Difference that Exceeded Understanding: Remembering Michael Jackson (1958 –2009)

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    La diversità che ha superato la comprensione: Ricordando Michael Jackson
    by Susan Fast



    Original source: http://z3.ifrm.com/432/80/0/p314858/Exceed_Understanding.pdf

    MJ_reading



    (Prima parte)

    La particolarità di Michael Jackson come artista è il motivo per cui la gente lo ha seguito sin dai tempi in cui era ancora un ragazzino, quello che alla fine gli ha fatto fare il più grosso record di vendite di tutti i tempi (Thriller), e che ce lo ha fatto definire genio. Fino alla sua morte nel giugno 2009, per tutti tranne i suoi fans ( non un trascurabile quantitativo di persone), questa diversità é stata dimenticata, data per scontata, o adombrata dalle sue altre, differenze meno evidenti.
    Questo articolo vuole esporre il contributo che Jackson ha dato alla musica popolare attraverso l’eccezionale mole di lavoro che ha realizzato e esamina alcuni dei più controversi aspetti della sua biografia, che é sempre stata vista dai media in una luce negativa. L’autore suggerisce che l’inconciliabilità delle differenze di Jackson (di genere, razziali, generazionali), sia musicali che biografiche, lo rendono inconoscibile, suscitando profonda ansietà in molti. Questo spiega la particolare velenosità dei media nel coprire la sua vita. L’autore suggerisce diversi aneddoti contraddittori che condensano ampiamente le idee a proposito della differenza che ha fatto Jackson.
    Successivamente alla prematura e tragica morte di Michael Jackson il 25 /6/2009, ho cominciato ad ascoltare e guardare di nuovo. Come i milioni di altri che hanno cominciato a comprare i suoi dischi in grandi quantità, mettendolo in cima alle classifiche per la prima volta da anni, volevo ancora una volta essere ipnotizzata, incantata, e commossa fino alle lacrime dalla sua geniale singolarità di cantante ,autore di canzoni, ballerino, e coreografo,e lo ero.
    La differenza che ha fatto come performer é il motivo per cui tanta gente da tutto il mondo lo ha seguito sin da quando era ancora un ragazzino, ciò che gli ha fatto realizzare il più grosso record di vendite dei dischi di tutti i tempi (Thriller), ciò che lo ha fatto definire genio; “ Nel mondo della musica pop” ha scritto Jon Pareles del New York Times nel 1984, “ ..c’é Michael Jackson e poi ci sono tutti gli altri.”
    Il suono che sapeva modulare con la sua voce e i movimenti che sapeva creare col suo corpo non appartengono a nessun altro, ma questa aspetto della sua unicità, sebbene difficilmente comprensibile, era condivisibile. Era magica .
    Per mesi dopo la sua morte, le uniche registrazioni, DVD, VHS, che ho guardato e ascoltato, erano i suoi. Ho ascoltato la sua splendida voce modularsi in una canzone venuta fuori dalle insondabili profondità del suo essere, cantare a viva voce il blues quando era un bambino con i Jackson 5 (“Whos Loving You”), fremere per la perdita dell’amore romantico (“She’s Out Of my Life”), portarci in chiesa (“Man In The Mirror”), o digrignare un funk distorto ( la sensuale “ She Drives Me Wild”). Ho sentito questa voce attirare l’attenzione sul riscaldamento globale ( la bellissima “Earth Song”, che qualcuno trova eccessivamente sdolcinata, amo questa parte di lui), e sulle relazioni razziali (“ Black Or White”, “They don’t Care About Us”). Ho ascoltato le sue registrazioni su disco, che sono tra le più belle nella musica pop (“Human Nature”, “Speechless”), molte delle quali sono state realizzate con l’aiuto del produttore Quincy Jones, ma alcune di queste con successivi collaboratori come Teddy Riley. Nessuno era più coinvolto emotivamente nell’esecuzione di una canzone di Jackson ( arriva a un punto emozionale di rottura in “Jam”, e un’esplosione di rabbia in “2 Bad”). Inoltre cantava con una tecnica perfetta, la sua voce aveva un tono perfetto,pervasa di vibrato,chiara, impossibilmente alta, ma la gamma delle qualità che poteva carpire da questo strumento erano tutte ugualmente notevoli: l’uso della distorsione sempre più profondo, l’esplorazione di una gamma di toni più bassa(“Get On The Floor”), e ovviamente, del suo incredibile controllo del ritmo ,hanno dimostrato non solo nelle melodie di staccato (modo di esecuzione in cui le note si separano nettamente l’una dall’altra, lasciando tra esse una brevissima pausa) e nella loro punteggiatura, ma anche nei suoi groove, che lui ha spesso creato o a cui ha contribuito attraverso il beat boxing.
    La varietà delle qualità vocali che lui sapeva mettere insieme era incalcolabile: sapeva suonare più sporco di James Brown in un pezzo, e liscio come la seta, come Smokey Robinson o Barbara Streisand in un altro.
