Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 5° ESSERE MICHAEL JACKSON

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



    www.amazon.com/MICHAEL-JACKSON-TRUT..._pr_product_top



    qp2t



    - Capitolo 5°



    ESSERE MICHAEL JACKSON



    Il Matto



    Era presto quella sera. Non posso dirvi la data o il giorno. Non ho la nozione del tempo e di rado mi preoccupo di controllare calendari e orologi. Tuttavia, posso dirvi che stavo parlando con Michael, nel momento in cui volevo parlarvi di questo. Anche come uomo morto, egli appariva immacolato e perfetto per la maggior parte del tempo. Anche quel giorno lo spettro apparve con una camicia di un brillante color cremisi e pantaloni neri, e lucidissime scarpe nere. Era di buon umore e raggiante.
    "Stai molto bene" Mi complimentai con l'anima felice. Stava ancora nella stanza dove i raggi del sole luccicavano attraverso i vetri sporchi di smog della finestra, cadendo poi sul pavimento in pietra e portando un debole calore nella stanza vuota.
    Andò verso la finestra come se stesse marciando, dritto e agile come un ballerino con passi rapidi ed eleganti. Battendo insieme i tacchi rise piano.
    "Sono stupefatto di come reagiscono le persone alle cose naturali come la morte. Piangono la mia morte, ma la mia vita era definita un circo. E' divertente il comportamento degli umani."
    Con le braccia conserte e i piedi incrociati meditò sulla natura umana.
    "Pensi che il comportamento della nostra razza sia immorale?"
    "Si, penso che come razza noi dovremmo essere più gentili e sensati, ma i geni della competizione e della crudeltà sembrano avere il sopravvento nelle nostre menti"
    Potevo vedere la sua figura in contrasto contro lo sfondo di una sconosciuta e sfocata luce grigiastra , come se la nebbia stesse evaporando nei primi raggi del sole. Ora stava dritto, con le mani sui fianchi e aveva un aspetto felice e splendente.
    "Bene" Disse e poi si fermò, come se stesse ascoltando qualcosa, prima di riprendere a parlare.
    "Non hai più domande da pormi?"
    "Ho ancora molto da chiederti" Lo rassicurai.
    Ora, seduto sul divano rosso in quella sperduta stanza di pietra che sembrava far parte di un castello abbandonato, il fantasma appariva grandioso e riservato proprio come era nella sua vita .
    Mi donò un sorriso caldo e incoraggiante.
    "Come sei entrato nel mondo della musica?"
    "Sono nato alla porta" rispose
    "Alla porta di chi?" Dissi non capendo dove collocare una porta in tutto questo.
    "Della musica ovviamente" Rispose lo spettro in tono paziente e gentile
    "E' tutto quello che vorresti dire?"
    "Questa è una risposta sincera. Sono nato con il dono della musica, sono nato per essere musicista." Sorrise
    " Da quello che ho sentito fu tuo padre a introdurti alla musica"
    "Il mio talento lo aiutò a prendere la decisione. Sarei entrato nel mondo della musica non importa quale."
    Rispose a tono guardandomi dritta negli occhi.
    "Ricordo di aver letto da qualche parte che anche tuo padre era musicista"
    "Oh, bene, se non essere capace di cantare e non essere in grado di suonare decentemente uno strumento significa essere un musicista, allora, egli era un musicista" Rispose fissandomi con i suoi grandi occhi
    "Non bisogna mai sminuire il talento degli altri. " Ricordai allo spirito alterato.
    "Ma Joseph non aveva talento" Disse con voce implorante, le braccia lungo i fianchi con il palmo delle mani rivolto in avanti.
    "Forse , ma fu lui ad introdurti in quel mondo" Insistei
    "Joseph ci introdusse in un modo veloce per far soldi" Rispose " Diceva sempre che la musica poteva portare molti soldi come nessun altro affare. Tu potresti non saperlo, ma quando iniziammo la musica nera stava velocemente guadagnando popolarità e l'America era eccitata per aver scoperto questa nuova musica che era rimasta confinata nelle chiese e nelle feste dei neri. Noi portammo la musica dei neri nel mondo musicale e Joseph trasse vantaggio da questo amore appena scoperto dagli Americani per questo tipo di musica."
    "Eri solito parlare di tuo padre nelle tue interviste".
    "Ero solito dire molte cose nelle mie interviste."
    "Lo hai chiamato genio"
    Sembrava in qualche modo imbarazzato, seduto su una sedia all'aperto ora. I suoi lunghi lucidi capelli spiccavano sulla camicia bianca.
