Esclamò all'improvviso, "Ricordo come si riferiva me, 'dov'è il fricchettone' diceva ' ditegli che ho bisogno di soldi per... qualunque cosa fosse' " Michael raccontò questo schiaffeggiandosi una gamba.
    "Non hai ancora risposto. Avete realizzato il vostro sogno?"
    "Si, tutti" Rispose " Ognuno di noi a modo suo. Mio padre ha avuto una vita molto agiata, i miei fratelli si sono goduti la vita senza un decente giorno di lavoro, le mie sorelle sono diventate famose, mia madre è riuscita a separarsi da mio padre perché ha potuto permettersi di vivere lontano da lui ed io, ecco, io sono diventato Michael Jackson" Disse sorridendo e visibilmente compiaciuto.
    "Significa che sei rimasto con loro perché avevi lo stesso sogno?"
    "Naturalmente, avevo lo stesso sogno" rispose spigliato allo stesso tempo infelice "La mia sopravvivenza dipendeva da quello, dal diventare famoso perché soltanto dopo mi sarei potuto allontanare da Joseph, dai miei perfidi fratelli e dir loro che non dipendevo più da loro , per niente." Disse oscillando le mani nell'aria.
    "Perché non ti sei impegnato di più per andare d'accordo con i tuoi fratelli?"
    "Cosa!" Esclamò iniziando a ridere, cosa avrei dovuto fare ,secondo te, inginocchiarmi e supplicare il loro amore ed amicizia? Per favore trattieni i tuoi sciocchi pensieri. Conosco la mia famiglia come conosco le parole delle mie canzoni, dall'inizio alla fine."
    "Sei sicuro che non c'era speranza di avere un migliore, più affettuoso rapporto con gli altri tuoi fratelli?"
    "No" Sospirò lo spirito" Nessuno. Non potevo cambiare la loro natura ed il loro eroe era qualcuno che io detestavo, Joseph il demone. Loro lo seguivano, io no: Fui automaticamente bandito dall'esclusivo club Jackson."
    "Quanto assomigliavano a Joseph i tuoi fratelli?"
    "Abbastanza per essere come lui. I miei fratelli non sono stati in grado di separarsi mentalmente da lui, ed iniziarono a copiarlo. Credo che associassero la cosa ad una sorta di garanzia per avere successo nella vita. So che i miei fratelli pensavano che Joseph fosse una fittizia guida al successo. Ero triste perché potevo vedere e capire la connessione ed fui un ipocrita perché finsi di essere un Jackson felice, ma non lo fui mai. Nessuno di noi fu in grado di portare aventi relazioni felici perché non sapevamo cosa significa essere felici."
    "Non mi hai ancora detto cosa ti ha fatto infuriare. Tu ero più amareggiato rispetto ai tuoi fratelli. Io credo che tu senta anche adesso quell'amarezza. Cosa pensi veramente della tua vita?"
    "Spazzatura" Rispose con un sorrisetto.
    "Davvero? Tu definisci la tua vita spazzatura?"
    "Si, la spazzatura deve essere chiamata con il nome corretto" Rispose l'anima nel suo tipico modo scanzonato.
    "Ma perché la chiami spazzatura?"
    "Perché era così; un marcio, acre centro di progetti e cospirazioni per usarmi ed abusare di me"
    "Perché non hai gestito la tua vita?"
    " Cercai di farlo, ma i miei nemici erano i componenti della mia propria famiglia. Non sapevo come proteggere me stesso da loro senza ferirli"
    "Loro erano così tanto contro di te da chiamarli i tuoi nemici?"
    "Si, mio padre e i miei fratelli erano furiosi a causa del mio successo, il mio benessere, e il mio posto nel mondo dei cantanti e musicisti. Volevano il mio benessere, non il duro lavoro che mi aveva portato ad ottenerlo, volevano la mia fama ma non l'infinito impegno e gli sforzi che c'erano dietro; volevano il mio prestigio, ma non le incalcolabili ore di prove, gli esercizi e perfezionamento che stavano dietro. Volevano la mia vita ma non la mia fatica." Era rilassato ma serio mentre lo diceva.
    "Perché li chiami i tuoi nemici?"
    "Perché essi erano dietro a molti dei miei contrattempi, scandali e dolore " Rispose in modo gentile ma diretto.
    "E' per questo che eri così arrabbiato?"
    "Nel mio caso la mia rabbia era dovuta alle ingiuste circostanze che sono accadute soltanto a me, più che ai miei fratelli"
    "Questa rabbia deriva dalla tua giovinezza?"
    "Quando iniziai a capire, imparai ad osservare in silenzio. Si , ero giovane quando mi sono sentito sia oltraggiato che terrificato dalla mi vita"
    "Cosa ci fu di così terrificante nella tua vita?"
    "Sentivo il gravoso carico di responsabilità datomi da mio padre. Sembrava che io dovessi fare il lavoro per lui. I Jackson 5 erano un gruppo famoso: Tuttavia non tutti avevano lo stesso carico di lavoro. Si divertivano di più si esercitavano soltanto quel che bastava per essere decenti sul palco. Io, invece, ero quello che si esercitava duramente per ore senza nessuna simpatia o incoraggiamento da parte di mio padre. Ciò che era concesso ai miei fratelli non lo era per me. Essi erano ' gli aiuti per lo spettacolo' come mio padre li chiamava, tuttavia, gli aiutanti stavano vivendo una vita decisamente migliore del primo cantante, che essi chiamavano, piccolo Mike."
    "Come ti trattava tua padre visto che eri considerato il primo cantante?"
    "Come uno schiavo" disse l'anima con un gioviale sorriso. "Si supponeva che io dovessi sudare le sette camicie perché lo spettacolo dipendeva dalla mia esibizione ed si riteneva che fosse mio dovere onorare la mia responsabilità verso la famiglia. Joseph era presente per controllare che io non mi infiacchissi e continuassi ad esercitarmi perché era il sottoscritto quello che la gente veniva a vedere ed ascoltare. Non sopportavo questa cosa. Non sopportavo il duro lavoro e la fatica che dovevo fare da solo. Non sopportavo il fatto che Joseph aveva smesso di lavorare ed era diventato quello che portava aventi lo show. Non sopportavo che i miei fratelli non lavoravano la metà di quello che facevo io e che dovevo fare. Sentivo che non era giusto e avrei voluto protestare, ma mia madre mi diceva di aver pazienza perché mio padre e la mia famiglia avevano bisogno di me. Qualche volta pensavo si scappar via ma non avrei potuto sopportare la lontananza da mia madre e Janet.
    Joseph lasciò tutto e iniziò a nutrirsi con il duro lavoro di un piccolo ragazzo che aveva trasformato in uno schiavo. Ero uno schiavo famoso, ecco cos'ero."
    "Questo significa che Joseph aveva il completo controllo su di te?"
    "Mi controllava attraverso sua moglie e mia madre, Katherine. Lei rappresentava le manette che mi aveva messo per tenermi con lui. Però quando raggiunsi l'età di quattordici anni lui diventò quasi timoroso di me, forse ero anche più giovane. Mia madre era molto preoccupata. Sapeva quanto ero arrabbiato con lui. Sapeva che le cose ora dipendevano solo dalla mia generosità. Mi sentivo solo. I miei fratelli erano distanti da me. Stavo rapidamente diventando il Michael Jackson che il mondo conosceva. Sentivano che stavo diventando indipendente, e capivano quale distanza c'era tra il mio nome ed i loro. Realizzare che i Jackson 5 era lo show di un solista non era cosa che a loro piacesse molto. Erano amareggiato per quello, ma non era affar mio. Non sapevo cosa mi riservasse il destino.
    "Così avevi un rapporto come se foste estranei con i tuoi fratelli?"
    "Puoi dire che essi non sopportavano il mio successo e non sopportavano me. I miei fratelli non sono mai più stati vicini a me emozionalmente. Estranei è la parola giusta per il modo in cui interagivamo l'un l'altro, soltanto per soldi.
    "Anche tu hai interagito con loro per soldi?"
    "SI" Annuì l'anima "L'ho fatto anch'io, perché eravamo un gruppo e dovevamo presentare al pubblico il nostro lato migliore"
    "Cosa vuoi dire?"
    "Nulla , ho solo continuato a dedicarmi al mio lavoro e a migliorarmi,
    questo é tutto "
    "Cosa dici di tua madre e le tue sorelle ? Ti sei congedato da loro?"
    "Le mie sorelle e mia madre erano il mio conforto e le mie amiche. Mia madre si adoperava molto per vedermi tranquillo è confortato anche se doveva scontrarsi con Joseph per ottenerlo. Perciò anche se ero ai ferri corti con i maschi della famiglia avevo un buon rapporto con mia madre e le mie sorelle . Mio padre era un donnaiolo e portò i miei fratelli nella stessa direzione nello stesso modo in cui faceva del make a me. Non potevo dire a nessuno cosa provavo . Mi avrebbe reso vulnerabile allo sfruttamento di altre parti . Lo capii e tenni la bocca chiusa. I media dicono che non volevo crescere . Non sapevano che crescere fu la cosa che mi salvò e mi consentì di iniziare a comportarmi in modo indipendente e diventare indipendente . La mia età mi aiutò ha trattare i problemi da persona adulta: lontano dal mostruoso show che mio padre portava avanti . Il Piccolo Mike poteva essere tenuto sotto controllo ma non Michael Jackson. Il nome di Michael Jackson diventò velocemente conosciuto in tutto il mondo e Joseph non ebbe più importanza . I miei fratelli avevano difficoltà a rendersi indipendenti in quanto Joseph non aveva mai permesso ai suoi figli di pensare come adulti indipendenti. Egli diceva sempre che aveva abbastanza cervello per tutti noi, ma la mia testa non lo ascoltava. Non ho mai smesso di pensare con la mia testa. Ho continuato a lavorare per la mia indipendenza e l'ho ottenuta . Non volevo rimanere piccolo ed insignificante come mio padre. Tutto questo mi faceva arrabbiare . Ero così incavolato " scosse la testa incredulo " per come scorretti esseri umani possono trattare gli altri. Del modo scorretto in cui ci trattava Joseph. Decisi che non sarei mai diventato come mio padre".
    Mi guardò , nei suoi occhi la saggezza della sua età : profonda contemplazione traspariva dal suo viso .
    Mentre parlavamo , l'apparizione di trasformò da uomo adulto in un sorridente giovane uomo di bell'aspetto, con sorriso da monello sul suo giovane viso fresco di giovinezza per sempre.
    Ignorando la trasformazione, mi misi a scrivere, avevo una linga giornata davanti a me.
    "C'era quel vuoto in me" stava dicendo il fantasma "Non sono mai stato in grado di colmarlo. Qualche volta ho pensato che sarei caduto in quel vuoto, incapace di uscirne. Quello fu l'inizio , quando avevo diciannove, vent'anni e mi abituavo ad essere solo. Come se mi trovassi in un vasto deserto tra le dune di sabbia in un malinconico silenzio."
    "Cosa ha creato questo vuoto in te?"
    L'anima andò verso la finestra e guardò fuori. Aveva di nuovo il viso serio e triste dell'uomo maturo.
    "Non mi hai risposto" dissi gentilmente " cosa ti faceva sentire quel vuoto dentro di te?"
    "Non lo so" disse "Forse fu il successo. Lo desideri, lo ottieni e inizia a divorarti." Smise di parlare, come se non avesse più nulla da dire.
    "Sembri stanca" Disse bruscamente ed aveva ragione. Ero esausta.
    Chiudendo il mio diario, per quel giorno, lo salutai.


