Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 9° I SEGNI PREMONITORI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



    kn3z



    www.amazon.com/MICHAEL-JACKSON-TRUT..._pr_product_top



    - Capitolo 9°



    I SEGNI PREMONITORI



    "Ero in pace. Dopo una vita di sofferenze. Ero arrivato"




    Quando mi svegliai, al mattino la mie mente era libera da confusione e oppressione e mi sentivo energica come un raggio di sole. La vivace mattina mi fece sentire come se l'anima appartenesse ad un altro tempo: come il sogno come una fiaba sulle fate di un libro per bambini. La mia distanza emotiva mi aiutò a capire, assimilare e sentir l'anima, m di non perdermi nel suo imprevedibile destino.
    Volevo percorrere tutte le strade per la mia comprensione della sua vita. la sua narrazione era una delizia per le avide orecchie e nutrimento per una mente gitana.
    Impressionata dal suo amore e gratitudine per i fans, potevo avvertire il caldo affetto e la cura che egli aveva per loro.
    Il suo amore per i fans non era un segreto. Oltre a questo fu difficile giudicare la complessa realtà della sua vita.
    Era poco dopo le nove del mattino e stavamo parlando del destino del suo cadavere.
    "Cosa pensi di quello che è accaduto al tuo corpo? Sai che hanno asportato il tuo cervello per degli esami ed altre cose?"
    "Vidi il mio corpo" disse alcun segno di tristezza o dolore. "Non voglio mai più chiamarlo mio. Ha sofferto in vita ed ora soffre nella morte. Prima fu vittima del mio ego, ed ora delle circostanze."
    "Sei d'accordo sul post-mortem?"
    "Non ne voglio parlare. E' inutile. E' solo un guscio ora e non provo nulla per quel guscio." Rispose senza alcuna empatia.
    "Pesavi poco più di cento libbre (kg. 45) ?" Chiesi alla muscolosa anima.
    Sorrise "Soffrivo di insonnia, non mangiavo , e non mi rilassavo. Volevo avere un aspetto eccellente per il mio pubblico di tutto il mondo" All'improvviso il suo volto si illuminò " Essi erano come dei bambini per me ed io il genitore con la piena responsabilità di fare del mio meglio per loro. Forse tutto questo mi fece perdere più peso di quanto pensavo. Ero troppo coinvolto mentalmente. Volevo donare la mia migliore esibizione che avessero mai visto. Non avevo intenzione di trattenermi. Loro sarebbero venuti a vedermi e io volevo mostrare il meglio del meglio." Concluse con una piccola risata.
    "Non mi hai ancora risposto. Pesavi solo cento libbre prima della tua morte?"
    "No, sono sicuro che il mio peso era intorno a 125 130 libbre (56,70 - 58,97 kg.) . Come ti ho detto ero stressato e coinvolto per gli show in preparazione. Non mi curavo di mangiare abbastanza."
    "Ti privavi del cibo?"
    "Non ero un gran mangiatore, ma non mi privavo del cibo. Le mie abitudini alimentari si sono formate durante gli anni ed erano basate sulle prerogative professionali dello spettacolo. Ero Michael Jackson che aveva un modello specifico. Dovevo combaciare ad ogni costo con quel modello."
    "Tutto quell'allenamento avrebbe potuto portarti alla morte?" Dissi pensierosa
    "No, era la mia ora,come era stato predetto. Ero stato perdonato e stavo per cantare di nuovo. Dovevo andare: i segni c'erano tutti." Disse saggio
    "E' per questo che non eri pronto a cantare? A causa dei segni premonitori?"
    "Si, ero riluttante. Pensai alle premonizioni e pensai, e se fosse vero? Allora non potevo cantare ancora. Nemmeno i malati desiderano la morte, anche se la desideriamo sempre."
    "Così , cosa accadde poi? Perché dicesti si?"
    "Perché dovevo" Disse assomigliando in tutto ad una pop star, nella sua tuta bianca, reminiscenza dei tuoi anni giovanili, pensai.
    "I tuoi debiti furono il motivo per cui accettasti?" Chiesi
    "Si, molto più di questi. Non potevo raccontare loro che sarei potuto morire. Chi mi avrebbe creduto? Mi avrebbero considerato completamente matto. Infatti essi pensavano già che io fossi matto ma mi davano il beneficio del dubbio"
    "E' per questo che hai smesso di cantare?"
    "No, volevo prima aspettare che la propaganda finisse naturalmente e poi sarei tornato sul palco a cantare."
    "Quando è stata predetta per la prima volta la tua morte?"
    "Bene, fu alla fine degli anni novanta o all'inizio del 2000 forse 2001"
    "Credevi alle premonizioni?"
    "Si,ci credevo"
    "Perché avresti creduto a quel genere di affermazioni?"
    "Perché non arrivavano da nessun'altra fonte, ma da me" Rispose cordialmente.
