"KIZZMAAZZ" by F.Z. Khan - Cap. 4° -Loro Sono Miei

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status

    MICHAEL JACKSON TRUTH & CONFESSION


    "KIZZMAAZZ"


    PART 4


    by F.Z Khan



    null


    CAPITOLO 4°


    "Loro Sono Miei"


    "Ho fatto un sogno, un adorabile sogno"

    Grace Rwaramba si prese cura dei figli di Michael. La ragione era semplice. A loro mancava una mamma e Grace, la Tata, era per loro una madre. La realtà di Michael era che viveva la vita come una storia fantastica. Voleva dei figli. Lisa Marie non fu pronta a fargli quella cortesia, così, Debbie Rowe, una diligente infermiera presso lo studio del suo dermatologo Dr.Klein, gli diede il primo dei suoi due figli nati durante il loro breve matrimonio, come dono a Michael, e Michael per dimostrarle la sua gratitudine la pagò bene, così si suppone. Tuttavia, qualunque cammino Michael prendesse i bambini erano un ammirabile risultato. Il più giovane dei fratelli, dopo Prince e Paris, arrivò nel mondo per mezzo di un utero nascosto dietro le tende della segretezza. Questo piccolo angelo riscaldò la tristezza ed il cuore spezzato di Michael con la sua pura presenza dando nuova viata alla fiamma tremolante della candela.
    Parlare di questo momento della sua vita aveva bisogno di sensibilità e attenzione da parte mia, ed una mente aperta da parte sua. Le nostre lunghe chiacchierate si stavano trasformando in una sfida di lunga durata. Un'indiscrezione via l'altra da parte mia e una spiegazione via l'altra dalla sua. Ciononostante, non era colpa mia. Dopo tutto, la vita di Michael Jackson fu un gigantesco puzzle, che avrebbe potuto eventualmente diventare uno stress per alcuni, cercando di immaginare dove andava messo un pezzo nell'insieme di centinaia di altri pezzi, per vedere se si fosse formata un'immagine. Parlavamo come due persone che si erano incontrate a seguito di qualche strana coincidenza, facendo semplice conversazione sulla vita e la morte, entrambi più interessati, a quella conversazione, di quanto sembrava.