    FINE SETTIMO CAPITOLO






    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

  5. .
    "Quando andavi dai medici cosa ti dicevano?"
    "Avevo i soldi ed una faccia che volevo cambiare e loro erano pronti a cambiarla. Non fecero domande e la trasformazione iniziò più dentro alla mia testa che fuori ."
    "Cosa significa tutto ciò?" Dissi guardando il suo viso.
    "Fu un processo doloroso. Fu un difficile lungo periodo di interventi mal riusciti, sul mio viso, attraverso bisturi,lame ed aghi. All'inizio è andata bene, ma poi i cambiamenti non furono quelli che mi aspettavo" Sul suo viso apparve un'espressione angosciata" molte volte le cose andarono male ed essi dovettero rifarle di nuovo'
    "Cosa fu rifatto?"
    "Il mio naso, la fossetta sul mento e anche le sopracciglia. A volte i cambiamenti non si adattavano alla struttura ossea del mio viso e qualche volta non hanno eseguito un buon lavoro"
    "Qualcuno dei tuoi medici ti ha detto che potevi diventare dipendente dalla chirurgia plastica ?"
    "Dipendente dalla chirurgia ? No, io insistevo affinché essi rimediassero ai difetti lasciati dalla loro incompetenza ed essi mi dicevano che non pensavano che il mio aspetto fosse da ritoccare . Non volevo ascoltare il loro rifiuto a correggere gli errori: tutto qui"
    Mi guardò annoiato, e rimase in silenzio ovunque egli fosse .
    "Allora non eri dipendente dalla chirurgia estetica?"
    "No, non credevo in procedure invasive che non erano necessarie"
    Rispose amabilmente .
    "Quale fu la necessità di quelle che hai avuto?"
    "La mia professione" rispose con calma il fantasma "Avevo bisogno di quei cambiamenti per apparire al meglio davanti alla macchina fotografica"
    "Altrimenti non le avresti fatte?"
    "Soltanto il mio naso " rispose con uno smagliante sorriso .
    "Cosa ti aspettavi da tutti quegli interventi?"
    "Mi aspettavo la perfezione per dirla tutta. Volevo una immagine che dicesse questo è un talento nella forma più completa. Mi aspettavo una creatività impeccabile, una estensione della mia immaginazione"
    "E cosa ti hanno dato, se non quello che immaginavi?"
    "Mi è stata invece data l'imperfezione dell'incompetenza ed la mancanza di creatività. Per me l'abilità artistica di ogni genere è simile alla poesia, che è un flusso di emozioni e bellezza nell'esprimersi. Tuttavia, qualche volta, invece di sviluppare la loro arte per diventare degli esperti, le persone tendono a trattare loro stesse e la loro abilità come semplici nozioni tecniche. Un tecnico non può creare la bellezza o la perfezione di una visione. Ho incontrato più tecnici che esperti nel loro talento, nel campo della medicina. Soltanto ,forse, grazie alle preghiere di mia madre o dell'amore che i miei fans per me, io sono stato abbastanza fortunato di incontrare uno o duo esperti nel loro campo. Mi hanno salvato dal diventare la totale distruzione del mio aspetto."
    "Proprio vero" Dissi tra me e me "molti ciarlatani laureati in giro, alla ricerca disperata di soldi da prendere ai loro clienti"
    Era tardi pomeriggio e dal fresco profumo nell'aria capii che sarebbe stata sera di lì a poco.
    Blackie stava seduta nella veranda di fronte fissandomi con i suoi occhi verdi. Il suo pelo arruffato rivelava che aveva avuto qualche serio scontro con un gatto nemico. "Lui combatteva sempre per Brownie contro gli altri spasimanti" Pensai tra me e me. Brownie era stata il primo amore della sua giovane vita, una sciatta gatta striata. Avevo un lieve mal di testa e desiderai un tazza di te, chiesi al fantasma
    "Come reagirono i tuoi amici e quei cambiamenti? Erano colpiti?"
    "Non avevo molti amici" Sorrise vivacemente "E quelli che avevo non erano autorizzati ad interferire"
    "Ma devono averti detto qualcosa"
    "No, perché quando mi facevo operare non volevo incontrare nessuno finché non fossi stato meglio. Solo i miei manager e il mio staff personale sapevano"
    "Avevi molti amici leali a quel tempo?"
    "No,proprio non ne avevo. Tuttavia mi ci vollero vent'anni per capire che avevo uno o due amici sinceri nella mia vita. Quando ero ragazzo, ero solito avere dozzine di amici sinceri" disse con un ampio sorriso.
    Stava seduto sul davanzale di quella solitaria finestra ora, in quella spoglia, stanza di pietra. I raggi del sole scintillavano attraverso il vetro e si diffondevano giocosamente sul pavimento facendolo sembrare più vetusto e spoglio con la loro bagliore giallo. L'anima sembrava disinteressato e distaccato ma il tono della sua voce era live e piacevole.
    "Quando hai fatto il primo intervento?"
    "Avevo sedici anni quando ho fatto la prima rinoplastica"
    "E quante volte hai fatto la rinoplastica?"
    "Circa quattro" Rispose in modo gentile.
    "Circa quattro o solo quattro?"
    "Solo quattro" Rispose con un sorrisetto.
    "Solo quattro?" Chiesi di nuovo per essere sicura
    "Quante pensi ne abbia fatte?" Indagò con occhi scintillanti e largo sorriso.
    "Hai detto che avevi sedici anni. Qualcun altro dice che fu nel 1979 quando avevi ventuno anni"
    "No, avevo sedici anni quando ho modificato il mio naso per la prima volta" disse con insistenza.
    "Ti dispiacerebbe se facessi un controllo, per essere sicura?" Chiesi
    "Certo che puoi" l'anima mi diede il permesso in tono solenne, come un Re benevolo e gentile con un malizioso luccichio negli occhi.
    Iniziai ad esaminare le fotografie di un Michael Jackson sedicenne. Cercai di vedere se c'era qualche cambiamento.
    Sembrava che in alcune fotografie avesse un perfetto naso naturale ed in altre , alla stessa età, il suo naso sembrava più piccolo e ritoccato. Tornando al fantasma, gli dissi "Il tuo naso mi sembra quasi sempre lo stesso, ma solo in alcune e forse foto shoppate. Perché hai insinuato di aver fatto una rinoplastica?"
    "Perché l'ho fatta" Rispose felice "Perché l'ho fatta" disse ripetendo le sue parole.
    "Perché non si vede allora?"
    "Probabilmente perché è stata fatta solo per dare al mio naso un aspetto più equilibrato, ma mantenendo l'aspetto naturale del naso di un uomo di colore. I miei manager non volevano che avessi un cambiamento troppo drastico che sarebbe stato troppo ovvio e chiaramente visibile sullo schermo. In quei giorni la chirurgia estetica non era vista come un'ambito maschile. Era considerata come una dipendenza da cocaina, una cosa vergognosa da nascondere."
    Lo guardai come se la mia energia spirituale stesse cercando un'altro viso nel suo. Il viso di un felice, sano giovane che è semplicemente appassito nelle avversità del tempo, dando invece vita ad uno sfiduciato uomo triste.
    "Hai iniziato come un bambino normale. Cosa è accaduto andando avanti?"
    Guardando fuori dal vetro opaco che dava su qualche landa oscura, egli rimase in silenzio con la schiena rivolta verso di me.
    "Non sono sicuro" Lo sentii dire. " ma in me qualcosa cambiò. Fu il mio modo di rompere gli schemi, i modelli prestabiliti. Non ero un giovane felice" Si girò verso di me, il volto teso. La sua voce lieve e i modi gentili.
    "Ero genuinamente infelice; non era la vita che mi aspettavo e come sarebbe dovuta essere. Ero adirato e ferito dentro di me."
    "Cosa di rendeva così adirato?" Chiesi sentendomi preoccupata. " Ho capito che la vita può essere deludente, ma una vita deludente anche dopo che aveva dato così tanto, non lo capivo.
    "Solo quello" disse con un'espressione di taciuto dolore sul viso " All'inizio della mia vita iniziai a percepire la frivolezza di tutto questo. Fu un costante sforzo, un costante competizione. Ero pronto per quello, per passare davanti a tutti, ma l'ipocrisia era ovunque; regnava: ero anche un ipocrita, anche se non mi piaceva. Il fascino e i soldi arrivavano impacchettati in una scatola di inganni. Mi sentii sconnesso da tutto ad un certo punto"

