Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN - Capitolo 4° JOSEPH e GLI ALTRI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status

    Michael Jackson Truth & Confession by F. Z KHAN



    http://www.amazon.com/MICHAEL-JACKSON-TRUT..._pr_product_top



    asb6



    Capitolo 4°



    JOSEPH e GLI ALTRI



    Parlare con il fantasma di Michael era affascinante . Egli fu pressoché onesto con me ,sulla sua vita. Non aveva però mai parlato della sua famiglia e sembrava evitare l'argomento . Forse il suo lato geloso glielo impediva, ma senza questo argomento, la sua storia sarebbe rimasta vuota e incompleta . Dovevo chiedere al fantasma di parlarne.
    " Ho notato che non parli molto della tua famiglia. Ti imbarazza che essi stiano guadagnando soldi con la tua morte?"
    "Io amo vedere che prosperano e migliorano la loro vita" Rispose con lealtà " E se posso essere loro utile sono modestamente orgoglioso di farlo"
    "Sentono la tua mancanza?" Ero confusa, dato che i Jackson erano di così buon umore che era impossibile dire che avessero sofferto una terribile perdita.
    "Cosa importa" Domandò l'anima con sguardo inquisitorio e un pizzico di sdegno. "Cosa importa cosa pensano ora, non è per niente importante. Comunque io vivrò in loro e me ne prenderò cura"
    "Ti prenderai cura di loro!?" Esclamai " Mamma mia, come se fossero dei bambini, dici?"
    "Per me loro sono molto simili ai bambini" Sorrise" Mi sono preso cura di loro, delle loro necessità, dei loro capricci, delle loro passioni per tutta la vita. L'ho fatto come un genitore. Questo è quello che intendo, quando dico come bambini"
    "Sei sarcastico o serio? " Mi stavo divertendo.
    "Sono realistico. Ho vegliato su di loro. E' sempre stato così" disse
    "Se tu ti prendevi cura di loro, loro cosa facevano per se stessi?"
    "Non lo so. Dicevano che stavano lavorando, sebbene io non sono sicuro di cosa fosse. Ho creduto a ciò che dicevano" Rispose in tono gentile.
    "Ti sei preso cura di loro. Cosa hai fatto esattamente?"
    "Beh, non ho servito loro la colazione, se è questo quello che stai chiedendo" Rise "Ma ho dato loro supporto economico; denaro, molto denaro per essere chiari."
    " Ti chiedevano molti soldi?"
    "Si, me li chiedevano, avevano bisogno di costruirsi una loro vita e non era possibile farlo senza contanti"
    "In che cosa investivano?"
    "Non l'ho mai chiesto. Immaginavo non fosse necessario e che ad essi la richiesta non sarebbe piaciuta" La sua voce era seria e sembrava infelice.
    " Hanno investito quei soldi nel mondo degli affari?"
    "Anche lì, lo so perché volevano chiedermene di più"
    "Ti chiedevano ingenti somme?"
    "Abbastanza grandi" disse " Neanche le banche avrebbero garantito prestiti così ingenti. Tra parentesi essi mi hanno chiesto spesso di pagare i loro prestiti alle banche. Dopo tutto se fossero andati in prigione la mia reputazione ne avrebbe maggiormente sofferto. Alla fine questo è quello che mi hanno chiesto"
    "E tu credevi a quello che ti dicevano?"
    "C'era altra scelta?" Rispose con un ampio sorriso.
    "Cosa dicevano i tuoi genitori di questa cosa?"
    "Erano d'accordo a pensare che i miei soldi erano di fatto il soldi di famiglia. Dopo tutto i Jackson erano un'unica cosa, vero?"
    "E che pensieri avevi su questo accordo?"
    "Non lo so " Rispose alzando le spalle. " Ero impegnato e non ero a mio agio su quell'argomento. Il più delle volte chiedevano somme così importanti che mi sorprendevo. Anche io avevo bisogno dei miei soldi. Dovevo investire nel mio lavoro. Pensai fosse impossibile fare qualche cosa nella vita se avessi continuato a dar via soldi senza un accurata gestione"
    "Se ti costavano così tanto, come sei riuscito a comprare e costruire Neverland?"
