"MICHAEL 'S HALLUCINATION" by F.Z Khan - Cap 7 ° Il Bambino Mitologico

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    Dirty Diana

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    MICHAEL JACKSON TRUTH & CONFESSION


    "MICHAEL 'S HALLUCINATION"


    PART 2


    by F.Z Khan


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    http://www.amazon.com/Michael-Jackson-Conf...S+HALLUCINATION


    Capitolo 7


    IL BAMBINO MITOLOGICO


    "Era stato stabilito. Ero un bambino destinato a diventare un mito"


    La giornata invernale era tiepida e piacevole, mentre il vento bisbigliava tra le cime alte degli alberi che ondeggiavano gaiamente ed il sole splendeva nell'immensità priva di nuvole del cielo color zaffiro.
    L'Autunno dava il benvenuto ad un Inverno pungente, fondendosi nei pigri e addormentati alberi e nelle foglie cadute sulla terra umida e nelle radici intorpidite dall'inverno delle piante e anche nei raggrinziti fili dell'erba color ambra.
    "Pensi che eri un santo?" Sentii l'eco di un sospiro nel mio cuore, senza esserne cosciente, lo avevo chiesto al meravigliato fantasma.
    Ero in cucina, mi stavo preparando una tazza di te e assaporavo l'aria rinvigorente. Una grossa gatta color arancio e bianco passò dietro la porta aperta della cucina, che si apriva sul giardino posteriore, fissandomi con i suoi sfacciati occhi verdi. Probabilmente piccoli uccelli color grigio talpa che saltellavano sull'erba intorno alla buganvillea avevano attratto la sua attenzione. La foresta di arbusti verdi aveva un aspetto noioso e monotono senza i suoi fiori rosa shocking, che sbocciavano a mazzetti durante i mesi estivi.
    Stavo alla porta, sentendo la fresca brezza d'inizio inverno sulla mia pelle. Il cielo era placido come un monaco in meditazione mentre aspettavo la risposta del fantasma.
    "No, ma so che sono un figlio di Dio" Disse una voce lieve. Uscii dalla porta della cucina che dà sul giardino e mi sedetti sulla sedia di ferro dalla forma piuttosto scomoda, ancora fredda e umida per la rugiada mattutina, tenendo in mano la bollente tazza di the, in attesa di partire per il viaggio nel tempo. "Lo sono sempre stato" La voce del fantasma era gentile e pigra proprio come quella mattina d'autunno.
    "Cosa,sei sempre stato?" Chiesi temendo di aver capito male.
    "Un figlio degli dei" Rispose il fantasma, come se alludesse che Joe e Katherine fossero dei.
    "Io spero che tu non stia dicendo che i tuoi genitori sono come gli dei, o si?"
    Egli rise ad alta voce "Nooo, non dei cinici, ma dei, come nella mitologia Greca"
    "Che mitologia Greca, quali dei, non puoi dare una semplice risposta, per una volta?"
    "L'ho fatto, ma non qui" Lo spirito era di buon umore.
    "Per favore sii serio. Fammi capite il significato di quello che dici, per favore" Il mio ultimo 'per favore' risultò piuttosto minaccioso.
    "Ok, però smetti di fare tutte queste domande ed inizia ad ascoltare. Ascolta e saprai"
    "D'accordo, Ti ascolterò in silenzio" Dissi appoggiando un dito alle mie labbra "Ma spiega in modo razionale, cosa è un figlio degli dei e in che modo eri uno di essi, e si, ancora una cosa, perché sapevi che eri figlio degli dei?"
    Lo spettro sorrise e disse "Una alla volta"
    "Come desideri" Acconsentii "Però inizia col dire, chi sono questi dei? Pensavo tu credessi in un singolo Onnipotente, potentissimo Dio e non che fossi un discepolo degli dei della mitologia Greca"
    "No, stai tranquilla. "Rispose lo spirito. "Quello che voglio dire è che io ero protetto da esseri spirituali che erano con me da molto più tempo di quanto io posso ricordare. Posso consigliarti di cercare il significato della parola 'dei'?" Suggerì l'anima.
    "Ci stavo già pensando" Dissi al fantomatico spirito.
    "Poi forse saremo in grado di parlare tranquillamente". Lo spirito sembrò sorridere dolcemente.
    "Vuoi aspettare?" Chiesi.
    "Si, l'apprendimento è il successivo passo verso l'illuminazione e l'illuminazione porta verso la conoscenza" Rispose il saggio fantasma.
    Cercai la parola 'dei' nel dizionario ed annotai velocemente il significato.
    " -in certe religioni un essere sovrumano o spirito adorato che ha poteri sulla natura o destini umani; 'il dio della luna'
    Mentre annotavo velocemente i sinonimi li lessi ad alta voce.
    "Una divinità, dea, essere divino, essere celestiale, essere supremo, divinità, immortale,