    ...CONTINUA...



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

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    sylvielod's blog




    The other side of The King of Pop’s life



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    “Lies run sprint, but truth runs marathon.”-Michael Jackson




    Two days ago, on Monday 28, October, Conrad Murray, the doctor guilty of involuntary manslaughter over Michael Jackson (The King of Pop) was released after two years of jail. He wants now to take back his medical license and he contacted medias, and publicists to have interviews to change his image so that he could be a star and sell his book dealing with Michael Jackson’s death. He thinks he will make fortune with his own crime and had already have interviews and producers who want to publish his book, and he is now having a good time with his family and his girlfriend while the Jackson family is pissed off. He even said he wants to get closer to the Jacksons as he was “before.”

    Fans of Michael Jackson are so angry that they sent him threaten letters and want to boycott him.

    Medias see MJ fans as “weird” and do not understand them, of course because Murray was a victim of Michael, Michael insisted to have drugs and he was already getting drugs before Murray appeared in his life, Michael was “freak” and had psychological problems, he even “bleached” his skin and “molested” children!

    Now his murderer is walking free outside and having a good time with his family while Prince, Paris and Blanket (the three children of Michael Jackson) can not live with their father anymore. The murderer had just three social security number in Ohio (289-78-1390), Texas (from 1936 to 1988: 464-51-3999) and in Arizona (from 1983 to 2000: 601-29-3121) before meeting MJ, he was just on the cellphone with his girlfriend and did not pay attention to his patient who died slowly in his bedroom, he just practiced the ressuscitation on MJ’s bed instead of doing it on the ground, he just hid evidences (bottles of propofol) and was accused and guilty of 17 charges, that’s all. CM was his “friend”, he did not want to hurt him just to kill him and to never recognize or apologize for his crime. People must trust Conrad and defame Michael because Michael fought against hatred, bad treat of children, pollution, war, and even racism in the music industry. Michael do not even deserve gratitude for some people, without him maybe the president of the United States (Barack Obama) would not have been elected, but Michael is so freak and racist that he had to die and his haters are so happy that he at last died!

    This is how our society works nowadays : lies are told and told and told again until people trust it, and real heroes are defamed for having being different and changed the world. It’s easier to hate someone than to see the truth and to love him, medias told them to hate Michael Jackson and a little liar becoming a huge one so people trust it. Henry Bergson, a philosopher, told us this theory in his book “Essais on quick datas of consciousness” (1889), his theory is that “The influence of language makes us only levying from reality and sensations which teach us about this reality things that are not different. So, often we only levy from reality what our language can makes “common”, and individual thoughts are crushed.”

    The power of language is infinite and strong and I hope I will make a change by writing this article.

