Posts written by Valerie77

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    Un altra recensione , stavolt italiana su questo libro che ha fatto tanto discutere..

    L’imprenditore Michael Jackson

    di Stefano Olivari



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    Michael Jackson è l’artista con il maggior numero di biografie dedicate: solo su Amazon se ne trovano circa 500, ma si stima che siano almeno il quadruplo considerando solo quelle commerciali. Per dare un termine di paragone, in Italia guida questa classifica Vasco Rossi con 33 (e noi di Indiscreto stiamo producendo la trentaquattresima, che sarà la migliore di tutte: non scherziamo…). Oltre che dalla lingua italiana, che già di suo riduce il mercato, Vasco è penalizzato anche dal fatto di essere figlio unico: ogni fratello o lontano parente di MJ, infatti, ha scritto o fatto scrivere qualcosa. E noi, sventurati, abbiamo comprato anche i libri (sono due) di LaToya, fra l’altro la prima della famiglia a denunciare gli abusi del padre Joe che poi sono stati all’origine di tutti i problemi anche di Michael. Ma se un’ipotetica classifica del peggio avrebbe parecchie opere ex aequo al primo posto (con quelle complottistiche a dominare), fra i libri diffusi e tradotti in tutto il mondo il più interessante è senza dubbio ‘Untouchable’ (nella versione italiana, edita da Piemme, diventato ‘langianamente’ e inspiegabilmente M – Vita, morte, segreti e leggenda del Re del Pop), più di 650 pagine in cui l’autore Randall Sullivan cerca di fuggire dagli stereotipi del genere. Prima di tutto da quello cronologico: il giornalista di Rolling Stone alterna capitoli sugli ultimi anni di Michael, morto nel 2009 per un collasso indotto da farmaci, a capitoli sugli inizi e sugli anni di gloria personale (da ‘Off the wall’, 1979, a ‘Dangerous’, 1991, passando per Thriller, 1982, e Bad, 1987: nel 1988 proprio per il Bad World Tour lo vedemmo in concerto al Comunale di Torino preceduto da una galattica Kim Wilde, mentre Sheryl Crow era una delle coriste) seguiti a quelli agrodolci da ragazzino prodigio con i Jackson Five. Così facendo l’attenzione di chi pensa di sapere già tutto (vero problema dei lettori di biografie) rimane sempre desta, mentre è probabile che chi di MJ sa poco si perda nel dedalo di manager, governanti, consulenti, veri e finti amici che hanno circondato il Re del Pop. Il secondo stereotipo che ‘Untouchable’ si sforza di contenere è quello della glorificazione. E’ evidente che la biografia di un musicista è comprata quasi solo da fan o da persone comunque affascinate dalla figura del protagonista, ma l’esaltazione è davvero ridotta al minimo indispensabile: del resto tutti sappiamo che si sta parlando di uno degli uomini più famosi di tutti i tempi, icona che ha abbattuto ogni barriera razziale, geografica, religiosa e culturale e la cui musica, pur innovativa nella sua prima fase da solista, è quasi un dettaglio. Il terzo stereotipo accantonato è quello del libro definitivo, mito duro a morire: impossibile comprendere nella sua totalità una persona, anche quando la persona siamo noi stessi, obbligatorio scegliere e dichiarare una chiave di lettura. E quella scelta da Sullivan non è banalmente il privato, terreno del resto già abbondantemente arato, ma l’aspetto imprenditoriale e finanziario della sua avventura. Pur trattando diffusamente del Michael privato e del Michael musicista (davvero emozionante, letto come una preghiera, il racconto della nascita del moonwalk: 25 marzo 1983, festa per i 25 anni della Motown, sulle note di quella Billie Jean che Quincy Jones, autore insieme a Michael, non voleva inserire in Thriller), ‘Untouchable’ entra in profondità nel mondo del Michael imprenditore, non solo di sé stesso (l’acquisto del catalogo dei Beatles fu un colpo incredibile). Anche in questo molto avanti rispetto alla sua epoca: se fin quasi ai giorni nostri gli artisti (non ci riferiamo a Fazio e Crozza) si vergognano a parlare di soldi e solo i rapper hanno sdoganato l’aspetto materiale della professione, Jackson era di rara intelligenza e lungimiranza, oltre che molto furbo nelle trattative dove poteva interpretare vari ruoli: l’ex ragazzo ingenuo, l’uomo di successo, il nero integrato, l’artista eccentrico, il finto smemorato. Tutto con una voce bassa e profonda, diversissima dal quasi falsetto che lo ha consegnato alla storia. Nel libro manca un po’ il Michael indifeso che tanto abbiamo amato, ma c’è di sicuro un Michael più complesso ed in definitiva più vero.
    http://www.indiscreto.info/2013/10/limpren...el-jackson.html
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    grazieeeeeeeeeeeeeee!! :clap: :clap: :**:
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    CITAZIONE (ligary @ 17/10/2013, 11:09) 

    (IMG:http://img513.imageshack.us/img513/6366/xcpg.jpg)


    TANTISSIMISSIMI AUGURISSIMISSIMI!