    "Vuoi dire che hai predetto la tua morte?"
    "Solo i segni premonitori"
    "E tu credevi a quei segni?"
    "Si"
    "Come sapevi che i segni predicevano la tua morte?"
    "Lo sapevo perché i miei maestri spirituali mi guidavano"
    "Ti guidavano a conoscere la tua morte?"
    "Mi guidavano nello star lontano da ciò che poteva nuocermi"
    "Cosa poteva nuocerti?"
    "Esibirmi ancora, mi dissero"
    "Il tuo spirito guida ti ha detto di non esibirti di nuovo?"
    "Si" annuì " Mi hanno detto che avrebbe potuto uccidermi se lo avessi fatto."
    "Hai chiesto loro , perché?"
    "Si, ed hanno detto che c'erano molte forze contro di me che avrebbero potuti attivarsi. A quelle forze sarebbe piaciuto vedermi morto".
    "La parola ' forze' significa i tuoi nemici?"
    "Solo forze che mi volevano fuori di scena per molte ragioni in più dei soldi"
    "Quali altre ragioni?"
    "Potevano essere politiche o di impatto sociale. Non lo so" L'anima sembrava agitata ed infuriata.
    "Mi parleresti di loro?"
    "Più tardi" Disse freddamente.
    "Okay, ma ne parleremo."
    "Sicuro" Acconsentì gentilmente lo spettro .
    "Hai cercato il consiglio di qualcun altro? O di qualche altra guida spirituale?"
    Pensò per un momento "Si credevo nel destino e consultai un famoso astrologo. Disse che avrei avuto una lunga vita anche se avrei dovuto lottare molto"
    "Hai condiviso con lui la tua paura?"
    "Si, anche se non molto chiaramente. Comunque avevo dato voce alla mia preoccupazione"
    "Cosa disse?"
    "Solo che pronosticava per il mio futuro molti più soldi e molto più successo di quelli che avrei potuto immaginare. Disse che sarei diventato più grande di quello che ero. Tuttavia avrei dovuto badare alla morte."
    "Quando eri in vita , hai mai pensato di morire?"
    "Si, era una cosa a cui pensavo spesso. Mi domandavo cosa significa se moriamo all'improvviso. Tutto quello che abbiamo fatto per noi non andrebbe da nessuna parte. Quella fu la ragione per cui iniziai a sentirmi sconnesso da tutto. Tutto quello che girava attorno a me era basato sul denaro, come far soldi, come mantenerli e come moltiplicarli. Tutto il resto stava dietro. Anche la vita era meno importante dei soldi.
    Questo mi disturbava molto. Avere soldi ti fa andare avanti nella vita. I soldi non ti proteggono dalla tristezza, le malattie, l'ostilità, l'infelicità. Essi ti guardano, in silenzio , raggiungere la conclusione della tua vita. La morte ha più senso di qualsiasi altra cosa nella vita. Mette le cose in prospettiva. Conclusi che con i soldi non potevo comprare il tempo. Perciò decisi di non sciupare qualcosa di così prezioso per accaparrarmi qualcosa che poteva avere un accesso limitato alla vita. Ho pensato alla morte e ringrazio Dio per averlo fatto."
    "Avevi paura di morire?"
    "Forse quando ero giovane, ma con l'età e la vita vissuta smisi di aver paura di qualcosa che era la parte finale ed inevitabile della vita. Non è che non vedessi l'ora ma comunque non avevo paura."
    Michael aveva dei pensieri ed io delle domande, così ai pensieri seguirono le domande ed andammo avanti così. Avevo iniziato a sentirmi stanca per questa condizione mentale : un subconscio senza riposo. In qualche modo la dipendenza che si era creata stava prendendo il sopravvento su di me.ero come un archeologo, che spazzolava via uno strato di polvere e ghiaietta con un pennello morbido, con pazienza , costanza e amore ; con la speranza di far riemergere e ricostruire ciò che se ne era andato da tanto tempo.
    Dopo qualche giorno l'anima si rimise in contatto con me. Avevo notato che guardava molto le sue mani.
    "Perché guardi così spesso le tue mani?" Chiesi immediatamente.
    "Le mie mani erano l'estensione della mia arte. Mi aiutavano ad esprimere la mia creatività e mi permettevano la sintonia con il pubblico. Era una sorta di linguaggio dei segni. Le mie mani trasmettevano cosa facevano la mia voce e la mia danza. Le mie mani raccontavano la storia insieme alla mia voce ed i versi delle mie canzoni. Erano un mezzo perfetto per me."
    "Ma perché le guardi così tanto?"
    "Non lo so" rispose con un lucente sorriso "Lo faccio soltanto. Immagino"
    "Quando hai deciso di utilizzarle così tanto?"
    "Per me esibirmi era naturale come pure i movimenti. Non li creavo; eseguivo ciò che il cielo mi diceva di mostrare"
    "Le tue mani erano più evidenti e grandi del normale?"
