Michael Jackson a Drug Addict, AEG Claims in Trial

Michael Jackson a Drug Addict, AEG Claims in Trial

Renowned performer Michael Jackson was a drug addict, a medical expert testifying for concert promotion company AEG Live claimed during his wrongful death trial last week.

“Michael Jackson’s addiction was quite extensive and I have very little doubt that his pleasure-reward pathways had been hijacked and he suffered from addiction,” Dr. Petros Levounis said during last week’s action in the trial’s 18th week.

Levounis based his assertion on Jackson’s affinity for opioid painkillers, which he reportedly began using regularly after his scalp was severely burned while filming a Pepsi commercial in 1984. Jackson put himself in rehab in 1993 to try to curb his dependence on the meds.

As hopped up as Jackson might have been, however, the drug at issue in the trial is not a painkiller but rather an anesthetic called propofol, which Levounis did not address in regard to addiction. The jury has heard from several other medical professionals who said that Jackson had asked them for propofol.

The anesthetic ultimately caused the famous singer’s death when his personal physician, Dr. Conrad Murray, administered an overdose to him in 2009. Within months, Murray will be released from prison about halfway through a four-year sentence for manslaughter, while Jackson’s family has sued AEG claiming the company negligently hired, retained or supervised the infamous doctor.

Doctor-Patient Rapport

The Jackson lawyers tried last week to argue that they should be able to tack on another negligence claim against AEG based on the company ignoring evidence of the pop star’s deterioration, but the judge nixed their request.

AEG attorneys are arguing that Jackson personally picked Murray to be his doctor and that he was responsible for his own medical care.

Testimony by medical professionals has been key to AEG’s defense. Dental anesthesiologist Christine Quinn testified last week that Jackson asked her for propofol in 1998 or 1999 so he could go to sleep. And a a nurse practitioner, Cherilyn Lee, said he asked the same of her a decade later, shortly before his death. Lee claims she tried to warn Jackson against using propofol at home, but he replied “You don’t understand. Doctors said it’s OK.”

Another issue that has come up has been the close and perhaps inappropriately friendly relationships Jackson had with Murray and other medical professionals. One doctor was best man at his wedding, others showed up at his house to socialize and one spent a Christmas holiday with the star. Murray in particular had unusual access to Jackson and even appeared to be serving as his go-between and spokesperson, a plastic surgeon testified.

Levounis addressed the close relationships during his testimony. “A very close friendship between an addicted patient and a doctor is problematic,” he told the jury. “It makes it much easier for a patient to ask for drugs and it makes it more difficult for a provider to resist.”

TRADUZIONE:

Michael Jackson un Drug Addict, AEG sostiene in prova

Rinomato artista Michael Jackson era un tossicodipendente, un esperto medico che testimonia per società di promozione concerto AEG Live sostenuto durante la sua morte ingiusta prova la scorsa settimana.

"Dipendenza di Michael Jackson era abbastanza vasto e ho molto dubbio che sue vie di piacere-ricompensa erano stati dirottati e soffriva di dipendenza," ha detto il Dr Petros Levounis durante l'azione della settimana scorsa nella 18 ° settimana di prova.

Levounis basato su affinità di Jackson per antidolorifici oppioidi, che ha riferito cominciato usando regolarmente dopo il suo cuoio capelluto è stato gravemente ustionato durante le riprese di una Pepsi commerciale nel 1984 la sua affermazione. Jackson si è messo in riabilitazione, nel 1993 per cercare di frenare la sua dipendenza dalle medicine.

Come saltò su come Jackson avrebbe potuto essere, tuttavia, il farmaco in questione nel trial non è un antidolorifico, ma piuttosto un anestetico chiamato propofol, che Levounis non ha affrontato in materia di tossicodipendenza. La giuria ha sentito da diversi altri professionisti medici che hanno detto che Jackson aveva chiesto loro di propofol.

L'anestetico in definitiva causato morte del famoso cantante quando il suo medico personale, il dottor Conrad Murray, somministrato un sovradosaggio per lui nel 2009. Entro mesi, Murray sarà rilasciato dal carcere circa a metà strada attraverso una condanna a quattro anni per omicidio colposo, mentre la famiglia di Jackson ha citato in giudizio sostenendo l'azienda negligentemente assunto, mantenute o supervisionato il famigerato medico di AEG.



Rapporto medico-paziente

Gli avvocati di Jackson ha provato la scorsa settimana a sostenere che dovrebbero essere in grado di virare su un altro reclamo negligenza contro AEG basato sulla società ignorando evidenze di deterioramento di popstar, ma il giudice bocciato la loro richiesta.

Avvocati AEG sono sostenendo che Jackson ha scelto personalmente Murray per essere il suo medico e che è stato responsabile per la propria cura medica.

Testimonianza di medici professionisti è stata la chiave per la difesa di AEG. Dentale anestesista Christine Quinn ha testimoniato la settimana scorsa che Jackson chiese per propofol nel 1998 o 1999 così poteva andare a dormire. E un un'infermiera professionista, Cherilyn Lee, ha detto lo stesso di lei ha chiesto un decennio più tardi, poco prima della sua morte. Lee sostiene ha cercato di mettere in guardia contro l'uso di propofol in casa Jackson, ma egli rispose: "tu non capisci. Medici ha detto che è OK."

Un altro problema che ha messo a punto è stata la relazioni strette e forse impropriamente amichevole che Jackson aveva con Murray e altri professionisti medici. Un medico è stato testimone al suo matrimonio, gli altri si presentò a casa sua per socializzare e uno trascorso una vacanza di Natale con la stella. Murray aveva in particolare insolito accesso a Jackson e apparve anche a fungere da suo intermediario e portavoce, ha testimoniato un chirurgo plastico.

Levounis affrontati i rapporti stretti durante la sua testimonianza. "Un'amicizia molto stretta tra un paziente dipendente e un medico è problematica," ha detto la giuria. "Lo rende molto più facile per un paziente di chiedere per i farmaci e lo rende più difficile per un provider di resistere".

http://blogs.lawyers.com/2013/09/michael-j...on-drug-addict/