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.Seeing Voices
by Syl Mortilla
As I do the promotional rounds for this blog, it’s as fascinating as it is heartwarming to see the love for Michael expressed in so many languages. How, when Indonesia is waking up to Michael with a “selamat pagi”, Peru is going to bed with a “buenas noches”. Such was the reach of Michael’s touch.
The origin of the expression “with great power comes great responsibility” is unknown, though both prime candidates of Stan Lee and Franklin D. Roosevelt were heroes of Michael’s. It’s essentially a subversion of Jesus’ words, “To whom much has been given, much will be expected”, which again, is something Michael would have been very familiar with after his Jehova’s Witness upbringing. And what did Michael choose to use his great power for? To spread an ethos of love.
People talk disdainfully about the over-the-top theatrics of performances such as the HIStory Tour version of Earth Song, in which Michael stands, Tiananmen Square-style, in front of an encroaching tank, before facing off the disembarked soldier by removing his gun and replacing it with a sunflower. But what people forget, is that Michael had to communicate his message to as many people as he could through the use of easily interpreted visual statements, not just through spoken language, what with him being the truly global figure that he was. Michael wasn’t about to let the minor fact of the existence of 6,500 languages get in the way of promoting his message of peace. The Earth Song performance is the Heal The World lyric, “turn their swords into ploughshares” made manifest. Earth Song itself isn’t exactly devoid of ingenious musical and linguistic nuances anyway, what with the chorus itself being a plaintive cry for the plight of the planet and her “weeping shores”. As well as its unmistakable melody, of course. Michael always said that melody is king, that melody is eternally unique and will be what people still whistle in a hundred years time, regardless of changes in technology and contemporaneous production. Melody knows no language barrier.
There are those that criticise some of the tactics Michael deployed in his efforts to promulgate his idea of the healing power of love – the use of controversy or mystery to garner attention, for example. Michael had the talent and work ethic to back up his propaganda machine, however. And besides, what’s wrong with the use of any tactic, when the message being conveyed is to love one another? As far as role models go, there is none better. Throughout the eighties, Michael was that rare public figure: encouraged to be liked by parents, with the encouragement enthusiastically reciprocated by their children. He was a true unifier. It’s hardly surprising a world governed by greed and funded by hate chose to bring him down. But in doing so, they martyred him.
We all have our favourite Michael Jackson hiccups, hoos, grunts and yelps: the unique minutiae of Michael’s work. And his adlibs, of course, often imploring over a soaring crescendo, are executed like no-one else can. Michael always signed his best work with a particularly sumptuous ‘hee hee’. Far from it being a gimmick, the ‘hee hee’ was a watermark. I’m not sure it’s coincidence that some of his most ‘wholesome’ hee hees are on his self-penned songs, which, I imagine, he must have felt most proud about. They Don’t Care About Us being a prime example. Again, ‘hee hee’ was a universally recognised sound.
Brad Sundberg, the Technical Director who worked with Michael from the Bad album onwards, is touring the world giving seminars on the eighteen years he spent with Michael (for a review see the Damien Shields blog http://goo.gl/UPuw7p). He’s currently preparing for the Orlando seminar, but has events planned for locations across the globe. I’m fortunate enough to be attending the Paris seminar on October 12th. I’ll be writing a review of the experience, detailing as best I can the sounds I’ll be hearing through the very same studio equipment that Michael used to create his music, as well as the stories regaled by Brad that go with them. I obviously won’t be able to do it proper justice, though, so if you can, come along.
Or, as they say in France, venir!
Source: http://sylmortilla.com/
------------Vedendo le voci
Ogni volta che faccio fare un giro promozionale al mio blog,è estrememamente affascinante quanto commovente vedere l'amore per Michael espresso in tante lingue. Ad esempio, quando l'Indonesia si sta svegliando con un "selamat Pagi" a Michael, il Perù va a letto con un "buenas noches". Tale è la portata del sentire per Michael.
L'origine del termine "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" è sconosciuta, anche se entrambi i candidati principali, Stan Lee e Franklin D. Roosevelt ,erano eroi di Michael. E 'fondamentalmente un sovvertimento delle parole di Gesù', "A chi molto è stato dato, molto ci si aspetta", frase che ancora una volta, è un qualcosa che sarebbe stato molto familiare a Michael , in specie per la sua educazione da Testimone di Geova. E come ha scelto Michael di utilizzare il suo potere? Nel diffondere l'etica dell' amore.