    :lol: :lol: :clap:

    AUGURI KRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISS!!


    :yeah: :yeah: :greenz-5.gif: t4624
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    'Rocket Man' Kinnie Gibson' and his children ~ Kinnie remembers the Dangerous Tour, and Michael's 'big heart for kids'.


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    MCKINNEY, TX - Professional stuntman Kinnie Gibson is today preparing for his next adventure, but it is one that happened 16 years ago that still stands out. A 1993 phone call from Michael Jackson's manager saying The King of Pop wanted what's called a rocket belt in his upcoming tour.

    Kinnie Gibson says, "At that time I was the only person who had a rocket belt. We were the only rocket belt company in the world...There wasn't anybody else to call."

    Gibson and his rocket belt joined Jackson's Dangerous tour for 43 shows. It became signature finale. He says, "The fans loved it. They just went absolutely crazy." The launches also became the subject of widespread speculation, which Gibson's wife, Sheri, saw firsthand. She says, "The papers were always wondering where did he go, where did he fly to? Where did he land? And how did he get out there? If it wasn't him on the machine who was it?"

    Over the years, Kinnie Gibson has been asked the question too many times to count. I, of course, had to ask one more time, "Was it you flying with the rocket belt or was it..." Gibson didn't let me get far. He smiled and finished my question. "Was it me or was it Michael? You know I think it would be good to just leave that as a mystery." Gibson says that's how Michael Jackson would have wanted it.

    During the four months Gibson toured with Jackson, he says he was consistently wowed by the performer and the person. He remembers a genuine man who was kind to his children and others. All his actions contradictory to criminal allegations.

    Kinnie Gibson says, "Everything that I saw Michael do was very good. He on his days off when we were in all these different cities, he would go to orphanages and visit with kids and say hi to them and sign autographs. He just really had a big heart for kids."

    © 2010, KDAF-TV

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=42...&type=1&theater
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    L'uomo Razzo Kinnie Gibson ricorda il Dangerous tour e l'amore di Michael per i bambini


    MCKINNEY, Texas - Lo stuntman professionista Kinnie Gibson oggi si sta preparando per la sua prossima avventura, ma è una accaduta diversi anni fa che si distingue ancora: una telefonata del 1992 dal manager di Michael Jackson che gli disse che il Re del Pop voleva quello che viene chiamato "rocket belt" nel suo imminente tour.

    Kinnie Gibson dice: "A quel tempo io ero l'unica persona che aveva un rocket belt. Eravamo l'unica azienda di rocket belt nel mondo... Non c'era nessun altro da poter chiamare."

    Gibson e il suo rocket belt si unirono al Dangerous tour di Jackson per 43 spettacoli, diventando la caratteristica finale. Dice: "Ai fan piaceva molto, diventavano letteralmente matti". I lanci divennero anche oggetto di congetture che la moglie di Gibson, Sheri, ha visto in prima persona. Dice: "I giornali si chiedevano sempre dov'è andato, dove è volato? Dov'è atterrato? E come ha fatto a uscire da lì? Se non era lui sulla macchina chi era?"

    Nel corso degli anni a Kinnie Gibson è stata fatta la domanda troppe volte per contarle. Io, naturalmente, ho dovuto chiederglielo ancora una volta, "Eri tu a volare con il rocket belt o era..." Gibson non mi ha lasciato andare avanti, ha sorriso e ha completato la mia domanda. "Ero io o era Michael? Sai, penso che sarebbe bene lasciare che sia un mistero". Gibson dice che Michael Jackson avrebbe voluto così.

    Durante i quattro mesi in cui Gibson è stato in tour con Jackson dice di essere stato sempre entusiasmato dal performer e dalla persona. Ricorda un uomo genuino che era gentile con i suoi figli e con gli altri. Tutte le sue azioni contraddicevano le accuse penali.

    Kinnie Gibson dice: "Tutto quello che ho visto fare a Michael era molto bello. Nei giorni in cui non aveva show, quando eravamo in tutte queste diverse città, andava negli orfanotrofi a trovare i bambini, per salutarli e firmare autografi. Aveva semplicemente un gran cuore nei confronti dei bambini".

    © 2010, KDAF-TV

    Traduzione 4everMJJ MJFS
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    Denzel Washington On Michael Jackson Coming Over For Fried Chicken