    Il giorno fu piovoso e piacevolmente ventoso. Ero rimasta sconnessa dall'anima vagabonda godendomi la pioggia. Tutto stava sbocciando nell'aria pulita e frizzante come il primo bacio d'amore. Il dolce profumo dell'erba rigogliosa e quello della terra si mescolavano con l'aroma del legno delle piante e si diffondeva nell'aria. Ero troppo pigra e rilassata per pensare o scrivere di qualunque cosa.
    Era sera quando parlai con l'anima. Questa volta volevo risposte semplici e volevo fare semplici domande.
    "Pensi che i tuoi figli si ricorderanno di te una volta cresciuti?"
    "Non si possono chiedere amore e rispetto", rispose il fantasma con tono fresco e brillante, "Se sarà mio destino essere amato dai miei figli dopo essermi allontanato da tanto tempo dalle loro vite, sarò amato e sarò riconoscente. Comunque, se non sarà così, non vedo ragione per lamentarmi. Le cose accadono per un motivo e anche se non accadono c'è una ragione. Non vedo motivo per preoccuparsi. Per me, mi sento benedetto per il fatto che fossero nella mia vita quando morii".
    "Sai cosa ha sottointeso il tuo dermatologo Dr.Klein?".
    "Cosa?" Sembrava privo di espressione e quieto.
    "Sta dicendo che Prince è suo figlio". Lo dissi a voce bassa.
    Lui rimase in silenzio guardandomi con occhi spalancati e privi di espressione.
    Sapendo che ora non si tornava indietro, dissi:"Ed un attore britannico, Mark Lester, dichiara che Paris è sua figlia" Sapevo che questo doveva essere chiesto. Potevo avvertire che uno spesso strato di astiosità lo stava ricoprendo, comunque egli rispose in modo calmo e amichevole.
    "Se erano figli di quegli uomini, perché non erano con loro? E se io non ero il loro padre, perché erano con me?"
    "Quello che sto chiedendo è se i tre bambini sono biologicamente tuoi. Non arrabbiarti, sai che questo dovrebbe essere sistemato."
    "Capisco", annuì. "Loro non sono miei figli biologici. Quegli uomini stanno dicendo la verità".
    "Cosa mi dici di Blanket?"
    "Anche lui non è mio figlio biologico"
    "Chi è il padre di Blanket?"
    "E' un cantante, un amico molto caro, e fratello spirituale per me"
    "Li hai pagati?"
    "Si, tutti loro. Fu un contratto legale e vincolante"
    "Perchè non hai avuto figli tuoi?"
    "Non ho voluto. Volevo figli di ogni razza del mondo. Avrei voluto aggiungere alla famiglia anche un bambino di colore. Io sono Adamo, un padre per tutti e il mio cuore è di Eva, la madre di tutti."
    Il fantasma sorrise.
    "Io non so come prenderai la domanda" Dissi allo spettro. " Ma devi aver pensato che loro sarebbero probabilmente venuti a conoscenza dei loro genitori biologici. Sanno che Debbie è la loro madre. Non temi di perdere il loro amore a causa di quelli che hanno preso soldi per darti i tuoi figli?"
    Sembrava rilassato e la sua voce suonava tranquilla come se una ingiallita foglia autunnale fluttuasse sulle acque ferme,mentre mi rispondeva.
    "Di quello non so. I miei figli non sono miei schiavi e, se più avanti nella vita, decideranno che hanno bisogno della presenza dei loro genitori biologici nella loro vita, allora potrebbe sarebbe essere una decisione da rispettare. Non sono certo di cosa il fato ha in serbo per loro o se continueranno a pensare di me come dovrebbero. Non ho alcun controllo su quello, mentre un cuore rimane legato, solo attraverso l'amore. La manipolazione non potrà mai far questo. Non li ho mai manipolati e non desidero che loro si sentano così a causa di qualcuno."
    "Fermo, se tu fossi vivo e dovessi affrontare quel genere di circostanza, come ti sentiresti o faresti?"
    "Non lo so. Potrebbe essere una situazione difficile, presumo. Tuttavia, so che non posso fermare gli altri dal fare ciò che vogliono. L'ho sperimentato nella mia propria vita. Dovrei proprio accettare la loro decisione, qualunque essa sia. Sarebbe qualcosa su cui non avrei controllo." Le sue parole mostravano l'incertezza dei suoi pensieri, sebbene la sua voce fosso intensa come la sua determinazione."
    "Ti dispiace di aver scelto quei donatori, che ti conoscevano, e ora potrebbero reclamare la loro proprietà , se non legale, emotiva?"
    "Si. Questo dispiacere iniziò subito dopo, una distrazione dal buon giudizio. Avrei dovuto rivolgermi ad una clinica dello sperma per avere i miei bambini. Avrebbe evitato molte complicazioni; credere troppo alle persone, nella loro buona natura. Comunque, lascio la decisione a Dio"
    "Privarti di bambini tuoi , fu una decisione saggia""