    "Si, lo ricordo" Rispose nella sua nota timidezza. "L'ho fatto e adesso posso proprio dire che non avrei dovuto dire bugie. Ho detto bugie su molte cose e non sono stato in grado di essere onesto circa la mia vita. Ho avuto molte paure nella mia vita e la più grande fu la paura di essere rifiutato. E' troppo tardi ora, anche per chiedere perdono"
    "Così Joseph non ha avuto alcun ruolo nella tua carriera?"
    "Nessuno, tranne far soldi facili per mezzo dei suoi bambini"
    "La gente dice che tuo padre ti ha fortemente spinto ad entrare nel mondo della musica"
    "No, la musica era la mia anima. Cosa mi torturava di più era l'atteggiamento di mio padre che tramutava la sua eperienza spirituale in un incubo, per me. Comunque diventare cantante è stata la miglior cosa che sarebbe potuta accadermi."
    "Allora fu il tuo destino e non tuo padre a trasformarti in in quell'incredibile solista?"
    "Mio padre non era portato alla creatività. Per lui la musica era un buon modo per guadagnare soldi. Per me la musica era una benedizione divina della mia anima. I profitti guidavano lui mentre l'amore guidava me. Lui vendeva la musica , io la vivevo. C'è una bella differenza. Eravamo due uomini molto diversi con diverse prospettive nella vita. Tuttavia ci ha dato una possibilità che ha lavorato in nostro favore. E' stata una buona mossa devo riconoscerlo."
    "Allora chi ti ha traformato in Michael Jackson?"
    "Te l'ho detto, lo ha fatto Dio. Io sono opera di Dio. Le persone mi hanno aiutato e supportato perchè Dio mi ha collocato in quella posizione e mi ha plasmato. E' stato Dio Onnipotente"
    "Non consideri queste parole un segno di ingratitudine?"
    "Io non sono un uomo che non avrebbe capito cosa hanno fatto gli altri per lui. Ma ti posso dire che Dio mi ha trasformato in Michael Jackson, nessun altro. Sono grato a Dio per questo"
    "Sei grato a Dio, sembra che tu abbia dimenticato tutte le sofferenze che essere Michael Jackson di ha portato."
    "no" Disse con un grande sorriso. "Io non dimentico. La mia memoria è più acuta di quella di un elefante. No, non ho dimenticato il bello e nemmeno il brutto"
    "Ma sembra che tu li abbia allontanati da te"
    "No, ma le cose buone sono molte di più di quelle che sono state brutte"
    "Okay, così vorresti rinascere ancora come Michael Jackson?"
    "Naturalmente" Rispose, " Mi piacerebbe molto. Michael Jackson fu un meraviglioso e grande artista. Non è stato malato, debole e maltrattato. Era l'uomo che soffriva non la star. Era un uomo solo. Non interagiva, non rilasciava interviste non frequentava le feste. Era l'uomo che soffriva e che ha subito abusi. Michael Jackson avrebbe danzato di fronte a migliaia, milioni di persone. Amava la sua musica, i suoi fans e la sua vita. Sarebbe dovuto nascere Michael Jackson, non quell'uomo che diventò vittima di tradimenti e cattive intenzioni del diavolo e della cupidigia, non quell'uomo. Sono contento che quell'uomo sia morto."
    Il suo viso era sempre privo di espressione in particolare quando parlava della sua problematica vita. Sembrava sereno e indifferente come se stesse parlando di due uomini dal destino differente che aveva conosciuto .
    "Se non fossi stato un cantante e musicista cosa saresti potuto diventare nella vita?"
    "Insegnate di musica, insegnando musica ai bambini nelle scuole, tentando di far emergere il meglio di loro. Avrei vissuto il mio sogno attraverso i miei figli e i miei studenti"
    "Non hai mai pensato di diventare medico o ingegnere?"
    "No, perché mio padre non mi avrebbe sufficientemente sostenuto per arrivare a quel livello. Egli avrebbe preferito che lavorassi come gruista piuttosto che un tecnocrate, o forse anche come spogliarellista in qualche misero locale, ma non quello. Joseph pensa che gli uomini e le donne sono soltanto creature biologiche e non forme di vita basate sul pensiero e l'anima. Una buona bottiglia di vino vince di gran lunga su un buon libro, per lui. Perciò , pensare che egli avrebbe sostenuto o consentito ai suoi figli di studiare sarebbe come dire che la fine del mondo è vicina. C'era questo o lo scarto metallico. Puoi immaginare che anche dei bambini abbiano capito che l'opzione musicale era decisamente meglio che lavorare in una fornace o guidare una gru per il resto della loro vita."
    "Siete stati fortunati che vostro padre abbia deciso di mettere nelle vostre mani un microfono invece che una gru. " Gli dissi pensando che forse Joseph non era poi del tutto una mela marcia.