    http://avengeourkingofpop.wordpress.com/



    TRADUZIONE




    L'altro lato della vita del Re del Pop



    Due giorni fa, Lunedì 28 Ottobre, Conrad Murray, il dottore colpevole di omicidio involontario di Michael Jackson ( il Re del Pop), è stato rilasciato dopo due anni in carcere.
    Ora egli vuole riavere la sua licenza per esercitare la professione medica ed ha contattato i media ed agenti pubblicitari per rilasciare interviste al fine di cambiare la sua immagine per avere la possibilità di diventare una star e vendere il suo libro riguardante la morte di Michael Jackson.
    Egli pensa che farà fortuna con il suo crimine ed ha già avuto colloqui anche con produttori che vogliono pubblicare il suo libro ed ora si sta godendo le giornate con la famiglia e la sua fidanzata mente la famiglia Jackson è incavolata . Ha anche detto che vuole riavvicinarsi alla famiglia Jackson come lo era prima.
    I fans di Jackson sono così adirati che gli mandano lettere minatorie e vogliono boicottarlo.
    I media considerano 'strani' i fans di Jackson e non li capiscono, naturalmente perché Murray fu vittima di Michael, Michael ha insistito per avere i farmaci e li assumeva già prima che Murray entrasse nella sua vita, Michael era 'eccentrico' ed aveva problemi psicologici, aveva 'sbiancato' la sua pelle e 'molestato' bambini!
    Ora il suo assassino cammina per strada libero divertendosi con la sua famiglia mentre Prince, Paris e Blanket ( i tre figli di Michael Jackson) non potranno più vivere con il loro padre. L'assassino ha proprio tre numeri della previdenza sociale Ohio (289-78-1390), Texas (dal 1936 to1988: 464-51-3999) and in Arizona (dal 1983 to 2000: 601-29-3121) prima dell'incontro con MJ, egli era infatti al telefono con la sua ragazza e non diede assistenza al paziente che morì lentamente nella sua camera da letto, cercò di rianimare Jackson sul letto e non sul pavimento, nascose le prove ( le bottiglie di Propofol) e fu accusato e colpevole per 17 capi d'imputazione, è tutto . CM era suo "amico", non volevafargli del male solo ucciderlo per poi non ammettere o scusarsi per il crimine commesso. La gente deve credere a Conrad e diffamare Michael perché Michael ha sempre odiato, i maltrattamenti ai bambini, l'inquinamento , la guerra e anche il razzismo nel l'industria musicale.
    Michael non merita nemmeno la gratitudine di alcune persone, senza di lui, forse il presidente degli Stati Uniti (Barack Obama) non sarebbe stato eletto, ma Michael è così eccentrico e razzista che è dovuto morire e coloro che lo odiavano sono molto felici che sia morto !
    Al giorno d'oggi la nostra società lavora così: le bugie vengono raccontate e raccontate di nuovo fino a che la gente non ci crede, ed i veri eroi vengono diffamati per essere stati differenti e aver cambiato il mondo. È più facile odiare qualcuno che capire la verità ed amarlo, i media hanno detto loro di odiare Michael Jackson e una piccola bugia è stata fatta diventare enorme così la gente l'avrebbe creduta.
    Henry Bergson, un filosofo, ha parlato di questa teoria nel suo libro "Essais on quick datas of consciouness" (1889)( Saggi sui dati immediati della coscienza ), la sua teoria spiega che"L'influenza del linguaggio fa soltanto in modo solo che la nostra percezione della realtà e le sensazioni ci insegnino che la realtà delle cose è diversa. Così spesso noi deduciamo solo che il nostro linguaggio è "comune", e pensieri individuali sono schiacciati. "
    Il potere del linguaggio è infinito e forte e spero di cambiare qualcosa scrivendo questo articolo.
  7. .
    GOODMORNING. :)
  8. .
    Ci fu una risata al timbro lamentoso della mia voce.
    "No, non dovresti impegnarti per quello. La perfezione nel proprio mestiere è una benedizione, ma non significa vivere in tristezza. La tristezza non ha nulla a che fare con i risultati, l'amore o i soldi. E' un effetto collaterale del vivere una vita di...." Fece una pausa abbassando gli occhi, forse stava guardando dentro se stesso.
    "La tristezza è un sentimento di non appartenenza per l'essere separato e non essere in grado di vivere la vita per quello che è. Io non fui in grado di farlo." Rispose con la sua voce elegante.
    "Sei dispiaciuto per te stesso?" Risposi con poca sensibilità. Dalla sua fragorosa risata capii che aveva giudicato ironica la mia domanda. Il suo spirito acuto rivelava un sottile malumore.
    "No,no" replicò mentre agitava le mani incrociandole, come se stesse cercando di convincermi che era sincero.
    "Sono l'ultima persona che potrebbe dispiacersi di se stessa. Sapevo come amare. Il mio cuore era gentile e avevo ottenuto il mio sogno. Solo questo" la sua voce era depressa come i ricordi che stava raccontando."Non mi sono mai sentito felice. Avrei dovuto esserlo. La felicità fa parte della vita vero?" Mi guardò come se aspettasse una conferma. Annuii concordando con le sue parole.
    All'improvviso, mi colpì la stranezza che lo circondava . Una stanza spoglia costruita con grandi blicchi di pietra. Lui stava in pidei proprio nel mezzo, seduto su un divano Vittoriano foderato con prezioso velluto rosso scuro. Era impressionante, era l'unico mobile colorato in quella altrimenti desolata e vuota stanza costruita con mattoni scoloriti e sgretolati. Il loro colore , grigio talpa scuro li faceva sembrare ancora più macchiati e chiazzati; in più la stanza era fredda e umida.
    La silenziosa aria fredda rabbrividiva nella grande stanza e un cuore di ghiaccio sonnecchiava rumorosamente in un angolo.
    Tornata alla forma umana, l'anima aveva la testa appoggiata allo schienale del divano e sembrava assorta in pensieri profondi. La pallida fioca luce che proveniva dal vetro dell'unica finestra illuminava il suo viso con un bagliore dorato rendendolo innaturalmente brillante, come se ci fossero delle particelle d'oro .
    "Non trovai mai la felicità" Bisbigliò flebilmente, e " Dovetti soffrire per sopravvivere. Ora il ciclo della vita è completo e sono libero" Sospirò come un uomo logorato che aveva trovato sollievo nella fatalità.
    "Hai paura dell'ignoto?" Gli chiesi; una nebbia si depositò sul fantasma come un delicato lenzuolo di raso. Egli sorrise cortesemente
    "No, l'ignoto mi ha dato protezione, avevo paura quando vivevo nel'noto' " lo disse con un piccolo sorriso .
    Questa inchiesta spirituale fu, per me, una prova sul potere della morte, i suoi segreti ed il suo scopo . Tuttavia l'anima la descriveva in modo simile all'andare a dormire e svegliarsi.
    "La morte può essere un esperienza personale' pensai tra me e me' bene, dovrò aspettare il mio turno per saperlo "
    Dopo questo, mi congedai dallo spettro ed entrai in casa per il pranzo.
    Avevo fame e speravo di trovare qualcosa che mi piacesse. Fortunatamente c'era il mio piatto preferito , pollo in salsa e yogurt agrodolce Raita. "Ah chissà cosa c'è in tv" di buon umore accesi la tv e iniziai a gustare il mio pranzo. "Domani parlerò con lui. Sperando sia ancora qui in giro " pensai mentre mi sedevo sul mio divano che era molto più confortevole di quello in velluto rosso dello spettro.
    Le giornate stavano diventando sempre più calde e umide . Il clima afoso, umido e appiccicaticcio. Avrei aspettato ogni giorno l'arrivo della pioggia che avrebbe portato un po' di sollievo da quel clima appiccicoso nascosta nella mia stanza accendendo l'aria condizionata gelida che non mi piaceva .
    Tuttavia quell'isolamento mi diede la possibilità di ascoltare il bisbiglio del fantasma di scrivere sul mio diario senza alcuna distrazione.
    Ero una buona ascoltatrice ed il fantasma avrebbe raccontato belle storie.
    Avevo il forte desiderio di creare con parole semplici qualcosa di meraviglioso e puro come la Neverland di Michael Jackson.
    Era tardo pomeriggio e stavo facendo nuove domande al fantasma che era da qualche parte, seduto su una grande cassapanca in mogano scolpito. Una foschia nascondeva tutto e l'unica forma distinguibile era il fantasma.
    L'anima appariva tranquilla e seria non sorridente come al mattino.
    "Cosa pensavi veramente del tuo viso?" Chiesi
    "Cosa vuoi sapere?" chiese lui.
    "Voglio sapere cosa venramente pensavi del tuo aspetto"
    "I miei aspetti" Ridacchiò, un gran sorriso irruppe sul suo viso serio "la mia faccia è diventata un intermezzo comico in molti momenti difficili? Parliamo della faccia di Michael Jackson. Annoiati sul posto di lavoro? Condividiamo l'immagine del suo viso grottesco sui nostri cellulari o schermi dei pc. La faccia ha la responsabilità di aver dato sollievo a molti cuori tristi ed annoiati" Disse l'anima gioiosamente, come se Mary stesse saltellando con il suo piccolo agnello (Nota del traduttore: Mary Had A Little Lamb - Mary aveva un piccolo agnello , è una canzoncina per bambini, la trovate qui www.youtube.com/watch?v=u_K9hFxSvDM )
    Il suo aspetto era bello nel suo leggero bianco abaya ( abito orientale) dal taglio perfetto e con un turbante anch'esso bianco che copriva i suoi lucidi capelli neri che incorniciavano il suo stupendo viso bianco. L'anima sospirò e sentii che tutto appariva perfetto come in una bella scena di un film di Hollywood.
    "Sembra che tu sia consapevole di qualcosa. Spero che saremo in grado di continuare a parlare in un'atmosfera rilassata" Dissi al fantasma.
    "Non mi sento consapevole" Rispose sorridendo "Ma non sento alcuna connessione con quella vita ora. Sembra tanto tempo fa come in un'altra vita. Io ero l'uomo con la maschera, che era riservato, solo e che voleva essere così"
    "Hai fatto molti interventi chirurgici?"
    "Cosa vuoi dire con molti interventi?"
    "Altri oltre la rinoplastica?"
    "Mm" Borbottò " Mm, ebbene si, altre, oltre al mio naso" Sorrise improvvisamente. "Si, anche altre due" Rimase in silenzio e non sembrava che volesse parlarne di sua spontanea volontà.
    "Che tipo di altri interventi?"
    "Bene, dovresti sapere che avevo una fossetta al mento e ho avuto un intervento alle labbra. Secondo me le mie labbra dovevano esser più sottili per un piacere estetico. Ho effettuato interventi alle sopracciglia per ingrandire gli occhi, è tutto"
    "Non hai messo protesi agli zigomi?"
    "No, non l'ho fatto e non ho nemmeno avuto impianti alle natiche o alle coscie o alle costole" Quasi rideva mentre lo diceva.
    "Uno dei tuoi soci che ha scritto un libro su di te dice che avevi una protesi al naso. E' vero?"
    Il fantasma ridacchio molti divertito " Perchè avrei dovuto avere una protesi al naso?" Domandò " Ho dovuto ricostruire il mio naso , ma non ho mai indossato un naso di plastica"
    "Perchè lo avrebbe detto , se tu non hai mai avuto una protesi al naso, mentre sta dalla tua parte nel suo libro?"
    "Sta dalla mia parte?" Chese l'anima spalancando gli occhi. Perchè avrebbe detto che io indossavo una protesi al naso se stava dalla mia parte? Sta dicendo bugie su questo e gli amici non si difendono così solo coloro che non sono amici fanno così"
    "Hai delle cicatrici deriventi da tutti gli interventi?"
    "Si, la cicatrizzazione è il naturale processo della guarigione della pelle , avevo delle cicatrici che sarebbero scomparse col tempo"
    "Dov'è la maggior parte delle cicatrici?"
    "Intorno al naso e le labbra" Rispose senza battere ciglio.
    "Come mai non si sono mai viste?"
    "Beh, il trucco aiutava e aspettavo che le cicatrici si attenuassero un po' prima di apparire in pubblico, la mascherina aiutava" Sorrise.
    "Così la mascherina aveva solo quello scopo? Coprire le cicatrici?"
    "No, era utile anche per altre cose, ma si, il mio viso non si sarebbe visto in pubblico. Era una buona idea"
    "Io pero che tu sia onesto con me" gli dissi "Perchè suona come un copione"
    "No,no sono stato onesto" insitette il fantasma" Sto veramente descrivendo come mi sentivo. Stavo guadagnando soldi e fama ma sentivo quanto l'essere di colore potesse ostacolare la mia eccezionale attitudine ad esprimermi musicalmente. Mi sentivo così. Ero solito guardare il mio viso, il mio naso, i miei occhi, le mi labbra. Mi sembravano comuni e anche mediocri. Ignaro della bellezza umana e la sua perfezione, mi sentivo proprio comune" Disse come se stesse tornando indietro nel tempo.
    "Pensai, e se fossi stato bianco? Allora come sarebbe andata? Sarei piacuito di più, sarei stato più famoso, più desiderato e più popolare? Se avessi avuto un viso perfetto, come la perfezione della mia voce, della mia danza , io sarei stato un altro." Alzando in alto le mani e spostando avanto il torso e scuotendo la testa con un elegante ritmo disse " Sarei stato perfetto. Questo è quello che pensai. A quel tempo tutto sembrava vero, così logico ed ora " sorrise divertito" molto ironico. Proprio un bambino con molte idee, la maggior parte pessime" Sogghignò.
    La sua risata mi fece uscire dalla nebbia spirituale. Guardando in giro capii dove mi trovavo. Avevo sonno ed ero esausta. Ultimamente i miei sogni erano anche agitati, popolati di strane faccie e strane persone, che andavano e venivano nella coscienza intorpidita. Queste facce aliene e le apparizioni mi spaventavano, e mi rendevano vigile e irritata allo stesso tempo. Nonostante questo l'anima ed io iniziammo a darci a vicenda un pò più di fiducia .