    "No, ho salvato i miei bambini e quello era un mio diritto. Li ho salvati dall'essere infestati dalle ombre della mia vita miserabile. Nessuno potrebbe vivere come ho vissuto io. Ero isolato, mi sentivo diviso Non c'era gioia, non c'era pace. No, presi la decisione giusta. La mia musica è la mia eredità e rimarrà"
    "Pensi che i tuoi figli siano un errore?"
    "No, sono una benedizione. Sono il mio miglior contributo al mondo ed alla società. Ho lasciato tre meravigliosi esseri umani disciplinati e puri, per rendere questo mondo un posto migliore, per diventare un simbolo di speranza e umanità. Sarò sempre il loro padre orgoglioso."
    "Cosa dice di questo la tua famiglia? Lo sanno?"
    "Non sanno nulla. Erano informati dell'accordo. Sapevano quanto era importante per me, e sapevano del mio amore per i bambini."
    "Cosa dici dei tuoi bambini. Come pensi si sentirebbero se lo scoprissero?"
    " Sarebbero in grado di perdonare e dimenticare?'" Pensai in silenzio.
    "Dovrebbero saperlo ,alla fine. Così come dovrebbero sapere la verità su di me. Loro non erano bambini adottati. Loro sono figli miei. Li ho fatti nascere con il mio amore e niente in cielo e terra potrebbe cambiarlo. So che mi ameranno per sempre. Sono il loro padre e niente potrebbe cambiare le cose. Loro sono il prodotto di Michael Jackson, questa è l'ultima verità."
    "Perché hai scelto la Rowe per farli nascere?"
    Ella fu certo una scelta unica, distante come era dai suoi gusti.
    "Debbie era una bella persona, sebbene io non l'amassi e volessi dei bambini ma non miei. Nessuno si addentrerebbe in ciò in cui mi sono addentrato io. Il mio mondo interiore in conflitto con la realtà fisica. Ho sofferto la vergogna, la solitudine, il rifiuto, l'odio. Non potevo permettere ai miei figli di essere come me. Perciò Debbie fu una buona scelta. Era in salute, con la testa sulle spalle, pratica e di navigata sagezza. Capì quello che volevo e come lo volevo, e fu pronta per quello. Comunque non la sfruttai. La pagai bene. I bambini sarebbero stati miei ed i soldi sarebbero stati suoi."
    Semplice questione matematica. Pensai dentro di me. La ricchezza rende la vita facile e molto più interessante.
    "Perché Lisa rifiutò?"
    "Avevamo deciso che i bambini sarebbero arrivato soltanto se avessimo capito che il matrimonio stava procedendo benissimo".
    "Perciò il matrimonio non stava andando bene?"
    "No, per niente" Disse con un sorriso smaliante.
    La sua voce aveva un insolito tono professionale, e sembrava tutto ad un tratto disciplinato, come se stesse facendo un'intervista con la stampa. Il giorno successivo, era quasi notte, quando contattai nuovamente l'anima. Tutto stava proprio andando come previsto. Era buio e silenzioso, come di solito sono le notti ed ero nella mia camera dove si supponeva dovessi essere. Ma, l'anima con cui parlai non era normale, era una potente creatura d'energia. Questa energia non era minacciosa nei miei confronti. La sua gentilezza non mi causava timore per gli scricchioliii delle porte o una sedia a dondolo vuota in movimento. Ero tranquilla con l'anima.
    "Mi stavo domandando perchè, nella tua vita, non hai mai dichiarato che i tuoi figli non sono biologicamente tuoi" Chiesi.
    La sua figura diventò sfocata e distante, era come una scintillante e sfavillante energia lontana, dove la terra incontra il cielo.
    "Perché loro sono i miei figli. Li ho fatti miei. Li ho cresciuti, li ho amati, ero là mentre crescevano. Non vedo perché avrei dovuto dirlo." Rispose senza alcuna nota di protesta nella voce. La sua energia era tranquilla e pacifica.
    "Allora perché lo stai dicendo adesso?" Ero perplessa per la sua natura complicata.
    "Per la sicurezza dei miei figli" Rispose nel suo modo sincero. " Non sarò qui a lungo a proteggere e difendere. Questa domanda sarà sempre posta sia direttamente a loro che alle loro spalle. Non voglio che soffrano a causa di una decisione che avevo preso. Dovrebbero avere la possibilità di vivere in pace e la verità e l'onestà contengono pace."
    Improvvisamente iniziò ad apparire stanco e triste. Mi spiaceva per i suoi bambini che una volta adulti dovranno affrontare molte domande. Tuttavia, più di tutto, mi sentivo dispiaciuta per Michael. Aveva ancora molti pesi su di lui: non era libero dalle proccupazioni terrene come pensavo.
    "Perchè hai dato, al più giovane dei tuoi figli , il soprannome di 'blancket?"
    "Perché salvò la mia anima e il mio cuore. La sua esistenza fu un respiro puro, per me. Mi sentivo al sicuro, come se lui fosse mio padre piuttosto che io il suo. Mi ricoprì con la benedizione del suo essere."
    "Cosa ti fa raccontare questo?" Chiesi, alla ricerca di un motivo.