    "I miei cataloghi" sorrise " I miei cataloghi mi procuravano la ricchezza necessaria per ingrandirmi sia nella professione che nella vita"
    "Così se tu avessi avuto di più non ti avrebbero chiesto di più anche per loro?"
    " Lo chiesero" mise le mani in tasca " Mi chiesero sempre di più ma io dissi loro che che a quel tempo avevo bisogno di soldi per crescere come artista ed essere umano. La mia famiglia era ben fornita (di soldi). Vivevano in case grandi, guidavano auto costose, e guadagnavano essi stessi. Avevo dato loro abbastanza per sistemarsi, così non avrebbero più avuto bisogno di me. Volevo aiutare associazioni benefiche, aiutare le persone, i bambini e gli artisti e chiunque avessi potuto aiutare. Dovevo costruire Neverland, costruire quel posto per i bambini. Per tutto ciò mi servivano fondi. I miei piani erano grandi. Volevo avere una scuola di musica per i bambini talentuosi ma poveri, volevo costruire un ospedale per bambini, il più grande di tutti. Volevo fare molte cose. Volevo uno studio cinematografico, una casa di produzione e volevo accrescermi come cantante e spirito creativo. Dissi loro che non sarei più stato in grado di dare tutto ciò che mi chiedevano"
    "Ad essi non sarà piaciuto neanche un po'. Cosa ne pensi?"
    "No, neanche un po'" Rispose con un sorrisetto.
    "Cosa hai fatto per placarli?"
    "Non molto, ho detto solo 'scusatemi'" Disse
    "Hai solo detto 'scusatemi'?"
    " Si" Sembrava felice della sua risposta, anche adesso.
    "L'hanno presa bene?"
    " Non mi sono trattenuto abbastanza per ascoltare il loro punto di vista" Sorrise scuotendo la testa.
    "Ma dopo ti devono aver detto qualcosa"
    "Cosa avevano da dire non mi interessava" Disse restando impassibile.
    "Okay, ora tu eri in grado di risparmiare i soldi per i tuoi progetti.
    "Si, era arrivato il momento migliore. Adesso avevo la libertà di sperimentare e dare. Ero felice"
    "Quanti anni avevi?"
    "Avevo trent'anni circa, ero famoso e adulto e avevo i soldi. Era una combinazione fantastica."
    "Cosa è andato storto ,allora?"
    "Non lo so" Rispose scuotendo la testa "Tutto quello che so è che fui pugnalato alle spalle e non da estranei"
    "Stai parlando di tuo padre?" Posi questa domanda , perché sembrava far parte della naturale sequenza delle nostre conversazioni.
    "Non c'è molto da dire su di lui" Rispose dolcemente
    "Egli non ha mai contribuito alla tua gloriosa carriera? Iniziamo da qui" Suggerii.
    Era un tipico giorno del periodo dei monsoni, e lo spettro era pronto a raccontare la sua storia.
    "Tuo padre ha contribuito o no al tuo successo professionale?"
    "No, non lo ha fatto" La sua posa era rigida e severa.
    "Non puoi completamente negare così" Insistetti.
    "Perché non me lo dici tu?" Mi chiese con un leggero bagliore nei suoi occhi spettrali.
    "Ci deve essere qualcosa che ha fatto per te"
    "Non mi ricordo"
    "Niente di niente?" Era difficile per me credere che stesse dicendo la verità.
    "Forse un piccolo senso di disciplina; l'urgenza di stare il più distante possibile da lui e avvertire quest'urgenza mi fece agire come un colibrì, che si libra nell'aria per raccogliere il nettare di centinaia di fiori. Questo fu il suo contributo"
    Rispose con poche semplici parole, seduto su un divano rosso scuro in stile Vittoriano, mentre parlava fissando il soffitto. A volta voleva dare l'impressione di essere spensierato, quasi infantile come Tom Sawyer anche se sapeva che non era Tom Sawyer e che i suoi problemi erano li.
    "Che tipo di rapporto avevano i tuoi genitori?"