    Ho guardato ancora ed ancora, tutti i suoi favolosi cortometraggi (non amava chiamarli video) opere che per tutti gli intenti e i propositi definirono il nuovo mezzo espressivo dei video musicali nel 1980 e che sono ancora di incomparabile qualità:Thriller, Beat It, Billie Jean, la lunga versione di Bad, diretta da Martin Scorsese ( Michael ha sempre collaborato con persone al top nel loro lavoro), Smooth Criminal, Black Or White, con la straordinaria e controversa sequenza dell’ assolo di danza alla fine..e la lista prosegue.
    I suoi sono stati i primi video di un artista nero ad essere messo in rotazione su MTV (c’é una controversia riguardo a come sia successo, tuttavia é successo). Questa era una parte importante della sua eredità di artista afroamericano che spinse attraverso le barriere razziali, infatti é stato il primo su scala mondiale a farlo. Ho riguardato la prestazione che fece per lo speciale televisivo Motown 25 del 1983, dove ha mostrato al mondo il Moonwalk , un momento di particolare valore nella storia della musica pop.
    Il suo modo di ballare fecero di Jackie Wilson, Fred Astaire, and Electric Boogaloos improbabili contendenti (imparagonabili), per non parlare del debito che aveva con James Brown, il cui stile singolare, era spesso pienamente ostentato durante gli spettacoli dal vivo di Jackson.
    Il coreografo Michael Peters, con cui Jackson lavorò,ha sottolineato come Jackson abbia imparato ed eseguito senza sforzo i passi di danza e le coreografie - molto di più di tanti ballerini con un lungo allenamento professionale,che lui non ne aveva fatto.
    Questo é specialmente evidente nel ballo d'insieme stilizzato, che Jackson ha praticamente inventato per la pop music, dove anche vicino al più esperto ballerino professionista, lui riesce a sembrare molto più elegante e a suo agio mentre esegue le stesse mosse. Ho guardato l’esibizione del Super Bowl del 1993, la prima volta che un grande artista del suo calibro si é esibito in questo evento da solo, stabilendo una tendenza che continua oggi. Sono stata catturata dalla meraviglia Michael Jackson, Live from Bucarest: The Dangerous Tour, originariamente trasmesso dal vivo dalla HBO nel 1992 (ha fatto guadagnare all’HBO il suo audience più alto fino a quel momento). Il concerto comincia con Jackson che emerge da sotto il palco tramite un elevatore che lo fa saltare fuori come un toast, dopo di che rimane immobile per tre lunghi minuti. E’ una straordinaria visione nella sua caratteristica giacca in stile militare d’oro , lunghi riccioli neri,gli occhiali da aviatore,e cascate di fuochi d’artificio d’oro alle sue spalle.Quando finalmente si toglie gli occhiali, la rivelazione della sua faccia scolpita e truccata intensifica il mistero. E’ sicuramente uno dei modi più accattivanti e potenti di aprire un concerto nella storia del genere. Questo sfarzoso spettacolo potrebbe sembrare scadente se non fosse seguito da due ore e mezza di spettacolare canto e ballo che servono a giustificare l’auto deificazione dell’inizio. Re del pop, infatti.
    Ho ascoltato. Ho osservato. E’ così che ho voluto ricordare l’unicità di Michael Jackson, come un virtuoso musicista e ballerino .Come Madonna ha asserito nel suo commovente tributo a Michael all’MTV Video Music Award nel settembre 2009, lui era “ una magnifica creatura che un tempo infiammava il mondo”. Ma non é possibile ricordare la particolarità di Michael Jackson come artista senza ricordare anche tutto il dolore e le controversie che lo hanno circondato e quanto tutto questo deve essere inteso come risultato della sua diversità, diversità molto meno facile, se non impossibile, da capire,talmente sconvolgente per l’ordine egemonico che ha dovuto essere veicolato attraverso la ridicolizzazione, l’interpretazione errata, il sensazionalismo, e alla fine l’accusa criminale. La soggettività di Michael Jackson fuori dal palcoscenico era inquietante. Era imperscrutabile. Era impossibile da decifrare. Mentre alcune di queste sue differenze erano evidenziate attraverso ciò che era visto dalla stampa come ‘comportamento eccentrico’ (la presenza del suo scimpanzé Bubbles, le mascherine nere da chirurgo, il pettegolezzo che volesse comprare le ossa di Elephant Man, qualcuno sicuramente calcolato per attrarre l’attenzione) furono le sue differenze più essenziali e nascoste le più problematiche - di razza, di genere, abilità/inabilità fisica, bambino/adolescente/adulto, adulto che ha amato i bambini, padre/madre.