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    Grantland caught up with Denzel Washington and during their convo, the Academy-Award winning actor who is generating new Oscar buzz with his latest hit, Flight, noted that contrary to what you may see online, he’s not exactly a stickler for social media.
    He explained:
    Daniel: So when people need to get in touch with you, what happens?
    Denzel: They call the house, and I check the messages when I get home.
    Daniel: [Laughing.] Wow. I like that. Old-school.
    [Denzel smiles.]
    Daniel: But I did see you have a Facebook page — and it did seem like maybe that might have been you on there?
    [Denzel looking at me skeptically .]
    Daniel: There was a message last week: “Happy Friday, everyone, stay blessed and prosper well”?
    Denzel: Nah, I don’t have a Facebook. What is it? Just people do that? Pretend to be you?
    Daniel: Yeah, there was a Twitter thing, too — but just two posts — Same thing: “Hello Twitter world — Denzel”
    Denzel: [Laughs.] Really?
    Daniel: Yeah. But it’s not you.
    Denzel: Not me!
    Meanwhile, Denzel also shared a story about the time the late King of Pop rolled up to his house and ate up all their fried chicken:
    Daniel: How about … Michael Jackson?
    Denzel: Michael had fried chicken at my house.
    Daniel: What was that like?
    Denzel: That was cool.
    Daniel: So you invited him to your house?
    Denzel: He came over, I forget why, I think my wife had invited him, and he came over, and I was like, “He can eat!” He was going to town, man.
    Daniel: What year of Michael was this? This was Bubbles-era Michael, or …
    Denzel: We were in our old house, so it had to have been before ’99. We moved in ’99.
    Daniel: Right, and anything that you remember other than he ate a lot?
    Denzel: I just remember my kids coming downstairs and just staring at him. They were just standing there like [imitates shocked face]. I said, “Say hello,” and they go, “Hello Mr. Jackson … OK, good-bye.”
    Daniel: [Laughs.]
    Denzel: They were just like, “Michael Jackson’s in the house.”

    http://theurbandaily.com/2012/11/07/denzel...ried-chicken/3/
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    Denzel Washington su Michael Jackson: pazzo per il pollo fritto


    Denzel Washington parla della sua avversione per i social-media e di quando Michael Jackson fece visita a casa sua.
    Sui Social Media:
    Daniel: Così, quando la gente ha bisogno di entrare in contatto con te, che cosa succede?

    Denzel: Chiamano a casa, e io controllo i messaggi quando torno a casa.

    Daniel: [ride.] Wow. Mi piace. Vecchia scuola.

    [Denzel sorride.]

    Daniel: Ma io ho visto che hai una pagina Facebook - e sembra che ci sia tu dietro, no?

    [Denzel mi guarda scettico.]

    Daniel: C'era un messaggio la scorsa settimana: "Buon venerdì a tutti, buona fortuna e che sia prospero".

    Denzel: No, non ho Facebook. Che cosa è? Gente che fa così? Fa finta di essere te?

    Daniel: Sì, c'era anche una cosa su Twitter, ma solo due messaggi, stessa cosa: "Ciao mondo di twitter - Denzel"

    Denzel: [Ride.] Davvero?

    Daniel: Sì. Ma non sei tu.

    Denzel: Non sono io!


    Su MJ:

    Daniel: Che mi dici di... Michael Jackson?

    Denzel: Michael ha mangiato pollo fritto a casa mia.

    Daniel: Com'è stato?

    Denzel: E' stato forte.

    Daniel: Quindi lo avevi invitato a casa tua?

    Denzel: Venne, non ricordo perché, penso che lo avesse invitato mia moglie, e lui arrivò, e io mi dissi "Quanto mangia!". Ci dava sotto, amico.

    Daniel: In che anno è successo? Quando Michael aveva Bubbles o...

    Denzel: Eravamo nella nostra vecchia casa, per cui dev'essere stato prima del '99. Ci siamo trasferiti nel '99.

    Daniel: Giusto, e che altro ricordi, oltre che ha mangiato un sacco?

    Denzel: Ricordo i miei figli che scesero al piano di sotto e rimasero a fissarlo. Stavano lì, così [imita la faccia scioccata]. Dissi: "Salutate", e loro, "Salve Mr Jackson... OK, arrivederci".

    Daniel: [ Ride.]

    Denzel: Stavano lì tipo "C'è Michael Jackson in casa!".

    Traduzione 4everMJJ MJFS
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    Protest against The Sun and the columnist Lorraine Kelly by Voice as One Group


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    WEDNESDAY OCTOBER 16TH: A MASS EMAIL PROTEST IN RESPONSE TO THE SUN'S USE OF THE GRAPHIC IMAGE OF MICHAEL'S HEAD WOUND, AS WELL AS THE DEROGATORY VIEWS EXPRESSED BY THEIR COLUMNIST LORRAINE KELLY.

    The target email addresses are:
    [email protected] and [email protected]

    *Use all email addresses available to you.
    *Do NOT use the words 'Michael', 'Jackson' or 'MJ' in your email. It will be filtered out by them.
    *Everyone send at the same time - 9am BST and 5pm BST
    *For your convenience, you can use www.lettermelater.com to schedule an email to be sent at these times.
    *The time zone converter is located at www.timeanddate.com/worldclock/converter.html
    *To translate, use www.translate.google.com
    *Please be polite in your emails. We cannot expect to achieve respect if we don't use it ourselves.
    *SHARE

    www.facebook.com/groups/voiceasone
    Twitter: @voiceasone

    Please share this image and copy and paste this information into your groups.