    "Non era buono" Disse in modo delicato "Non fu un buon rapporto sin dall'inizio. Mio padre era un uomo duro determinato ad avere ciò che gli spettava dalla vita. Mia madre non si preoccupava dei soldi o della ricchezza materiale. Lei aveva i suoi bambini, che erano la sua vita, ognuno di noi lo era. Comunque, non hanno mai fatto progressi."
    "Come trattava tua madre?" Sospettavo che potesse non essere una grande storia d'amore.
    Arricciò il naso con un'espressione che diceva che i suoi pensieri non erano piacevoli.
    "Non era un uomo onesto" Scuotendo la testa nel suo tipico e vivace modo lo spirito aggiunse " L'avrebbe anche schiaffeggiata se gli avesse fatto domande o discusso con lui e lei avrebbe nascosto a noi l'accaduto. Se avessi sentito il suono dello schiaffo", il disgusto era dipinto sul suo volto mentre lo diceva. "Avrei preso fuoco , il fuoco mi avrebbe divorato, ma non avrei potuto farci niente. Sapevo che se mi fossi confrontato con lui , mi avrebbe picchiato e avrei creato altri problemi a mia madre."
    "E quanti anni avevi...?"
    "Ricordo che avevo sei o sette anni" Sentii che era amareggiato
    "Cosa avresti fatto allora ?"
    "Sarei stato infuriato, agitato " sorrideva come se stesse scherzando" infiammato e incavolato , con lo sguardo truce e penetrante tutte le volte che sarei passato vicino a Joseph "
    Un sorriso spazzò via la tensione dal suo viso.
    Sorrisi al pensiero di un ragazzino di sette anni che tentava di intimorire un uomo come Joseph.
    "Come reagì a questo tuo atteggiamento?"
    "Divenne più aggressivo" Disse appoggiandosi allo schienale del suo divano rosso e con espressione mesta sul viso. " Avrebbe reagito in modo quasi violento ad ogni errore avessi commesso durante le prove. Mi avrebbe preso per un braccio e scrollato , scosso come il panno per la polvere e qualche volta schiaffeggiato di fronte ai miei fratelli" Rise "Perché sapeva che odiavo essere sgridato prima degli altri."
    "Per cosa litigava con tua madre?"
    "Molte cose ma più sovente , per me. Mio padre era solito incolpare mia madre perché battevo la fiacca , sostenendo che intralciava la mia strada verso il successo attraverso le sue coccole . Per giorni non si parlavano. L'atteggiamento aggressivo di mio padre significava per noi momenti difficili . Se non fosse stato per mia madre sarei impazzito o mi sarei ucciso molto tempo fa."
    "Perché tua madre lo inaspriva così ?"
    "Perché gli diceva di essere carino con me. Gli diceva che ero la star dello spettacolo, di essere gentile con me. Gli diceva che stavo preparando uno show che sarebbe stato visto da persone che erano nel mondo degli affari. Gli avrebbe detto che con il suo comportamento mi avrebbe reso ancor più ribelle " Rise sommessamente " Joseph avrebbe soffiato fuori fuoco dalle narici.
    Era certo che in qualche modo gli avevo portato sfortuna e anche sua moglie si sarebbe messa con un signor nessuno di bassa statura "Michael era tutto sorrisi e di ottimo umore.
    "Gli portavi sfortuna? Perché pensava di te una cosa simile? E tu come sai cosa provava?"
    "Oh egli avrebbe sempre detto che io ero la sua cattiva sorte e che avevo la lingua nera. Pensava che io augurassi il male a tutti, sarebbe diventato realtà tempo dopo ."A Michael piaceva parlare di questo argomento, si divertiva posso assicurarvelo.
    "Avevi la lingua nera?" Chiesi al fantasma che sembrava apprezzare questa conversazione.
    "Ha-ha " ridacchiò "Non posso descrivere quanto mi piace questo concetto. Joseph aveva paura di me, era un sollievo" Era felice di questo ricordo.
    Sorrisi immaginando la situazione, era triste ma ciononostante era una una commedia nera.
    "Tu eri, voglio dire, avevi il dono di portare sfortuna come diceva tuo padre?"
    "No,no" Alzò le mani per fermare la mia diffusione di pettegolezzi e sorrise, " Naturalmente no. Lui era maligno, lo sapevo"