    La sua diversità è stata impenetrabile, incontenibile, e ha creato un'ansia enorme. Si prega di essere nero Michael, o bianco, o gay o etero, padre o madre, padre al figlio, non un bambino lui stesso, così almeno sappiamo come indirizzare le nostre liberali (in)tolleranze. E cercare di non confondere tutti i codici contemporaneamente.
    Jackson fissava i confini della soggettività, non con l’ironica distanza dei suoi contemporanei, Madonna e Prince, ma con il cuore in mano, e alla fine ha perso.
    Nelle rare occasioni in cui lui ha provato a spiegarsi sembrava solo peggiorare le cose.
    Molti rimanevano scettici; c’erano troppe normative sociali in evoluzione, e nessuna era alla fine resa chiaramente (ancora, diversamente da Madonna e Prince, che erano alla fine entrambi ‘addomesticati’ ...in ‘normali’ definizioni ).
    Probabilmente l’unico elemento controverso della biografia di Jackson largamente accettato e percepito, era che lui venne picchiato e deriso dal padre, letteralmente costretto a forza a esibirsi fin dall’età di 5 anni, quando cominciò a cantare con i suoi fratelli nei Jackson 5. Infatti fu proprio questo elemento ad essere stato usato per contestualizzare e giustificare alcune delle sue ultime “stranezze”, tra cui l’uso smodato di chirurgia plastica per alterare la sua fisionomia (secondo alcuni per sembrare il meno possibile simile al padre) e il desiderio di vivere quell’infanzia che non ha mai avuto perché passata a lavorare e in condizioni terribili. Non solo fu maltrattato fisicamente ma, secondo il suo biografo Randy Taraborrelli, è rimasto traumatizzato quando era solo un bambino per aver diviso la camera d’albergo con i suoi fratelli maggiori che facevano sesso mentre lui provava a dormire.
    Joe Jackson trovò un ingaggio per il gruppo nel night club di Gary, Indiana, la loro città, prima che firmassero per la Motown, quando Michael aveva 9 anni, che gli permise di guadagnare stabilmente dalle performance dei suoi figli. In quel posto, e in altri in cui il gruppo si esibì, Michael fu testimone involontario di svariati atteggiamenti sessuali adulti e altri comportamenti del genere. Nella sua biografia, racconta di aver visto uno spogliarellista travestito in uno di questi night club, di cui dice: “Come ho detto, da bambino ho ricevuto una educazione rigida. Più della media. Forse questo mi ha consentito di concentrarmi su altri aspetti della mia vita da adulto.”
    Qualsiasi cosa intendesse con questo, non ha avuto molta importanza per i media. Il fatto che volesse passare il suo tempo con i bambini e che allo stesso tempo sembrasse disinteressato o imbranato con le donne, cominciò a creare delle storie sula sua identità sessuale e di genere: che fosse gay o “asessuato”. Tutto ciò fu avvalorato dalla chirurgia plastica che lo rendeva sempre più androgino.
    Si sposò due volte, ma si trattò di brevi relazioni che i media giudicarono ridicole. Ebbe tre figli che crebbe da solo, facendo sembrare mogli e madri superflue.
    Quando la sua pelle divenne più chiara, si disse che preferiva essere “bianco” e non afro americano; la chirurgia quasi cancellò i suoi tratti tipici da nero.
    Provò a spiegare (vagamente) a Oprah Winfrey nel 1993, che soffriva di vitiligine ma questo fu accolto con scetticismo; era una malattia della pelle rara, poco conosciuta a quel tempo. Poco dopo quell’intervista con Oprah, la bomba esplose: fu accusato di molestie sessuali su bambini.
    La sua abitudine di accogliere a Neverland, la sua casa che comprendeva un parco divertimenti, due zoo, quantità illimitate di caramelle, migliaia di di bambini per lo più disagiati e dar loro libero accesso alla proprietà, inclusa la sua camera da letto, fu la goccia che fece traboccare il vaso.
    Venne accusato due volte, la prima volta presumibilmente pagò oltre venti milioni di dollari ai suoi accusatori come risoluzione extra giudiziale (lui disse di aver ceduto non perché fosse colpevole ma perché voleva lasciarsi l’episodio alle spalle) e la seconda volta sfociata in un processo penale.
    Il processo, tenutosi nel 2005, fu un circo mediatico che, secondo alcuni amici, lo ha annichilito, sebbene sia stato assolto da tutte le accuse.
    Tristemente, è solo dopo la sua morte che è immaginabile una teoria antitetica riguardo la sua unicità. Una morte improvvisa e tragica fa riflettere; almeno all’inizio ci ammorbidisce, rendendo possibile rivalutare la vita di qualcuno in maniera più comprensiva, permettendo un riesame più dettagliato e approfondito per cancellare un pregiudizio negativo.

    Traduzione 4everMJJ MJFS
     
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1 replies since 1/5/2013, 17:56   74 views
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