Michael Jackson «avrebbe comprato il silenzio..... (GOSSIP)

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  1. Jackonino_fans2
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    Michael Jackson – Conspiracy" in italiano "Michael Jackson – Il complotto" è un'opera letteraria della reporter investigativa Aphrodite Jones, la quale in modo imparziale e meticoloso[senza fonte] ricostruisce il clamoroso processo per abusi su minore contro Michael Jackson svoltosi da Gennaio a Giugno 2005. Il libro fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 2007, quando l'autrice fu costretta a ricorrere al self-publishing in quanto le case editrici si erano rifiutate di far conoscere all'opinione pubblica la verità riguardo a quello che è stato definito uno degli episodi più vergognosi della storia del giornalismo e non solo[1]; fu pubblicato di nuovo nel 2010. La Jones era convinta della colpevolezza di Jackson, ma dovette ricredersi assistendo al procedimento penale. Conclusosi quest'ultimo, chiese un permesso speciale al giudice Rodney Melville per poter analizzare tutti i relativi atti e reperti che riportò nel libro. Nella parte interna della copertina della ristampa del 2010 la Jones scrive: "Questo libro rivela la verità su ciò che accadde dentro e fuori il tribunale durante il clamoroso processo a Michael Jackson di S.Maria, California. Nel 2005 ero convinta che fosse colpevole, ma sapevo che l'unico modo per conoscere la verità era andare di persona in tribunale. Per cinque mesi, seduta in aula al fianco di Michael Jackson, mi sono chiesta se avesse realmente abusato di minorenni. Non mi sembrava una persona capace di farlo. Più tardi, mi sono resa conto dell'esistenza di un complotto che coinvolgeva gli avvocati dell'accusa e una certa élite mediatica. Al centro, i soldi e la fama. Adesso mi chiedo cosa sia la giustizia negli Stati Uniti e nel mondo se i media possono manipolare la verità fino a questo punto. Non c'è da stupirsi che Michael Jackson abbia lasciato gli Stati Uniti rimanendo un "uomo senza casa" fino al giorno della sua morte."

    Nota dell'autrice. Il libro si apre con una nota dell'autrice nella quale la stessa fa autocritica riguardo al comportamento che aveva tenuto durante il processo, in quanto riconosce che all'epoca aveva distorto le notizie e ne aveva riportate molte non vere conto Jackson per farlo apparire colpevole agli occhi dell'opinione pubblica, come una miriade di suoi colleghi; dice che si vergognò di aver fatto parte di quel complotto mediatico che era sorto per distruggere il cantante e afferma di non voler far nomi nel libro per quanto concerne i giornalisti che ne presero parte, però sostiene che chi ha seguito il procedimento penale sa bene chi si è comportato così. Alla fine cominciò a pensare a tutti i soldi dei contribuenti spesi, anche se nessuno ne parlò, per un processo di quella portata (deposero 135 testimoni), montato su accuse totalmente false e come si fosse sentito il cantante che lo dovette subire, solo per aver aiutato un bambino malato di cancro. Così iniziò a scrivere il libro dove riportò gli atti del processo e tutto ciò che i media avevano tenuto nascosto. L'autrice termina la nota introduttiva scrivendo: "Spero che questo libro raggiunga anche quelli che non sono sostenitori di Jackson, e arrivi a quei milioni di individui che si sono fidati della televisione e della stampa. Anche troppo. Se la verità avrà la meglio, allora in un modo o nell'altro la gente aprirà il proprio cuore."
     
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61 replies since 2/7/2013, 17:38   1075 views
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