    ...CONTINUA...



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.




    Inviato da iPhone
  9. .
    CITAZIONE (ligary @ 3/11/2013, 09:16) 

    thank-you-animated



    @Ligary :)

  10. .
    Sono trascorsi 4 anni e 130 giorni dal 25/06/2009.
    È accaduto di tutto e di più ...e siamo qui seduti davanti al pc , 10 pagine aperte, traduttori più o meno funzionanti, dizionari per lo slang, sinonimi e contrari, dizionario dei termini legali...il computer che si inchioda, la rete che non va , il tempo che non c'è ma con qualche magia si trova, nottate a cercare a chiacchierare, parole, fiumi di parole ... di "forse","ma..." "perché", "ma si" "...o no".
    Seguiamo gli stessi accounts e ci seguiamo l'un l'altro con la speranza di incontrare qualcuno che segue quello giusto ( e forse qualcuno è seguito dall'utente giusto ma non lo sa).
    Cerchiamo l'ago nel pagliaio ... :)
    Un segno, una prova , un video , una foto...qualcosa di più delle foto della rigenerazione velocissima del Dr. Murray ( siamo certi che sia lui?)che secondo me in prigione non c'è mai stato.
    Abbiamo bisogno di un aiutino , Michael :) , magari un po' meno scioccante di quello arrivato l'ultima volta che ho digitato la richiesta, pensa a qualcosina ... magari divertente, che ne dici?
    Ci darai notizie?
    Grazie in anticipo

    Forgive me if I write only in my language, maybe, this time you can use the translator , it's funny , try it!!
    See you soon my Dear and all
    :kiss: :kiss: :kiss:



    Barman. per favore, un'aranciata...doppia!
  11. .

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    - Capitolo 7°



    UN UOMO SEMPLICE DALLE LABBRA ROSSE



    "Avete mai visto un ragno intrappolato nella sua tela?"