    "Eri contento che tua madre stesse contro tuo padre per te?"
    "Non lo ero" L'apparizione sembrava depressa "No, non ne ero felice. I miei fratelli si burlavano di me per quello. Mi chiamavano il piantagrane o il gin dentro al rum. Essi avrebbero detto che sono stato la causa di tutte le discussioni tra i nostri genitori. Ero turbato, indifeso e provavo orrore per essere la causa dei problemi di mia madre."
    " Hai parlato con tua madre di come ti sentivi?"
    "No," rispose con un sorrisetto " Non si usava parlare di sentimenti a casa nostra. Dovevamo rimanere tranquilli e far finta che tutto stesse andando ben tra noi. Il principio valido per tutte le questioni di famiglia era : tieni la bocca chiusa e fingi di essere felice. Diventammo tutti molto bravi in questo."
    "Ma tuo padre non lo era, lui usava molto la voce, vero?"
    "Vero, usava la voce" L'anima mi regalò un brillante sorriso.
    "Che tipo di rapporto avevi con tuo padre Michael? "
    "Se dicessi dolce amaro direi una bugia" Lo sottolineò con un muso lungo.
    "La verità è che fu un rapporto amaro fin dall'inizio"
    Non ti capisco Michael. Anche tu eri suo figlio ,come gli altri suoi figli. Perché ti trattava con così tanta ira?"
    "Forse io ero diverso. Mentre i miei fratelli gli assomigliavano di più . Forse a Joseph non piaceva lo straniero che vedeva in me" Sembrava ribelle anche adesso mentre raccontava il suo passato.
    "Ha colpito negativamente la tua vita?"
    "Che vita problematica ha avuto questo ragazzino" Pensai mentre lo spettro disse "Mio padre mi spaventava profondamente. Spaventava la mia anima, il mio cuore" Michael sembrava lottare contro le sue emozioni "Ma mia madre mi ha salvato" disse, rilassato nonostante le parole intense " E i miei fans mi hanno salvato. Mi hanno donato il rispetto per me stesso, anche se Joseph cercò portarmelo via." Vi era un'espressione di sdegno sul suo incantevole viso. "Ma mia madre non gli ha mai permesso di farlo."
    "Stai dicendo che tua madre gli impedì di fare ciò che voleva. Era dunque possibile?"
    "Eh certo che lo fermò, Era sua moglie e la madre dei suoi figli, nove figli di cui sei maschi. Non era così tenera come la gente presume."
    "Cosa ha fatto per salvarti da tuo padre?"
    "Stava proprio tra me e lui. Non ho mai saputo come faceva ma lo faceva."
    Il fantasma di Michael sospirò spostandosi sul divano rosso. Mi domandai se fosse un simbolo dei suoi obblighi o del suo estremo punto di vista.
    "Ho sonno" disse "Forse dopo questo riposerò per l'eternità"
    "Prima di andare a dormire, dimmi, perché Joseph avrebbe dovuto privarti dalla tua autostima?"
    Potei vedere Il viso di Joseph Jackson passare velocemente, fissandomi con i suoi occhi piccoli annoiati, mentre ponevo la domanda.
    "Perché spezzando me, vi avrebbe fatto sapere..." Si fermò e dopo una pausa disse "Mio padre non ha mai avuto talento" La sua voce era chiara. "Io ero quello col talento e un valore di mercato. Non pensava sarei diventato così grande. Egli pensava a me come uno strumento per portare a termine i suoi piani. Non pensava dove sarei potuto arrivare. Eravamo neri. Avevamo talento e si presupponeva fosse un buon talento ma non avremmo potuto andar oltre. Nonostante questo io andai molto oltre a quello che chiunque si aspettasse. Era irreale e causò molta angoscia ad un manipolatore come io chiamavo Joseph. Sono cresciuto forte e sapeva che ero oltre i suoi limiti e non era quello che voleva. Voleva che avessi successo per avere soldi ma non abbastanza da sottrarmi al suo controllo. Sono sfuggito a tutti i limiti messi in atto da lui. Forse spezzare la mia autostima era la sua strada per assicurarsi sicurezza."