La gente parla con disprezzo delle over-the-top performance nei suoi spettacoli, come la versione di Earth Song nell'HIStory Tour, nella quale Michael si pone in stile piazza Tiananmen , davanti a un carro armato , prima di affrontare il soldato che sbarca, facendogli abbassare la pistola e sostituendola con un girasole. Ma quello che la gente dimentica, è che Michael doveva comunicare il suo messaggio a quante più persone possibili attraverso l'uso di immagini figurate facilmente interpretabili, non solo attraverso la lingua parlata, cosa che nel suo caso, rappresenta la vera immagine globale che era. Michael non aveva alcuna intenzione di far si che la presenza di 6.500 lingue potesse essere un impedimento alla promozione del suo messaggio di pace. Le performance di Earth Song è Heal The World, dove "trasforma le loro spade in vomeri" è assolutamente manifesto. Anche se Earth Song non è esattamente priva di geniali sfumature musicali e linguistiche in ogni caso, quello che salta all'occhio e all'orecchio è il grido disperato per la triste condizione del pianeta . Così come la melodia che è inconfondibile, naturalmente. Michael ha sempre detto che la melodia è la regina, la melodia è eternamente unica e sarà quella che le persone continueranno a fischietta per oltre 100 anni, indipendentemente dai cambiamenti nella tecnologia e nello sviluppo contemporaneo. La melodia non conosce barriere linguistiche.
Ci sono quelli che criticano alcuni degli espedienti con i quali Michael ha sviluppato la sua capacità di promuovere la sua idea del potere di guarigione dell'amore - l'uso della polemica o del mistero per raccogliere l'attenzione, per esempio. Michael aveva talento e etica nel lavoro per sostenere la sua macchina propagandistica, però. E poi, cosa c'è di sbagliato nell'utilizzare determinati espedienti, quando il messaggio che viene trasmesso è di amarsi l'un l'altro? Per quanto riguarda il modello o lo scopo, nessuno ha fatto di meglio. Nel corso degli anni Ottanta, Michael era un particolare personaggio pubblico: incoraggiato a essere amato dai genitori, con l'incoraggiamento entusiasticamente ricambiato dai loro figli. Era un vero unificatore delle masse. Non c'è da stupirsi che un mondo governato da avidità e finanziato dall' odio abbia scelto di distruggerlo. Ma così facendo, lo ha solo reso un martire.
Tutti noi abbiamo le nostre preferenze sui suoi versetti, singhiozzi, grugniti e guaiti: le minuzie uniche del lavoro di Michael. E le sue improvvisazioni, naturalmente, che spesso nascono in una crescente impennata, vengono eseguite come nessun altro può fare. Michael ha sempre firmato il suo miglior lavoro con una particolare sontuoso 'ih ih'. L'uso del 'ih ih' è assolutamente opera sua. Non sono sicuro che sia solo un caso che i suoi più 'salutari' ih hees si trovino nelle sue composizioni, delle quali, immagino debba essersi sentito molto orgoglioso. They don't care about us, ne è un ottimo esempio. Anche in questo caso, 'ih ih' è sempre stato un suono universalmente riconosciuto.
Brad Sundberg, il direttore tecnico che ha lavorato con Michael dall'album Bad in poi, sta girando il mondo tenendo dei seminari sui diciotto anni trascorsi con Michael . Attualmente si sta preparando per un seminario ad Orlando, ma ha in programma appuntamenti in tutto il mondo. Avrò la fortuna di essere presente al seminario che si terrà a Parigi il 12 ottobre. Scriverò una recensione su questa esperienza, dettagliando come meglio posso i suoni di cui sentirò parlare, e che ascolterò attraverso la stessa attrezzatura che Michael utilizzava in studio per creare la sua musica, così come le storie che Brad avrà da raccontare su loro due. Io, ovviamente, non sarò in grado di fare giustizia vera e propria al seminario ,ma se avete modo vi consiglio di esserci.
O, come si dice in Francia, venir!
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