    -PAXP-deijE


    https://www.facebook.com/groups/voiceasone/

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    Protesta contro il Sun e l'editorialista Lorraine Kelly dal Gruppo FB Voice as One


    MERCOLEDI 16 OTTOBRE: Una email di protesta in massa ,IN RISPOSTA ALL' USO DA PARTE DEL SUN ,DELLE IMMAGINI DELLA TESTA DI MICHAEL FERITA, NONCHÉ LE OPINIONI SPREGEVOLI DELLA LORO EDITORIALISTA LORRAINE KELLY.

    Gli indirizzi e-mail di riferimento sono:
    [email protected] e [email protected]

    * Utilizzare tutti gli indirizzi email a vostra disposizione.
    * Non usare le parole 'Michael', 'Jackson' o 'MJ' nelle email, o le fltreranno.
    * Sincronizzarsi tutti negli stessi orari - alle 09:00 BST e le 17:00 BST
    ( Londra, per cui sono per noi le 10 del mattino e le 18 di sera)
    * Per la vostra comodità, potete utilizzare il servizio www.lettermelater.com per programmare una e-mail da inviare in questi precisi orari
    * Per vedere il fuso orario corrispondente guardare qui: www.timeanddate.com/worldclock/converter.html
    * Per tradurre, utilizzare www.translate.google.com
    * Vi preghiamo di essere educati nelle email. Non possiamo aspettarci di avere rispetto, ma non comportiamoci nello stesso modo
    * CONDIVIDETE DOVUNQUE


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    Twitter: @voiceasone

    Condividete questa immagine e copiate e incollate le informazioni dovunque.

    Link immagine: https://fbstatic-a.akamaihd.net/rsrc.php/v...-PAXP-deijE.gif
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    CITAZIONE (ligary @ 14/10/2013, 19:19) 

    l'avete voluto voi!

    ABBUFFATEVIIIIIIIII!!!


    (IMG:https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hph...678653317_n.jpg)




    svengo dopo....

    :clap: :clap: :ontopic:
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    Emmanuel Valdez: Come Michael jackson è diventato uno dei protagonisti di un Videogioco


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    Il giorno del suo memorial allo Staples Center, ho pensato che fosse opportuno rendere omaggio all'unico e solo Michael Jackson. Ho avuto la fortuna di lavorare con Michael su un videogioco chiamato "Ready 2 Rumble Boxing: Round 2" per PS2 e Sega Dreamcast nel 2000.

    Nell'ottobre 1999 la Midway pubblicò "Ready 2 Rumble Boxing" un gioco di boxe comico in stile arcade per il lancio del Sega Dreamcast. Il gioco è stato un grande successo immediato, che è piaciuto allo stesso modo a giocatori hardcore e agli appassionati di combattimenti di boxe, con personaggi che avevano personalità espressive ed esagerate e un unico, iperrealistico stile visivo.
    Diverse settimane dopo l'uscita di R2R Boxing, il team ha ricevuto una chiamata da un fan che aveva apprezzato il gioco così tanto che voleva esserci dentro.

    Quel fan era Michael Jackson.

    Ora, come ogni persona razionale, ero entusiasta di sentire che una celebrità si divertisse a giocare con un gioco a cui avevo lavorato, e ancor di più che volesse partecipare alla realizzazione del sequel. Ma al tempo stesso ero scettico che la celebrità fosse l'unico e solo "Re del Pop" e una delle celebrità più riconoscibili e famose del pianeta!

    Tutto lo scetticismo fu messo da parte quando andammo a trovare MJ al Neverland Ranch poche settimane dopo. Fu lì che incontrai MJ per la prima volta. Parlò di quanto si era divertito con il primo gioco e quanto voleva essere nel sequel. Rifiutò di essere pagato per la sua partecipazione e volle seguire il processo che lo faceva diventare un pugile/wresler. Questa non era la prima volta in cui lui era in un videogioco, naturalmente, ma sarebbe stata la prima volta in cui si sarebbe trasformato in un personaggio dei videogiochi 3D. E' stato possibile utilizzare ora una somiglianza più realistica, catturare (con il motion capture, ndt) le sue mosse di danza, e usare la sua voce.

    Michael era un appassionato di videogames. Collezionava giochi arcade e aveva un edificio a Neverland Ranch che era una sala giochi dedicata, dove si giocava gratuitamente. Aveva le macchine classiche degli anni 80 in cui si stava in piedi o seduti, edizioni speciali e console su misura, e anche le più recenti. Ho anche giocato con il suo gioco arcade classico, Moonwalker! MJ mi ha sfidato a "Dance Dance Revolution", ma io ho rispettosamente declinato. Aveva anche qualsiasi console per videogiochi conosciuta, la maggior parte collegate allo schermo originale tipo chiosco. Abbiamo passato ore a parlare delle nostre esperienze di gioco preferite.
    Nell'anno successivo abbiamo lavorato su "R2R Boxing: Round 2". Come promesso, abbiamo comunicato con MJ da vicino per tutto il processo. Parlavo con MJ quasi ogni settimana e col tempo siamo diventati buoni amici. Alla fine MJ è venuto al nostro studio di sviluppo, a San Diego. Abbiamo chiuso lo studio e trascorso un'intera giornata con lui, registrando il dialogo nel nostro studio di registrazione, fotografandolo con il costume per la struttura del nostro modello del personaggio in 3D, e catturando la sua performance utilizzando il motion capture. Era il professionista consumato che aveva bisogno di poca direzione, e si è esibito con una passione enorme per intrattenere e stupire. E' stato un giorno speciale per il team di sviluppo aver lavorato con una leggenda.