    "Forse la mia anima aveva bisogno di guarire ed io mi sentivo guarito. Forse questo fu la mia salvezza."
    "Perchè sembri sempre così religioso?"
    "Credere in Dio e nella bontà, amore e tutto ciò che è pulito e puro non significa essere mentalmente fanatici."Rispose il fantasma nel suo modo leggero. "Avevo capito che nel mondo odierno avvertiamo che la religione è una dichiarazione contro le altre fedi o nazioni. Tuttavia, la religione è un sentimento interno e la fede è sempre interna, mai esterna."
    "Se ti fosse data un'altra possibilità per vivere, cosa sceglieresti di essere?"
    "Solo migliore nei miei risultati. Sento che avrei potuto dare risultati migliori in quello che affrontai. Oltre a quello non sento alcun pentimento"
    "Quale, se rimpiangi tutto quello che hai detto?"
    "Non voglio, non parlo, fino a che non ho soppesato tutte le stranezze. So cosa sto dicendo, non essere sciocca"
    "Smetti di chiamarmi sciocca. Tu sei sciocco" Gli dissi, sinceramente irritata.
    "Okay, non agitarti" Sorrise.
    "Non mi sto agitando Casper" Stavo diventando odiosa come lui.
    Come un vero attore, questo fantasma aveva trucchi per trasformare le cose normali in eccitanti, attraenti o solo scioccanti e stavo per esserne testimone.
    Di conseguenza, il giorno successivo, quando avvertii la presenza dell'anima non ero del solito umore amichevole. Lui sembrava diverso, e rimase in silenzio sull'argomento. Sebbene sentissi il cambiamento, finsi di non notare alcuna differenza.
    Ero in salotto per essere in grado di scrivere senza distrazioni o rumori, tuttavia, mi sentii come se la stanza si stesse riscaldando. Infatti stava correttamene diventando soffocante. Sentivo odori. C'era un odore putrido e svenevole. Annusai e sentii che si intensificava, riempiendo la stanza, la fonte ancora sconosciuta al mio naso sensibile. Gradualmente l'odore diventò più forte e il calore intenso. Dovetti chiedere.
    "Sei tu? Sembri puzzare"
    "Non puzza, solo la mia energia." Rispose in modo svogliato.
    "Non ho mai avvertito niente così provenire da te, prima." Dissi.
    "Nello stesso tono sprezzante, rispose. "Non preoccuparti. Dagli spiriti arrivano odori diversi, con i diversi stati mentali"
    "Ero irritata. Il fantasma cercava di intimorirmi? Era incavolato? Avevo il sospetto che le mie domande sulla sua vita personale potessero essere state la causa della stranezza di quel giorno.
    "Sei incavolato con me?"
    Lui rimase in silenzio. Il forte calore e l'orribile tanfo persistevano. Decisi che era ora di convincerlo "Tu dovresti capire" Dissi, " Che stavo chiedendo quali persone potevano far domande su di te"
    Sembrava fosse da qualche parte all'aperto, tra alberi alti e vegetazione vicino ad una bellissima capanna di legno. Vicino vi era un piccolo e fresco laghetto. Questa fu la prima volta che si mostrò, da un'altra parte oltre che in quella isolata stanza di pietra o il bellissimo albero su quel piccolo lago verde scuro.
    Tuttavia, nonostante la serenità che lo circondava appariva arrabbiato e sconvolto.
    "Tu dovresti credermi; tu dovresti credere che tu sto dicendo la verità." La sua voce era gentile.
    "Ti credo. E' la tua storia e nessuno, ma solo tu, puoi raccontarla così. Ad ogni modo quale sarebbe lo scopo di tutto questo se io non ti credessi?"
    Il fantasma era ora tranquillo. Le mie parole sembrarono calmare il suscettibile, lunatico fantasma. Comunque dopo quello, mi sentii io stessa turbata e arrabbiata.
    "Sai" Dissi " Dovremmo lavorare in armonia"
    Lui rimase in silenzio.
    "Per favore, non comportarti di nuovo così" Per la prima volta mi sentii intimorita da quell'imprevedibile fantasma.
    Rivolse lo sguardo verso di me.
    "Io non voglio proprio più lottare" Disse a voce bassa" Ho lottato per tutta la mia vita ed ho sofferto. Non voglio farlo mai più"
    Non volevo dirgli niente, dopo quello, così decisi di rimanere in silenzio.
    "Penso che per ora dovrei andare e tornare quando ti sentirai di parlare" Aveva ragione. Non ero dell'umore per chiedere altro. Lo spettro sparì silenziosamente.
    "Dovrò chiederglielo e dovrà essere in armonia e non in discordia. Può essere fatto solo in termini d'amicizia. Questo dovrà rispettarlo." Mi sedetti i silenzio, pensando a ciò che era appena accaduto.
    Stranamente sentivo che aveva capito.
    "Dovremmo smettere di essere fermi sui nostri punti di vista e credere l'uno nell'altra" Rispose l'anima, distante, da qualche parte.

    FINE QUARTO CAPITOLO


    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

    Inviato da IPhone
     
    Top
    .
0 replies since 14/4/2014, 20:32   43 views
  Share  
.