    "Oh così voleva dire questo" Pensai tornando alla mia sedia, all'esterno, dove avevo lasciato il fantasma. Dopo aver compreso il significato mi sentivo tranquilla, aperta e più propensa ad ascoltare il fantasma nella contemplazione della sua vita.
    "Ho letto la definizione" Dissi tranquilla al fantasma. "Possiamo riprendere da dove avevamo interrotto?"
    "Sono qui" Rispose.
    Potevo vedere lo spirito che indossava pantaloni neri e ed una elegante camicia nera. I suoi occhi erano celati da grandi occhiali da sole, naturalmente neri, ma di modello diverso dagli 'Aviators' che di solito indossava. I capelli erano più corti del solito . Pensai che stesse bene con quel look. La scarpe, appuntite ed opache completavano l'abbigliamento ordinato e nonostante il fisico sottile sembrava stesse bene e in salute.
    "Il figlio degli dei è un essere che ha connessioni celesti divine anche nel mondo materiale" Iniziò a spiegare il fantasma.
    "Come un santo?" Chiesi, pensando che proprio poco tempo prima avevo chiesto la stessa cosa.
    "No, i santi hanno compiti diversi. Io ero un bambino con connessioni celestiali, o linea telefonica diretta con gli insegnanti celesti"
    "Non ho intenzione di dire una parola" Dissi al fantasma che mi guardava aspettando un commento.
    "Perché no?" Domandò lo spirito.
    "Perché, per prima cosa mi hai chiesto di stare tranquilla e seconda, io non capisco una parola di quello che stai dicendo"
    "Oh, lo vedo" Sorrise lo spirito. "Lasciami chiarire allora"
    "Si, per favore"
    "Come bambino" Parlò con voce gentile e lenta " Io non ero normale. Ero.." Divenne silenzioso, come se stesse pensando a cosa voleva dire, "Ero un bambino.." Continuò "Ero diverso "
    "Quanto eri diverso?"
    "Ero un bambino felice con amici invisibili, con i quali potevo parlare e condividere"
    "Tutti i bambini, la maggior parte me esclusa, hanno amici immaginari Michael. Compagni di giochi invisibili con cui divertirsi e condividere segreti che non gradiscono raccontare ad altri." Dissi.
    "Lo so" Mosse la mano come se stesse dribblando con la palla prima di tirare al canestro.
    "Ma i miei amici non erano immaginari" Sorrise il fantasma.
    "Come lo sapevi?"
    "Lo sapevo" Annuì. "Sapevo perché essi dovevano essere molto più grandi, non erano bambini"
    "Lo chiedo ancora Signore," Dissi "Come lo sapevi'"
    "Loro mi parlavano , mi raccontavano storie e mi insegnavano canzoni. Io andavo in giro e cantavo quelle parole , quelle melodie nella mia lingua di bambino."
    "Quanti anni avevi?"
    "Avevo circa tre anni" Disse lo spettro guardando in basso come se stesse cercando di ricordare.
    "Fu a quel tempo che incontrasti per la prima volta i tuoi amici più grandi?"
    "Quello è il periodo che ricordo" Disse "Qualche volta penso che fossero già là quando nacqui"
    "Sto ascoltando"Dissi al fantasma.
    "Ricordo come fosse ora, che qualcuno, ce ne erano più di uno, mi avrebbe insegnato una canzoncina, cantandomela, e io l'avrei cantata insieme a lui, come se la sapessi già. Avrei visto delle persone che danzavano, lo sai, persone grandi, non piccole come me. Avrei cercato di copiare e danzare insieme a loro. Vivevo in una casa piccola, ma la casa non sembrava così piccola quando c'erano loro. Sembrava infinita, un immenso luogo dove c'erano gioia e felicità"
    "Credi ancora che non era l'immaginazione di una mente altamente creativa nel corpo di un bimbo ?" Chiesi al fantasma, la mia mente pensava che fosse l'immaginazione di un bambino, ma abbastanza potente perché quel bambino era Michael Jackson.
    "Ma queste voci e visioni continuarono anche quando ero la star di Thriller. Temo che tu potresti dire che ero ancora un bimbo nel mio spirito" Disse lo spettro con una piccola risata sembrando brillante e vivace.
    "No, naturalmente no." Dissi "Non hai detto che questo è continuato negli anni"
    "Continuò" Replicò. "Fu un divino aiuto durante la via vita. Perché esisteva non lo so spiegare"
    "Iniziamo dal tempo in cui essi avrebbero cantato e danzato per il bimbo ti tre anni" Ero più desiderosa di ascoltare lo spirito, ora.
    "Come ho detto, se la memoria mi aiuta, ricordo il tempo in cui io avevo tre anni e avrei sentito delle persone vicine a me, più di una. Sapevo che mi erano amici e che con loro ero al sicuro, mai avuto paura."
    "Ti avrebbero cantato le ninna nanne?
    "No," Scosse la testa coperta da fitti capelli neri. "Non penso fossero ninna nanne. Sono sicuro che erano canzoni, sull'amore e l'amicizia".
    "Ricordi le parole?"
    "No, non le ricordo"