    "Si" sorrise "Ho avuto molti interventi, anche alle mani. Volevo che fossero il più adatte possibile alla mia arte. Usavo molti movimenti delle mani nei miei video e spettacoli. Dovresti averlo notato"
    "Si, tutti lo hanno fatto" Rassicurai lo spirito.
    "Così le ho un po' costruite per renderle più utili alle mie esibizioni" Era ancora tutto un sorriso come se si divertisse ai suo racconto " Le ho fatte un po' più " Spalancò una mano " un po' più magre e più definite nella forma, uno strumento perfetto. Avevo bisogno che fossero snelle, toniche e definite e per questo furono ricostruite."
    "Ero scioccata al pensiero del dolore e i tentativi che aveva fatto per ottenere la perfezione dei suoi attrezzi del mestiere. Questo andava oltre il suo talento e grande impegno. Aveva un'ossessione per i suoi attrezzi , come per raggiungere nuovi orizzonti dell'artigianato."
    Guardai le sue mani di porcellana. I suoi medici, la sua famiglia, i suoi amici ed i suoi fans stavano raccontando al mondo della sua vitiligine che gli stava facendo perdere la sua carnagione genetica.
    Volevo sapere se aveva quella malattia e sperai che l'anima avrebbe detto la verità.
    "Io credo che tu sarai sincero in quello che dirai Michael. Altrimenti lo scopo di tutto questo andrà perduto."
    "Sarò sincero" Rispose l'anima sicura di se.
    "Eri di colore alla nascita. Giusto?"
    "Si, assolutamente" Lo spirito annuì felice per confermare.
    "Tu discendi dalla razza Afro-Americana"
    "Si, vero" Sorrise.
    "Allora perché la tua pelle è chiara, come se appartenessi alla razza Scandinava?"
    "Bene, ho usato la magia" Rise
    "Io non sto ridendo Michael" Dissi con tono severo.
    "Lo vedo" Lo spirito si divertiva; era evidente
    "Allora, perché sei così chiaro?"
    "Ho fatto in modo di diventare chiaro" Era calmo e a proprio agio.
    "Hai creato te stesso ; come Dio ha creato noi?"
    Lo spirito rise di nuovo.
    "Volevo dire che ho creato da solo la mia pelle bianca"
    "E come hai fatto a diventare bianco? E' possibile?"
    "Si, è possibile" Rispose serenamente.
    "Stai dicendo la verità?"
    "E' la verità" Disse dolcemente. Come al solito non era facile capire.
    "Ho lasciato che mi accadesse. Ho accelerato il processo. Sono diventato bianco. E' stato semplice così" Le sue labbra rosse erano evidenti sul suo viso bianco come la porcellana cinese.
    "Il procedimento fu abbastanza semplice. La malattia procede lentamente. Tuttavia io in un anno sono diventato bianco. Nessuna malattia ha quell'uniformità. Il mio colore era uniforme, quasi come la porcellana."
    "Questo significa che non hai mai avuto la vitiligine?"
    "Se tu non lo sai, le malattie non sono così. Perché non leggi sull'argomento? Poi capirai"
    "Così dopo tutto eri un uomo in salute?"
    "Si, quasi, non perfettamente però. Ero abituato al dolore delle cicatrici sul mio viso, la mia pelle bianca divenne molto sensibile. I miei capelli si assottigliarono e le mie difese ne risentirono." Disse con un tono che non era per nulla triste, come se stesse parlando di qualcun altro.
    "Sembravi abbastanza in salute"
    "Non ero ammalato. Dovevo soltanto aver maggior cura della mia salute, ora"
    "Quelli erano gli effetti collaterali del trattamento?"
    "Può essere" Sorrideva come al solito.
    "Perché le tue difese ne hanno risentito?"
    "Forse perché ho fatto quei trattamenti oppure perché i miei guai aumentavano di pari passo alle condizioni della mia carriera di artista. Non lo so e nemmeno i medici lo hanno capito".
    "Così' non sei sicuro che siano stati i trattamenti alla tua pelle a farti male?"
    "No, non ne sono sicuro"
    "E non hai mai avuto la vitiligine"
    "No, non ho mai avuto la vitiligine"
    Per me questo era il suo modo di dare una realtà fisica alle sue idee inverosimili ed impossibili.
    Mi domandai se c'erano altri che erano riusciti a combattere su così tanti fronti. Ora potevo capire il significato delle sua giacche militari e da torero. Non erano semplici costumi. Effettivamente aveva combattuto contro fatti, realtà, regole stabilite, natura, e cambiato l'inflessibilità attraverso un modello di discrezione.
    "Perché dovrei essere sorpresa?" Mi domandai "Dopo tutto è Michael Jackson".

    FINE CAPITOLO NONO




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by ligary - 12/11/2013, 07:03
     
    Top
    .
0 replies since 11/11/2013, 22:41   87 views
  Share  
.