    ...CONTINUA...





    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.



    Edited by LoveIsMagical - 11/11/2013, 23:13
     
    Top
    .
  2.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status
    Stava sul divano Vittoriano, il suo esile corpo sdraiato come se fosse un cartoncino sottile e rigido. Entrambe le braccia lungo i fianchi, il peso del corpo sui gomiti piegati e le gambe allungate davanti a se, sembrava un filo inamidato con un viso stanco e cinereo a causa della barba non rasata d due o tre giorni.
    "Non riesco a capire, perché un padre dovrebbe esigere dai figli di essere chiamato per nome ? Con quale scopo?"
    Mi guardò in silenzio, mentre decideva se rispondere. Nei suoi occhi leggevo il dispiacere o forse era solo pena. Si mise a sedere sul sul confortevole divano.
    "Era un uomo strano" disse lo spettro con voce musicale ed elusiva.
    "Stava preparando un gruppo che avrebbe riempito le sue mani di soldi e probabilmente aveva pensato che non ara appropriato che i suoi schiavi lo chiamassero padre. Questa è l'unica spiegazione possible a cui sono arrivato e penso sia la più adatta. Joseph era innaturale nel suo modo di comportarsi anche in famiglia. Era così bizzarro quando ci voleva minacciare e diceva in modo aggressivo che non era padre ma Joseph per noi. Non era padre nei sentimenti , lo era solo fisicamente."
    "Hai mai chiesto perché non permetteva ai suoi bambini di chiamarlo Papà come gli altri padri?"
    "Si, l'ho fatto, ma non quando ero bambino. Chiamarlo Joseph era normale per me, perché tutti i miei fratelli lo facevano. Per me, Joseph era equivalente a Papà. Tuttavia, più tardi quando osservai che nessun altro bambino chiamava i genitori per nome, fui sorpreso che nostro padre volesse così. Da quel momento iniziai a porre la domanda"
    "E cosa ti avrebbe risposto?"
    "Oh , che egli era Joseph ed era così che voleva essere chiamato, è così" Parlava senza alcun sentimento.
    "Tu hai mai cercato di chiamarlo Papà?"
    "Non gli ero poi così affezionato" Aveva sempre parlato in modo chiaro. "Tentai quando ero piccolo ma egli fu troppo aggressivo. Avrebbe iniziato a gridare e urlare. Di conseguenza ebbi un'idea e così, dato che non avevo interesse in lui non lo avrei chiamato in nessun modo."
    "Nessun dubbio?"
    "Forse io ero più vulnerabile o forse ero un duro" Rispose "In entrambi i casi ciò mi creò sensazioni di malcontento, angoscia e ira. Capii che questo è un mondo difficile , dove anche tuo padre può essere un'estraneo per te. Mi chiusi di più in me stesso e presi coscienza dell'andamento delle cose nella mia famiglia. Disperato per essermi tagliato fuori da quello che accadeva in casa a causa di mio padre, iniziai ad interessarmi al lavoro e tutto ciò che era inerente ad esso, in modo da non dover pensare ad altro. Scoprii me stesso e cercai la verità in altri.
    "Perché avresti cercato in altri la verità?"
    "Joseph mi consentì di capire che le persone possono essere ingannevoli, non avrei mai più considerato le persone in base al loro aspetto esteriore."
    "E come le avresti allora considerate?"
    Schiudendo il labbro inferiore guardò in basso " Avrei osservato" Rispose "ed aspettato. Avrei scoperto attraverso la mia esperienza, che era meglio permettere alla gente di uscire dal proprio guscio e vedere chi erano. Il tempo avrebbe dato risposte."
    "Non era strano che un uomo con nove bambini non permettesse loro di chiamarlo Papà?" Ero stupita.
    "Aveva dei bambini ma per una ragione" disse lo spettro " noi eravamo la sua fonte di guadagno. Smise di lavorare ed iniziò a vendere i suoi bambini nel mondo dello spettacolo. Noi avremmo portato a casa i soldi mentre lui li avrebbe contati. Noi avremmo provato e lui sarebbe stato seduto a guardare se facevamo quello che ci aveva richiesto di fare. Noi avremmo cantato e ballato per ore sul palco e lui sarebbe stato seduto dietro le quinte o nelle file a lato a divertirsi. Noi lavoravamo, lui negoziava, noi guadagnavamo, egli contava i soldi e così noi eravamo il padre e in sostanza lui era il bambino . Penso che fosse corretto che noi lo chiamassimo Joseph e non Papà. Lui lo sapeva molto prima che noi ci arrivassimo."
    "Chiamavi per nome anche tua madre?"
    "No, mai" disse scuotendo le mani " sarebbe stato troppo dispregiativo. Noi l'abbiamo sempre chiamata Madre"
    "Permetteresti ai tuoi figli di chiamarti Michael?"
    "Perché i miei figli dovrebbero chiamare il loro padre per nome?" Rispose alzando le sopracciglia." Sono un padre e devo essere indicato come tale. Non sono mai stato uno sciocco"
    "La gente dice che tua madre era interessata ai tuoi soldi visto che voleva che tu supportassi tuo padre ed i tuoi fratelli"
    Ascoltò con attenzione e sembrò concentrarsi di più.
    "Perché dicono così della Signora Jackson?"