    "Gradualmente, col tempo, i miei amici diventarono più nitidi. Non avrebbero solo cantato e danzato per me ma anche parlato con me. Era come avere un'altra famiglia, ma invisibile agli altri. Mi sarei seduto da solo, parlando e ridendo con loro. Mia madre potrebbe dirti che da bambino ero attivo e giocoso ma anche un tipetto un poco misterioso." L'anima sorrise affettuosamente al ricordo dell'ometto che era una volta.
    "La tua famiglia sapeva?"
    "Mia madre sapeva." Disse " Sapeva perché le avrei raccontato dei miei amici"
    "Glieli hai presentati?"
    "Loro la conoscevano già" Sorrise " E lei aveva paura delle mie storielle, penso"
    "Cosa di diceva?"
    "Nulla, Soltanto di tenere il segreto tra noi due, e specificatamente di non dirlo a mio padre e ai miei fratelli"
    "Perché specificatamente? Cosa c'era di sbagliato di nel dirlo anche a loro?"
    "Primo, Joseph non avrebbe mai capito e mi avrebbe chiamato bambino matto. Secondo, i miei fratelli seguivano ogni passo di mio padre. I robots possono essere stati inventati dopo, ma Joseph inventò i robots anni fa a forma dei suoi cinque figli."
    "Quanti anni avevi quando tua madre venne a conoscenza di ciò che ti stava accadendo?"
    "Non lo so, suppongo di averglielo detto senza rendermene conto. Non posso dirti quando lei ne venne a conoscenza ma mi disse di non parlarne con nessun altro che lei."
    "Quando te lo disse? Quando avevi tre anni?"
    "No, ne avevo cinque. Ricordo il giorno quando mi portò a fare la spesa al negozio di alimentari e là mi disse di non dirlo a nessuno."
    "Ti spiegò il motivo?"
    "Disse che Dio non dice che altre persone dovrebbero saperlo. Questo spiega perché i miei amici erano invisibili. Mi disse che era cosa buona obbedire a Dio."
    "Non stai inventando, vero?"
    "No, è quello che accadde. Ad ogni modo tutta la mia vita e come una storia. Penso che questo racconto doloroso iniziò con la mia nascita".
    "Non hai mai parlato di questo, prima?Hai detto che eravate cinque quando tua madre ti disse mantenere il segreto. Prima di questo non hai mai detto nulla a nessuno? Eri un bambino:"
    "Non ne sono troppo sicuro. Forse da bambino no. Potresti pensare che i bambini sono ingenui, ma la mia esperienza mi dice che i bambini sono i più grandi conservatori di segreti del mondo. Se fanno una promessa, non lo diranno o se essi sentono che potrebbero perdere qualcosa di molto prezioso per loro raccontandolo, essi faranno la guardia al segreto meglio di un agente segreto."
    "Così stavi attento a non dirlo a nessun altro , un desiderio naturale di proteggere i tuoi amici segreti."
    " Qualcosa del genere. Fu così tanto tempo fa; posso soltanto supporre cosa accadde" Rispose lo spettro sorridendo.
    "Di che cosa parlavano con te?"
    "Mi avrebbero raccontato delle cose, lo sai, dicevano di essere coraggioso, di non aver paura che il tempo avrebbe portato cambiamenti e che ero speciale".
    "Ti avrebbero detto che eri speciale? Hai chiesto in che modo?"
    "Infinite volte". Il fantasma sollevò le sopracciglia e sorrise come se fosse ancora sorpreso. "Avrei detto che non ero speciale e chiesto perché essi si stavano prendendo gioco di me se erano miei amici. Avrei detto loro che non avevo amici perché non piacevo alla gente. Sarei stato così arrabbiato con loro me loro erano sempre buoni con me, sempre gentili"
    "Cosa ti dicevano?"
    "Oh essi avrebbero detto che Dio mi aveva creato speciale. Che la gente mi amava e che avei avuto molti amici e che sarei stato molto felice"