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    L'esperienza di quel giorno a cui tengo di più è stato doverlo dirigere per le riprese di motion capture. Ho passato settimane a disegnare a mano lo storyboard delle sequenze che illustra il tipo di passi di danza e le performance di movimento di cui avevamo bisogno per portare il suo personaggio in vita per il videogioco. Ho presentato un raccoglitore pieno di questi storyboard poco prima che iniziassimo le riprese. Lui l'ha guardato per qualche secondo, ha chiuso il raccoglitore e mi ha detto che voleva che lo dirigessi eseguendo le mosse io stesso. In quel momento ero sopraffatto dalla paura di dover "mostrare" i passi di danza a Michael Jackson e terrorizzato dal fatto che il presunto set "chiuso" era gremito da quasi tutto lo staff che lavorava presso il nostro studio che voleva vedere l'interprete principale (MJ, ovviamente) al lavoro.

    Mi ricordo di aver camminato fino a lui sul palco, chiudendo gli occhi, ed eseguito la versione più lenta del mondo di alcuni dei passi più famosi di tutta la carriera di MJ in una volta, dieci secondi di performance. Con mio grande sollievo, ha replicato i miei movimenti, nei dieci secondi più sorprendenti e bellissimi a cui abbia mai assistito su un palco di motion capture. Immaginate un designer di videogiochi che coreografa e dirige il più grande ballerino del mondo!


    Quando abbiamo pubblicato il gioco, noi del team e le nostre famiglie abbiamo festeggiato con un viaggio a Neverland Ranch. Nel corso dell'anno successivo all'uscita del gioco sono rimasto in stretto contatto con Michael. Abbiamo passato ore e ore a parlare dei nostri giochi preferiti e anche occasionalmente del lavoro che stava facendo sull'album a cui stava lavorando al momento, "Invincible". Chiamava la mia famiglia regolarmente per salutarci per le feste e farci gli auguri di compleanno. A me e a mia moglie furono dati posti a sedere davnti al palco per vederlo nel suo concerto tributo al Madison Square Garden nel 2001. Quelli sono stati alcuni dei momenti più surreali e magici della mia vita.

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    Da allora le nostre strade si sono separate. Non ci ho più parlato dal 2001. Negli ultimi due mesi ho cercato di raggiungerlo per augurargli buona fortuna per il suo tour di concerti e magari rivedersi. Volevo davvero fargli vedere il lavoro che abbiamo fatto su "FaceFighter" e sentivo che si sarebbe divertito a giocare al gioco tanto quanto aveva fatto con i giochi "Ready 2 Rumble Boxing". E' stato un vero shock per me quando è morto, in particolare per il fatto che stavo cercando di contattarlo di recente. Sono stato rattristato e ho pianto la sua morte tutti i giorni, ascoltando la sua musica e guardando le innumerevoli ore di copertura televisiva. Come un sacco di fan là fuori, anch'io avrei voluto vederlo fare un ritorno trionfale.

    Le mie condoglianze vanno alla famiglia Jackson, ai suoi figli, ai suoi amici più stretti e ai fans. Michael era un talento incredibile e un amico gentile e dal cuore buono che a me personalmente manca tanto. La sua eredità continuerà a vivere attraverso la sua musica, gli atti di beneficenza, i suoi giochi e i ricordi di persone come me che possono condividere storie personali e indimenticabili di amicizia.

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    Traduzione 4everMJJ MJFS
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    Emmanuel Valdez: As MJ became one of the protagonists in a video game


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    On the day of his memorial at Staples Center, I thought it would fitting to pay tribute to the one and only Michael Jackson. I was fortunate to work with Michael on a videogame called Ready 2 Rumble Boxing: Round 2 for the PS2 and Sega Dreamcast back in 2000.

    In October 1999, Midway published Ready 2 Rumble Boxing, a comical, arcade-style boxing game for the launch of the Sega Dreamcast. The game was an instant smash hit that resonated with hardcore fighting gamers and boxing enthusiasts alike featuring characters that had expressive, over-the-top personalities and a unique, hyper-realisitic visual style.
    Several weeks after the release of R2R Boxing, the team received a call from a fan who enjoyed the game so much that he wanted to be in it.

    That fan was Michael Jackson.

    Now, like any rational person, I was excited to hear that a celebrity enjoyed playing a game that I’d worked on, let alone that he wanted to participate in the making of the sequel. But at the same time I was skeptical that the celebrity was the one and only “King of Pop,” and one of the most recognizable and famous celebrites on the planet!