    "Il tuo viso è diventato bianco come un giglio" Dissi cercando di essere gentile, ma non riuscivo a vedere alcun colore sul suo viso.
    "La tua famiglia non ha cercato di fermarti?" Chiesi
    Era il giorno successivo, una splendente e fresca mattina. Avevo iniziato la mia giornata con chiare e buone intenzioni.
    " Non permetterò che sia un 'fiasco' " Ricordai a me stessa " Una esperienza spirituale merita di essere apprezzata e la vivrò con più riconoscenza
    "Ooh, tentarono" Rispose l'anima con un sorriso. " Ma dissi loro di lasciarmi fare cosa volevo. I soldi sono miei, la vita è mia, il corpo è mio, dissi loro. Ti confesso che non fui in grado di sentire o ascoltare le voci della ragione. Ero proiettato in avanti.." disse muovendo la mano come se fosse una navicella che sfrecciava nello spazio, " in quello che pensavo di volere"
    Lo sguardo del fantasma era luminoso e attento.
    "E cosa mi dici delle tue labbra rosse?"
    "Vuoi dire il mio rossetto rosso?" Domandò con una risata.
    "Si, il tuo rossetto rosso"
    "Oh ,Rappresentavano una dichiarazione" rispose
    "Sembravi quasi effeminato" Risposi senza pensare, non riuscii ad essere più diplomatica di così "Perché l'hai fatto?"
    Stava in piedi con gli occhi bassi, poi alzando lo sguardo disse
    "Non secondo me; il rosso per me significa passione" disse "Significa energia e amore. Ho scelto quel colore per il suo significato. Ero un uomo innamorato, della mia vita, la mia musica e il mio pubblico. Erano un simbolo del mio amore per la vita, i fans, gli amici, chiunque"
    "Ma hai appena detto che erano un dichiarazione. Quale dichiarazione?"
    "Stavo dicendo che ero innamorato della mia energia, vita e vigore. Per mezzo delle mie labbra rosse dicevo Vi amo ".
    "Allora non fu una scelta commerciale e d'affari per dare un look all'artista?"
    "Anche" sorrise "Ma voleva anche dire, vi amo, agli amanti della mia musica"
    "Sai che i mimi colorano le labbra di rosso come anche i clowns?" Domandai al fantasma. Non riuscivo a capire perché egli avesse bisogno di un rossetto rosso per manifestare il suo amore al mondo.
    Rise alle mie parole e sembrò molto divertito "Quello che stai dicendo è vero" rispose con un gran sorriso "Comunque la mie labbra rosse non erano in silenzio come quelle dei mimi, non raccontavano la vita attraverso una parodia come quelle dei clown. Le mie labbra erano rosse perché esprimevo attraverso di esse tutte le mie parole, le mie poesie, le mie canzoni, le mie passioni, e il mio amore. Il loro colore rosso simboleggiava quello che sentivo dentro di me." Rispose con un ampio sorriso.
    "Ti piacevano davvero?"
    "Era solo un segno, non la mia personalità" Rispose dolcemente.
    "Ok. accetto la tua spiegazione"
    "Grazie" Sorrise
    "Okay, ora basta domande su di me. Dimmi di te" Disse inaspettatamente.
    "Cosa vuoi dire?" Dissi , certa che stesse cercando di sfuggire ad altre domande.
    "Si, di te" Rispose sorridendo.
    "Non ho molto da dirti" Risposi cortesemente, nonostante trovassi impertinente la domanda.
    L'anima era quieta. Forse la mia reazione non fu quella che pensavo e che lui aveva immaginato. Ero confusa per quell'inaspettato silenzio, ma non potevo raccontare la mia vita ad un estraneo, anche se era morto. Perciò aspettai che il fantasma parlasse, sperando che lo facesse.
    "Non siamo completamente felici, vero?" Disse alla fine. Sembrava una riflessione, scelsi di rimanere in silenzio.
    "Dimmi," Chiese in modo deciso il fantasma " Quando ti sei sentita completamente felice?"
    I suoi occhi erano spalancati e fissi, come se stesse ponendo la domanda a tutto il mondo.
    "No, non mi sono mai sentita completamente felice, al limite, per poco tempo" Risposi con sincerità.
    Mi guardò come se stesse sondando il mio cuore.
    "Io penso che la felicità sia un sogno e più irraggiungibile del successo" Disse lentamente "L'ho ottenuto ma non ero felice" Mi sembrò ancora una volta che l'anima parlasse a se stessa.
    "Io conosco i miei motivi, ma perché tu no eri felice?" Domandai alla desolata forma mentre pensavo alla sua vita meravigliosa.
    "Non ero felice perché la mia vita fu terribile e mi trovai in terribili circostanze." Rispose con il suo classico sorriso e modo cortese, sebbene il suo sguardo fosse profondamente pensieroso.
    "Perché, cosa accadde di così terribile nella tua vita? Tutti noi affrontiamo delle difficoltà e delle delusioni nelle nostre vite, come hai fatto tu. Quale fu il gran problema?"
    "Posso dirti soltanto come mi sentivo e mi sentivo malissimo. Mi sentivo isolato e solo".
    "Ti sei sempre sentito così?" Gli domandai, mentre il mio gatto Blackie arrivava da me, strofinandosi sui miei piedi facendo le fusa.
    "Più che mai" rise "Mi sentii molto isolato. Dovevo sempre interpretare un ruolo. Dovevo trovare un pretesto...."
    "Ma un pretesto per cosa? Scusami ti ho interrotto"
    Chiesi all'anima mentre cercavo di leggere cosa avevo scritto. La luminosità del sole mi rendeva difficile leggere le parole scritte a matita il cui tratto sembrava variare d'intensità a causa della luce. Stavo ancora in giardino, seduta sui mattoni rossi come ieri all'ombra delle palme.
    "Fingere di essere un uomo felice, attraente che era diverso dagli altri. Non ero diverso dagli altri" Rispose muovendosi. " Infatti ero una persona molto semplice dai gusti molto semplici. La felicità per me si trovava nelle cose pure, semplici e pulite della vita. Avrei potuto ridere di cuore ad un buon scherzo, sentirmi felice mangiando il mio dolce preferito e amare il tempo trascorso a guardare un buon film mangiando popcorn. Tutto questo mi rendeva felice, non le interviste, le brutte copertine, ed il viso coperto dal trucco." Gli angoli della sua bocca curvati verso il basso davano un'espressione triste al suo viso.
    "Sembrava ti piacesse tutto questo e lo si poteva vedere dal tuo viso, davvero." Dissi all'anima dato che l'unica immagine che avevo di lui in quel momento era quella di un viso felice e soddisfatto, con una brillante fiducia in se stesso ed eccitazione , circondato da fans adoranti.
    "No" Rispose scuotendo la testa "Non ero contento di quello che facevo. Ad ogni modo il riconoscimento professionale aveva importanza per me. Non mi ha portato la felicità ma solo la soddisfazione per i riconoscimenti al mio lavoro ma la possibilità di essere semplicemente me stesso non faceva parte della mia vita. Quando combatti e combatti , inizi a sentirti incerto su alcune cose e incertezza significa infelicità. " Sembrava un uomo che aveva scommesso ed aveva perso.
    Alzai gli occhi dal mio diario, mezzogiorno era passato ed il sole non era più così caldo e splendente; la calma tipica dei monsoni era ancora nell'aria. Era umido e la luce del giorno era velata come se avesse appena smesso di piovere. Ero circondata da una pace che sembrava divina. Ero tranquilla.
    "Significa che non ha senso combattere? Chiesi a me stessa.
    Il fantasma avanzò, guardandomi in una sorta di dimensione spirituale, come se stesse riflettendo sulla mia domanda.
    "Allora cosa dovremmo fare ?" Chiesi nuovamente.
    "Ti dico" iniziò la risposta e potevo vedere che si stava trasformando in una nebbia bianca e spessa. "Ti dico , e tocca a te decidere se credere, che la gloria risiede nel cuore. La fama non è ciò per cui si combatte. La cosa vera è come ti senti con te stesso" Rispose la figura nebbiosa e fosca.
    "E' forse perché avevi già avuto tutto che ne hai perso il valore?"


    ...CONTINUA...



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:07
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    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



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    CAPITOLO 6°



    puzv



    IL GIOVANE ARRABBIATO



    "Voglio dormire, voglio chiudere gli occhi su quello che ho visto"