    "Tu saresti stato molto felice? Significa che non lo eri?
    "Forse. Non c'era nulla per cui essere felici nella nostra casa. Joseph era una piaga e faceva ammalare chiunque con la sua malvagità e condotta riprovevole. Eravamo tutti infelici. Grandi o piccoli, vivevamo tutti in un mondo triste."
    "Ti hanno detto che saresti diventato molto famoso?"
    "No, dissero che sarei stato molto amato"
    "Hai chiesto perché?"
    "Dicevo sempre che non era possibile. Quanto sono cresciuto intorno ai sei o sette anni, avrei voluto dire ai miei amici invisibili che avrebbero dovuto smettere di dirmi bugie dato che era passato molto tempo da quando mi avevano detto che sarei stato amato e non si era avverato. Pensai che avevano sbagliato qualcosa e così avevo sempre ottenuto il risultato sbagliato."
    "Cos'altro ti dicevano?"
    "Mi dicevano che sarei stato ricordato per le mie opere e amore. Che Dio voleva cose buone da me e che se io avessi obbedito a Dio, sarei stato ricompensato nel mondo e nell'aldilà."
    "Li ascoltavi credendo a quello che ti dicevano?"
    "Si, perché avevo iniziato a notare che ogni volta che ero buono, o mi comportavo bene, specialmente con mia madre o le mie sorelle, sarebbe accaduto qualcosa di buono. Era come un metodo a ricompense ma dovevo raccogliere i punti."
    "Quale buon destino hai avuto come risultato del tuo operato?"
    "Sarei uscito da una difficile situazione con Joseph, a causa di ragioni non evidenti. Quello era molto importante per me. Avrei preso buoni voi a scuola, ottenuto buoni giudizi dagli insegnanti, mia madre mi avrebbe cucinato qualcosa che mi piaceva senza che io glielo chiedessi, mi sarei divertito con i miei fratelli. Tutte queste cose sono importanti per un ragazzino."
    "Hai mai considerato che avresti potuto creare un pacifico mondo parallelo, per te, come conseguenza della tua amara vita famigliare? Hai detto che era come avere un'altra famiglia, soltanto che era invisibile"
    "Ho pensato a questo, si." Il fantasma concordò come sempre faceva, annuendo con la testa. "Ho pensato a questo, specialmente quando avevo dodici o tredici anni. Ero più famoso ma per niente felice. Infatti , quelli, furono gli anni più bui della mia vita. Avevo iniziato a pensare che Dio si prendesse gioco di me. Ero stanco di buone notizie e incoraggiamento. C'era così tanta oscurità intorno che ciò che ricevevo non sembrava altro che una disgustosa forma di spettacolo al prezzo della mia salute. Si, l'ho considerato mia immaginazione."
    "Ma poi hai iniziato a crederci di nuovo, giusto?"
    "Si, ho iniziato a crederci, hai ragione". Sorrise.
    "Cosa ti accadde?"
    "Accadde qualcosa di meraviglioso. Non fu una cosa esteriore, come mi aspettavo, ma un cambiamento interiore che portò ad una trasformazione nel mondo esterno. Cambiai e il mondo cambiò con me. Questo mi indusse a credere di nuovo nei miei amici."
    "Hai chiesto ai tuoi amici chi erano?"
    "Si, una sacco di volte. Lo chiedevo, domandavo, sondavo, ripetevo e questo continuò. Avrei cercato di capire se qualcosa di simile a questa era accaduta ad altri. Avrei letto su questo argomento perché non potevo parlarne con nessuno. Anche nella chiesa dei Testimoni di Jehovah, avrei posto qualche domanda che avrebbe potuto aiutarmi a trovare una risposta definitiva. Ero ossessionato ma non trovai mai una risposta che mi aiutasse a smettere di investigare."
    "Le tue guide, i tuoi amici dissero qualcosa?"
    "Mi dissero che mi erano amici e sarebbero rimasti con me per sempre ed oltre"