    "Era stato stabilito che io avrei dovuto avere un microfono in mano e cantare. Mio padre non avrebbe potuto fare altrimenti" Rispose sicuro.
    "Che sogno avevi da bambino?"
    "Il mio sogno si è avverato mentre ero bambino.Ho fatto quello che la mia anima voleva facessi"
    "E la tua anima voleva notorietà e celebrità?"
    "La mia anima voleva felicità, pace e buon senso nel controllo della mia vita; la musica mi ha dato tutto questo, mentre la celebrità fu una conseguenza di quel senso di realizzazione interiore"
    "La celebrità era solo un effetto collaterale per te? Niente di più?"
    "La celebrità è come un sottile strato dorato di qualcosa che in realtà non è così brillante e luminoso. Quel sottile strato è finto, non è vero" Rispose suadente. "Ti fa sembrare scintillante e sfavillante, ma col tempo i lustrini sbiadiscono e lo scintillio se ne va e la realtà non è così bella. Il mio strato di lustrini si è macchiato e la verità fu una sofferenza. E' una vita finta, nessuno può brillare fino alla fine e questa è la realtà. Così no, la celebrità non vale la pena" Suonava come la sua dichiarazione finale.
    "Sei stato irriconoscente" Dissi all'anima che stava là con uno sguardo ostinato sul volto pallido.
    "Ti sto raccontando la realtà. La verità si rivela quando hai sofferto abbastanza. Io ho sofferto ed ho conosciuto la verità"
    "Ma non hai appena detto che ameresti rinascere come Michael Jackson?"
    "Si, l'ho detto perché l'uomo fu il creatore e l'artista. Tuttavia troppa celebrità trasforma una cosa così grande in qualcosa di poco appetibile, una barzelletta poco divertente o una bruta commedia. La celebrità ha fatto questo non il mio talento"
    "Tu sai" disse pensieroso " la celebrità ha ucciso Michael Jackson; ha ucciso la sua anima, il suo cuore, la sua vita." Le dita della sua mano erano tese sul palmo aperto, come se volesse afferrare il tempo che gli era scivolato via." La celebrità fu veleno per l'energia creativa. Michael Jackson diventò ciò che era attraverso l'amore delle persone ed ucciso dalla celebrità raggiunta"
    "Fui contenta che egli non fosse soltanto un solista ma qualcosa in più, abbastanza per essere un essere umano, e la sua umanità gli consentì di capire che i pensieri non possono esse intrappolati o incatenati nella sottomissione ed egli scivolò via da quella morsa stretta, come sabbia fine, solo col potere del suo pensiero"
    "Come hai potuto continuare il tuo lavoro con così tanta passione se la fama e fortuna non erano una tua iniziativa ed hai sofferto così tanto?"
    "Amavo me stesso e quello che facevo" rispose tranquillo con la testa piegata appena un po' , poi alzando lo sguardo disse
    "Volevo il meglio nel mio lavoro e volevo farlo nel migliore dei modi. Facevo quello, soltanto quello" Pizzicò l'aria con il pollice e l'indice poi disse" Ero in grado di non pensare ad altro che il mio lavoro.Proprio questa abilità di concentrarmi nel fare il meglio per i miei fans mi portava gioia nel continuare.
    "E che consigli potresti darmi per realizzare qualcosa nella vita?"
    "Non mollare mai, mai. Continua a crederci. La gente cercherà di portarti via la fede ma non si possono rubare i sogni: se tu non vuoi." Puntando il dito verso di me aggiunse "Eccelli in ciò che hai da offrire al mondo. Non essere mondana, sii qualcosa che gli altri guardano, ammirano ed amano. Non aspettarti niente dagli altri ma aspettati sempre il meglio da te stessa, niente di meno."
    "E' tutto?" Chiesi
    "E' tutto" rispose sorridendo alla mia ingenuità .
    "Ma ci deve essere qualcosa ancora" Dissi " Qualche affascinante segreto che potrebbe essere magico?"
    La scena cambiò. Egli si guardava in un enorme specchio, con le mani davanti alla bocca, e disse in modo ispirato.
    "Bene, ce n'è uno " Sorrise " Fai sempre il tuo meglio, sempre , perché poi avrai successo. Non considerare piccola un'opportunità, non esistono piccole opportunità. Noi le consideriamo piccole a causa dell'incompetenza e sii gentile" Muovendo il busto verso di me aggiunse "Sempre"
    La sua voce era modulata e le sue parole sembravano una piccola canzone.
    "La gentilezza è un'arma. Ti difende dalle cose negative e ti tiene al sicuro. Non è un Handicap. E' come un'arma nucleare molto efficace. " Disse l'anima con voce gentile.
    In quel momento sentii che mia madre mi stava chiamando.
    "Tornerò presto " Gli dissi
    "OK, vai".
    Era tardi. Tutto sembrava dormire beatamente nella notte. Tuttavia io ero sveglia e volavo con l'energia delle ali della mia anima per visitare il mondo in cui viveva l'anima.