    Alzando le spalle, disse " Penso che abbiano ragione nel dirlo. Mamma era molto preoccupata di come i suoi figli avrebbero vissuto le loro vite. Si aspettava sempre che io li salvassi siccome avevo più soldi e non avevo una mia famiglia. Non credo pensasse male nei miei confronti. Dopo un po' il suo comportamento diventò stancante, lo confesso" L'espressione del suo viso era resa più intensa dalle sopracciglia aggrottate.
    "Hai smesso di ascoltarla dopo ?"
    "L'ho fatto" rispose "Ma l'ho sempre amata"
    "Non ho mai detto il contrario" Rassicurai il fantasma. " Ma hai ancora dato loro dei soldi successivamente?"
    "Non tanti quanti loro avrebbero gradito ricevere" sorrise " Immagino di essere sembrato uno spilorcio"
    "C'è anche qualche altra parola simile a spilorcio?"
    "Bene, se non c'è significa che l'hanno coniata per me"
    "Perché tu eri spilorcio?"
    "Davano per scontato che io spartissi con loro i miei guadagni" Rispose gentilmente.
    "E quanto c'era?"
    "Abbastanza per tenerli a galla in un lussuoso oceano"
    "Ho quasi dimenticato. Stavamo parlando di tua madre. Che tipo di donna è, Michael?"
    Il fantasma era silenzioso, stava seduto su una sedia di legno, la schiena dritta lontana dallo schienale un braccio appoggiato sul bracciolo. Sembrava in guardia ed attento.
    "E' una donna buona. Questa è l' opinione che ho su di lei e che mi ha accompagnato per tutta la vita. Katherine Jackson è una donna buona con non molta fortuna dalla sua parte"
    "La gente dice che ama i tuoi soldi. Quando hai iniziato a guadagnarne a palate ne ha spesi molti per se?"
    "No, mai" Agitando una mano egli rifiutò l'accusa " non ha mai seguito eccessivamente la moda, e nemmeno agghindata con oro e diamanti. Non ha mai chiesto auto eccessive, trattamenti di favore o pubblicità come matriarca del clan dei Jackson. Ho sempre pensato che sarei stato fortunato se avessi incontrato una donna che assomigliasse a lei anche solo per metà. Desiderava condividessi la mia ricchezza con la famiglia perché non ha mai dato priorità ai soldi rispetto alla famiglia. Aveva bisogno che io l'aiutassi come figlio coscienzioso e tutti noi lo abbiamo fatto. Era molto buona, con me e dove era interessata. Non vedo nulla di cui lamentarmi"
    "Sei stato un buon figlio per lei?"
    "Cercavo di essere un buon figlio ma in qualche modo diventai per lei una fonte di preoccupazione e angoscia. Qualche volta sentivo che la sua salute ne soffriva perché era sempre preoccupata per me, pregava per me e lo fa ancora. Avrò sempre bisogno di lei , non importa dove sarò"
    "Ti trattava in modo speciale rispetto ai tuoi fratelli?" Rise
    "Mi rivolgeva molte attenzioni, perché io amavo la sua attenzione lo desideravo ardentemente. Quando eravamo a casa, la seguivo in giro come una pecorella e le raccontavo le mie storie di angoscia, tristezza e tradimenti, di come le percepivo" Rise piano mentre ricordava. Volevo monopolizzare la sua attenzione e ai miei fratelli non piaceva. Sebbene io dessi l'impressione che mia madre avesse, per sua iniziativa, un' attenzione speciale per me, I miei fratelli non potevano coalizzarsi contro di lei, ma avrebbero potuto farlo contro di me se avessero mai capito che ero io il colpevole. Ma tu sai " sorrise" Io avevo bisogno la Signora. Avevo bisogno dell'amore di Katherine Jackson come un uomo morente dell'ossigeno. Continuai a monopolizzare la sua attenzione anche all'età che avevo e sembra che lo stia facendo ancora, era lei ,non io. Lei sapeva cosa stavo facendo, ma non rinnegò mai il suo presunto ruolo. Sapeva che era una tattica di sopravvivenza alle cariche dei miei fratelli. La amo molto, molto"
    "Cosa pensavano i tuoi fratelli di te ed il tuo successo?" Adesso mi ponevo spesso domande, su questi ingenui, ignari fratelli.
    Michael era la fonte, il fondatore ed il creatore dell'eredità dei Jacksons. La sua esotica abilità ed il suo straordinario talento brillavano. L'anima rise di cuore alla mia domanda.
    "I miei fratelli non si aspettavano di vedermi ascendere a quel livello di celebrità tutto solo. E' logico, siccome noi eravamo un gruppo. Avremmo dovuto ricevere lo stesso benvenuto, che io ebbi la fortuna di ricevere. Perciò quando io fui indicato come Unico si sentirono abbandonati. Si creò anche qualche attrito. Pensarono chi io fossi troppo preso da me stesso. Per loro io ero il giovane membro della band e il sistema gerarchico delle cose stabiliva che loro sarebbero dovuti stare là con me. Nonostante questo non mi hanno mai preso in giro. Conoscevano il mio talento e il mio duro lavoro. Le mie lunghe ore di prove non erano tra le cose che preferivano. Erano felici di lasciarle a me. Più tardi hanno ammesso che tutto quello che ho creato con grande impegno era al di là delle normali capacità umane.