    "Quanti erano?"
    "Non lo so, forse quattro o cinque. Potevo sentire i cambi di energia. Essi si scambiavano per stare con me, come se fossero stati predisposti un turno di giorno e uno di notte."
    "Erano angeli?"
    "Non lo so, Non lo avrebbero detto. Da bambino pensavo fossero angeli. Anche mia madre mi disse che erano angeli. Ora, ho dei dubbi."
    "Cosa pensi che siano?"
    "Penso, presumo, che siano guide di luce; né angeli né umani una via di mezzo. Come un ibrido tra angeli e umani. Non saprei come spiegarlo, ma penso che essi vengano creati allo scopo di aiutarci, quando ci sentiamo perduti o disperati. Hanno una rete che li connette gli uni agli altri e conoscono il destino della persona di cui sono responsabili e le mostrano la strada, la consigliano e la guidano."
    "Perché li hai chiamati esseri di luce?"
    "Perché li avrei visti, qualche volta sarebbero apparsi nei miei sogni ed erano pieni di luce. Penso che 'esseri di luce' sia la descrizione corretta."
    "Come hai saputo che non erano angeli?"
    "Perché mi dissero che non erano angeli. Dissero che gli angeli erano molto più grandi e senza interesse per l'amicizia con gli umani"
    "Ti dissero che non erano angeli ma non ti hanno mai detto chi erano?"
    "Dissero che erano le mie guide e amici. Non fui mai in grado di ottenere di più da loro."
    "Li stai chiamando ibridi tra umani ed angeli. Lo hai letto da qualche parte? Come lo hai scoperto?"
    "Non li sto chiamando così come se fossero il risultato di una procreazione. Li chiamo così sulla base delle caratteristiche che mostravano. Si sentivano umani ma angelici. Penso sia la combinazione perfetta."
    "Pensi che possano essere persone morte? Anime come te?"
    "Io non emetto luce e non penso che siano persone morte. Penso che siano guide per il mondo create da Dio con l'unico scopo di aiutare l'umanità. Credo siano mandate da Dio, ma non angeli perché gli angeli non sono in armonia con la natura umana. Per gli angeli gli umani sono altre creature. D'altra parte queste guide misteriose hanno completa conoscenza della nostra natura, la nostra vita e si uniscono a noi con i nostri problemi."
    "Li abbiamo tutti?" Chiesi, domandandomi se avevo amici come quelli.
    "Non ne ho idea. Forse si ,forse no. Non lo so."
    "Perché con te c'erano questi esseri di luce?"
    "Credo che fossero là quando nacqui".
    "Perché lo pensi?"
    "Perché erano sempre là, per quanto io possa ricordare. Erano parte della vita , proprio come i genitori e i miei fratelli"
    "Quale era il loro ruolo, oltre a quello di darti speranza?"
    "Il loro ruolo", il fantasma sembrò pensare, "Il loro ruolo era più di quello di un team di consiglieri. Sarei stato consigliato e fosse stato necessario o no, qualunque cosa avessi fatto"
    "Hai un esempio da farmi?"
    "Certo", disse il fantasma. "Mi dissero di non sposare Lisa, ma respinsi il loro consiglio".
    "Qualche altro esempio?".
    "Mi dissero di non entrare a far parte della Sony, non dare fiducia e Mottola e lo feci."
    "Qualcos'altro?"
    "Mi dissero che avrei dovuto abbandonare l'industria musicale dopo i quaranta anni e entrare nel mondo del cinema."
    "Credevi in quello che ti dicevano?"
    "Si, per la maggior parte delle volte" Annuì con entusiasmo.
    "Quando non avresti creduto loro?"
    "Quando avrei trovato i loro consigli in conflitto con i miei interessi"
    "Perché ti avrebbero consigliato ciò che non era a tuo favore?"
    "No, quello che volevo non era a mio favore ma il mio desiderio, sogni e ambizioni me lo facevano fare comunque"