    "Crederanno a ciò che sto scrivendo? "Chiesi alla visione,con il cuore pieno di dubbi.
    "SI". Sentii la sua voce e lo vidi seduto sul suo divano rosso in quella stanza desolata, con il mio diario tra le mani; stava leggendo quello che avevo scritto.
    "Non farlo" Esclamai. Non ero ancora pronta per la sua opinione critica.
    Indossava ancora la camicia rossa ed i pantaloni neri ma era scalzo. I suoi lunghi capelli ricadevano sulle spalle incorniciando il viso. Mi guardò senza rispondere. Io non capivo
    "Se non credi in quello che fai, perché lo sai facendo?" Disse alla fine.
    "Beh, non e facile crederci , vero?" Risposi
    Non rispose, guardava qualcosa in lontananza con l'espressione di uno che ha un sapore amaro in bocca.
    "Forse" Rispose "Ma che importa? Cosa importa cosa pensano gli altri? Le persone credono quello che vogliono e reputano il resto incredibile. Non credo sia saggio cercare di convincere le persone a credere la tua verità. Solo una perdita di tempo." Fece scricchiolare il collo, sembrando infelice.
    "Forse hai ragione " Gli dissi
    "Non perdere il tuo tempo" Mi consigliò contraendo il mento.
    C'era qualcosa di straordinario nella sua apparizione, il modo in cui vestiva e sembrava. Così visibile e nitida per un occhio spirituale. L'impressione era di un attore preparato per una scena, un'armonia assoluta tra l'apparizione, ciò che la circondava e la storia. Una combinazione perfetta.
    Qualche volta mi domandavo cosa significasse essere come lui. Essere qualcuno così famoso, amato e controverso, cosa avrebbe significato essere così creativo, lavoro forzato? Non avendo idea di come ci si potrebbe sentire , lo chiesi
    "Come ci si sente ad essere te? Voglio dire essere Michael Jackson?"
    L'anima fece un sorriso sbilenco. " Non si stava male" Rispose "Tuttavia dovevo lavorare duramente per diventare quella visione, quell'immagine che ho dimenticato che ero io, Michael Jackson. Sai, ad essere onesto, qualche volta quando mi rivedevo in televisione o su qualche schermo, pensavo stessi guardando qualcun altro. Così forse essere Michael Jackson era come una sorta di esperienza extracorporea con tutti i pro e contro. Avevo la mia creatività ma quell'uomo inseguito e così tanto fotografato era qualcuno che io avrei guardato da lontano, lo sai, rimanendo un poco distante per vedere cosa accadeva alla brillante pop star. Tuttavia, la musica, l'amore e il ritmo erano più per la mia anima che per il mio cervello. Ero cosciente di quel Michael Jackson, quello che sta seduto a pensare, sentire e creare. Quell'uomo è ancora con me."
    "Cosa hai fatto per diventare una così imponente gigante pop star? Era così surreale."
    "Non ho fatto nulla" Rispose con un profondo sguardo riflessivo
    "Ho solo creato e messo in opera i miei sforzi.Tutto qui. Non ho mai avuto interesse nell'essere chiamato leggenda ma ho sempre avuto interesse a creare ciò che non era mai stato fatto prima da alcuno. Volevo la perfezione in quello che facevo. Forse questo ha portato a tutto questo o forse fu il destino. Tuttavia sforzi non consapevoli non ne ho fatti. Posso assicurartelo."
    "Sai cosa pensano di te i tuoi fans?"
    "Penso che sentano la mia mancanza perché mi amano e no credono alle accuse che mi hanno fatto. Penso che mi amino ancora"
    "E come ti senti?"
    "Sento amore nel mio cuore per loro. Non so come esprimerlo in modo efficace ma li amo con tutto il mio cuore" Aveva un espressione gentile, calda e felice sul suo viso.
    "Ti mancano?"
    "Si, moltissimo" Annuì col capo "Mi mancano moltissimo e ho lavorato tanto per capire questo. I miei fans dovrebbero sapere che il mio amore per loro è immortale. La mia anima è in pace perché sento il loro amore e sostegno. Perciò posso dire che io vivo perché essi mi amano. Io vivrò per sempre poiché sono amato"
    "Vorresti tornare ancora come il leggendario, iconico Michael Jackson?"
    Chiesi all'anima che ora stava in silenzio, con la dolcezza delle sue emozioni pulsante sul suo volto.
    "Si, naturalmente io sarei fortunato. Forse vorrei tornare indietro ancora come Michael Jackson. Chi sa cosa vuole la potenza di Dio per il suo devoto? Forse tornerò, chi lo sa".


    FINE QUINTO CAPITOLO




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by ligary - 29/11/2013, 08:47
     
    Top
    .
0 replies since 27/10/2013, 23:53   114 views
  Share  
.