    All skepticism were put aside when we visited MJ at Neverland Ranch a few weeks later. That was where I met MJ for the first time. He talked about the fun he had with the first game and how much he wanted to be in the sequel. He refused to be paid for his participation and wanted to follow the process of making him into a boxer/fighter. This wasn’t the first time he was in a videogame of course, but it would be the first time he was transformed into a 3D videogame character. It was possible to now use a more lifelike likeness, motion capture his dance moves, and use his voice.

    Michael was a gamer. He collected arcade games and had a building at Neverland Ranch that was a dedicated arcade, all on free play :) . He had classic 80’s uprights and sitdowns, special editions and customized cabinets, and even the latest ones. I even played his own classic arcade game, Moonwalker! MJ challenged me in Dance Dance Revolution, but I respectfully declined. He also had every known videogame console, most attached to the original in-store kiosk display. We spent hours taking about our favorite videogame experiences.

    Over the next year, we worked on R2R Boxing: Round 2. As promised, we communicated with MJ closely on the process. I would be talking to MJ almost weekly and over time we became very good friends. Eventually, MJ came down to our development studio in San Diego. We closed off the studio and spent an entire day with him, recording dialogue in our recording studio, photographing him in costume for texture maps for our 3D character model, and capturing his full-body performance using motion capture. He was the consummate professional, that needed little direction, and performed with a tremendous passion to entertain and dazzle. It was a special day for the development team to have worked with a legend.

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    My most cherished experience that day was having to direct him in the motion capture shoot. I spent weeks hand drawing storyboard sequences that illustrated the kind of dance moves and motion performances we needed to bring his character to life for the videogame. I presented a binder full of these storyboards just before we began the shoot. He looked at it for a few seconds, closed the book and proceed to tell me that he wanted me to direct him by performing the moves myself. That moment I was overwhelmed with fear that I had to “demonstrate” dance moves to Michael Jackson and dread that the supposed “closed-off” set was packed with nearly the entire staff that worked at our studio that wanted to witness the master performer (MJ, of course) at work.

    I remember walking up to him on the stage floor, closing my eyes, and executing the world’s slowest version of some of MJ’s most famous dance moves throughout his career in one, ten second dance performance. To my relief, he proceeded to replicate my moves, in the most amazing and beautiful ten seconds I ever witnessed on a motion capture stage. Imagine a videogame designer choreographing and directing the world’s greatest dancer!


    When we released the game, the team and our families celebrated with a trip to Neverland Ranch. Over the next few years after the release of the game, I remained in close contact with Michael. I spent endless hours talking about our favorite games and even occasionally the work his was doing on the album he was working at the time, Invincible. He called my family regularly to give us holiday greetings and birthday wishes. My wife and I were given premium floor seating to see him in his tribute concert at Madison Square Garden back in 2001. Those were some of the most surreal and magical moments of my life.
    Since then our relationship drifted apart. We hadn’t spoken to each other since 2001. Over the past couple of months I have been trying to reach him to wish him luck on his concert tour and just catch up with our lives. I really wanted to show him the work we did on FaceFighter and felt that he would have genuinely enjoyed playing the game as much as he did with Ready 2 Rumble Boxing games. So it was a real shock to me when he died, especially with the fact that I was trying to make contact recently. I was saddened with his death and have been mourning his passing everyday since the day he died by listening to his music and watching the countless hours of television coverage. Like a lot of fans out there, I too wanted to see him make a triumphant return.

    My condolences go out to the Jackson family, his children, his closest friends, and the fans. Michael was an unbelievable talent and a kind hearted good friend that I will personally miss dearly. His legacy will live on through his music, charitable acts, his games, and memories with people like myself who can share personal and unforgettable stories of friendship.

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    www.appygamesblog.com/2009/07/07/mj/
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    Michael Jackson: Live in Buenos Aires 1993 [New Snippets]


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    Journey to Justice" (1996) Johnnie Cochran Racconta gli episodi del 1993



    In un libro dal titolo" Journey To Justice" del 1996, l'avvocato difensore era presente all'epoca delle prime accuse di pedofilia, racconta cosa accadeva.
    Original source readable from here: http://jetzi-mjvideo.com/books-jetzi-01/96...6cochran0e.html


    Come tanti altri americani alla fine del 1993, stavo seguendo con interesse la crescente controversia che circondava la superstar musicale Michael Jackson. I genitori di un ragazzo, che aveva fatto amicizia con Michael, affermavano che Jackson aveva tradito la loro fiducia e molestato il figlio. Questo era scioccante, un’accusa potenzialmente devastante contro un intrattenitore adorato da decine di milioni di fan in tutto il mondo. L'accusa si abbatté con particolare forza nella comunità afro-americana, dove Jackson era molto ammirato.