    "Ti sei pentito per non averli ascoltati?"
    "Si, molto negli anni successivi. Pensai che volessero controllare la mia volontà. Credevo che non mi stessero aiutando ma si stessero intromettendo. Avrei detto loro di non giocare con Dio"
    "Cosa ti avrebbero detto".
    "Mi dissero che obbedivano a Dio e non cercavano di simulare la Sua grandezza. Avrebbero detto che era loro responsabilità informarmi, spettava interamente a me la decisione di seguire i loro consigli."
    "Quando tu non li avresti ascoltati e subito le conseguenze, ti avrebbero detto che ti avevano avvisato?"
    "Mai, essi avrebbero preso in mano la situazione e dato consigli su come trasformare in giusta una cosa sbagliata."
    "I loro consigli erano utili?"
    "Sempre" Rispose con un'espressione rispettosa.
    "Che consigli ti avrebbero dato per rimediare ad una situazione?"
    "Un esempio fu che mi consigliarono di non pagare e combattere in tribunale la prima volta che fui indagato per il crimine delle molestie. Quando pagai e versai lacrime, essi, poi, mi dissero' tu hai una altra possibilità per pulire il tuo nome. Anche se non avrei mai pensato che un'altra possibilità avrebbe significato altre accuse, ma si, ho avuto un'altra possibilità di ripulire il mio nome."
    "Hai chiesto loro perché ti accadde questo, la prima volta?"
    "Si"
    "E cosa hanno detto?"
    "Essi dissero che la società che avevo fondato, aveva nel suo nome la mia disgrazia. Essi dissero che essi cercarono di allertarmi, ma Dio non li autorizzò a dire le cose prima di avere il Suo permesso. Essi dissero che mi sarei dovuto unire alla Sony dopo che avessi avuto il permesso ma io lo feci prima e le cose iniziarono ad andar male da quel momento in avanti."
    "Ti hanno mai detto di entrare in politica?"
    "No, mai" Disse il fantasma strizzando gli occhi "Non una volta. Essi dissero che non sarei stato un buon politico. Mi chiesero di non pensare mai a questo perché avrei perso i miei valori e ciò in cui credevo."
    "Invece ti dissero di diventare regista?"
    "Mi dissero di diffondere un messaggio di umanità attraverso l mio lavoro, sia creativo che di beneficenza. Mi dissero che Dio mi aveva destinato a scolpire il mio nome attraverso in servizio per la vita umana e non attraverso impegni politici o di politico."
    "Eri rammaricato quando hai appreso che la politica non era prevista nelle tue carte spirituali?"
    "Non sono ma stato attratto dalla politica. I pochi politici che conoscevo e osservavo mi fecero fortemente capire che non lo potevo diventare. Non ero pronto per vendere la mia anima per un seggio al congresso. Come avrei potuto sostenere un progetto di legge o una risoluzione condizionata da assassini e spargimenti di sangue? Non era per me. Così, no, non ero dispiaciuto"
    "Quale fu il miglior consiglio che ti diedero i tuoi spiriti guida?"
    "Mi chiesero, quando le circostanze erano difficoltose e oltre ogni controllo, di trasformare gli spettacoli del THIS IS IT in un film o un film documentario"
    "E trovasti il cosiglio difficile da accettare?"
    "Mi dissero di lasciare l'America."
    "Perchè avrebbero dovuto dirti quello?"
    "Per essere al sicuro, essi dissero che ciò che era accaduto due volte sarebbe accaduto di nuovo. Dovevo andarmene per essere al sicuro"
    "Quando te ne andasti?"
    "Nel 2005"
    "Ti dissero di non tornare mai ?"
    "Mi dissero di aspettare in momento in cui sarei di nuovo stato accettato, nell'industria e dal pubblico".