    ...CONTINUA...




    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

     
    Top
    .
  3.     Top   -1
     
    .
    Avatar

    Dirty Diana

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status
    "So che non fu facile per loro essere dimenticati come cantanti ed accettai il loro dispiacere e risentimento. Forse non fui gradevole nemmeno io. La celebrità di rende una persona diversa. Così forse era corretto per loro dare per scontato che io fossi diventato un po' presuntuoso. Comunque crescendo e potendo accettare la vita come persone adulte le cose migliorarono."
    Era di buon umore e parlò dei suoi fratelli con affetto. Mi domandai cosa pensassero gli uni degli altri, quando nella solitudine, non c'era bisogno di fingere. Era vero, egli aveva messo in ombra la loro esistenza e che essi sembravano opachi paragonati a lui. Tuttavia l'anima decise di raccontare solo cose piacevoli, e non avendo scelta, mi misi il cuore in pace.
    "Allora cosa li ha trattenuti?"
    "Non posso dire cosa è accaduto ma posso dirti questo, disse questo corrugando la fronte e le labbra incurvate.
    "Abbiamo iniziato quasi tutti insieme. I miei fratelli amavano la musica e la amano anche adesso; la musica è nel nostro sangue. Tuttavia non posso dire cosa sia accaduto durante il nostro cammino. Non prestai molta attenzione . Ero molto impegnato a cercare di essere un buon cantante. Era tutto confuso per me. Chissà , forse non c'era nessun desiderio di sapere cosa stesse accadendo. Nella nostra casa vigeva il motto ' ognuno per se'. Eravamo tutti in difficoltà e sottoposti alla insopportabile pressione del dover diventare famosi ad Hollywood , ad ogni costo. Io non ho mai capito perché Joseph, con i miei fratelli non era nemmeno severo la metà di quanto lo fosse con me. Non posso darti una risposta che possa spiegare cosa accadde precisamente, Posso solo dirti che amavano la musica, l'hanno sempre amata."
    "Secondo te la tua risposta è esauriente?"
    "Io non spettegolo, dovresti saperlo" Rispose in modo naturale e calmo
    "Che tip di comportamento avevano nei confronti della tua celebrità? Hai detto che c'erano attriti tra fratelli. Questo era un lato di quegli attriti?"
    "Tra me ed i miei fratelli?" Chiese cercando di dare un senso alla mia domanda.
    "Si, certo" Replicai.
    "Perché vuoi parlare di questo?" Sembrava si incupisse mentre si spostava all'indietro sulla sua chaise longue, ed appariva a disagio.
    "Oh, è di nuovo sul suo divano preferito" Pensai dentro di me.
    "Io non desidero parlare di ciò che non ricordo" Asserì in tono glaciale. " Erano giovani tanto quanto me. Eravamo in qualche modo stupidi. Preferirei lasciare il passato al passato."
    "Perché, fu così penoso?"
    "Non risponderò" Fu la grande risposta.
    "Stai cercando di nascondere qualcosa? sei così ciarliero quando si tratta di tuo padre" Commentai circa il suo improvviso rifiuto.
    "Quando si diventa famosi le cose cambiano. Accade sempre" disse placidamente" loro mi ignoravano , io pure. Comunque l'amore non è mai svanito. Se io avessi mai avuto dei problemi i miei fratelli mi avrebbero aiutato, e così hanno fatto. La stupidità col tempo sparisce. Ringrazio Dio per questo".
    "Sono lieta che tu abbia deciso di parlarne. Avete risolto tutti i problemi una volta adulti?"
    "Significa che noi non avremmo potuto darci sui nervi l'uno con l'altro perché allora avevamo ognuno la nostra vita" e aggiunse con un sorriso " la dissezione deve essere stata la tua materia preferita a scuola"
    "Mi interessava"Confermai l'affermazione mentre lo spirito mise il broncio.
    "Cosa mi dici di Jermaine?" Dissi aggirando il bisbiglio spiritesco.
    Dal Memorial di Michael , Jermaine era riemerso al mondo, da un lungo periodo di ibernazione, ed era stato ben accolto. Il vuoto lasciato da Michael aveva disperatamente bisogno di qualcuno, anche piccolo e insignificante che alleviasse il dolore e Jermaine assolse bene il suo compito, fu come ossigeno artificiale per i suoi fans.
    L'aura di Michael divenne molto più serena.
    "Io e Jermaine avevamo un rapporto contrastato " pareva un pochino triste nel parlarmene " qualche volta eravamo in difficoltà l'uno con l'altro, e altre volte ridevamo di cuore. Jermaine non è una persona cattiva e non è mai stato coinvolto in cose che potessero nuocermi. Nonostante questo non ci capivamo a vicenda mentre avremmo dovuto farlo."
    Gli angoli della rivolti in basso lo facevano sembrare più depresso del solito.
    "Eravate uniti?"
    "No, non ero vicino a nessuno. Nella nostra famiglia essere uniti significava guadagnare e dividere tra tutti. Le emozioni erano solo spazzatura nel cervello per noi."
    "Eri molto unito a Janet, però, è vero?"
    "Io amo Janet" era gentile e tranquillo "
    "E' tutto?"
    "Penso sia abbastanza" era stressato.
    "Come era lei con te, voglio dire, quando eravate bambini?"
    "Janet è un vulcano, energica, piena di vita, forte e bellissima. tutto quello che io non sono. Era una ragazzo nel corpo di una ragazza ed eravamo amici. Non ha mai accettato che io fossi più grande di lei, lo sai" Era orgoglioso di sua sorella.
    "L'amavi più degli altri tuoi fratelli?"