    Come molte superstar, Jackson era praticamente prigioniero della sua travolgente celebrità. Si fida per un consiglio, su un piccolo cerchio di consiglieri intimi, uno dei quali è l'attrice Elizabeth Taylor. Nel dicembre del 1993, ricevetti una telefonata da un vecchio amico, Neil Papiano, uno degli avvocati di primo piano più importanti del paese.

    "Johnnie", disse, "Penso che tu stia per ricevere una chiamata da uno dei miei clienti, forse il mio cliente più famoso, Elizabeth Taylor. Lei è molto preoccupata per Michael Jackson, al quale lei è molto vicino. Lei è molto preoccupata per tutto questo casino sulle molestie e mi ha chiesto chi penso che possa essere il miglior avvocato che lo possa rappresentare. Johnnie" disse Neil,"le ho detto che tu saresti la mia scelta, che so che potresti aiutare questo giovanotto”.
    “Non voglio che tu sia sorpreso se lei chiamasse ". Neil inoltre ha tenuto a informarmi che la sua cliente doveva essere chiamata "Elizabeth", mai come "Liz".

    L'ho ringraziato profusamente e ha cercato di far finta di non essere ansioso in attesa di quella chiamata. Ero agitato. Non era solo la prospettiva di rappresentare una celebrità così conosciuta. La soddisfazione evidente della stampa scandalistica che stava volendo il tracollo potenziale di una superstar, mi colpì non solo per la vigorosa meschinità, ma anche per l’attenzione.

    Poche ore dopo, Jan Thomas, la nostra addetta alla reception, mi telefonò. Ora chiamare Jan una addetta alla reception è come chiamare Michael Jordan "un giocatore di basket." Lei è indispensabile per la nostra società, l’unica donna al centro nevralgico; esulta alle nostre vittorie e punzecchia le nostre presunzioni. Ma quel pomeriggio, anche lei sembrava alquanto impressionata.

    "Capo", disse con il suo tono amichevole, "Elizabeth Taylor è in linea, ed è Elizabeth Taylor. "
    La signora Taylor era affascinante, ma pragmatica, ovviamente era molto preoccupata per il suo amico. "Ho sentito parlare molto di te", disse, "e mi chiedevo se tu potessi venire a casa mia venerdì in modo che noi e le altre persone coinvolte possano conferire di persona."

    Presi il suo indirizzo e accettai di andare a casa sua in un quartiere che si affaccia Beverly Hills il venerdì seguente. Quando arrivai, fui accompagnato in un bellissimo soggiorno. Sandy Gallin, manager di Michael, era già lì, insieme a Bob Jones confidente di Jackson da lungo tempo, così come l’avvocato Bert Fields e un mucchio di specialisti di pubbliche relazioni, compreso uno dei pezzi grossi di Washington che era arrivato in aereo in giornata. Sia io che Neil Papiano individuammo il mio amico Howard Weitzman, che stava rappresentando Michael sulla questione. Abbiamo bighellonato un pò e fatto due chiacchiere per qualche istante prima di essere raggiunti da Elizabeth Taylor.

    "Voglio che tu rappresenti Michael", mi disse.
    Cominciai a fare domande sulla posizione del caso. Tuttavia, con mio completo stupore, nessuno poteva dirmi se era stato emesso o no un mandato di arresto per Michael Jackson. Parlammo per le due ore successive, ed era chiaro che il mio punto di vista era radicalmente diverso da quasi quello di tutti gli altri nella stanza, tranne, forse, Elizabeth Taylor. Quello che volevo sapere era: qual è lo stato delle indagini penali, se ce n'è uno? Infine, Elizabeth mi guardò e disse: “Johnnie, penso che la tua domanda su questo mandato sia valida. Possiamo ritornare a quella?"

    "Credo che dovremmo," dissi. "Guardate, ragazzi, la prima cosa che devo fare è scoprire se c'è un mandato per lui e se posso dargli qualche assicurazione che non sarà arrestato quando scende dall'aereo in questo paese."
    "Come possiamo fare per venire a saperlo?" chiese Elizabeth.
    "Beh", risposi "alle tre del pomeriggio, incontrerò in centro Gil Garcetti, il procuratore distrettuale, per un altro caso. Chiederò a lui. "

    Elizabeth, che ovviamente apprezzava una soluzione diretta, sorrise, e sapevo che la mia posizione sul caso era diventata un pò più stabile. Un'ora più tardi, parlai con Gil Garcetti e spiegai che ero stato ingaggiato per rappresentare Jackson e gli chiesi se era stato emesso qualche mandato. Mi disse che non ne aveva. Chiesi poi che, caso mai se fosse stato ottenuto un mandato, mi avrebbe contattato e permesso di predisporre una resa dignitosa, piuttosto che semplicemente arrestare Michael. Gil era d’accordo.

    Di buon mattino, Michael Jackson, che era in Europa, telefonò a casa mia. Ovviamente era sollevato, e andammo d’accordo immediatamente. Era la prima di molte lunghe chiacchierate telefoniche che abbiamo avuto da allora. Ma ciò che più mi impressionò fu la prima cosa che mi disse.
    "Io sono innocente, Johnnie", disse categoricamente.