    "Accadde mai?"
    "Accadde, dopo il 2009".
    "Ma tu sei morto nel 2009"
    "Si"
    "Ti dissero che saresti stato accettato dopo la tua morte?"
    "Dissero che sarei stato accettato e amato di nuovo. Credo sia successo, dopo il 2009"
    "Ti dissero che nel 2009 saresti morto?"
    "Mi dissero che avrei terminato la vita miserabile che avevo. Dissero che sarebbe stato un nuovo inizio. La morte è una nuova fase per me. Ho vissuto di nuovo perché sono morto."
    "Vivo di nuovo? Ma come?"
    "Attraverso il mio lavoro ottenendo di nuovo riconoscimenti, attraverso la mia creatività ridestata nella sua potenza e il mio nome menzionato di nuovo con amore e gentilezza. Ho vissuto di nuovo perché quando respiravo ero morto, ed ora che sono morto, io vivo di nuovo."
    "Ci fu un momento in cui i tuoi spiriti guida ti abbandonarono?"
    "Essi sono sempre con me, anche ora. Non ricordo un istante in cui essi mi abbandonarono. Io li abbandonai, tuttavia, li abbandonai più di una volta. La prima ,quando mi dissero di non sposare Lisa. Essi dissero che sarebbe stato l'inizio della mia caduta, e un'altra volta quando mi dissero di staccarmi dalla famiglia. Dissero che la mia famiglia mi avrebbe nuociuto. Queste furono le due volte che li esclusi. Non li avrei ascoltati ed avrei detto loro di andarsene via. Non fui in grado di mandarli via ma feci del mio meglio per star lontano da loro"
    "Quando ti dissero di staccarti dalla tua famiglia?"
    "Entrambe le volte furono nel 1993" Il fantasma sembrava triste.
    "Ed entrambe le volte rifiutasti?"
    "Naturalmente, siccome pensavo che essi fossero esseri cattivi che cercavano di isolarmi, e portarmi via dal mio destino. Fui devastato da ciò che ascoltai da loro. Per la prima volta ebbi il sospetto che essi fossero creature di luce del mondo oscuro. Pensai che mi stessero giocando."
    "Hai espresso loro i tuoi pensieri?"
    "Essi conoscevano i miei pensieri, Anche questa volta non fu diverso. Sapevano che non credevo e non mi fidavo di loro".
    "Erano arrabbiati?"
    "No, essi non provano emozioni umane che li possano influenzare. Essi devono completare l'incarico assegnato loro da Dio. Danno importanza al loro dovere, non alla debolezza umana".
    "Quando hai fatto pace con i tuoi esseri di luce e siete tornati amici?"
    "Quando il mio matrimonio e il mio nome andarono in fumo, capii che avevano avuto ragione per tutto il tempo."
    "Dopo siete diventati amici per sempre?"
    "Si" Rise.
    "Dici che sono ancora con te?"
    "Si, lo sono".
    "Perché tu dovresti aver bisogno di loro ora, che non sei vivo, e non sarai più nel mondo?"
    "Sono con me. Non posso rispondere perché anche adesso, proprio come non sono stato in gradi di risponder prima"
    "Sono più visibili a te? Ti hanno rivelato la loro identità?
    "Sono proprio come erano. Li vedo raramente ma sento la loro presenza. C'è un sipario di mistero tra loro e me. Forse il tempo di mostrare chi sono non è ancora arrivato."
    "Cosa ti dicono ora?"
    "Mi dicono di non perdere la speranza, di credere in Dio e vivere la vita che ho ora."
    "non sono un essere di luce" Dissi, "Ma ti auguro buona fortuna nella tua vita dopo la morte, Michael."
    "Grazie" L'anima sorrise felice "Lo apprezzo, grazie mille".

    FINE SETTIMO CAPITOLO



    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

     
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