    L'anima parlò con chiaramente e meticolosamente. La cadenza era come una melodia. Un alone di nobiltà lo circondava , il suo comportamento era riservato, rispettoso e dignitoso.
    Con la sua aria immacolate e perfezione l'anima era simile ad un uomo che aveva visto e sofferto molto nella sua vita. Sorprendentemente sentivo la soprannaturale apparizione come quasi naturale. Probabilmente ora ero più abituata alla sua presenza. A volte quasi dimenticavo che era morto e sembrava che anche il fantasma volesse fare lo stesso .
    Stavo rivivendo insieme a lui i suoi ricordi; ricordi che traspiravano dalla sua dimensione spirituale come se avessero vita. La sua storia aveva assorbito la mia mente, guidandomi nel buio e angusto cammino delle sue afflitte e addolorate riflessioni. Avrei potuto volare con lui, percorrendo le lunghe distanze delle confuse viuzze della sua vita passata , ed egli mi avrebbe mostrato la miseria e la tristezza occulta di quei luoghi tetri. Questi furono alcuni dei giorni in cui l'anima fu incantevole, con molto humor, risposte e buone storie.
    Quel giorno in particolare, stavo parlando dei suoi cambiamenti fisici. Ero certa che questi erano le prove più evidenti della sua trasformazione che incuriosiva il mondo. Mi ero appena seduta sul sofà per scrivere gli appunti quando egli parlò. Ingenuamente impressionata dal suo bianco viso spiritato pensai in silenzio come i suoi riccioli neri lo facevano sembrare così appariscente.
    "Quale malattia ti ha fatto diventare così bianco?" Chiesi all'anima luminosa.
    "Quale malattia?" Chiese con noncuranza.
    "Quella che ha cambiato il colore della tua pelle, naturalmente" Risposi sorpresa perché mai avrei pensato che mi ponesse quella domanda.
    "Non ho avuto nessuna malattia" Rispose pieno di sé
    "Bene allora cosa ti ha fatto diventare così bianco? Sai che sembri più bianco di un uomo bianco"
    "Si sta annoiando? Come ha potuto dire ,quale malattia?" Pensai sentendomi a disagio mentre aspettavo la sua risposta.
    "Bene, ho fatto tutto da solo" Rispose l'anima orgogliosa e sicura di sé.
    "Fatto cosa, ti sei dipinto di bianco?" Ora ero suscettibile
    "No, non mi sono dipinto, ma sono andato da medici che lo hanno fatto per me" Rispose senza batter ciglio.
    "Perchè non mi spieghi?" Chiesi quasi implorando sentendomi stressata dai suoi enigmi.
    "Dimmelo per favore" Disse l'anima prendendomi in giro
    "Per favore" Chiesi di nuovo
    "Okay, fu un procedimento medico o forse chimico. Andai da medici che potevano farlo ed essi lo misero in atto, tutto qui" Questa volta fu molto chiaro.
    "Da che medico sei andato? Era Arnold Kline?"
    "No, no . Quell'uomo non ha l'esperienza per un così radicale cambiamento." Rispose in modo deciso.
    "Allora chi lo ha fatto?" Chiesi
    "Cosa importa chi l'ha fatto?" Rispose nel suo modo reticente.
    "Tu hai un sacco di segreti" Gli dissi trovandolo, ora, quasi esasperante.
    "Si, li ho. Informazioni riservate devono rimanere riservate." Rispose calmo.
    "E tu pensi che queste siano informazioni riservate?"
    "Naturalmente, sono riservate. Ho ottenuto artificialmente il cambio del colore della mia pelle, usando prodotti chimici e farmaci. Chi me li ha prescritti e dove non ha importanza" rispose il fantasma con semplicità.
    "Il medico era americano?" Non potei fare a meno di chiedere, ero troppo curiosa.
    "No i medici americani sono troppo chiacchieroni. Andai un po' più lontano, nel sud della Francia" Rispose e io non capivo se lo diceva seriamente o no.
    "Così il dottore era francese?"
    "Ho detto Francia, non francese" Rispose veloce
    "Sei andato in Francia ma non da un medico francese?"
    "Possiamo dire così" Rispose con fare allusivo.
    "Puoi raccontare come è avvenuto il procedimento?"
    "Il dottore mi ha detto di prendere alcuni farmaci, mi ha iniettato altri farmaci e ci sono voluto dai tre ai quattro anni per completare il processo."
    "Quanti anni avevi?"
    "Ventotto" Rispose
    "Così a trentuno eri un uomo bianco?"
    "Ho ottenuto il pieno cambiamento a trentadue. Non ho più avuto alcuna macchia scura sul viso o sul corpo"
    "E il trattamento finì cosi?"
    "No , sarei dovuto tornare ogni sei mesi per il mantenimento e gradualmente da nove a dieci mesi per mantenere il cambio di carnagione." Rispose con serenità e serietà
    "Se tu non avessi continuato il trattamento saresti ritornato scuro, un uomo di colore?"
    "No, la carnagione alterate ad un livello così drastico non sarebbe stata mai più la stessa anche sospendendo il trattamento. Dovevo sottopormi ai controlli regolarmente per poter tenere sotto controllo qualsiasi irregolarità o reazione della pelle."
    "Per fare questo dovevi recarti in Francia ogni sei mesi?"
    "Si, il mio medico era là. Tuttavia gli anni seguenti ci saremmo visti in video conferenza per controllare se la mia pelle si comportava regolarmente"
    "Non era dannoso per la salute?"
    "Il dottore mi ha assicurato che sarei stato bene. Ho consultato anche un altro specialista nello stesso campo. Entrambi erano d'accordo sulla possibilità di farlo se fosse stato fatto con cura ed efficienza."
    "Ti sentivi al sicuro durante i trattamenti?"
    "Beh, ho speso un sacco di soldi e i soldi fanno girare il mondo. Quello ha reso i medici molto diligenti e competenti." Disse con un sorriso caustico"
    "Sei stato seguito bene?"
    "Si, molto bene"
    "E la tua pelle non ti ha mai dato alcun problema dopo?
    "Non a causa del trattamento"
    "Perché lo hai fatto?"
    "Era l'unico modo per spezzare le barriere." Rispose solennemente
    "Di quali barriere stai parlando?"
    "Del tipo di barriere create dal colore della pelle e della razza: un limite di vetro che ferma gli indesiderati impedendo loro di raggiungere la vetta e una strategia delle amministrazioni per filtrare le persone di colore, i diversi e gli stranieri."
    "Ma in che modo ti avrebbe aiutato cambiare colore?"
    "Mi rendeva visivamente una persona diversa. Un uomo di colore non avrebbe avuto lo stesso impatto di un uomo bianco"
    "Non capisco" Mi sentivo confusa
    "Un uomo di colore è come una piaga, la sua presenza è tollerata solo per un tempo limitato, diversamente da quella di un uomo bianco.
    La presenza di un uomo bianco è accettata come la piacevole conseguenza della selezione naturale" Cercò di spiegarmi la sua complicata prospettiva.
    "Perché un uomo di colore non dovrebbe essere accettato? Ancora non capisco, scusami" Gli dissi
    "Cos'è che non capisci?" Mi domandò l'anima sporgendo appena il mento
    "Se vuoi dire qualcosa , dilla chiaramente" Forse diedi un'impressione di stizza.
    "Okay, lo spiegherò in modo più semplice per te" Rispose sembrando un poco irritato.
    "Un uomo di colore per andare avanti deve in sostanza assomigliare ad un uomo bianco. Deve pensare come un uomo bianco, non essere indicato come una spina tra le rose. Ho deciso di fare questo esternamente invece che internamente. Ho deciso di diventare bianco e rimanere quello che ero, un essere umano con il cuore. Ora hai capito?" Chiese con tono arrogante e prepotente.
    "Stai dicendo che i bianchi non hanno un cuore?"
    "Un uomo di colore che si atteggia come un uomo bianco nei sentimenti e mentalità provocherebbe un 'alterazione che porta all'aridità dell'animo." Sembrava strano e non riuscivo a capire cosa provasse in quel momento.
    "Michael, come fa un uomo nere ad essere mentalmente diverso da uno bianco? Entrambi sono esseri umani, tu li fai sembrare come appartenenti a due diverse specie.
    Egli sorrise e disse " Sto dicendo ciò che la gente ha paura di dire perché è la verità. La mente di un uomo bianco lavora sul principio del successo e della conoscenza con un sistema incorporato che gli dice che sarà sostenuto, accettato e applaudito dai suoi pari, compatrioti e tutta la popolazione mondiale al completo per le sue imprese e attività.