    Spiegai a Michael i miei piani per coinvolgere nel suo caso il mio socio Carl Douglas, ex difensore di ufficio. Carl e Eric Ferrer sono due dei migliori avvocati della nostra azienda. Carl è un avvocato fantastico con una capacità sorprendente per il duro lavoro e la disponibilità di allinearsi emotivamente con i suoi clienti. Ero sicuro che lui e Michael si sarebbero piaciuti a vicenda, e così fecero.

    Un paio di giorni dopo, Carl ed io guidammo fino all'aeroporto di Santa Monica, dove l’elicottero privato di Michael era in attesa di volare per noi verso il suo rifugio famoso, Neverland a Santa Barbara, a nord di Los Angeles.
    Si tratta, come suggerisce il nome, di un posto deliberatamente magico, con la sua vasta dimora, lo zoo privato e uno splendido parco di divertimenti. C'è musica dappertutto, e, nel minuto che uscii dall’elicottero, capii che questo ambiente incantato era stato completamente progettato per rafforzare e mantenere il senso di meraviglia innocente così cruciale per l'arte di Michael.
    Ricordo, mi voltai verso Carl dicendo: "Non possiamo lasciare che questo giovane sia distrutto. Ci ha detto che è innocente".

    Sapevo anche che a quel punto i genitori della presunta vittima avevano licenziato il primo avvocato, una chiassosa conduttrice part-time di un talk show radiofonico di nome Gloria Allred, e assunsero Larry Feldman, uno dei migliori avvocati del paese. Feldman è un uomo alto, magro, leggermente stempiato, con lineamenti perfetti e uno stile leggendario con le giurie. Se volete immaginare il suo stile in tribunale, immaginate come potrebbe essere stato Abe Lincoln se fosse stato al bar-mitzvah (cerimonia ebraica, ndt). Larry è un avversario più che temibile, ma so anche che lui è un professionista convinto dello stesso tipo di difesa in cui credo, incentrata sul cliente.

    Poco dopo Michael apparve ai “NAACP’s Image Awards”, dove la sua apparizione a sorpresa provocò cinque minuti di standing ovation. Impegnato con la propria carriera, non si era in precedenza molto interessato nelle vicende della comunità nera. Pensai che fosse essenziale che vedesse se stesso come il serbatoio di orgoglio e di simpatia che il suo popolo aveva mantenuto per lui. Ne fu toccato e, credo, un pò sorpreso. So che per lui il sostegno è stato fonte di conforto e di forza durante il suo calvario e, forse più importante, qualcosa per lui su cui riflettere dopo.

    Dal punto di vista di un avvocato, Michael era ed è un cliente ideale. Lui è intelligente, eloquente, e decisivo. Meglio ancora, egli sollecita il consiglio, quando ne sente il bisogno, ascolta con attenzione, e segue il consiglio alla lettera.
    Larry Feldman ed io ci sedemmo per negoziare sotto gli auspici di un giudice in pensione che avevamo impegnato, in quanto la legge della California lo consente.
    Non ho mai affrontato un avversario più duro, più intelligente, o più abile. Sia Larry che io abbiamo deciso che sarebbe stato negli interessi migliori dei nostri clienti, mettere questa faccenda alle spalle e permettere loro di andare avanti con le loro vite. Era il compleanno di Martin Luther King.

    Tenemmo una conferenza stampa all'aperto a Santa Monica per annunciare l’accordo. Howard, Larry, Carl, eravamo tutti lì. C’erano anche più di 250 giornalisti. Appena Carl ed io ci siamo incamminati verso la mia macchina, mi ricordo di aver alzato gli occhi e di aver visto gli elicotteri sopra la testa che ci riprendevano.
    Mi voltai e sussurrai a Carl, che sembrava un pò stordito dalla scena, "Dai un'occhiata a questo, ragazzo mio, non vedrai mai più niente di simile nella tua vita."

    Come entrambi eravamo in procinto di scoprire, non mi ero mai sbagliato così completamente.

    Traduzione a cura di Niki64.mjj MJFanSquare.
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    Up effettuato il 14/10/2013
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    Thanks for being here with us. :)
    Paris was definitely too exposed and not yet strong enough to withstand the pressure of name that it wears . But it's a very intelligent girl and perhaps for this reason it easier to hit.
    Yes, bullying has always been a huge problem and quite uncontrollable even though every time we know about bullies account, we point out immediately and en masse.
    Our control, it's not enough. It will have plenty of time to learn how to better manage this aspect of his life, which I fear, unfortunately, will often be present.
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    Wow! Smokingun site is still up? I remembered it had been closed. What worries me is that Estate, doesn't seem to be very interested ,when it comes to exclusive image MJ. Seen case with your complaint to The People.
    I remember lawsuit related to the warehouse. The owner who had rented their warehouse, had not received the rent for a long time, so close to the matter had seized all the content.
    But I don't remember much else about this story.
883 replies since 8/2/2010
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