    "Janet era come me....lo sai lei era me , questo è quello che sento." Magro, affaticato, con una camicia cremisi, i capelli sciolti in ciocche, lo spirito rispose " lei era l'altro lato di me quello che non ho mai mostrato, o forse non ho mai avuto. Nonostante ciò lei era me. Non mi sono sentito unito ad alcuno degli altri miei fratelli come lo sono stato con lei.
    Lei sentiva letteralmente le mie emozioni, e capiva i miei pensieri senza chiedere, senza che io glie li confidassi.
    "Quale reazione ebbe alle accuse?"
    "Era furiosa, e mi implorò affinché io combattessi la mia battaglia in Tribunale nel 1993, ma non l'ascoltai. Lisa sembrava molto importante per me e con i suoi consulenti legali voleva che risolvessi il problema lontano dalla Corte. Ho fatto quello che loro volevano io facessi. E Janet era inferocita" Scosse la testa abbattuto. "Era molto adirata con me. Nel 2005, avendo imparato la lezione, ed ho fatto quel che avrei dovuto fare. Janet ha la testa saldamente sulle spalle" La ammirava.
    "Tu e Janet eravate ancora molto uniti quando sei morto?"
    "No" rispose con rammarico facendo ciondolare la testa mentre la scuoteva . Indossava giacca e pantaloni bianchi e teneva i pollici nelle tasche "E' una sfortuna che io e Janet non fossimo così uniti come avrei desiderato"
    "Non le hai fatto visita il giorno del suo compleanno?"
    "Forse, non ricordo" Rispose con indifferenza.
    "Perché le tue sorelle non hanno fatto parte del gruppo dei Jacksons?"
    "Suppongo fosse una decisione di mio padre "Rispose disinvolto " Non l'ho mai domandato"
    "Cosa ne pensi?"
    "No, non era una buona cosa. Eravamo una band di soli ragazzi sembrava normale che le nostre sorelle non si unissero a noi."
    "Le tue sorelle non hanno mai insistito per entrare nel gruppo?"
    "No, le decisioni di Joe erano considerate definitive. Se Joe diceva no, era no"
    "Cosa mi dici dell'eredità dei Jacksons? Sarebbero sopravvissuti senza di te?"
    Ponderò la risposta piegando la testa in avanti poi guardando in su disse "Io so che di sicuro che ciò che Michael Jackson ha fatto vivrà per sempre e per quanto riguarda quello che hanno lasciato i Jacksons come gruppo musicale , il fato deciderà"
    "Nessun dubbio quindi sul fatto che tuo padre abbia contribuito alla tua carriera ?"
    "No, non ne ho, perché non l'ha fatto" La sua fu una risposta breve e tagliente.
    "Non pensi sia ingiusto? Dopo tutto se tuo padre non fosse stato così severo con te, saresti riuscito a sfondare?
    Mi fissava con i suoi occhioni.
    "Sembra che tu voglia stare dalla sua parte" Affermò.
    "E' una domanda abbastanza ragionevole"
    "L'hai mai incontrato?" Mi chiese
    "Tuo padre, vuoi dire?"
    "Si"
    "No, non l'ho mai incontrato"
    "Allora no dire quello che hai detto" e con tono adirato proseguì " Il mio psicologo fu letteralmente spaventato da come mi trattava. Bisogna trattare gli esseri umani come esseri umani , non come se si stesse ammaestrando una scimmia. Gli esseri umani hanno bisogno di rispetto, amore, compassione comprensione. Comandando e costringendo non si otterrà mai il meglio. Quello che io ho dato era nella mia natura e non perché mi picchiava. Sono nato cantante e ballerino. Un po' di rispetto non fa mai male,"
    "Avrà fatto del suo meglio, non pensi?"
    "Allora, avrebbe dovuto sapere bene" Il suo sguardo era infuriato e indomabile " che anche un bambino capisce e sente l'energia positiva del rispetto e la compassione. I bambini ubbidiscono ai genitori ma i genitori devono essere responsabili per il loro comportamento. Non dico di non rimproverare, perché a volte è peggio che picchiare un bambino, ma non umiliate o sminuite un bambino. Chiedo troppo?"
    "Anche la tua famiglia e le tue ex mogli lamentano che tu non ascoltavi i loro buoni consigli. Dicono che eri cocciuto come un bue."
    "Non ho mai incontrato un bue. Così non conosco la sua natura. Nonostante ciò ho avuto abbastanza esperienza, ero grande abbastanza, e capace mentalmente di prendere le mie decisioni. Un piccolo negro bisognoso di consigli non è il quadretto che avevo in testa."
    "Forse era il riflesso di tuo padre? Hai mai pensato a questo?"
    "Temevo" Lo disse quasi con un sospiro " che tutti i miei fratelli avrebbero finito col diventare come lui"
    "Hai paura di Joe anche adesso?"
    Ero stupita di quando sembrava fragile e triste
    "Non lo so. Il pensiero di finire con una mentalità e personalità come quelle di Joseph mi spaventava tutti i giorni. Egli era qualcuno da cui ero pronto a ricevere grandi dolori, non complimenti.
    "Hai avuto successo?"
    "No, Sono sicuro che i miei sforzi sono stati premiati. Non sono mai stato simile a Joseph Jackson"
    "Perdonerai tuo padre un giorno?"
    "Io credo che Joseph pensi di non aver mai fatto niente di sbagliato con me. E' soddisfatto di ciò che ha fatto. C'è bisogno che io perdoni un uomo che non ha bisogno di perdono?Lascio la decisione a Dio."
    Lo disse con voce flebile e triste.


    FINE QUARTO CAPITOLO






    La presente traduzione è a cura di LoveIsMagical in esclusiva per A Place With No Name Forum. In caso di diffusione integrale o parziale è obbligatorio riportare il link della fonte originale e i dovuti crediti.

     
    Top
    .
2 replies since 22/10/2013, 21:06   180 views
  Share  
.