    Invece, la mente di un uomo nero lavora sul principio della sopravvivenza, lotte e battaglie contro i fattori oppressivi per la sicurezza della sua comunità e razza. Per un uomo Nero, la sopravvivenza migliore significa riunirsi in gruppi e stringere legami tra fratelli neri per sopravvivere alle cariche dei bianchi tutti uniti come una razza diversa in un mondo diverso."
    "Stai dicendo che mentalmente sei rimasto un uomo di colore anche se ha cambiato il colore della tua pelle perciò la tua mentalità non è cambiata ?"
    "Ha, sapevo che avresti detto questo" disse mentre rideva divertito.
    "Non ho mai avuto quel l'atteggiamento mentale nemmeno da bambino. Ho sempre sentito di appartenere al mondo anche quando ero molto piccolo. Comunque , non ho mai voluto atteggiarmi come un uomo bianco, pretendendo di appartenere alla razza bianca. Credevo nella diversità culturale e diverso modello sociale. Credevo che il mondo è meraviglioso perché pieno di religioni sorprendentemente diverse, diversi modelli di vita e segni culturali e storici."
    "Non mi hai ancora risposto" gli ricordai.
    "No , stavo per farlo " Rispose con un sorriso il fantasma di Michael. "Credevo nelle mie radici storiche, culturali e geografiche di uomo di colore, orgoglioso di chi ero come Nero Afro Americano. Amavo la mia comunità e rispettavo la nostra storia ma non ero solo un comune membro della comunità . Ero un essere umano con interessi globali, universali e umani . Non ho mai pensato di avere dei limiti durante la mia vita, in ogni aspetto di essa, spero che tu ora abbia capito meglio" Domandò gentilmente .
    "Si ho capito , grazie mille "
    "Okay" Sorrise l'anima.
    "Provo ad indovinare, sei diventato bianco per avere un successo mondiale?"
    "No sono diventato bianco per eccellere come essere umano "
    "E come uomo di colore con la pelle scura non avresti potuto eccellere in quel modo?"
    "Avevo necessità di conferme e sostegno a livello globale . Come uomo di colore non ci sarei riuscito".
    "Perché dici così? Cosa avrebbe potuto fermarti Visto che eri già così famoso?"
    "Il colore della mia pelle" Rispose con voce calma.
    "In che modo?"
    "Focalizzandomi e classificandomi come un uomo di colore di successo e non semplicemente come un uomo di successo. C'è differenza"
    "Cosa c'era di negativo in quello; nell'essere chiamato uomo di colore di successo? Si tratta di successo in entrambi i casi"
    "No, non lo è, almeno in America" Rispose l'anima con il suo solito buon senso, " Un uomo di colore di successo è un uomo di colore che ha successo. Proviene da una comunità, una minoranza, e una specifica razza e il suo successo significa il successo di una comunità, razza e minoranza. Mentre il successo di un uomo bianco è il successo dell'umanità, della razza umana e dell'impegno umano. Non è confezionato in scatole ordinate e classificate, è universale: senza confini o limiti."
    " E tu volevi per te stesso quel riconoscimento anche se pensavi fosse solo per uomini bianchi?"
    "Si, esatto; volevo il frutto proibito" Sorrise.
    "Quindi, ti è stato permesso di ottenere il frutto proibito una volta diventato bianco?"
    "Non mi fu concesso il permesso, lo presi. Nessuno ti concede qualcosa di buono nella vita. La gente rispetta colui che prende cosa vuole, ma vorrebbero averne anch'essi un pezzo. Presi il mio pezzo e nessuno ebbe da ridire. La mia pelle bianca mise in pace le loro sopracciglia sollevate." Piccola risata.
    "Eri contento di quello che avevi fatto?"
    "Provavo piacere di essere in grado di essere riconosciuto come avrei dovuto essere."
    "Ma tu sei sempre stato riconosciuto. Non capisco perché continui a dire così. Thriller è la più famosa di tutte le canzoni anche oggi. Cosa avresti potuto chiedere in più?"
    "Thriller, thriller... ah thriller" L'anima ripeté con stile drammatico.
    "Thriller non era la cartina tornasole del test" Rispose più tranquillamente "tutti dicono la stessa cosa, ma Thriller non fu la porta per il Paradiso. Fu il mio primo passo attraverso il cancello. Per rimanere nel salotto dei VIP, dovetti prendere decisioni drastiche e determinanti , apprezzabili ed accettabili. Ho semplicemente fatto cosa andava fatto.Ma penso che rimanendo me stesso ma cambiando ciò che stava fuori sia stata la cosa migliore."
    All'improvviso vidi l'anima che indossava una camicia pervinca e pantaloni scuri. La sua aura era vivida anche se lo spirito parlava in tono gentile e sommesso.
    "Come ha risolto?" Cosa ti ha fatto arrivare a quel punto?" Chiesi domandandomi cosa poteva essere successo, per scatenare una così drastica decisione.
    "Non molto solo un logico avvicendarsi degli eventi nella vita" Sogghignò allegramente
    "Davvero, racconta" Chiesi al fantasma
    "Te lo sto raccontando" rispose quasi fosse uno studente alle prese con l'insegnante "Fu soltanto un logico avvicendarsi di eventi nella mia vita"
    "E dietro a questo non c'è alcuna storia?"
    "Forse una piccola storia" Disse nel suo modo educato" L'America non ha mai avuto un cantante di colore famoso quanto lo ero io. Io stavo scrivendo una nuova storia o forse lo stava facendo il mio destino. Ciononostante ero un uomo insoddisfatto, frustrato e volevo cambiare. tuttavia decidi insieme ad altre persone, che se la mia pelle fosse stata bianca, sarebbe stato meglio, professionalmente parlando. Ricorda che io non mi sono mai vergognato del mio patrimonio culturale Negro" . Parlava con la testa leggermente inclinata , gli occhi brillavano chiaramente sinceri. Potevo sentire la sua voce fluttuare libera come il volo di un uccello.
    "Comunque non fui una testa calda arrabbiata" Disse " un giovane che non era felice di ciò che aveva e voleva di più. Desideravo di più perché sentivo il desiderio di salire in alto nel cielo, proprio come il sole che avrei voluto vedere tutti giorni. Per me la decisione fu più personale che pubblica"
    "Tu eri già molto famoso all'età di ventotto anni. Non hai pensato che un cambio di colore della pelle avrebbe veramente scioccato i tuoi fans ed il mondo?"
    "No, per niente" rispose l'anima scuotendo la testa "Sono prima e principalmente un artista . Avrei fatto qualsiasi cosa che avrebbe potuto apportare carattere e valore alle mie esibizioni. I fans non si sarebbero offesi. Forse non lo sai." Disse il fantasma con un assorto sorriso sul viso.
    "Per me, quello fu il mio modo per dire sono un uomo di colore che ha avuto tutto.Fu il mio modo di cambiare forma. Ero sempre lo stesso" sorrise all'improvviso come se fosse divertito dal modo di lavorare di quella giovane mente. "Sono nato per quello. Non ero un corpo ma energia pronta al sorpasso " la soddisfazione era evidente sul suo viso
    "Cosa, non c'è mai stata alcuna malattia?" Chiesi all'anima.
    "No" scosse la testa" niente " sorrise con naturalezza. Ero un Negro Bianco, è tutto" Sembrava pacificato per averlo detto
    Non ero felice con me stessa. Ero troppo coinvolta nell'analizzare e criticare quello che mi aveva detto. Avevo perso di vista quanto era unica e straordinaria l'esperienza che stavo vivendo. Stavo parlando ad un fantasma, ad una famosa celebrità di Hollywood e tutto quello che pensavo era se mi stesse dicendo la verità o no.
    "Mi sta dicendo davvero la verità? Spero non stia dicendo bugie" ero ossessionata da questo. Avevo smesso di sentire l'energia e stavo correndo dietro a fatti, numeri e date come un contabile.
    "Non devo fare così" Mi dissi" Devo pensare come un essere umano e non una calcolatrice" Sorrisi a quel pensiero ma ricordai di nuovo a me stessa. " Devo rimanere umana da ora in poi" Decisi di chiudere il mio diario e disconnettermi dall'apparizione, di tornare al mio mondo.


    FINE SESTO CAPITOLO




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:09
  13. .
    CITAZIONE (ligary @ 31/10/2013, 22:20) 

    Ma che bellissimo micetto :) Miaooooooooooooo
  14. .
    CITAZIONE (ligary @ 31/10/2013, 22:20) 

    Ma che bellissimo micetto :) Miaooooooooooooo
  15. .
    Che facciamo. La beviamo? Noooooooooooooooooooooooooooooooooo
139 replies since 20/2/2010
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